Home Curon Ho visto tutte le serie italiane prodotte da Netflix e…

Ho visto tutte le serie italiane prodotte da Netflix e…

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Ho visto tutte le serie italiane prodotte da Netflix e…

Ho visto tutte le serie italiane prodotte da Netflix e…

…e ne sono uscita piacevolmente sorpresa o con gli occhi e le orecchie sanguinanti. Quindi eccomi qui a stilare una breve guida di sopravvivenza all’interno delle produzione nostrane targate Netflix, perché che non siamo in grado di tirar fuori niente di buono è un luogo comune – ma è vero anche che siamo capaci di raggiungere picchi inarrivabili di becero trash.

Lasciate ogni speranza voi che guardate

  • SUMMERTIME – È sostanzialmente la storia di due ragazzi, Summer e Alessandro, che passano le proprie estati a rincorrersi senza mai giungere a un punto concreto, con un contorno di amici le cui caratterizzazioni e vicissitudini sono sicuramente più interessanti delle loro. La prima stagione potrebbe anche farvi venire un leggero batticuore, sempre che abbiate un massimo di undici anni e viviate ancora nell’ingenua convinzione che bastino due occhioni blu per svoltare l’esistenza, la seconda invece è tremenda. Tra dialoghi che sembrano scritti da un bambino delle elementari e una recitazione che imbarazza perfino lo spettatore, io non riesco nemmeno a darle un voto. Salvo giusto la colonna sonora, quella dobbiamo ammettere che è ben studiata.

  • CURON – Un teen drama mascherato da mistery che forse aveva la pretesa di essere che so, il Dark italiano, ma che fallisce in ogni suo tentativo. In breve: i Raina tornano a vivere a Curon e il lago si risveglia iniziando a produrre doppi malefici degli abitanti della cittadina. Tutto molto bello sulla carta, se non fosse che lo script è di una banalità che ti fa prevedere gli avvenimenti con due episodi di anticipo e che, di nuovo, la recitazione non per nulla all’altezza. È un peccato, perché le premesse narrative ci sono tutte, ma nessuno è stato in grado di sfruttarle. Poteva essere una serie da “tutti in ansia sul divano” e invece io ho fatto davvero molta fatica a non addormentarmi guardandola (o a reggere fino alla fine). VOTO 5

Nulla di che ma godibili

  • LUNA NERA – È la storia di Ade che, dopo la morte della madre sul rogo, viene accolta insieme al fratello dalla congrega di streghe di cui lei faceva parte. Insieme dovranno lottare contro ai cacciatori di streghe e a svariate forze malvagie. Come per Curon, ci sono delle premesse narrative strapiene di potenziale ma, come per Curon, nessuno è stato in grado di sfruttarle. La differenza sostanziale tra le due serie, è che questa si lascia guardare e fornisce anche degli spunti di riflessioni ottimi su come spesso le donne siano state perseguitate innanzitutto in qualità di donne, punite per le loro doti, la loro indipendenza e intraprendenza. VOTO 5,5

  • BABY – È la storia molto romanzata dello scandalo delle baby squillo dei Parioli, un caso di cronaca romana di cui bene o male tutti abbiamo sentito parlare. Anche qui recitazione e script faticano spesso a ingranare, ma la serie si lascia binge watchare con estrema facilità e riesce anche a centrare perfettamente un punto di importanza fondamentale, ovvero che si trattava di ragazzine che per età, stato emotivo e maturità acquisita, non potevano avere idea del pasticcio in cui si stavano infilando. VOTO 6

  • GUIDA ASTROLOGICA PER CUORI INFRANTI – Alice è una produttrice televisiva dal cuore infranto che cerca il riscatto sentimentale e lavorativo. Trova entrambi – almeno in apparenza – nelle stelle. È carina come serie, l’ambientazione torinese è diversa dai soliti Roma o Milano, il guardaroba dei personaggi è spettacolare. Peccato che lei sembri la copia uscita male, malissimo, di Jess di New Girl, che i dialoghi siano terribili e che la prima stagione si chiuda con un plot twist senza il minimo senso di esistere. VOTO 6

  • LUNA PARK – Nora è figlia di giostrai, o almeno così crede fino all’età adulta, fino a quando non si ritrova di fronte alla sorella biologica e scopre la sua vera storia. È una serie che fa acqua da tutte le parti: toppa alla grande nel ricreare l’atmosfera anni ’60, c’è questo tatuaggio fatto a una bambina (e che rimane tale e quale mentre lei cresce), che è di un nonsense da volersi strappare gli occhi, la sceneggiatura è molto raffazzonata, ma sapete cosa? La storia alla fine prende, prende un sacco e ci si rimane quasi male alla fine perché qualche episodio in più lo si sarebbe guardato volentieri. E un pollice in sù alla colonna sonora, super azzeccata. VOTO 6,5

C’è del buono, in fondo, basta cercarlo

  • ZERO – Ambientata nel Barrio di Milano – ovvero nel quartiere Barona – è la storia di Zero, un ragazzo nero nato a Milano che scopre di avere il potere dell’invisibilità e che con un gruppo di amici cerca di salvare il quartiere dalla gentrificazione. Se la storyline riguardante i super poteri è a tratti ridicola, tutto il resto è riuscitissimo. Siamo di fronte a una storia di amicizia potentissima, di voglia di riscatto, di “noi siamo le vittime qui, non i colpevoli” urlato a squarciagola contro la polizia che se la prende con le persone sbagliate solo in virtù del colore della pelle. Anche qui la colonna sonora spacca, e poi diciamocelo, quant’è bella Milano in questa serie! VOTO 7

  • GENERAZIONE 56K – Ambientato tra Napoli e Procida, tra il presente e gli anni dei modem a 56k, è la storia di Daniel, che ritrova una vecchia fiamma d’infanzia dopo uno scambio di persona su un’app di incontri. Posto che Angelo Spagnoletti potrebbe benissimo essere un moderno Kim Rossi Stuart, questa serie è scritta e recitata davvero bene. La si guarda tutta d’un fiato, come se fosse un film, e grazie ai flashback e agli 883 come colonna sonora ci si riempie di nostalgia per i tempi che furono – ma anche per quelli che potrebbero essere. Bella, super promossa. VOTO 7,5

Prendetevi del tempo e guardatele, DOVETE guardarle

  • SKAM ITALIA – Rifacimento dell’originale norvegese, è forse l’unica dell’elenco che non ha bisogno di presentazioni. Ogni stagione segue le vicissitudini di uno dei membri di questo gruppo di amici, fornendoci uno degli sguardi più veri e realistici che esistano in tv sull’adolescenza (prima di Skam e relativi remake, era un punto che solo Skins era riuscito a centrare). La terza stagione, quella su Eleonora, è l’unica che non riesce a reggere il confronto con l’originale e che fa storcere un pochino il naso, ma per il resto è da guardare, riguardare e amare. VOTO 8

  • SUBURRA – Nulla di che sulla carta, una banale lotta di potere tra fazioni criminali romane in cui sono coinvolti anche esponenti politici e religiosi. Ma in realtà è molto più di questo, è la storia di Spadino, Aureliano e Gabriele, di un’amicizia e una fedeltà che va ben oltre la bandiera sotto la quale si combatte. Recitato superbamente, fornisce svariati pugni allo stomaco e non ti permette di toglierle gli occhi di dosso. La meraviglia. VOTO 9

La serie per eccellenza, quella imprescindibile, quella che dovrebbero guardare tutti

  • STRAPPARE LUNGO I BORDI – Ve ne ho già parlato qui, ed è la serie scritta e disegnata da Zerocalcare. La perfetta trasposizione animata di ciò che da anni fa su carta, sei episodi che chiunque dovrebbe guardare e su cui chiunque dovrebbe riflettere. È stato detto che il romanaccio biasciato di Michele Rech è un’offesa a non si capisce quale divinità, ma evidentemente chi lo dice non sa osservare bene ciò che ha di fronte. VOTO 10

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