
Mercoledì 23 settembre è stato finalmente rilasciato da Netflix il film “Enola Holmes”, tratto da un romanzo per ragazzi e che vede Millie Bobby Brown, Henry Cavill e Sam Calflin nei panni dei fratelli Holmes. Se siete indecisi se vederlo o meno, ecco qualche ragione per farlo.
Una piccola panoramica per chi non sa di cosa si tratti.
“Enola Holmes” è l’adattamento del primo dei romanzi “The Enola Holmes Mysteries” scritti da Nancy Springer. L’autrice americana ha creato questo personaggio inedito rendendola la sorella minore (sedicenne) di Sherlock e Mycroft Holmes.
Curiosità: c’è una causa in corso, intentata dalla Arthur Conan Doyle Estate, poiché la saga di Enola Holmes violerebbe il copyright relativamente a dieci racconti inediti su Sherlock Holmes (proprio del suo creatore), che dovrebbero essere pubblicati in futuro.
Personalmente aspettavo questa release da tempo e il fantastico trailer aveva aumentato le mie aspettative, come avevo riportato nell’articolo sulle novità più attese di questa nuova stagione. Sono una ragazza semplice: ho letto il Canone di Sherlock Holmes la prima volta alle elementari e mi sono innamorata subito del personaggio. Sono cresciuta nel culto di Sherlock Holmes, pertanto qualunque nuovo adattamento o qualunque nuova storia sono miei. Motivo per cui questo film non poteva certo mancare.
Bisogna dire che ci sono alcune cose che non sono fatte particolarmente bene, in particolare non è resa per nulla giustizia a Mycroft Holmes.
A parte questo, tuttavia, il giudizio sul film è assolutamente positivo ed ecco quindi dei validissimi motivi per vederlo e goderne.
1) Il cast fantastico. Milly Bobby Brown a parte, Helena Bonham Carter, Fiona Shaw, Henry Cavill, Sam Calflin… e come sempre mezzo Regno Unito. E tutti sono assolutamente fantastici.
2) Il perfetto uso della tecnica “bucare la quarta parete”. Enola parla spesso direttamente alla camera e dunque al pubblico, ma questo espediente narrativo è usato benissimo, non sembra per nulla forzato e contribuisce alla vena ironica e umoristica, nonché allo svolgimento della narrazione.
3) Il personaggio di Enola. È creato molto bene, ha l’intelligenza di Sherlock ma non possiede quella freddezza che caratterizza il personaggio creato da Sir Arthur Conan Doyle, e dunque Enola è anche una ragazza come tante altre, che comincia a scoprire se stessa e il mondo, con quell’incredibile intelligenza ma anche insicurezze e sensibilità. E proprio per questo risulta davvero credibile.
4) Il messaggio femminista. È trasmesso in modo del tutto naturale, usando i movimenti delle suffragette per l’ottenimento del diritto di voto per le donne. Quello che ne emerge è un incitamento alle ragazze a essere se stesse, non quello che gli altri si aspettano, a non avere timore di farsi sentire e a combattere per ottenere ciò che spetta loro e quei cambiamenti sociali che servono a migliorare la società stessa. Una cosa che in verità non vale solo per le ragazze e le donne, ma per tutti, come perfettamente rappresentato dal discorso tra Edith e Sherlock Holmes.
5) Il rapporto Sherlock-Enola. È bellissimo e delicato. Sherlock Holmes è più emotivo del solito, persino rispetto a quello che abbiamo visto in “Sherlock”, ma non stona per nulla visto che questa sua “emotività” è suscitata dalla sorella minore di cui si sente responsabile e della quale è fiero, riconoscendo immediatamente in lei quella stessa intelligenza che lo contraddistingue.
BONUS: l’umorismo. Il film è molto divertente, la vena umoristica è ovunque, ovviamente nel tipico stile inglese, ovvero ironia.
C’è solo un aspetto negativo: come dicevo, il trattamento riservato a Mycroft Holmes, privato del suo genio e reso quasi “dittatoriale”, iroso. Questo non è Mycroft Holmes, un uomo che è sempre padrone di se stesso (che mai alza la voce, figuriamoci mettersi a urlare facendo scoppiare a piangere la sorella minore sedicenne) e che ha un’intelligenza superiore a quella di Sherlock.
https://www.instagram.com/p/CFug20JlQWj/?igshid=7vqmd7z0lqsn
Avete visto “Enola Holmes”? Avete intenzione di vederlo? Fateci sapere!