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The Book of Boba Fett – Recensione 1×01/1×02/1×03/1×04: tra alti e bassi

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The Book of Boba Fett – Recensione 1×01/1×02/1×03/1×04: tra alti e bassi

Fan di “Star Wars” e orfani di “The Mandalorian”, dopo cinque serie di casa Marvel (“WandaVision”, “The Falcon and the Winter Soldier”, “Loki”, “What If” e “Hawkeye”) e una sola dalla Lucasfilm (“The Bad Batch”), è infine giunto il momento per la nuova serie del tanto amato universo creato da George Lucas: “The Book of Boba Fett” è iniziato e ha chiuso la sua prima parte.

Arriviamo adesso, successivamente alla chiusura della prima parte di stagione, perché dopo i primi due episodi non c’era in pratica quasi nulla da dire, specialmente per quanto riguarda il pilot, e dopo il terzo abbiamo semplicemente sperato in qualcosa di meglio.

– Lo stile.
– La scenografia e la fotografia.
– Le scene d’azione, specialmente nel secondo e nel quarto episodio.
– Gli easter egg.
– Il fatto che nella quarta puntata la storia sembri finalmente raggiungere un punto decisivo e in un certo senso di svolta.

– Fino alla fine della quarta puntata non c’è stato molto da dire a livello della trama, nessun grande colpo di scena, nessun evento particolarmente degno di nota e non c’è grande evoluzione.
– Per i primi tre episodi non si è capito davvero dove volesse andare la storia.
– Boba Fett non è sembrato Boba Fett. Quantomeno non sempre.
– L’alternanza presente-flashback, per quanto abbia approfondito il percorso di Boba Fett, ha però dato anche l’impressione di rallentare l’evolvere della storia e soprattutto la gestione della stessa è stata a tratti è anti-climatica, come nel secondo episodio, visto che in certi momenti è sembrato che il flashback a cui si passava servisse per la parte del presente che l’episodio stava mostrando… e invece no.
– La “mitologia Tusken” un po’ buttata a caso.
– Questa sorta di “revisionismo storico” in cui  cattivi/mostri non sono davvero tali, erano solo “incompresi”.
– L’inseguimento nella 1×03.

– Fennec Shand.

– La scena del combattimento nella 1×01.
– L’attacco al treno nella 1×02.
– Il funerale dei Tusken nella 1×03.
– La distruzione della banda nella 1×04.

Di per sé lo show si presenta tecnicamente fatto molto bene, quantomeno in generale, tanto che a livello di fotografia e riprese aeree in certi momenti quasi sembra di trovarsi in “Rogue One”.
La trama, indubbiamente, potrebbe rivelarsi molto interessante nelle prossime puntate e potrebbe anche riservarci delle sorprese, ma fino al quarto episodio è stata piuttosto ferma. Come si diceva, i flashback sono serviti di certo ad approfondire la storia e lo stesso personaggio di Boba Fett, che è nato come sorta di “elemento di tappezzeria” nella Trilogia Originale, è stato ripreso nella Trilogia Prequel per mostrare come fosse diventato un cacciatore di taglie ed è infine riapparso in “The Mandalorian” proprio per lanciare questa nuova serie.
Quantomeno nella quarta puntata i flashback sono arrivati alla fine o a una fine e siamo giunti a quello che è sembrato essere un punto di svolta o, se si preferisce, una sorta di inizio, poiché da questo momento la trama dovrebbe finalmente decollare ed entrare nel vivo. Si spera.
Anche se così sarà, tuttavia, non si può ignorare che usare quattro episodi come sorta di preambolo, in una serie le cui stagioni sono composte circa da 8-10 puntate, è eccessivo ed è un errore.

Altro problema è che Boba Fett sembra essere stato in qualche modo “alleggerito” ed è diventato più piatto e noioso. Fino alla quarta puntata lo show ha, purtroppo, dato ragione a chi pensava che Boba Fett sarebbe dovuto restare morto (argomento sul quale si può anche far notare che non si capisce quanto sia rimasto nel Sarlacc e successivamente con i Tusken, perché sono passati anni dagli eventi de “Il Ritorno dello Jedi” e nel caso sia rimasto più di qualche ora nella bestia del mare di dune di Tatooine sarebbe dovuto morire di fame e sete, nel frattempo).
Alcune sue scelte sono state decisamente discutibili in quanto prive di valida motivazione e dettate solo dal “deve andare così”, compresa quella di “arruolare” il gruppetto di delinquentelli in vespa dello spazio color Power Ranger. La scena dell’inseguimento messa in atto è stata veramente pessima, a partire dagli effetti speciali. A tratti sembrava di stare in un film anni Ottanta.
Ovviamente Boba Fett aveva bisogno di avere un team e dunque era inevitabile che “arruolasse” gente lungo la strada, ma il tutto doveva essere costruito meglio.
Nel quarto episodio poi, lo abbiamo visto inseguire un droide in una cucina e la situazione è stata risolta da Fennec… per l’ennesima volta. E Fennec è fantastica, ma il protagonista è Boba Fett.

Difficile credere che questa serie sia prodotta dagli stessi creatori di “The Mandalorian” e che come regista ci sia stato Robert Rodriguez.

In ogni caso, il secondo e il quarto episodio sono stati migliori del primo e del terzo e si spera, come si diceva, che da qui in poi si cambi rotta, dato che Boba Fett si è del tutto ristabilito, ha costruito un team e varie alleanze e si è preparato a muovere contro il Sindacato criminale dei Pyke. Visto il coinvolgimento dei Pyke, speriamo di vedere anche l’Alba Cremisi e il Sole Nero.

E a proposito dell’Alba Cremisi… Forse c’è qualche indizio nello show?

Auguriamoci, dunque, che la seconda parte di questa stagione sia molto più divertente e interessante.

Il quinto episodio rilasciato ieri… è stato tutta un’altra storia, ma di questo parleremo più avanti.  Per ora limitiamoci a dire che da solo è valso più dei quattro episodi di Boba Fett.

65/100

Prima parte dello show salvata dagli elementi positivi e dalla speranza che tutto questo sia una premessa (per quanto troppo lunga) a qualcosa di avvincente nella seconda parte della stagione.

Ci vediamo alla fine della stagione!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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