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Recensione “Il Giocatore – Rounders”

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Recensione “Il Giocatore – Rounders”

Quando si parla di film sul poker non si può non citare la pellicola che è diventata un vero e proprio cult del genere ed ha avuto li merito di anticipare di qualche anno il boom del gioco. “Il Giocatore – Rouders”, noto anche come “Il piacere del rischio”, è uscito infatti nel 1998, mentre sarà a partire dai primi anni Duemila che esploderà il fenomeno del poker online.

Il cast d’eccezione contribuisce al successo del film, che riesce a fare entrare lo spettatore dell’intrigante mondo del tavolo verde. Sì, perché il lavoro del regista John Dahl è andato davvero in profondità nelle dinamiche di questo gioco, portandole sullo schermo attraverso gli occhi di un giovane esperto giocatore – un rounder, appunto – che sa come vincere a poker, ma anche come districarsi tra le insidie del tavolo verde e tra gli squallidi personaggi che popolano il sottobosco del gioco a New York.

✔ Il film riesce nel difficile compito di descrivere in modo intrigante e dettagliato la realtà del poker, senza mai cadere nella banalità o nel tecnicismo. Sarà per questo che è godibile sia dall’esperto pokerista, sia dal cinefilo, ma anche dallo spettatore occasionale. E’ probabilmente l’ultima grande produzione sul poker che Hollywood ha saputo sfornare.
✔ Gli attori regalano alla storia del cinema delle interpretazioni spettacolari, da alcuni considerate alcune delle loro migliori fino a quel momento. Matt Damon è un – estremamente credibile – giocatore afflitto da un dilemma interiore, Edward Norton interpreta magistralmente una viscida canaglia, codarda quanto irresistibile, mentre John Malkovich riesce a lasciare il segno anche solo pronunciando pochissime battute.

✘ E’ una pellicola lenta, quindi se vi aspettate una narrazione veloce questo non è quello che troverete in Rounders. I tempi sono rallentati, proprio come una partita di poker, dove si “attende” l’avversario.
✘ Il talento del regista riesce a creare un buon film da un tema difficile, ma il risultato rimane comunque una pellicola senza troppe pretese.

Mike McDermott. Il miglior personaggio non può che essere il protagonista Mike, interpretato perfettamente da Matt Damon. Ad affascinare di lui è il modo in cui vive la necessità di scegliere tra la vita che ‘dovrebbe’ fare e la vita che ‘vorrebbe’ fare, una scelta che tutti sono chiamati prima o poi ad affrontare. Lo studente di giurisprudenza che sfrutta il suo talento al gioco solo per pagarsi gli studi ha la vita completamente sconvolta dal suo amico Lester “Verme” Murphy, un inguaribile baro. Davvero spettacolare è l’intesa dell’attore Matt Damon con Edward Norton, che interpreta il “Verme”.

L’ultima mano. E’ probabilmente la scena di poker più iconica mai portata su uno schermo cinematografico. Il confronto crudo e diretto tra il protagonista Mike e Teddy KGB, lo strozzino di origine russa che gestisce un club privato, interpretato da John Malkovich. Mike Dermott ha un 8 e un 9 di picche e riuscirà a gestire psicologicamente la partita, nonostante l’avversario si senta superiore e sicuro di vincere “in casa”.

La trama ci accompagna nella vita di Mike McDermott, studente universitario molto bravo a poker. Una sera Mike decide di sfidare il pericoloso strozzino Teddy KGB, ma perde e ci rimette ben 30.000 dollari. A seguito della sconfitta lascia il gioco e cambia lavoro. A riportarlo sul tavolo verde è però l’amico Lester appena uscito di galera, che deve recuperare del denaro per pagare dei debiti.
I due cercano di recuperare la somma, ma il comportamento dell’amico complica la situazione. Fortunatamente il talento di Mike viene scoperto dal suo professore, che gli concede un prestito grazie al quale può tornare nuovamente a sfidare a testa alta Teddy KGB.
Il film è buono nel complesso, pur senza eccellere in nulla. L’accoglienza al momento dell’uscita fu piuttosto tiepida e le recensioni non troppo lusinghiere, ma la pellicola ha vissuto un successo tardivo negli anni successivi, quando è diventato un vero e proprio cult per gli appassionati di poker. Ed è proprio così che va visto, come uno dei migliori film sul poker che siano mai stati girati.

85/100

Le emozioni che sanno trasmette le scene di poker da sole valgono la visione di questo film, che risulta piacevole anche se non si fanatici del tavolo verde.

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Il boss <del>delle torte</del> di Telefilm Addicted; un dittatore spietato che tortura i suoi collaboratori affinchè possano rendere al meglio. Quando non è impegnato ad organizzare attentati terroristici verso i membri del suo staff che non si impegnano come dovrebbero, ama guardare decine e decine di serie tv tanto da non avere più tempo per fare altro. Ama alla follia The O.C., ma svaria dai teen drama alle serie sci-fi, dai mystery alle comedy. Le uniche serie che non gli vanno giù sono le serie procedurali. Il suo sogno? New York ovviamente! <b>Instagram:</b> <a href="https://www.instagram.com/lucavalle.ig">@lucavalle.ig</a>

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