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Mistresses | Recensione 1×10 – Indecent Proposals

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Mistresses | Recensione 1×10 – Indecent Proposals

Muoio dalla voglia di commentare il promo della prossima puntata, ma tratterò l’euforia, sperando che lo facciate con me.
Dopo due settimane di pausa, Mistresses ritorna in carreggiata, sgommando in partenza, correndo come un treno e frenando al traguardo con un grande alone di polvere alle spalle.
Ho talmente tanti pensieri nella mia testa che li ho messi in fila, con tanto di numerino giusto per mantenere l’ordine e le priorità. Non sia mai dovessi mischiarli, dopo mi prenderebbero a borsate come le vecchiette che spariscono alla posta e tornano dopo mezzora reclamando il diritto al trono.

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Savannah è alle prese con una vita da single e, essendo stata abituata a vivere in una campana di vetro, si ritrova col motore in panne dinanzi una perdita d’acqua. Devo ammetterlo, ho pensato anch’io che Harry fosse una benedizione dal cielo! Quante volte ho dovuto sbrigare il lavoro sporco pregando che un aitante maschione comparisse alla porta e mi dicesse di togliermi dalle scatole. La cosa simpatica è che stavolta il bell’australiano consiglia alla futura mamma d’imparare a sopravvivere nella giungla chiamata vita e la lascia al proprio tormento. Savannah è esausta, talmente esausta da addormentarsi a lavoro con migliaia di scartoffie addosso. E tu guarda che premura quel Dominic! Sempre – chissà come – dietro l’angolo a sorvegliare su di lei, a controllare che non abbia lasciato niente in ufficio – voglio credere che la borsa fosse ben in evidenza per usarla come scusa e farle visita – e autoinvitarsi con la scusante banale del tè da gravidanza.

D’accordo, non sto prendendo le parti. Avrò il mio debole per Harry – o meglio, per il suo accento – ma sono soltanto obiettiva nel dire che Dominic è fin troppo convinto di riuscire in una missione dove anche l’agente 007 alzerebbe le mani. E poi la sua spavalderia inizia a farmi partire l’embolo.

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 Nessuno lo priva di tentare, in fondo finché non sfonda il muro con la testa, non ci saranno danni. Oddio, sbattendo la testa contro il muro potresti averne di danni eccome e credo che lo capirà a breve. O meglio, l’avrà capito perfettamente nel momento in cui, dopo una bella scampagnata e aver mangiato schifezze a valanga, ritornano con un migliaio di scatole e trovano Harry il samaritano che scende dal piano di sopra. L’intento era quello di rimediare alla perdita della doccia, ma la visione della moglie – perché ricordiamoci che sono ancora sposati – in compagnia dell’amante gli ha fatto perdere circa cinque anni di vita e qualche capello. Peccato, c’era aria di scazzottate, ma hanno già dato in precedenza, quindi gli autori avranno deciso di spostare il clima di guerra altrove.

In compenso, ci sono stati moltissimi momenti Dovanna:

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Dovete sapere che ho un debole per i pugni che volano. E ancora di più se arrivano dopo averli attesi. È proprio quello che è accaduto tra Paul e Richard.
822xRichard è uno dei personaggi più reali dello show a mio parere: si è infatuato di April, ha voluto portarla nella sua vita e sta riscuotendo il peso del suo passato. E siccome April non è autoritaria abbastanza da spaccare la testa al marito defunto, Richard ha pensato bene di darle una mano e passare a scambiare due chiacchiere con il suddetto uomo. I loro punti di vista mi sono sembrati molti chiari, anche dopo aver spaccato una lampada il messaggio è stato cristallino. La scazzottata è durata il giusto, quindi sì, sono soddisfatta. Forse un tantino meno della reazione di April, ma è stata coerente con se stessa, perché se avesse voluto una mano da parte di Richard, probabilmente gliel’avrebbe chiesta. Siccome Paul insiste nel vedere la figlia Lucy, si apposta fuori la scuola, le tiene d’occhio come uno psicopatico e la fa anche franca, perché la moglie non sarebbe mai capace di segnalarlo alla polizia. Così, pensando di tagliare la coda al topo – illusa – April gli fa visita e gli porta l’album di fotografie per mostrargli la loro vita nei tre anni in cui non c’è stato. Ho apprezzato il gesto, anche se al suo posto l’avrei davvero spedito sulla luna con un calcio tra le gambe. Quali pretese può mai avanzare un uomo senza genitali che pianta in asso la famiglia, inscenando una morte fasulla e facendosi compiangere per anni, crescendo un figlio e abbandonandone un altro? April è fin troppo compassionevole e non è riuscita a privarlo della cosa che l’avrebbe danneggiato maggiormente: essere così vicino alla vita abbandonata, ma con la realtà che inchioda i piedi al pavimento e te la lascia guardare da lontano.

tumblr_mpf7x106JL1snjyzyo2_r1_500 La donna che dovrebbe passarsela male e che invece sembra Jim Carrey in “Una settimana da Dio” –  nella gif ce la vedo perfettamente per ovvi motivi – è Karen Kim, la dottoressa citata in giudizio che dalla giornata peggiore di sempre è passata alla scopata del millennio, con psico-Sam.
Sono stata cruda, lo so. Ma durante la scena finale ho tenuto talmente stretta la mano sulla bocca che a breve soffocavo. Ma quella donna non impara mai dai suoi errori? Savannah si sarà anche comportata da schifo nei suoi confronti, negandole il supporto sia emotivo che professionale, ma una cosa buona l’aveva detta tempo addietro: tieniti lontana da quella famiglia! Massì Karen, lo stai facendo davvero bene!
In quest’episodio psico-Sam è sembrato talmente tranquillo e innamorato che la mia paura nei suoi istinti omicidi è peggiorata. Quando lo ha invitato a entrare ho realmente pensato che il giorno dopo la polizia avrebbe ritrovato il suo cadavere tra le lenzuola impregnate di sangue. Il promo della prossima puntata ovviamente ha smentito questa opzione, ma una donna può “incubare” finché il cervello glielo permette.
Sam ha voluto mostrare l’armatura del cavaliere senza macchie e senza paura: si è presentato all’ufficio della psichiatra, le ha offerto il suo appoggio smerdando la madre senza ritegno – viva la solidarietà – e le ha procurato un avvocato con le palle che riesca a cacciarla dai casini. Ovviamente Karen ha un’idea talmente elevata di Savannah che in un primo momento è convinta che l’avvocato sia merito suo. Chissà come mai, invece, io ho subito pensato che si trattasse di psico-Sam. Non perde tempo nel raccogliere il trofeo, così si presenta fuori casa della dottoressa a decantare il giusto premio. Tanto che lo invita in casa e dopo due chiacchiere di troppo, sguardi languidi e lacrime sfuggevoli, si ritrovano avvinghiati come le cozze allo scoglio e, per volontà degli autori, questa volta non ci scapperà il morto. Ovviamente non saprò mai se psico-Sam avrà voluto praticare del sadomaso, ma, in caso l’avesse fatto, non mi stupirei.
Adesso vi faccio ripercorrere le tre tappe dell’angoscia:

1. Lo Shock iniziale: Psico-Sam caccia le zanne e morde Karen per trasformarla nella sua sposa vampira. (Troppo True Blood?)

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2. Lo Shock permanente: Karen è attratta dal pericolo e gli si getta tra le braccia, mentre il mio cuore perde una decina di battiti al secondo poiché freme per la sua incolumità;

SAM23. La resa: scusa se ti chiamo mignotta, Karen. Non è che ce l’hanno solo i Grey eh?!

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Mi chiedo psico-MammaGrey cosa ne penserà della bravata del figlio, quando se lo ritroverà in tribunale a testimoniare contro di lei e il nome della famiglia. Oh, suo padre sarebbe così fiero di lui, talmente fiero da stringergli la mano per essere finito a letto con la sua amante.
Devo ammettere che Karen mi ha davvero stravolta: cavolo, avevi un debole per un cinquantenne ma non ti sei fatta scrupoli per calare la zip di un ventenne. Ti ammiro ragazza! (No, non è vero)
Continuerò ad avere paura per te fino a quando non prenderai il primo aereo e ti trasferirai in Mongolia, cambiando identità e coltivando patate per vivere. Così lui non potrà mai trovarti e potrai addormentarti serenamente senza mantenere un coltello sotto il cuscino.

E terminiamo, non per importanza, con il personaggio che adoro e stra-adoro in ogni episodio: Josslyn! E pronunciatelo alla Olivier, ovviamente. È così sexy quell’uomo!

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Questo è stato l’antipasto, perché, da come si vede nel prossimo promo, tra questi due voleranno scintille e non vedo l’ora di gustarmeli fino al dessert! Sono così affiatati, così simili che in confronto Alex ha perso in partenza. Eppure Joss deve ancora metabolizzarlo o almeno vuole convincersi che ciò che prova per Alex sia più forte di tutto. Beh, potrebbe anche essere un sentimento ben radicato, ma non confondere mai amore con amicizia.
Olivier e Josslyn sono la perfezione. È la mia coppia preferita, per quanto coppia ancora non si possa definire. Il loro affiatamento, i sorrisi e gli sguardi d’intesa, il modo di ragionare e di rapportarsi gli uni agli altri…ahw! Sono su un altro pianeta.
Adoro quando è Olivier a chiedere il suo aiuto e devo ammettere che ogni tanto l’uomo della situazione mi sembra essere Joss. Idea confermata quando, dinanzi l’auto poco consona di Olivier – però un giro ce lo farei! – al volante ci si piazza lei. Mi sono offesa profondamente quando Joss ha rifiutato l’invito a un ennesimo drink. D’accordo, avrai la ragazza che ti ha bidonato per non ho capito quale motivo (malattia, lo so, ma tendo a ignorarlo) ma avevi quella grande opportunità e te la sei lasciata scappare!
Intascherò anche questa vittoria, lo so, me lo sento. (No, in realtà lo so e basta. Grazie di esistere, promo 1×11)

 

And the winner is:

BSH-UYaCIAAHKpZRagazzi, è l’accento. Dominic parte sconfitto in partenza!

Best ship:

 loveSono di parte, ma lasciatemi gongolare finché posso!

 

Best finale episode:

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Mi è piaciuta Savannah, per quanto egoista possa essere nelle amicizie e nell’amore, il bambino ha certe priorità e lei sarà l’unica persona di cui avrà bisogno, quindi dovrà esserci sempre, senza ma e senza se. E preparargli la culla è il primo passo per ammetterlo a se stessa.

D’accordo, adesso ascoltatemi e guardate assolutamente il prossimo promo.



 Ora, se l’avete fatto, possiamo commentarlo insieme?! Porca paletta, qui mancano pochi episodi alla fine e io sto andando in iperventilazione! Ma qui si sono risvegliati gli ormoni di tutti con un solo canto? Cavolo, ci danno dentro come conigli impazziti!
Ma chissene frega, quando ci sono Olivier e Joss lì!
Ok, la pianto.

Se anche voi avete paura per la vita di Karen, fondereste con me un fanclub? Vediamo quanti sono pro e quanti sono contro la coppia Sam-Karen: fatevi sentire, voglio vedere gli schieramenti, le clave e le lance infuocate!
Lo stesso vale per Dominic/Harry. Non è una serie TV se non si crea il triangolo, e voi chi preferite?
Tra Richard e Paul qual è l’uomo che vedete meglio al fianco di April? Io mi astengo dal rispondere, credo che la mia antipatia nei confronti di  Paul sia piuttosto palese.
Joss la tengo fuori dal sondaggio per ovvi motivi, ma se volete esprimere il vostro parere, sapete che mi fa sempre piacere.
Per tutti gli interessati agli aggiornamenti, visitate le pagine Facebook “Mistresses Italia” e “Alyssa Milano Italia”. Mistresses ritorna con l’episodio 1×11 il 26 Agosto. Armatevi di popcorn.
Buona settimana a tutti!

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Per quanto l’apparenza possa ingannare, ha avuto sempre una ricca immaginazione, sin da bambina: avrebbe voluto indossare un camice azzurro e ubriacarsi con Cristina e Meredith, esibirsi con vestiti pomposi e colorati nel Glee Club, aprirsi un blog con cui infangare amici e famiglia, naufragare su un’isola deserta che tanto deserta non è, prendere a palettate vampiri con Buffy e uccidere i demoni con il Libro delle Ombre, trasferirsi in una città popolata dai personaggi delle favole, sorseggiare Cosmopolitan e indebitarsi per un paio di Manolo, scoprire l’esistenza di una sorella gemella e mangiare tutti i biscotti della famiglia Camden. Se non avesse guardato tanta televisione, a ventidue anni non avrebbe avuto il cervello ridotto in poltiglia. È certa che un giorno imparerà a volare come Goku – c’è riuscito Crilin! –, così potrà arrivare a New York e cercare Carrie Bradshaw o raggiungere Stars Hollow e bere il caffè di Luke o ancora farsi adottare dai Cohen e vivere per sempre sul materassino gonfiabile della piscina; ma, fino a quel momento, si limiterà a prendere appunti e coltivare il suo futuro tra i libri di Editoria e Pubblicistica, sperando di sbocciare nella versione di Anne Hathaway ne “Il diavolo veste prada”, anziché in quella di Ugly Betty, e vedere la propria immagine sugli autobus della città. Almeno sognare non costa niente!

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