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Call Me Kat – Mayim Bialik torna con una sit-com

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Call Me Kat – Mayim Bialik torna con una sit-com

La Fox prova a riportare in auge le sit-com con “Call Me Kat”, Mayim Bialik ed il rifacimento di Miranda”, sit-com della BBC

Come potete notare guardando il trailer della versione americana e il primo episodio di quella inglese (se cliccate sul nome, verrete rinviati immediatamente al canale Youtube), le due serie sono incredibilmente simili. Uguali persino in alcuni passaggi.

E se l’idea di recuperare la serie originale non vi ha solleticato abbastanza, sappiate che l’interesse amoroso di Miranda è un certo Tom Ellis. Bellissimo già a 20 anni.

Trama: Kat decide dopo la morte del padre di aprire una caffetteria con i gatti da coccolare mentre sua madre si preoccupa ossessivamente della sua “singletudine” alla soglia dei 40 anni. La affiancano i suoi due dipendenti e i due baristi del locale accanto.

Prima di procedere con la recensione, però, vi do un’informazione tutt’altro che fondamentale ma comunque interessante. A Torino c’è una caffetteria con i gatti da coccolare: si chiama MiaGola Caffé ed è in via Giovanni Amendola, una parallela di via Roma (una delle vie principali del centro di Torino). Non solo si mangia benissimo ma hai anche dei meravigliosi gatti da coccolare che gironzolano per il bar. Ed ora basta con la pubblicità gratuita e procediamo con la recensione.

 

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  • Mayim Bialik: un’attrice simpaticissima che veste i panni di un personaggio familiare e per nulla stereotipato.

 

  • Le risate pre-registrate. Non so voi ma io non le reggo più. Soprattutto quando stonano con la tua faccia imperturbabile di fronte alla scena nella quale le hanno inserite.

  • Phil: Leslie Jordan qualunque cosa faccia è stupendo e buca lo schermo. Il gilet di paillettes, poi, è indimenticabile.

  • Kat alle prese con la sua ansia da socialità che la spinge ad inventarsi una serie di bugie in risposta a delle normalissime domande di Max. Siamo tutti Kat in alcune circostanze e la situazione è stata divertente da vedere proprio perché familiare.

A puntata conclusa ero un po’ perplessa. Mi aspettavo di ridere di continuo ed invece ho al massimo sorriso. È una serie che dà leggerezza e si sa che ce ne vuole di questi tempi, purtroppo però lo fa senza portare qualcosa di interessante o nuovo sullo schermo. Complice una comicità datata (potrebbe essere una serie di 10 anni fa almeno), lo spettatore rimane quasi impassibile durante l’episodio e spunti interessanti non ce ne sono. Verrebbe quasi da prevedere come evolverà l’intera storia.

Dall’altro lato, però, abbiamo due veterani caratteristi che conquistano la scena non appena compaiono: Swoosie Kurts (“Pushing Daisies”) e Leslie Jordan (“Ugly Betty”, “Will&Grace”). Ed una Mayim Bialik credibile e convincente in un ruolo col quale la spettatrice sente di avere qualcosa in comune.

Cheyenne Jackson purtroppo non ha alcuna chimica con Mayim Bialik e unito ad una scarsa espressività rende il suo Max molto poco appetibile. E non lo dico perché nella serie tv originale il suo ruolo lo ricopriva Tom Ellis, eh!

L’inevitabile paragone con la pungente comicità inglese resta inclemente. Miranda sapeva far ridere di cuore, qui c’è tanto impegno ma pochi risultati.

55/100

A malincuore devo bocciare Mayim Bialik e la sua “Call Me Kat”.

2 COMMENTS

  1. Io in realtà ero curiosa di vederlo perché Miranda mi aveva fatto ridere e Mayim Bialik in genere mi fa spanciare… ora non sono più tanto sicura :/ L’hai proseguita e sai dirmi come procede negli episodi successivi, così da capire se vale la pena buttarci parte del mio tempo libero o meno?

    PS: mi aggrego anch’io ai “consigli per gli acquisti” riguardo i locali con pelosetti, ce n’è uno piuttosto famoso anche a Roma che si chiama il Romeow Cat Bistrot e, ho avuto modo di scoprire da “4 Ristoranti”, ne hanno uno anche a Milano. Noi amanti dei felini non siamo mai davvero soli 😀

  2. Ciao Ale,
    ti dico la verità: no non l’ho continuata ma ho letto che è in aria di rinnovo o è stata rinnovata per cui un briciolo di successo lo ha avuto, il che mi fa venire voglia, a tempo perso, di vedere se negli episodi successivi cambiasse qualcosa.

    Ps. Breve storia triste, il MiagolaCafé ha chiuso qualche mese fa. Erano anni che l’affitto era troppo alto per le entrate e il Covid ha dato il colpo di grazia.
    Bei consigli però, quando finalmente tornerò a Roma o a Milano, ci farò un salto. Anzi, un balzo hihihi.

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