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Tele-Spiego | Gli Episodi Filler

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Tele-Spiego | Gli Episodi Filler

Ciao a tutti e bentornati al nostro appuntamento bisettimanale con la rubrica più tecnica di TA. Dopo aver visto in breve quali sono i termini per definire alcuni elementi che costituiscono la struttura di un episodio, sembrava doveroso entrare nel dettaglio e vedere anche alcune tipologie specifiche. Questa settimana ci concentreremo su quella sicuramente meno amata dai fan della continuity e delle serie con forte sviluppo di trama orizzontale. Piccola parentesi in proposito, visto che a volte viene chiesto: per trama orizzontale si intende lo sviluppo di una o più storyline in maniera trasversale tra più episodi, la trama verticale è invece quella che si apre e chiude nell’arco di un solo episodio. In genere nei serial si tende ad avere dei “casi”, di qualsiasi genere, che impegnano i protagonisti per uno o massimo due episodi consecutivi, “verticalmente”, ma con di fondo un intreccio più generale di cui vediamo gli sviluppi solo in maniera graduale da un episodio all’altro: quella è la trama orizzontale, che in genere avvolge tutto l’arco di una stagione…se non di più!

Il focus di oggi sono i filler!

Sentite già un brivido gelido percorrervi la schiena, vero? I filler sono i nemici di qualsiasi serial che intende tenere i fan più appassionati incollati allo schermo, perché di fatto interrompono il flusso della narrazione trasversale mettendola in pausa per un episodio (o, Dio non voglia, più di uno). La dura verità è, però, che quasi nessuna serie può prescinderne, soprattutto se sviluppata su un arco di 22/24 episodi a stagione. Il termine, dall’inglese to fill = riempire, denota già la caratteristica di riempitivo di questo tipo di episodi. In genere li si trova in punti della stagione in cui si è un po’ a corto di budget perché si è appena prodotto un episodio particolarmente pieno o si sta progettando di farlo a breve. Il punto è che, come tutti voi addicted saprete, se si segue una serie con la voglia di saperne sempre di più settimana dopo settimana e ci si trova improvvisamente davanti a un filler, il primo istinto al momento dei titoli di coda è generalmente simile a questo:

 

Si può individuare un filler sulla base di alcuni aspetti generalmente presenti:
1) la quasi totale assenza di avanzamenti rilevanti della trama principale;
2) il fatto che possa essere spostato in un punto qualsiasi della stagione senza cambiamenti sostanziali per tutto il resto;
3) il fatto che eliminarlo definitivamente dalla scaletta non causerebbe plot holes (buchi narrativi) per lo spettatore.
Ora, è chiaro che un filler che presenti tutti e tre questi aspetti insieme è un caso più unico che raro (e da evitare come la peste), in genere ci si limita a dividere la trama di un episodio in diverse storyline e a mantenerne impantanata solo una, oppure a inserire un unico minuscolo avanzamento di trama orizzontale (l’inserimento di un nuovo personaggio, una scoperta che in seguito si rivelerà importante ecc.), magari proprio sul finale, giusto per farci credere che non abbiamo appena sprecato 40 minuti della nostra vita per niente.

Per fare giusto un paio di esempi (ma ce ne sarebbero a decine), della serie “se li conosci li eviti”, lo staff di Telefilm Addicted (s)consiglia:

Shadow-playCome se non ne avessimo abbastanza di trashate, nella 4×19 di Pretty Little Liars, “Shadow Play”, gli autori si inventano un espediente random per metter su un episodio che vorrebbe essere in stile noir… FILLER in black and white!

Episode-2-19-Brown-BettyFringe 2×19, “Brown Betty”: Peter ha appena scoperto la verità sulla sua provenienza ed è fuggito, tensione al massimo, Walter disperato… Il momento ideale per infilarci un bell’episodio musicale (ok, a me è piaciuto, ma rimane un filler nel momento meno adatto)

Lost - ExposeE, last but not least, il re dei filler perché mal piazzato in una delle serie con trama orizzontale più serrata dell’ultimo decennio. Ladies and gentlemen: Lost e l’inutilissimo “Exposé”, 3×14

Alcune sottotipologie di episodi filler possono essere:
i cosiddetti lower deck episodes (il nome deriva dal titolo di un episodio di Star Trek: The Next Generation, “Lower Decks” appunto), in cui si mettono da parte completamente o parzialmente i personaggi principali (magari perché gli attori sono impegnati a girare scene per altri episodi) e ci si concentra su uno o più personaggi minori;
quelli noti come bottle episodes, ovvero episodi con un budget talmente ridotto da dover costringere la produzione a risparmiare dove possibile: si opta in genere per poche location (o addirittura una soltanto, se ci si serve dell’espediente per cui i personaggi rimangono bloccati/vengono tenuti prigionieri in una stanza/mezzo di trasporto/altro), un cast ridotto al minimo, nessuna guest star e zero effetti speciali. Nonostante il fatto che, detta così, potrebbe sembrare che il nome faccia riferimento all’“essere imbottigliati”, l’origine si deve in realtà all’espressione “far passare i soldi attraverso un collo di bottiglia”, ovvero spendere con il contagocce. È doveroso dire, in questo caso, che mentre al 99% i filler sono IL MALE, se ben sviluppato un bottle episode può trasformarsi in un piccolo capolavoro di introspezione dei personaggi e riflessione sulla natura umana. Non ci credete? Correte a recuperare la 4×10 di Doctor Who: “Midnight”.

http://www.youtube.com/watch?v=Wp2OKgTJX9E

Anche per oggi è tutto, continuate a seguirci, commentarci e, se avete altre curiosità, non esitate a chiedere. Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

3 COMMENTS

  1. Io ho trovato magnifica la puntata su Casablanca di One tree hill! quello sì che è stato un episodio black&white come si deve, altro che PLL!

    • Punti di vista: per me è stato insopportabile, anche per il focus su due personaggi inutili nell’economia della serie. Ma, al di là dei gusti personali, è tra gli esempi elencati perché oggettivamente era un filler 🙂

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