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Stephen Amell su Arrow e Justice League

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Stephen Amell su Arrow e Justice League

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Collider ha incontrato Stephen Amell nel corso del Comic-Con di San Diego, e data la news che la DC terrà separati cinema e televisione, è stato chiesto a Stephen Amell se sia sollevato o meno del fatto che ora nessuno gli chiederà più o farà speculazioni su una sua possibile comparsa nel film di Zack Snyder sulla Justice League. “Sì, e comunque noi abbiamo lo show su The Flash, abbiamo Firestorm, Canary, The Atom… non so quando uscirà il film di Justice League. Potete vedere la Justice League in televisione. Ma la ragione per la quale sono felice di non dover più rispondere a questa domanda, è che credo che sia svilente per ciò che abbiamo fatto in TV. Il nostro livello di difficoltà – produrre ventidue episodi all’anno, creare uno spin-off, fornire alle persone la fiducia necessaria per dare l’okay ad altre produzioni DC – non è inferiore a quello della produzione di un film da duecento milioni. Sono due cose molto diverse. Non voglio che la nostra esistenza sia giustificata solo dall’essere parte di un universo cinematografico. Non c’entra nulla. Ci siamo guadagnati il nostro posto.”

“Immagino che si stia arrivando al punto in cui ci si riferirà al mio personaggio usando l’appellativo di ‘Freccia Verde’,” ha rivelato l’attore parlando di come si evolverà l’eroe di Starling City conosciuto come ‘La Freccia’ all’interno dello show CW (che è comunque un grosso passo avanti rispetto a quando lo si chiamava ‘il Vigilante’ nella prima stagione). “Continueremo a sviluppare gli elementi fondamentali e classici del personaggio. Ora possiamo farlo. Abbiamo già 46 episodi sulle spalle. Alla gente lo show piace. Ci sono affezionati. Ma perderanno interesse se il personaggio non si evolverà – da Cappuccio a Freccia a Freccia Verde. Voglio che ci sia sempre un percorso da seguire. E quello di quest’anno sarà particolarmente interessante.

Questo percorso includerà un certo pizzetto? “No.”

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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