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The Chair – Ecco perché dovreste guardare la miniserie Netflix con Sandra Oh

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The Chair – Ecco perché dovreste guardare la miniserie Netflix con Sandra Oh

The Chair – Ecco perché dovreste guardare la miniserie Netflix con Sandra Oh

Tutto è iniziato una sera che, aperto Netflix, cercavo cosa guardare. Scorro le novità ed ecco che vedo la nuova miniserie con protagonista Sandra Oh. Premo play…e la finisco la sera stessa.

Mi è piaciuta moltissimo.

E quindi ecco perché dovreste assolutamente guardare la nuova miniserie con Sandra Oh, ovvero “The Chair“.

TRAMA: La professoressa Ji-Yoon Kim (Sandra Oh) diviene la prima preside di facoltà della Pembroke University a essere donna e non bianca. Il nuovo incarico la costringerà a bilanciare sfide che non pensava di dover affrontare con la sua vita privata e le sue convinzioni.

 

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  1. La protagonista

Sandra Oh è spettacolare nel modo in cui riesce a sparire nel suo personaggio, anzi, nel modo in cui riesce a fare sparire gradualmente il suo personaggio nella sedia del titolo dal momento della nomina a preside di facoltà. Come un innocente travolto da un uragano, Ji-Yoo è sbattuta da una parte all’altra in un continuo gioco di tiro alla fune che la vede nel ruolo della fune.

2. L’intelligenza della storia (o dovremmo scrivere “la furbizia”)

Sarebbe stato troppo semplice (e coraggioso) prendere posizione in questo clima politico che vira troppo spesso verso una cancel culture che di fatto azzera un dibattito che invece dovrebbe continuare a esserci. Quindi cosa fanno? Decidono di affrontare temi sociali importantissimi presentando tutti gli attori in campo, dando a ciascuno il microfono e lasciando allo spettatore il compito di ragionare su quanto stia vedendo. Sempre che lo spettatore voglia ragionare, ovvio.

 

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3. La rappresentazione del mondo accademico

Diciamoci la verità, l’immagine dell’università come luogo del dibattito acceso e del confronto che porta alla crescita è spesso un’immagine idealizzata che si scontra con realtà in cui giganti e luminari, non più in grado di tenere sveglio l’uditorio, serrano i ranghi dinanzi alle sollecitazioni di un corpo studenti sempre più affamato di comunicazione. Quel muro di incomunicabilità e di rifiuto di ascoltare è presentato benissimo nella serie tv. Così come le piccole faide interne e il continuo bisogno di dimostrare di essere i più bravi.

4. Il ritmo narrativo incalzante

Gli episodi sono progettati in maniera così intelligente che, finito uno, non riesci a fare a meno di guardare il successivo. E, in fondo, sono solamente 6 per cui è perfetta per una maratona di quelle serie.

5. Holland Taylor: immensa, esilarante, stupenda

Chi, come me, è cresciuta guardando recitare Holland Taylor andrà in sollucchero nel rivedere la propria beniamina – ormai settantottenne – sullo schermo. La sua recitazione brillante resta uno dei migliori esempi in circolazione e il suo personaggio è sicuramente il migliore della serie tv.

P.S. Sì, tecnicamente dovrei anche dirvi che i produttori sono, oltre ad Amanda Peet (ideatrice della serie), David Benioff e D.B. Weiss ma dopo lo sfacelo dell’ultima stagione di Game of Thrones, faccio finta che sia solo Amanda Peet ad aver prodotto la serie tv.

Ecco i miei motivi per cui dovreste assolutamente guardare “The Chair” la nuova miniserie Netflix con Sandra Oh. E nel caso l’aveste già guardata, cosa ne pensate?

 

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