Il primo giugno è iniziata sulla BBC Two “Versailles” una serie di produzione franco-canadese con cast prevalentemente britannico (ma non solo). La serie è stata già trasmessa in Francia e in Canada e ora inizia, finalmente, a sbarcare anche in territori prettamente anglofoni (arriverà negli Stati Uniti in autunno).
Come intuibile dal titolo, “Versailles” narra della vita alla corte francese nel momento di suo massimo splendore, ovvero quando la Reggia fu creata, sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole.
E proprio così inizia la narrazione: è il 1667 e il Re si è rifugiato con la corte nella (all’epoca) palazzina di caccia di Versailles, a una trentina di chilometri da Parigi (il cui palazzo reale era ancora il Palazzo delle Tuileries, fatto costruire da Caterina de’ Medici e unito al Louvre, la precedente residenza reale), per la nascita del secondogenito e in quanto ancora tormentato da alcuni traumi derivanti dalle rivolte popolari e nobiliari della Fronda.
Luigi XIV è molto giovane, non ha nemmeno trent’anni, e, sebbene sia titolare della corona di Francia da quando era bambino piccolo, il suo regno non è ancora del tutto stabile, poiché i nobili, come dimostrato dalla Fronda, continuano ad avere molto potere e cercano di restare indipendenti dalla Corona, nonché di bloccarne gli atti politici a loro non graditi, pretendendo in un certo qual senso di imporsi sul Re e di essere, pertanto, i “veri sovrani”. La Francia, dunque, sarebbero loro, non il Re.
Il Re Sole cerca un modo di porre fine a tutto questo, mentre i nobili premono per ritornare a Parigi… e improvvisamente ecco l’illuminazione: ampliare quella palazzina di caccia e rendere Versailles IL Palazzo Reale, la Reggia che tutto il mondo invidierà, con dei giardini infiniti e unici nel loro genere, un’opera monumentale di indescrivibile bellezza… e un mezzo per allontanare i nobili da Parigi, chiudendoli in quella splendida prigione dorata e avendoli così sotto il proprio totale e indiscusso controllo, perché la Francia è lui, Re Luigi XIV (Il Grande, Il Re Sole) e nessun altro.
Luigi, però, non è solo Re, è anche uomo e, come tale, vive le sue passioni, i suoi amori e tradimenti, subiti e operati.
Attorno a lui gravita, pertanto, un universo di personaggi, realmente esistiti e fittizi, a partire dal fratello minore del Re, Filippo Duca d’Angiò e in seguito D’Orléans, con la sua tendenziale omosessualità (forse indotta in lui – o accentuata – dal Cardinale Mazzarino e dalla madre, Anna d’Austria, che, per evitare conflitti di potere con il fratello maggiore, sin da quando Filippo era nella più tenera infanzia decisero di vestirlo, trattarlo e pretendere da lui un comportamento da femminuccia; tale situazione, però, non gli impedì di sposarsi due volte e di avere svariati figli) e la moglie, Henrietta d’Inghilterra, innamorata proprio di Luigi XIV, del quale è amante; la Regina Maria Teresa di Spagna; Filippo di Lorena, conosciuto come Chevalier de Lorraine, l’amante più celebre di Filippo D’Orléans; Alexandre Bontemps, il valletto del Re, un uomo di notevole potere a Versailles; Louise de La Vallière, una delle amanti del Re; Françoise-Athénaïs Marchesa di Montespan, la più celebre delle amanti del Re Sole, dal quale ebbe sette figli; Jean Baptiste Colbert, il famoso Ministro delle Finanze di Luigi XIV; il famosissimo André Le Nôtre, architetto degli spettacolari giardini del castello di Versailles… e tanti altri.
Tutti loro, dal Re ai servitori, vivono la loro vita tra mosse politiche (che riguardano la politica nazionale e internazionale e dunque anche le guerre), segreti pericolosi, passioni, complotti e tradimenti, mentre la Reggia di Versailles prende vita.
E, come il primo episodio rende immediatamente chiaro, proprio il castello è a sua volta personaggio vivo e vibrante, destinato a essere opera splendida bramata, invidiata, amata e visitata, ma altresì prigione in cui il Re rinchiuderà i nobili per dominarli e che alienerà sempre più sovrani e nobiltà dal popolo, fino a portare, un secolo e mezzo quasi più avanti, alla Rivoluzione.
Negli splendidi appartamenti della Reggia i nobili vivevano di pettegolezzi e complotti, nei suoi giardini si consumavano amori e passioni… Versailles era gloriosa e brutale al tempo stesso.
Proprio così la serie si propone di presentare lo splendido Palazzo Reale e dal pilot ciò emerge piuttosto chiaramente.
Nonostante all’inizio la narrazione possa apparire lenta (cosa non strana in uno show storico, in cui la trama si sviluppa man mano e all’inizio bisogna presentare le situazioni, contestualizzare l’epoca e quant’altro), i punti di forza della serie sembrano essere vari: il cast convincente, nel quale spiccano immediatamente George Blagden (che gli amanti di “Vikings” ricorderanno come Athelstan e coloro che hanno amato l’adattamento dello splendido romanzo di Victor Hugo, “Les Misérables”, con Russell Crowe, Hugh Jackman, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Eddie Redmayne, ricorderanno come Grantaire) nel ruolo del Re Sole, Luigi XIV, giovane ma scaltro, forte e deciso, e Alexander Vlahos (conosciuto da chi seguiva “Merlin” per il ruolo di Mordred), che interpreta il fratello minore del Re, Filippo Duca D’Orléans; i bellissimi costumi e, soprattutto, le ambientazioni maestose, che colpiscono all’istante.
“Versailles”, infatti, è girato realmente negli splendidi Châteaux francesi, molti dei quali sono serviti come locations della Reggia di Versailles-work-in-progress, dunque durante la sua costruzione (ad esempio Vaux-le-Vicomte, già usato per il film “La Maschera di Ferro” con Leonardo di Caprio; Champ-Sur-Marne per i suoi giardini; lo Château de Maison e lo Château de Sceaux, apparsi anch’essi in vari film… e altri), ma, soprattutto, la serie è girata realmente a Versailles, di cui, dunque, si possono ammirare le meraviglie, a cominciare dalla Galleria degli Specchi, che si vede subito nel pilot.
Infine, come si sa grazie a Madame Storia, gli eventi dell’epoca non sono certo privi di fascino e quindi il materiale per appassionare non manca, con tutti gli intrighi delle Corti Reali e le mosse politiche di Nazioni che erano spesso in guerra le une con le altre, gli scontri religiosi e via dicendo.
Per chi ama gli show in costume, le ambientazioni storiche e, ad esempio, ama già “Outlander” e “Poldark”, così come “I Tre Moschettieri”, “Versailles” è lo show perfetto, che punta in alto, vuole presentare la complicata epoca della vita nella maestosa Reggia a una trentina di chilometri da Parigi.
Inoltre, la seconda stagione è già in lavorazione, quindi un prosieguo è assicurato, cosa che elimina i tanto odiati ansia e pericolo di vedere la serie alla quale ci si è appassionati venire cancellata.
Bene, per il pilot mi fermo qui e vi do appuntamento dalla prossima settimana con i flash recap!
Meraviglia delle meraviglie! Decisamente darò una possibilità a questa serie!
Il re sole già mi piace!!!
E Versailles… È magica.
Sono contenta che ti sia piaciuto.
La serie merita. La narrazione deve un po’ ingranare quanto a velocità (non altro), ma già alla fine del primo episodio c’è un notevole colpo di scena.
Versailles è LA REGGIA (con tutto il rispetto per le nostre, come Venaria, qui da me, o Caserta) che sono semplicemente splendide e non hanno da invidiare quanto a struttura… il fatto è che Versailles ha un alone quasi “mitologico” attorno a sé. Quindi sì, è magica. 🙂
Meanwhile, io ancora devo capire se questa serie è meglio vederla in francese o inglese.
La tua è una giusta questione! Io la sto riguardando in inglese. Quindi alla fine l’avrò vista in entrambe le versioni. Il fatto è che è recitata in inglese (e pure bene, com’era ovvio immaginare)… ma è una storia francese, per cui vederla in quest’ultima lingua è anche giusto.
Forse in inglese è meglio perché è la lingua in cui è recitata, non so.
Entrambe le versioni?