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Quotes Of The Week #8

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Quotes Of The Week #8

Questa settimana abbiamo assistito all’addio di uno dei teen drama più longevi e famosi in assoluto, One Tree Hill ci saluta dopo ben nove stagioni e non poteva mancare una citazione dedicata a questo show, per ringraziarlo di tutte le emozioni che ci ha regalato in tanti anni. Ha ereditato lo scettro di Dawson’s Creek nei cuori di tutti gli appassionati che sono cresciuti insieme a tutti gli amati personaggi. E qui a Quotes of the week io gli do il mio personale saluto con questa citazione.

Tree Hill is a place like many others in the world. Maybe like your world … or maybe not like him at all. But if you look carefully you might see someone like you, trying to find his way, trying to find his place, which is trying to find himself. Sometimes it seems like you are the only one in the world who’s struggling, who’s frustrated, unsatisfied, barely getting by. But that feeling’s a lie. And if you just hold on, just find the courage to face it all for another day, someone or something will find you and make it all okay. Because we all need a little help sometimes-someone to helps us hear the music in their world, to remind us that it won’t always be this way. That someone is out there. And that someone will find you.

Tree Hill è un posto come tanti altri al mondo. Forse somiglia al tuo di mondo…o forse non gli somiglia affatto. Ma se lo guardi con attenzione potresti vederci qualcuno come te,che sta cercando di trovare la sua strada, che sta cercando di trovare il suo posto, che sta cercando di trovare se stesso. A volte ti sembra di essere l’unico al mondo che sta lottando, che è frustrato, o insoddisfatto o che non riesce ad andare avanti. Ma è una falsa sensazione. Ma se solo tieni duro, se solo trovi il coraggio per affrontare tutto per un altro giorno, qualcuno o qualcosa ti troverà,e metterà tutto apposto. A volte tutti abbiamo bisogno di un piccolo aiuto, di qualcuno che ci aiuti ad ascoltare la musica del mondo e ci ricordi che non sarà sempre così. Che là fuori c’è qualcuno, e quel qualcuno ti troverà.

E con queste parole ci piace ricordare l’anima di questo telefilm che ha saputo entrare nelle nostre case portando ogni volta con sè una piccola parte di noi. Non è questo poi lo scopo più puro dell’arte? Entrarci dentro con tutte le sue emozioni. Perché forse proprio come diceva Lucas, anche a noi sarà capitato di scorgere in questi personaggi un pezzetto di noi, e forse questo ci ha fatto sentire meno soli, ci ha aiutato nei momenti più bui e mostrato la via del vero amore. Forse tutte le volte che abbiamo acceso il televisore per dare uno sguardo alle vite di questi ragazzi li abbiamo visti lottare per le stesse cose per cui stavamo lottando noi e soffrire per gli stessi motivi e gioire allo stesso modo. Allora possiamo dire che noi il nostro piccolo aiuto l’abbiamo ricevuto, che la musica del mondo si è fatta sentire sulle note di una certa sigla, perché One Tree Hill ha trovato tutti noi.

Da un addio all’altro. Ma qui siamo catapultati in una dimensione alternativa e non ad una serie che diciamo addio ma ad un personaggi purtroppo. E non si tratta di un malinconico ma sereno addio, questo è uno di quelli strazianti e ingiustificati. Alt Lincoln Lee, dice addio a Fringe con un episodio strappalacrime. Quella dimensione alternativa che all’inizio abbiamo faticato ad apprezzare con quei personaggi così diversi da quelli ai quali eravamo affezzionati, è diventata pian piano sempre più familiare fino ad eguagliare quella originale. Lincoln è stato il primo personaggio che abbiamo conosciuto prima nella sua versione alternativa che in quella del nostro mondo e che per primo si è fatto amare. Personalmente ho amato moltissimo entrambe le versioni, li trovo un’aggiunta essenziale al cast soprattutto in questo momento in cui le varie linee temporali hanno scombinato i vari personaggi e le loro personalità (sarà che sento la mancanza del vecchio Walter, aveva qualcosa in più). E visto che questo episodio è stato fortemente focalizzato su entrambi ho deciso di prendere qualcosa da tutti e due.

Alt Lincoln: Maybe it’s free will. I don’t buy it that we’re all just defined by our circmustances, maybe I just made a choice to become the man I wanted to be.

Alt Lincoln: Forse è il libero arbitrio. Non credo che tutti noi siamo semplicemente definiti dalle circostanze, magari ho semplicemente deciso di diventare l’uomo che volevo essere.

Lincoln: You can keep waiting for somebody else to define you, to give you your place in the world, or you can decide that you’re not just somebody’s broken puppet anymore. Choose!

Lincoln: Puoi continuare ad aspettare che sia qualcun altro a definirti, a darti un posto nel mondo, oppure puoi scegliere di non essere più il giocattolo guasto di qualcuno. Scegli!

Nel corso dell’episodio abbiamo visto i due personaggi confrontarsi sulle loro enormi differenze caratteriali, ma con lo svolgersi della vicenda notiamo come forse la loro somiglianza non dipenda dal loro carattere, ma dalla loro bontà d’animo. Avranno anche due personalità assolutamente diverse ma hanno in comune un gran cuore. E sarà Lincoln a trarre insegnamento dalla sua versione alternativa e capirà in quello che è un monito più per se stesso che per il mutaforma al quale si era rivolto, che proprio come per il suo alter ego, è arrivato il momento di scegliere!

Diamo spazio a una new entry tra queste righe, Grimm, serie della NBC che prosegue sulla falsa riga del mondo delle favole che sembra tanto andare di moda quest’anno, mantenendo però toni più noir e prettamente polizieschi. Una serie che fatica un po’ a ingranare a dirla tutta e manca di mordente, nonostante resti godibile nei singoli episodi più che nella trama orizzontale che è pressochè nulla per il momento. Nonostante ciò mi fido del buon David Greenwalt ( per chi non lo sapesse è uno degli storici sceneggiatori di Buffy TVS nonchè co creatore di Angel TS) e tengo duro, e infatti mentre recuperavo i vecchi episodi mi è capitata tra le mani una battuta a dir poco brillante, ovviamente affidata alla bocca di quello che ritengo l’unico personaggio ben costruito della serie ovvero il simpatico Monroe e credo che tutto il merito vada alle ottime doti di attore di Silas Weir Mitchell.

Nick: Haven’t you ever had to explain who you are to anyone?
Monroe: You mean like a normal person? No! There’s no good outcome to that, other they believe and think they’re crazy or far more likely, they don’t believe you and they think you’re crazy. Either way it puts the strain on a relationship.
N: Well, I have to tell her something. I can’t jeopardize her life like that.
M: Maybe that’s why your aunt told you what you had to do.
N: Look, isn’t there a way… that you could.. you know Blutbad for her.
M: Ok, just hold on. Given the right circumstances you know like in the heat of the moment kind of thing, we can be seen if we wanna be seen. Which by the way, it counts for a great many of your legends. We would have gone away with a lot more bad behaviour if ti wasn’t for guys like you Grimm, who can see us when we don’t wanna be seen.
N: Ok so I could bring her over here… and you could, you know? Just a little bit.
M: No, no, no, no, no, no, no. The vast majority of humans just can’t process that kind of information. They can believe in all kinds of stuff you know? Gods, for example. Angels, demons, dinosaurs, the Big Bang theory and E=mc2, man, but that’s only because they’re not right in front of them They’re not looking directly into the boiling core of the raw universe. So, you know, confronted with that kind of reality… lot of brains just turn to mush.

Nick: Non hai mai dovuto spiegare a nessun chi sei?
Monroe: Dici spiegarlo a una persona normale? No! Non ci guadagna nessuno. Possono crederti e pensare di essere pazzi, o cosa molto più probabile, non crederti e pensare che tu sia pazzo. In ogni caso il rapporto diventa un po’ teso.
N: Beh, devo dirle qualcosa. Non posso mettere a repentaglio la sua vita così.
M: Forse è per questo che tua zia ti ha detto cosa dovevi fare.
N: Senti, sarebbe fattibile… che tu… insomma, facessi il Blutbad davanti a lei?
M: Ok, ferma un secondo. Nelle condizioni adeguate, come quando sei infervorato o cose simili, possiamo essere visti, se vogliamo essere visti. Cosa che, tra parentesi, ha dato vita a parecchie vostre leggende. L’avremmo fatta franca per molte più malefatte se non fosse per voi Grimm, che potete vederci anche quando noi non vogliamo.
N: Ok, quindi potrei portarla qui… e tu potresti farlo, no? Solo un pochino.
M: No, no, no, no, no, no, no. La stragrande maggioranza degli esseri umani non può concepire un’idea del genere. Possono credere in qualsiasi cosa, sai? Negli dei, per esempio. Angeli, demoni, dinosauri, la teoria del Big Bang e perfino E=mc2, amico, ma solo perché non hanno un riscontro reale. Non guardano direttamente nel nucleo ribollente dell’Universo grezzo. Perciò, ecco, quando vengono posti di fronte a una simile realtà… molti cervelli tendono ad andare in pappa.

Mi è piaciuto in particolar modo il discorso finale di Monroe, perché ancora una volta una serie il cui mondo tende a distanziarsi molto dalla realtà riesce a darci un minuscolo spacco di totale e razionale verità. Io sarò anche una sostenitrice dell’idea che un mondo rappresentato in tutte le sue manifestazioni più assurde riesca sempre a dare una versione della realtà più concreta di chiunque altro, ma è impossbile negare come Monroe in questo abbia fatto centro. Il nucleo ribollente dell’Universo grezzo noi non sappiamo nemmeno cosa sia eppure la maggior parte di noi tende a dividere con una linea estremamente netta i confini tra realtà e fantasia quando questi confini sono essi stessi un frutto della nostra mente. Forse è anche per questo che il genere fantasy e sci fi tende sempre ad essere il più bistrattato, e viene preso molto poco sul serio, mentre tutti noi avremmo bisogno di aprire la nostra mente e vedere con gli occhi di questi personaggi, potremmo scoprire che relazionarci a loro sia molto più facile di quanto ci si aspettassse.

La prossima quote arriva fresca fresca, direttamente da una una serie nuova di zecca, appena al suo episodio di debutto. Don’t trust the bitch in the apartment 23, nuova sitcom made in ABC. Un format testato e pienamente funzionante come abbiamo visto per show come How I met your mother o New Girl, Apartment 23 ci offre però qualche chicca davvero originale. A cominciare dal ruolo della Bitch in questione, assegnato alla fantastica Krysten Ritter che abbiamo già visto dare il meglio di sé in Gilmore Girls, Veronica Mars, Breaking Bad, Gossip Girl, I love shopping e molti altri. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato un ruolo da protagonista per lei visto che ha davvero la stoffa e si vede chiaramente. E non dimentichiamoci ovviamente di una presenza molto speciale, il caro vecchi Dawson Leery, ehm scusate…. James Van Der Beek che si reinventa finalmente e proprio cavalcando l’onda del suo eterno personaggio riesce a dare vita a un personaggio inedito e molto gradito. Inedite anche le sua abilità di comico, credo che nessuno di noi dimenticherà mai il fantastico spot vietnamita al quale abbiamo assistito, fantastico in un modo allucinante. Unico neo, forse la protagonista tra questi due grandi personaggi tende un po’ a svanire, ma diamo tempo al tempo e vedrete che anche lei ci mostrerà di sapere il fatto suo. D’altronde è proprio sua la prima quote della serie.

June: That’s right. My roommate slept with my fiancee on my birthday cake. And it was the best thing that ever happened to me.

June: Proprio così. La mia coinquilina è andato a letto con il mio fidanzato sopra la mia torta di compleanno. Ed è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata.

Come per ogni buon inizio bisogna sempre lasciarsi alle spalle qualcosa. Come si suol dire chiudere una porta e spalancare un portone. Ed ho il presentimente che sia proprio quello che ha fatto June incontrando Chloe e James. E se è proprio vero che è la prima impressione quella che conta, credo proprio che se Chloe sia stata disposta a sedurre il fidanzato di June, che diciamocela tutta non aveva proprio l’aria furba e affascinante, solo per farle capire la verità, credo proprio che la nostra protagonita abbia guadagnato una buona amica. A volte in un attimo si capisce più di una persona di quanto si possa fare in una vita e noi in un episodio abbiamo capito che questa serie è sulla buona strada e si è guadagnata la nostra totale attenzione.

E con questa novità siamo giunti al termine della nostra ottava edizione, chiunque avesse qualche brillante citazione o giù di lì da suggerire, è sempre il benvenuto e mi raccomando commentate in tanti 😉

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