Attenzione: Questo articolo contiene spoiler sull’episodio di domenica di Game of Thrones, “Sons of the Harpy.”

Ser Barristan il Coraggioso è caduto, ma il leggendario cavaliere lo ha fatto combattendo. L’episodio ha fatto fuori il fedele consigliere di Daenerys dopo essere stato sopraffatto da una gang di insorti a Meereen. La scena mostra alla fine Ser Barristan Selmy (Ian McElhinney) in azione, ma ha anche segnato l’uscita di una presenza nobile e gentile nella serie. Ser Barristan sosteneva valori paragonabili a quelli dei cavalieri di Artù, che sono molto rari nel pragmatico mondo di Game of Thrones. La sua uscita rappresenta un altro distacco dai libri di George R.R. Martin, dove Ser Barristan è ancora vivo dopo 5 libri.

EW è stata abbastanza fortunata da assistere alle riprese dell’ultima scena di McElhinney a Belfast lo scorso autunno. (E’ quella dove parla a Daenerys di quando Rhaegar Targaryen si fingeva un cantore.) Dopo di che, abbiamo parlato nel trailer dell’attore mentre la pioggia dell’Irlanda del Nord batteva sul tetto.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Come ti senti a girare la tua ultima scena nello show?
IAN MCELHINNEY:La totalità di tutto ciò non mi ha colpito fin quando non era tutto finito, e mi sono sorpreso nel sentirmi così emotivo. I ragazzi sono squisiti; mi hanno fatto un bel regalo. Ero sul punto di piangere. E’ stato davvero divertente. La crew è stata fantastica. Sono un bel gruppo di persone. Non solo sono professionisti, ma sono delle belle persone. E venire qui e vedere i set e i costumi e tutto questo genere di cose. C’è così tanta cura ed esperienza nel farli. Probabilmente non me ne renderò davvero conto fino all’anno prossimo, in questo stesso periodo, quando le persone inizieranno a riunirsi per la prossima stagione. Spero di essere occupato a fare altro. Non ne sono così preoccupato.

Come l’hai scoperto?
Questo prova che probabilmente è meglio non leggere i libri. Io li ho letti. Quindi pensavo che avrei avuto molto da fare in questa stagione, e non vedevo l’ora. E poi ho avuto le mie date dal mio agente e ho pensato ‘I conti non tornano’. Perché se fossi rimasto, come nei libri, era impossibile che sarei dovuto rimanere solo per quel numero di settimane. Ho pensato che mi avrebbero fatto fuori. Così ho parlato con il line producer e ho detto “Puoi confermarmi che mi faranno morire?” Poi mi hanno telefonato gli showrunner e mi hanno detto, ‘E’ giunto il tuo momento’. Quindi forse il fatto che sapessi li ha colti di sorpresa.

Cosa diresti ai lettori che sono arrabbiati per la dipartita di Ser Barristan?
Sono deluso. Ma penso bisogna accettare — come ho fatto io – che le esigenze televisive sono diverse da quelle dei libri. Con la TV c’è la pressione di dover creare un certo numero di momenti clou. Una delle grandi cose di questa serie – è vero nei libri e lo è anche di più nella serie – è l’elemento sorpresa, gli shock. Devono continuare a farlo perché la gente se lo aspetta. Non puoi prevedere niente ma ciò che può prevedere è che ci saranno delle sorprese.

Qual è stata la tua scena preferita da girare?
Una delle mie scene preferite fino a questo punto è quella dove dice a Re Joffrey nella prima stagione “al diavolo con questa roba” e se ne va. Mi è piaciuto girarla. Mi sarebbe piaciuto lavorare di più con persone come Lena, per esempio. Trovo straordinario di essere arrivato fino a questo punto senza aver mai incontrato Peter [Dinklage]. La scena dove lascio Daenerys e finisco per venire ucciso, è una bella scena una bella preparazione per ciò che accade. E’ scritta molto bene, sono molto contento di come sono uscito di scena.

Sembra una scena forte con cui prendersi il rischio.
Doveva essere visto mentre combatteva. Veniva definito il più grande cavaliere mai esistito, così ha avuto l’occasione di combattere. Ed è grandioso che ce l’abbia. C’è un bel contrasto con quella scena che abbiamo fatto oggi [sulla balconata con Daenerys] e ciò che succede subito dopo. C’è stata una bella scena anche settimana scorsa — dove le do dei consigli. Erano scene molto personali, ed è bello avere una cosa così. E’ un ricordo che porterò con me.

Fonte