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Tutto quello che (Forse) NON Sapete su Suburra

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Tutto quello che (Forse) NON Sapete su Suburra

Il 30 Ottobre, con il rilascio della terza e ultima stagione, abbiamo detto addio a Suburra e proprio per questo, vi voglio svelare tutto quello che (forse) non sapete su questa meravigliosa serie tv targata Netflix.

Chiedo scusa ai fan accaniti di Gomorra, che ho apprezzato parecchio soprattutto nelle prime stagioni e della quale riconosco la risonanza che è riuscita ad ottenere a livello internazionale.
Ma, a differenza di quanto accaduto nel rapporto Genny Savastano – Ciro Di Marzio in Gomorra, io mi sono perdutamente innamorata della coppia Aureliano Adami e Alberto “Spadino” Anacleti.
E al cuore, si sa, non si comanda.

– DIFFERENZE FILM / SERIE TV

Rispetto a quello che viene raccontato nell’omonimo film del 2015, in Suburra – La serie il rapporto tra Aureliano e Spadino si evolve nel corso delle tre stagioni fino a diventare un legame imprescindibile. Qualcosa che finirà per condizionare pesantemente il corso degli eventi.

E qui mi fermo per evitare spoiler!

Intanto, per quelli che ancora non hanno visto questo piccolo gioiellino, chiedo a gran voce di fare un bel recupero.

– PERCHÉ RECUPERARE SUBURRA

Non solo stiamo parlando di una serie tv avvincente, ma che in più annovera nel cast attori di una bravura impressionante.
In primo luogo Alessandro Borghi, conosciuto anche per l’interpretazione magistrale di Stefano Cucchi e per la serie tv di Sky Atlantic “Diavoli”.

Giacomo Ferrara, alias Spadino, che pur avendo raggiunto la notorietà proprio grazie al film “Suburra”, si è distinto per l’interpretazione di un personaggio controverso, tanto brillante e irriverente quanto profondo e tormentato.

Infine è impossibile non citare Amedeo Dionisi, che in Suburra interpreta Manfredi Anacleti, boss zingaro e fratello maggiore di Spadino.
Se poi devo dirla tutta, nel caso di Borghi, oltre all’indubbia capacità attoriale, c’è anche molto di più.

A tal proposito, se volete dare un’occhiata a ciò che offre il nostro meraviglioso paese, qui troverete una carrellata di manzi seriali esclusivamente nostrani.

– LA TRAMA

Tornando a noi, Suburra non è altro che la trasposizione televisiva della criminalità imperante nella città di Roma e la rappresentazione di quella che è stata definita la profana trinità: Chiesa, Stato, Crimine.
I fatti raccontati risalgono al 2008, quando a seguito delle dimissioni del sindaco di Roma, si scatena una guerra di potere per ottenere l’assegnazione degli appalti per la costruzione del Porto Turistico di Roma, per la precisione a Ostia.
E se da una parte troviamo la corruzione politica e l’interesse tutt’altro che religioso del Vaticano, dall’altra ci sono due famiglie da sempre rivali, gli Adami e gli Anacleti, interessate entrambe ad ampliare il loro traffico di droga.

Naturalmente nel corso delle tre stagioni, entrano in scena molte altre pedine del sistema, che sconvolgono completamente gli equilibri già precari della capitale d’Italia e che finiscono per lasciarsi dietro una lunga scia di sangue.
Insomma, per scoprire altro, non vi resta che accendere il televisore, fare l’accesso a Netflix e godervi puntata dopo puntata!

Per quelli che invece conoscono già ampiamente la trama della serie, e l’hanno conclusa a suon di fazzoletti e lacrime amare, vi svelo di seguito tutto quello che forse non sapete di Suburra.
Curiosità che vi daranno un quadro più completo di ciò che avete visto e apprezzato e che magari vi faranno immedesimare maggiormente nelle menti della criminalità organizzata della Capitale.

1 – LA PRIMA

Suburra è la prima serie tv italiana prodotta e distribuita da Netflix.
Nata come prequel del film diretto da Stefano Sollima nel 2015, ha debuttato sulla piattaforma streaming con la prima stagione il 6 Ottobre 2017.

2 – CHE SIGNIFICA SUBURRA?

Suburra è un quartiere dell’Antica Roma, Subura, cioè zona dell’Urbe che oggi corrisponde al quartiere Monti.
Nel III secolo a.C., il quartiere Subura era la parte più degradata della città e anche oggi è rimasto un termine utilizzato per descrivere le zone delle metropoli più malfamate.

3 – MEGLIO IL LIBRO, IL FILM O LA SERIE TV?

Come abbiamo già detto precedentemente, la serie tv Suburra è tratta dall’omonimo film del 2015 diretto da Stefano Sollima, regista anche di Gomorra.
Ma in realtà, il film è ispirato al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, pubblicato nel 2013 e il cui soggetto è ovviamente la mafia romana degli anni moderni.
Io personalmente non ho letto il libro, ma il film merita sicuramente di essere visto, perché sebbene presenti differenze sostanziali rispetto alla serie tv, mostra altre sfaccettature della stessa storia e regala  atmosfere cupe e un’inquietudine che resta anche dopo la fine del film.
Insomma, la scelta è ardua.

4 – L’EMBLEMA DELLO SPRECO

Suburra è stata girata in svariate location a Roma e dintorni, eppure c’è un luogo che è diventato il simbolo della denuncia contro la corruzione della classe politica e amministrativa di Roma: La Vela di Calatrava.
Nella serie è il luogo in cui i protagonisti si incontrano per discutere i dettagli dei loro piani criminali, mentre nella realtà è un complesso ormai in totale stato di abbandono.
Avrebbe dovuto ospitare i Campionati mondiali di nuoto del 2009, ma a causa del protrarsi della costruzione e dell’aumento dei costi, è rimasto incompiuto.

 

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5 – SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA

Gli attori principali apparsi nelle sale cinematografiche nei ruoli di Spadino, Aureliano e Manfredi, sono gli stessi che vediamo nelle tre stagioni di Suburra.
A cambiare completamente volto, invece, è Samurai che nel film è stato interpretato da Claudio Amendola mentre nella serie tv da Francesco Acquaroli.
Naturalmente, trattandosi di una serie tv e quindi avendo un più ampio spazio narrativo, vengono introdotti molti personaggi che nel film non avrebbero trovato una giusta collocazione.
Tra i più importanti, c’è sicuramente Amedeo Cinaglia interpretato da Filippo Nigro (visto anche ne I Medici).

6 – TRA FINZIONE E REALTA’

Entrando nel mondo di Suburra, è inevitabile il paragone con Mafia Capitale, a cui gli eventi sono chiaramente ispirati.
Samurai, infatti, è stato da molti identificato con l’esponente della banda della Magliana Massimo Carminati.
Per quanto riguarda gli Anacleti, invece, possiamo definirli la trasposizione perfetta dei Casamonica, specialmente per l’associazione alle loro origini.
Stessa cosa per gli Adami, che nella realtà, potrebbero trovare un riferimento al clan ostiense dei Fasciani.

7 – COLONNA SONORA

In tutte e tre le stagioni di Suburra, chi mette la firma sulla colonna sonora è il rapper romano Piotta.
Se nella prima e seconda stagione, potevamo ascoltare al termine di ogni episodio, la canzone “7 vizi Capitale”, per l’ultima stagione Piotta ha pubblicato un intero album dal titolo Suburra (final season).
Dieci brani che raccontano le sfumature di ogni personaggio e l’atmosfera della serie. Geniale!
Piccola chicca bonus: il brano che viene cantato da Manfredi Anacleti durante l’episodio 3 della stagione conclusiva, la Ballata di Manfredi, è stato scritto per l’occasione dal figlio dell’attore.

8 – CURIOSITA’ SU ALESSANDRO BORGHI

Prima ancora di entrare nei panni di Aureliano Adami e prima ancora di essere un attore famoso, Alessandro Borghi è stato uno stuntman.
Ebbene sì, Borghi è approdato così a Cinecittà!
Inoltre, è da sempre un grandissimo fan di Leonardo Di Caprio, al quale si ispira e con il quale vorrebbe poter collaborare un giorno.
Dopo averlo visto recitare in Diavoli accanto a Patrick Dempsey, il sogno internazionale di Borghi potrebbe diventare realtà. Io faccio il tifo per lui!

Queste sono le principali curiosità su Suburra, ma scommetto che ci sono tante altre cose che non sapete, anzi che non sappiamo, su questa bellissima serie tv.
Io personalmente rimango affascinata dai prodotti televisivi e cinematografici che raccontano fatti accaduti.

Sebbene nella maggior parte dei casi, vengano romanzati degli eventi o vengano modificati ai fini di intrattenimento, ritengo che sia un modo come un altro per avvicinarci a temi importanti.
Mi batterò sempre affinché le serie tv abbiano la giusta considerazione.

Certo, non tutte, ma di questo magari ne parleremo un’altra volta.

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