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Dracula | Recensione 1×08 – Come to die

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Dracula | Recensione 1×08 – Come to die

–You make me want more than I can possibly have.

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Yes!! Finalmente questa serie ha preso a comportarsi esattamente come mi aspettavo all’inizio (alla buon’ora!), l’episodio di questa settimana è stato all’altezza del precedente e, se possiamo credere al promo, anche il prossimo non sarà da meno. Sono davvero contenta di poter dire che anche questo ottavo episodio si becca un voto positivo (e d’altronde non potrebbe essere altrimenti: siamo in dirittura di arrivo, se non sparano tutte le cartucce ora quando?) per avermi coinvolta come, ammettiamolo, la prima metà della stagione non riusciva a fare e avermi messo voglia di vedere subito il seguito: questo è quello che volevo fin dall’inizio, ci voleva tanto?

Innanzitutto abbiamo un bel po’ di vicende che si mettono in moto e che prendono dei risvolti interessanti, a partire dall’intuizione di Lady Jane che, stando alla continua proliferazione di vampiri a Londra, deve per forza esserci un altro elder oltre a quello da lei ucciso. Questa consapevolezza fa partire la caccia spietata alla creatura, torturando tutti gli altri vampiri da lui convocati fino a farsi dire nome e posizione del loro “sire”. In questo episodio vediamo una Lady Jane particolarmente spietata nel suo lavoro, cosa che non riesco a non collegare a quella rottura con Alexander che era già nell’aria da un po’ e che avviene quasi a inizio puntata. La dura corazza di Lady Jane è stata scalfita ben bene dall’“americano”, vista la palese sofferenza sul suo volto nel mettere un punto alla loro…tresca? Non saprei definirla altrimenti, alla fine non è che nessuno aveva mai paventato altro che non fossero incontri erotici occasionali, quindi perché prendersela tanto? Pensieri miei sparsi…

Fatto sta che, tra un vampiro e l’altro, eccoti uscire il tanto sospirato nome del vampiro primario: Vlad Tepes, Vlad the Impaler, Dracula. Un vampiro che non è nato dal morso di un altro vampiro ma è stato creato…“by us”, come ci tiene a sottolineare la stessa cacciatrice di fronte a dei membri piuttosto scettici dell’Ordine. Nonostante lo stesso Browning confermi l’esistenza di un tale personaggio, vissuto in epoca medievale e all’inizio addirittura membro lui stesso dell’Ordine, che l’ha allontanato dopo la scomunica della Chiesa per eresia e ha deciso di infliggergli un destino peggiore della morte, quello del Nosferatu (no, non è sardo… 10 punti a chi riconosce il riferimento), i presenti sembrano volere ulteriori prove tangibili. Direi che l’immagine finale che abbiamo degli assalitori di Mina possa bastare in questo senso…

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Da uno dei vampiri torturati Lady Jane riesce anche a estorcere una voce che vorrebbe questo vampiro capace di camminare alla luce del sole. La donna, ovviamente, bolla la cosa come impossibile e finisce di eliminare a sorsate di acqua santa anche lui.

Il cuore dell’episodio però è stato stavolta più del solito il tormento interiore di Grayson riguardo la sua natura, esacerbato dalla vicinanza di Mina e, ulteriormente, dai saggi consigli di Renfield, che lo incalza almeno in un paio di occasioni per convincerlo a prendere una decisione sulla ragazza. In particolare dopo la colluttazione tra i due, che ci mostra l’irrazionalità di Grayson di fronte a un rifiuto da parte di Mina, le parole del suo fidato amico suonano doppiamente sensate:
– [Mina Murray] makes you hate the one thing that you are: Dracula. But without Dracula you can never defeat the Ordo Draco.
– What am I supposed to do?
–Forget her…or take her.
Ma se a inizio episodio questa scelta tra prenderla o lasciarla andare era sembrata impossibile ad Alexander (“la prima metterebbe Mina in mortale pericolo, ma la seconda sarebbe la fine per me”), verso la fine sembra chiaro il suo desiderio di tenerla vicina costi quel che costi: è Ilona, ma è anche Mina, e nonostante abbia provato a tenere per sé i propri sentimenti la conclusione è una soltanto:

Ma in tutto questo abbiamo anche un terzo incomodo (sì, tecnicamente sarebbe il fidanzato della futura sposa ma qui la cosa passa abbastanza in secondo piano): Jonathan in questo episodio fa una parabola discendente non indifferente, partendo dal confessare prima al suo amico poi a Mina il suo timore nei confronti di Grayson, facendosi mettere la pulce nell’orecchio sulla relazione tra la sua fidanzata e il suo capo da Lucy, arrivando nella confusione a sparare a Lord Davenport, che per proteggersi stava cercando di mostrargli il famoso trittico di Dresda, illuminandolo anche lui su quanto Grayson sia ossessionato da Mina. Disorientato dal suo stesso gesto, con addosso ancora l’adrenalina del litigio con Mina prima, dell’averla trovata in ospedale dopo un agguato dei seguaci di Davenport dopo (sì, quelli impalati…giusto perché così la prossima volta ci pensano due volte), Jonathan fa quello che un qualunque uomo calmo e posato avrebbe fatto al suo posto: memore delle avances di Lucy corre a casa sua e le si tuffa addosso senza tanti complimenti. Alla faccia dei sacri voti!

Il piano di Lucy (orchestrato da Lady Jane) è quindi riuscito, e a giudicare dalle parole che si scambiano alla fine Grayson e Renfield riguardo l’assassinio di Davenport da parte di Harker pare che un altro piano era in moto, e che Davenport non avesse sbagliato di molto quando, per calmare Jonathan, gli spiegava come quel gesto fosse esattamente quello che Grayson si aspettava da lui: con una sola mossa si è tolto di mezzo un altro membro dell’ordine e può far mandare il suo rivale in galera. L’unico dubbio che mi resta è se la cosa fosse stata orchestrata da molto prima, ossia già dall’asta del trittico, o se l’idea è venuta ad Alexander solo in ospedale, quando insiste nel far descrivere a Mina uno dei suoi assalitori, quello con la riconoscibilissima voglia sulla faccia, che Jonathan riesce a collegare a Davenport, che Grayson con la sua solita psicologia inversa lo spinge senza dirlo apertamente ad andare a visitare. Perfectly done!

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Detto tutto questo, passiamo alla nota negativa per me più vistosa: il “previously on…”, con il suo mostrarci nuovamente i flashback sul passato di Van Helsing, mi aveva fatto credere che il momento tanto atteso di scoprire qualcosa in più su uno dei personaggi che preferisco fosse finalmente arrivato, ad appena due episodi dalla fine, e invece il tutto si risolve in un breve dialogo con Renfield, in cui Van Helsing mal maschera il suo in realtà conoscere molto bene Browning, e nel rapimento finale dei bambini, che possiamo chiaramente immaginare essere opera sua (anche se WTF? Ti credevo migliore di così!), soprattutto dopo averlo visto (nelle uniche due scene in cui gli è stato concesso di parlare) quasi smadonnare riguardo il piano di Grayson ormai semi-buttato alle ortiche e rimarcare il fatto che lui comunque non si arrende: avrà la sua vendetta. Sì, ma PERCHÉ ‘sta vendetta?? È quello il punto cruciale riguardo Van Helsing che ormai gli autori non possono più temporeggiare a mostrarci! Punto negativo quindi all’ennesimo sottosviluppo della storyline legata a questo personaggio, in questo episodio particolarmente lasciato ai margini che, sì, c’erano altre cose da trattare…ma cavolo, siamo all’ottava puntata su dieci, ci vogliamo anche fare un tè e dei biscottini nell’attesa? Ok, momento di sclero finito…

In definitiva, come detto, mi posso dire soddisfatta del secondo episodio di fila in cui, arrivata alla fine, mi trovo a stupirmi della velocità con cui si è concluso e, soprattutto vista la generale lentezza di sviluppo della trama di questa serie, vuol dire che davvero stiamo accelerando in vista del finale. Se non cambiamo bruscamente ritmo proprio adesso direi che questa ripresa dopo la pausa natalizia potrebbe anche farmi ricredere sui dubbi che avevo all’inizio e spingermi ad alzare un po’ il voto generale da dare a fine stagione… Voi che ne pensate? Fatemi sapere la vostra nei commenti, intanto come al solito vi lascio il promo della 1×09 e vi do appuntamento alla settimana prossima.

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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