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The Walking Dead 8×01 – Solo uno deve morire: Gregory, nuove priorità…

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The Walking Dead 8×01 – Solo uno deve morire: Gregory, nuove priorità…

Ciao a tutti e benvenuti a questo primo commento dell’ottava stagione di The Walking Dead!
Mi scuso innanzitutto per il ritardo incommentabile, tra problemi tecnici ed esistenziali eccomi a recensire questa premiere a giorni e giorni dall’uscita. Quest’anno ci sarò io a sostituire la nostra Clizia per i commenti settimanali dello show… e mi rendo conto a visione del primo episodio ultimata che potrei essermi presa l’ennesima patata bollente dopo la settima stagione di Once (quest’anno non ne sto azzeccando una neanche per sbaglio!).

 

Partiamo dal presupposto che, con TWD nello specifico, non è che ci fossero poi così tanti spiragli di speranza per quanto mi riguarda: anche se l’introduzione di Negan mi aveva mandato una ventata d’aria fresca, questa si è poi esaurita col tempo, con quell’infinito tira e molla con tutte le altre comunità che avrebbero potuto unirsi a Rick&co. per ribellarsi alla tirannia dei Saviors. L’intera settima stagione è stato un lungo e graduale muoversi in questa direzione, reso a tratti estenuante proprio dal fatto che si vedeva lontano un miglio che il risultato finale avrebbe dovuto essere proprio quello: Alexandria, Hilltop e il Regno uniti per opporsi a Negan e al suo esercito. Il finale di stagione aveva riportato un po’ di scuotimento presentandoci l’improvviso voltagabbana di Jadis e gli altri “morti de fame che vivono nella discarica” [cito testualmente dal mio ragazzo] e l’attacco vero e proprio a Negan con anche l’aiuto del Regno. L’unione tra tutte queste comunità arriva finalmente e sembrava prometterci l’ottava stagione di guerra che la settima non era stata… promessa non del tutto mantenuta da questa premiere.

“Smarmella tutto” (cit.)

Ora, partiamo dal fatto che fosse OVVIO che la guerra non potesse iniziare e finire in un solo episodio, quindi quando ci si siede di fronte a questa premiere non si può fare a meno di sentirsi vagamente  incuriositi da quale sia realmente la strategia di Rick, senz’altro a lungo (lunghissimo) termine. La premiere risulta a mio parere poco godibile soprattutto per via di una struttura eccessivamente (e forse immotivatamente) complessa: i salti avanti e indietro, il tornare varie volte a Rick che osserva le tombe di Abraham e Glen, o Rick baciato dal sole pronto a lanciare il suo discorso di incitamento, per non parlare dei… cosa sono, flashforward? Vogliono mostrarci il dopo, la fine della guerra e la felice vita di pace costruita dai sopravvissuti vittoriosi? O è forse solo la presentazione delle speranze di Rick, vedersi invecchiare con accanto le persone che ama che vivono serene? Questo frequente interrompere l’azione con parentesi statiche anziché diluire l’episodio o creare un’alternanza dinamica delle scene (o forse incuriosire maggiormente lo spettatore? Sul serio, cos’è che volevano fare?) finisce per creare confusione.
E il problema è che al di là di queste sequenze anche quelle di semi-guerriglia contro il quartier generale dei Saviors non brilla per linearità (Rick trascinato via per la collottola quando ha la possibilità di abbattere Negan nascosto dietro un veicolo ribaltato che pensa sia divertente farne una foto è solo la punta dell’iceberg dei punti interrogativi che mi hanno accompagnata per gran parte della puntata). Di per sé non sono sequenze malvagie, ma anche lì ci sono troppi momenti in cui mi si chiede di sospendere l’incredulità: questi quattro disperati che fino all’altroieri non avevano niente ora si ritrovano con abbastanza munizioni da poterle sprecare sparando a ripetizione su una vetrata? O abbastanza esplosivi da disseminarli lungo la strada e farne saltare in aria uno ogni tot metri per “guidare” la mandria di zombie proprio dove vogliono loro? Ok l’unione con il Regno, che era ben fornito, ma qua parliamo di forniture per 5 eserciti!! Inoltre ci sono scelte che trascendono la logica a mio parere: l’eccessivo dialogo ad esempio. Concordo che TWD era partita come una serie incredibilmente ben scritta a livello di dialoghi pregni di significato, ma in questa puntata specialmente lo scambio tra Rick e Negan l’ho trovato palesemente riempitivo: possibile che, dopo due ore a ripeterci che “solo uno deve morire”, Rick si trova la possibilità di sparare in fronte al suo nemico (che da parte sua se ne esce dal capannone con fare da prima donna, totalmente privo di protezioni come se niente fosse: arroganza o idiozia?) da una posizione favorevole e anziché zittire il solito monologo di un quarto d’ora dell’altro se ne sta lì ad ascoltare e a rispondere? E seriamente, quanto è realistico in generale che Negan si faccia sempre minimo 10 minuti di monologo spavaldo senza che nessuno dica o faccia niente? Capisco, è un personaggio nel corpo di Jeffrey Dean Morgan, con tutto il carisma e il fascino che ne consegue, forse pure io stare lì sdraiata a pancia in giù ad ascoltarlo per ore come una scolaretta in calore davanti alla sua boyband preferita…

ma nel contesto dello show è solo l’ennesimo dettaglio che non sta in piedi.

Tutto il piano, che sembra solo agli esordi di un programma in più step che andrà dipanandosi per il resto della stagione (ovvio, un antagonista che ha raccolto così tanti consensi vuoi mantenertelo a galla il più possibile), ha in parte un che di insensato: possibile che a guerra in corso Negan non abbia pensato di schierare un po’ più vedette in giro rispetto a quei due cretini che i nostri tolgono di mezzo in tempo e sforzo zero? E da parte dei nostri era davvero necessario creare tutto questo complicato intrico, mettere a ferro e fuoco il quartier generale dei Saviors per poi abbattergli la recinzione e fargli entrare la mandria di zombie attentamente guidata lì da Daryl (che a parte il non vedere una boccetta di shampoo da diversi mesi continua a essere il più figo di tutti e questo gli autori lo sanno bene, mettendolo quindi in scene da action movie in cui si allontana imperturbabile da un’esplosione perché why the hell not) quando, ribadisco, appena arrivati lì Negan si è generosamente offerto alla pallottola del primo stronzo che passava per caso (cosa che sembrava preannunciare la rivelazione che lui fosse ancora una volta un passo avanti agli altri, al corrente del loro arrivo e pronto a reagire, ma una volta scoperto che non è così è solo un ennesimo wtf)? Narrativamente parlando avrebbe distrutto l’hype che si vuole cavalcare per l’intera stagione, me ne rendo conto (e d’altronde ricordiamo che Negan è il fucking miracolato che si salva tranquillamente da uno sparo a mezzo metro di distanza perché si stava casualmente sventolando la mazza di tipo 10cm di diametro davanti alla faccia, che in soldoni è l’evoluzione della Bibbia nel taschino), ma realisticamente ci stava più di questo botta a risposta campato in aria, che però tra le altre cose serve anche a ricordarci del cambio di vertici a “nostro” favore a Hilltop, con Maggie che occupa la nuova posizione di leadership mentre quel verme di Gregory è ovviamente corso a nascondersi dietro la sottana di Negan. Buuu per Gregory e, di riflesso, per padre Gabriel, che dopo una vita da coniglio decide di fare l’eroe proprio per salvare uno che meritava di restare in mezzo al fuoco incrociato per semplice giustizia divina, e per fare l’eroe si ritrova invece ora nella situazione peggiore dell’universo, ovvero intrappolato in una roulotte con Negan che fa battute di pessimissimo gusto su pannolini e cagarsi sotto che manco in un déjà-vu delle elementari: scivoloni di scrittura come se piovesse proprio!

In definitiva, premiere senza troppa infamia ma certamente con pochissime lodi, con molti punti critici su cui spero gli autori vorranno correggere il tiro in futuro, perché questa guerra senza quartiere ha un potenziale notevole ma dovrà essere costruita e gestita bene per reggere le alte aspettative.

Vi ringrazio intanto per aver seguito questo primo commento per questa season 8, vi lascio il promo del prossimo episodio qui di seguito e vi invio a condividere i vostri commenti qui sotto e a passare dalle nostre pagine amiche

Andrew Lincoln Italy
The Walking Dead ITA

per rimanere sempre aggiornati sullo show e i suoi interpreti.
Alla prossima!

https://www.youtube.com/watch?v=6KvzojD1nGk

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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