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True Blood | Il meglio secondo noi

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True Blood | Il meglio secondo noi

untitledEd eccoci arrivati fin qui: dopo quasi 8 anni, l’osannato (e quasi ugualmente criticato) TRUE BLOOD è giunto alla sua ultima stagione, che come sappiamo riprenderà stanotte sulla HBO.

E’ con immenso onore che mi occuperò personalmente di recensire quest’ultima stagione per voi, benché non sia stata completamente soddisfatta dal finale della sei, nella mia mente questo show sarà sempre uno dei migliori nel suo genere, e senza dubbio sui vampiri.

Mentre cercheremo di passare le ore che ci separano dalla premiere di stanotte, facciamo insieme un bel viaggio indietro coi ricordi: per ricordare perché siamo di fronte ad un serie cult.

E a una nuova visione del vampiro.

In True Blood è fortissimo, sin dai suoi primi episodi l’elemento sociale. Un tema trattato da pochissimi show televisivi: dopo la paura del mostro, dopo il romanticismo sulle coppie miste, dopo la moralità di rinunciare alla vita umana, qui FINALMENTE si affronta qualcosa per la prima volta: e cioè L’INTEGRAZIONE sociale tra esseri soprannaturali ed umani.

Senza essere (già da ora) troppo didattici, mi sono permessa di scegliere SEI MOMENTI fondamentali (a mio gusto personale) tratti dalle stagioni viste fino adesso.

Come possiamo dimenticare i primi momenti tra Sookie e Bill? La ragazza non crede ai proprio occhi quando si accorge che di lui non avverte i pensieri, e il vampiro rimane completamente incantato dalla giovane che non mostra alcun segno di paura. O giudizio.

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Della seconda stagione, e dello show praticamente è impossibile da dimenticare la morte di Godric. Un altissimo momento di televisione. Un altissimo momento sociale.
Un essere umano, sul tetto di un palazzo che guarda un vampiro rinunciare alla vita immortale (dopo duemila anni) e piange. Grande è la commozione di Godric, che dopo duemila anni di qualsiasi vicenda e di qualsiasi persona, riesce a stupirsi per un gesto così semplice, e così umano.

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Dalla terza stagione, ecco qui le previsioni del tempo più avveniristiche degli ultimi anni: Russel Edgington mette bene in chiaro che no, i vampiri e gli esseri umani non dovrebbero avere gli stessi diritti. Almeno, non quando i vampiri hanno in mano una spina dorsale umana.

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Uno dei grandi amori del pubblico è sicuramente lo stupendo vampiro vichingo Eric Nortman: e quale momento migliore della quarta stagione potevo scegliere se non il momento in cui la giovane protagonista decide di cedere alla passione per il nuovo Eric così sperduto? I miei momenti preferiti: Sookie che gli porge entrambe le mani (come farebbe con un bambino), e lui che le accarezza con il dorso della mano la schiena, lasciata nuda dall’abitino. Tenero e sensuale nello stesso momento.
https://www.youtube.com/watch?v=FFqf092wuIM

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La quinta stagione, è stata una di quelle che ho preferito: sicuramente quella con la trama più articolata sulla storia. La storia dei vampiri, e soprattutto dell’Organo che li governa. Ops, forse governava. Look.

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Infine ricordiamo questo momento assolutamente poetico dell’ultima stagione: la piccola Jessica, che in fondo è sempre rimasta la ragazzina timorata di Dio, anche da vampira, prega Bill, suo padre (e metaforicamente, grazie a Lilith, padre di tutti) di proteggere le persone che ama. Toccante fino all’anima.
https://www.youtube.com/watch?v=SWnv5yxdFrU

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E voi? Quali sono stati i vostri momenti preferiti dello show visto fino adesso? Siete ansiosi per stanotte? Cosa vi aspettate? Ditecelo nei commenti.

 

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Mariangela Pagliani nasce a Modena, nel 1973. Le sue più grandi passioni fin da bambina sono legate al mondo del fantastico e della fantascienza (tra i suoi primi film al cinema con il papà ci sono Guerre Stellari e Lo Squalo). Dopo la fase cartoni animati, da adolescente diventa un'avida lettrice: fantasy (su tutti Il Signore degli Anelli), qualche spruzzata di horror, ma soprattutto classici (Jane Austen e le sorelle Bronte, in particolare, ma anche Shakespeare). E' anche un'appassionata di cinema, ma soprattutto di serie tv americane, con una predilezione particolare per quelle dedicate ai vampiri, figura che sin da bambina la affascina. L'amore recente per la scrittura nasce dalla collaborazione nella gestione del sito The Vampire Diaries Italia, ma soprattutto dalla voglia di esprimere le emozioni che immagini e libri le trasmettono. Un libro suo? Forse un giorno quando riuscirà a concentrarsi abbastanza a lungo sullo stesso argomento!

2 COMMENTS

  1. Di True Blood mi ha sempre affascinato il tema dell’asservimento, visto come unione familiare e non come una maledizione da spezzare o un ostacolo, ad esempio nel caso di The Vampire Diaries (forse perché qui non è stato mai realmente approfondito).

    Qui avere il sangue del tuo creatore scorrere nelle proprie vene significa che tu hai una nuova famiglia che si occupa di te, come nel caso di Pam con Eric, di Jessica con Bill o di Tara con Pam. E anche il metodo con cui questo rapporto s’instaura, cioè il creatore che viene seppellito con suo “figlio” nel momento della transizione.

    E il fatto che gli esseri umani che si nutrono del sangue di vampiro abbiano poi sogni erotici sui loro “donatori” è una questione parecchio interessante! 😀

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