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WandaVision – Pilot Addicted: colpo di genio o flop assoluto?

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WandaVision – Pilot Addicted: colpo di genio o flop assoluto?

WandaVision – Pilot Addicted: la trama

Il 2020 ci ha lasciati a digiuno di prodotti Marvel – cinematograficamente parlando – e quindi il debutto di WandaVision su Disney+ è stato accolto con scroscianti applausi provenienti da ogni angolo del globo. La serie, tra l’altro, apre le danze della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, aggiungendo entusiasmo all’entusiasmo e portando sostanzialmente l’hype alle stelle.

 

La storia narrata è quella di Wanda Maximoff e Visione, una coppia di neo sposini che va a vivere in un quartiere residenziale di periferia, in uno scenario che ricorda in tutto e per tutto le sit-com anni ’50, ’60 e ’70 – bianco e nero inclusi. Wanda è la moglie perfetta, si prende cura della casa e del marito mentre quest’ultimo, Visione, è alla disperata ricerca di una promozione lavorativa per migliorare il loro status. Tutto estremamente normale, compreso il vicinato, se non fosse per due piccoli dettagli: il primo, è che sia Wanda che Visione sono dotati di poteri non propriamente umani. Il secondo, è che come purtroppo sappiamo bene, Visione è morto in Infinity War.

Con queste premesse, la serie sarà in grado di soddisfare le aspettative? Dopo la visione dei primi due episodi, arrivati oggi su Disney+, mi sento di mettere le mani avanti e dire di sì. Senza fare alcuno spoiler, cercherò di spiegarvi il perché.

WandaVision – Pilot Addicted: i punti di forza

  • Sorgono immediate tantissime domande, prima tra tutte: perché Visione è vivo? Chi l’ha riportato indietro, e come? Oppure è effettivamente morto e Wanda è intrappolata nella propria mente, incapace di elaborare il lutto e il dolore? O ancora, è vittima di qualcuno che l’ha bloccata in uno strano loop spazio temporale (che per inciso ricorda tantissimo l’operato del Trickster in Supernatural)? Ovviamente i primi due episodi non forniscono risposte a nessuno di questi quesiti, ma il fatto che siano lì, chiari nella nostra mente fin dalle prime scene, sicuramente contribuisce a tenere incollati allo schermo e a voler sapere sempre di più.
  • L’impostazione narrativa da sit-com è assolutamente geniale. Wanda e Visione cercano di vivere la più normale delle esistenze, nonostante i loro poteri li mettano spesso in situazioni al limite del surreale – con tanto di risate del pubblico a fare da sottofondo. Questo contribuisce a creare quell’atmosfera tanto cara praticamente a ogni prodotto Marvel, dove in una scena ti fanno venire le lacrime dal ridere e in quella successiva sei sull’orlo di una crisi di pianto perché hey, non ti permettono mai di dimenticare che questa che ci viene mostrata non è la realtà per i due protagonisti.
  • La storia narrata è diversa da quella dei comics Vision and the Scarlett Witch – anche perché la prima serie di questi è uscita dal canone – eppure già nei primi episodi possiamo trovare alcune situazioni che li richiamano a gran voce, facendo felici anche i fan più storici dei due personaggi.
  • Gli Easter Egg: non sto qua ad elencarveli per non fare spoiler, ma questi due episodi iniziali ne sono pieni.

WandaVision – Pilot Addicted: il grande problema

  • C’è un solo aspetto negativo in questo show, ed è il fatto che non è per nulla fruibile da un pubblico che non sia già immerso fino al collo nell’universo Marvel. Viene dato per scontato che lo spettatore sappia già tutto: chi siano Wanda e Visione, quali siano i loro poteri, cosa sia accaduto a Sokovia e – soprattutto – che Visione sia morto. Chi ha il background completo, capisce subito cosa accade in alcuni momenti topici degli episodi, quando qualcuno dice o fa qualcosa che estrania Wanda e le instilla il dubbio che sia tutto tremendamente sbagliato nel mondo da sit-com in cui si trova. Sono situazioni che devono farci capire quello che succede, perché è l’elemento che tiene la tensione alta in mezzo alle narrazioni quotidiane che vedono i due alle prese con faccende normalissime come una cena con il capo, o una festa in giardino. La tensione si costruisce tutta lì, intorno alla domanda “da dove venite?” a cui nessuno dei due sembra in grado di saper rispondere – mentre noi lo sappiamo benissimo da dove vengono e quali tragedie hanno sopportato.
    Ovviamente, essendo uno show che apre la quarta fase di un progetto che dura da più di dieci anni e nel quale sono inclusi tantissimi film e serie tv, è scontato che si parta dal presupposto che chi si approccia alla serie sappia già tutto quello che deve sapere. Però, se prendiamo i singoli prodotti usciti finora, risultavano comunque fruibili senza particolari conoscenze pregresse. Ad esempio, Agents of SHIELD, è comprensibile da chiunque. Magari chi non ha visto i film non capirà appieno certi passaggi, però questo non compromette la comprensione generale della serie – bene o male viene spiegato ciò che è necessario sapere. Questo invece secondo me non è il caso di WandaVision. E se da un lato, come dicevo, è abbastanza scontato che chi si approccia a WandaVision sappia tutto ciò che c’è stato prima, dall’altro è un peccato che non possa servire da incentivo per avvicinare qualche neofita all’universo Marvel.

WandaVision – Pilot Addicted: promosso o bocciato?

WandaVision è un prodotto fresco e originale, che esce dagli schemi televisivi a cui ormai siamo abituati proprio portando la televisione… in televisione. Gli attori – non che avessimo dubbi – si sono confermati all’altezza e perfetti nei propri ruoli e per una volta – caso rarissimo di questi tempi in ambito telefilmico – gli autori hanno avuto l’intelligenza di dosare la lunghezza degli episodi in maniera corretta rispetto al tipo di prodotto che stavano creando. In più, è una serie televisiva impostata in maniera estremamente cinematografica, con episodi che hanno un inizio e una fine a sé stanti pur lasciando le porte spalancate per le narrazioni future. Questa visione cinematografica è sottolineata anche nella cura con cui hanno costruito le intro e i titoli di coda, il che mi è sembrato super appropriato dato che qua si sta a tutti gli effetti introducendo la nuova era Marvel.

Con Endgame si è chiuso un capitolo: il villain più grande – Thanos – è stato sconfitto, molti tra i personaggi principali – su tutti Iron Man e Cap (nella persona di Steve Rogers) – hanno concluso i rispettivi percorsi narrativi. Quindi a WandaVision tocca il compito di far ripartire la macchina narrativa: servono nuove storyline, nuovi eroi e, ovviamente, nuovi nemici da affrontare e sconfiggere. Secondo me, riceveremo grosse soddisfazioni se queste sono le premesse!

Voi cosa ne pensate?

 

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

2 COMMENTS

  1. Visti i primi due episodi.
    All’inizio ero perplessa, dopo 10 minuti ero incuriosita.
    Alla fine mi è salita un po’ di ansia (applausi all’attrice che interpreta la moglie del capo, mi ha messo a disagio) quindi direi che va bene.
    Richiami a “cose che sappiamo” a vagonate (concordo, decisamente non fruibile da un neofita) e la vaga ma precisa sensazione che non finirà a tarallucci e vino.
    In più, vedere Emma Caulfield è sempre un piacere quindi attendo il resto con curiosità.

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