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Supernatural | Recensione 12×16 – Ladies Drink Free

Jules by Jules
2 Aprile 2017
in Recensioni, Supernatural
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Dopo una pausa così lunga, di quasi un mese, mi aspettavo di veder coinvolti i nostri eroi in un po’ di sana azione e non si può certo dire che non ci sia stata data. Avrei preferito che il monster of the week non includesse Claire, per la quale non nutro particolare simpatia, ma nonostante la sua presenza, questo episodio, che potrebbe per alcuni passare inosservato, a me non è dispiaciuto, quantomeno non l’ho trovato noioso come tanti altri e, forse, grazie ad una morale, merita di essere visto e discusso.

Niente Lucy, niente Crowley, mancato all’appello anche Castiel, e la loro assenza, in questi casi, si fa sentire. Sono rimasta stupita soprattutto della decisione di ignorare Cass nonostante la vittima di questa settimana non fosse altri che la figlia del suo vassallo e, sebbene da tempo ormai la ragazza abbia chiarito la sua indipendente posizione, mi aspettavo comunque di veder coinvolto l’angelo in qualche modo. Da quando, però, è andato in Paradiso nessuno sembra essersi più interessato a lui e la cosa, sinceramente, mi fa ridere non poco. Questa mancanza di interesse nei confronti degli altri personaggi, che fanno apparire come una cosa naturale, in realtà non lo è; non è possibile che, se non vi siano coinvolti Sam e Dean personalmente, tutti gli altri siano ignorati dalla trama orizzontale di cui fanno parte. E’ quasi sempre stato così con Supernatural e potrei anche essermici rassegnata, ma stavolta c’erano tutte le condizioni per coinvolgere almeno Castiel -soprattutto perché il più delle volte viene messo in mezzo a caso e, invece, stavolta poteva avere un vero motivo per esserci- e Mary e il signor Ketch, dato che il monster of the week è passato subito in secondo piano alla vista del pieno coinvolgimento dei men of letters.

Dalla prima scena d’esordio, quando si vedono Sam e Dean aspettare di fare rapporto nel quartier generale, ho pensato che l’episodio avrebbe avuto come nucleo portante della storia il rapporto dei due Bros con quel tipo di organizzazione e, per alcuni versi, è stato così, ma l’assenza dei sopracitati Mary e Ketch potrebbe aver significato puntare il proiettore sulla sola figura di Mick, per un motivo ben preciso. Attraverso di lui viene esposta la differenza del concetto di saving people dei men of letters, inteso come ‘salviamo le persone umane da qualsiasi mostro, perché il mostro, anche se ha sedici anni, merita di morire per difendere chiunque altro da lui’ e quello dei Winchester, inteso come ‘salviamo tutte le persone, anche i mostri, se meritano una seconda possibilità’, ma non solo: sebbene Mick avesse chiesto di partecipare alla missione per portarla a compimento nel modo in cui l’istruzione ricevuta gli imponeva di fare, voglio essere positiva e fiduciosa e pensare che l’abbia fatto con la speranza di riavere indietro una coscienza che per chissà quanti anni ha dovuto sopprimere pur di svolgere il suo lavoro nel modo in cui gli veniva richiesto. Fatico ad inquadrarlo, devo ammetterlo, ma mi è chiara la differenza con altri suoi colleghi, ad esempio col signor Ketch, che sin da subito si è presentato come un uomo senza principi morali, che svolge il lavoro seguendo le proprie intenzioni e modalità; Mick, al suo fianco, appariva perso. Non avendo mai partecipato prima ad una missione sul campo, limitandosi solo ad impartire ordini, credo si fosse abituato all’idea che qualsiasi morte fosse doverosa per uno scopo più alto, quello di distruggere qualsiasi creatura sovrannaturale, senza mai prendere in considerazione eventuali piani B o C, come quello infine trovato per curare Claire, o ciò che derivi come conseguenza dall’aver ucciso qualcuno. Magari sulla povera Hayden non avrebbe funzionato la cura e sarebbe morta ugualmente, ma non si può solo agire per un bene supremo, bisogna avere coscienza e ragionare sulle eventuali opzioni e per questo mi è piaciuto molto che tra Sam e Dean proprio quest’ultimo abbia scoperto e affrontato Mick. Lo stesso Dean, fino a qualche anno fa, credeva che qualsiasi creatura, a prescindere dall’età o dallo stile di vita che aveva, meritasse di morire solo perché sovrannaturale e con l’esperienza e grazie anche all’affetto di un paio di quelle creature ha capito in seguito che non può essere tutto o bianco o nero.
Se considerato da questo punto di vista, l’episodio potrebbe aver avuto il senso di esprimere una piccola, ma importante, lezione di vita che dovrebbe essere sempre tenuta in considerazione anche nella vita reale, soprattutto in questi tempi particolarmente difficili che ci troviamo ad affrontare, e che Mick spero abbia imparato a sue spese, non solo ascoltando la ramanzina di Dean.

 
 

In conclusione, mi viene solo da chiedermi in cosa saranno coinvolti Sam e Dean quando si ritroveranno di nuovo catapultati in problemi più gravi rispetto ad una caccia al licantropo… Ad esempio, quando nascerà il figlio di Lucifero, perché nascerà di sicuro. Lasciare a Castiel il compito di occuparsene, secondo me, è stato un grosso errore.
Staremo a vedere, spero presto.

Come di consueto, vi lascio con il promo del prossimo episodio dal titolo “The British Invasion” (che non promette nulla di buono) e con il consiglio di seguire su facebook queste pagine: Jensen Ackles Italia – Supernatural Italia – NOI: supernaturaldipendenti – Supernatural fan club

Jules

Jules

Giulia, 23 anni, abruzzese, studentessa universitaria di "Beni Culturali: cinema, musica e teatro", presso l'Università degli studi di Siena. Appassionata di cinema fin da bambina, ad un certo punto della sua vita, esattamente quando scoprì Supernatural nel 2006, ha iniziato a diventare una drogata anche di serie tv. Adora passare ore ed ore davanti al suo pc a fare lunghe maratone telefile, occupando il suo tempo libero con un'altra forte passione, la scrittura (riducendosi a studiare la notte, ai limiti della sopportazione umana!). Il suo sogno nel cassetto è di diventare una sceneggiatrice, ma si accontenterebbe anche di diventare una 'semplice' scrittrice di romanzi fantasy. Ha una vera e propria ossessione per tutto ciò che riguarda gli angeli e, più in generale, per ogni sorta di creatura sovrannaturale. Sa che un giorno farà il giro degli Stati Uniti a bordo dell'Impala insieme a Sam e Dean ma, nel frattempo, si accontenta di vederli solo attraverso lo schermo.

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