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Reign | Recensione 4×06 – Love & Death

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Reign | Recensione 4×06 – Love & Death

In questo nuovo episodio di Reign ci sono stati: una scelta narrativa che ho digerito male – malissimo – una storyline che ho adorato e tutta un’altra serie di elementi che invece ho trovato tirati, affrettati e buttati lì un po’ a caso – motivo per il quale, in generale, ho trovato la puntata decisamente sottotono rispetto a quelle che l’avevano preceduta. Per comodità, dividerò il tutto in soli momenti top e flop, senza addentrarmi in considerazioni di carattere più ampio visto che – onestamente – a sto giro non ne ho da fare.

MOMENTI TOP:

  • Ho adorato – letteralmente A D O R A T O – la storyline di Gideon ed Elizabeth. Sono felice che abbiano trovato il tempo per mostrarci di nuovo che tipo di padre sia quest’uomo, un padre amorevole e dedicato, disposto a fare qualunque cosa per la sua piccola – così come sono felicissima di aver rivisto questo barlume di profonda umanità all’interno dell’animo di Elizabeth. Perché al di là di tutto quanto, al di là delle lotte di potere, al di là degli intrighi di corte, al di là della sua posizione in quanto regina, Elizabeth già in passato aveva dimostrato di essere in grado di provare un affetto sincero e profondo nei confronti del prossimo. L’avevamo visto con Lola, e lo rivediamo adesso con Gideon, nella cura che la donna mette nell’affrontare la situazione, nel dispiego di mezzi che mette in campo pur di poter aiutare quello che ormai è diventato a tutti gli effetti una sorta di amico. Mi fa tenerezza questo lato di Elizabeth, come mi aveva fatto tenerezza quando l’avevamo intravisto ai tempi di quella che lei credeva essere un’amicizia sincera con Lola. Vedere il suo lato più umano, vedere i sentimenti che è in grado di provare, ci fa capire in maniera quasi dolorosa quanto in realtà per lei sia difficile prendere decisioni drastiche come quella di decretare che solo una fra lei e Mary potrà sopravvivere alla lotta per il trono, ci fa capire che si tratta davvero solo di una questione di sopravvivenza. Trovo che quello di Elizabeth sia un personaggio costruito in maniera superba, così imperfettamente umana, capace di amare così incondizionatamente il prossimo tanto quanto di ordinare l’eliminazione dei suoi avversari con un sangue freddo che ha dell’inquietante, quindi sono particolarmente soddisfatta che ce l’abbiano mostrata un’altra volta nella sua veste meno pubblica.

MOMENTI FLOP:

  • NO, JAMES, NO.

  • Sapete che A M O Leith e Claude, che li reputo perfetti, nati per stare insieme e bla, bla, bla e ancora bla. Nonostante spesso l’amore per le mie coppie mi offuschi il giudizio, capisco perfettamente le motivazioni per le quali Leith abbbia deciso di barattare Claude per un pezzo di terra e quattro soldi. Un modo come un altro per riavere ciò che in fondo era suo di diritto e rimanere allo stesso tempo lontano da una tentazione che oggettivamente lo stava consumando. È del tutto comprensibile che non sia disposto a dividere l’amore della sua vita con un altro uomo, così come è giustificabile il suo impulso a voler lasciare Luke lì a morire dissanguato, e non mi sono nemmeno particolarmente sconvolta quando invece l’ho visto tornare al castello con il Luke di cui sopra sottobraccio. Quello che mi ha dato fastidio, è la maniera sbrigativa con la quale hanno liquidato la questione del triangolo Luke-Claude-Leith. Capisco che siamo a meno undici episodi dalla fine definitiva, capisco che né Leith, né Claude, né tantomeno quel Luke Narcisse uscito dal nulla (e di cui il Narcisse originale si è ricordato di essere padre due episodi fa). Capisco tutto questo. Ma allora avrebbero fatto una figura migliore a lasciare Leith nella fossa, con tutto il bene che posso volere al suo personaggio. A che pro riportarlo in vita per poi liquidarlo così?
  • Tutta la storia del tentato omicidio alla persona di Darnley mi ha fatto storcere parecchio il naso.

    Sappiamo per certo che Elizabeth non c’entra nulla con quel sicario, l’abbiamo sentito dire da lei in prima persona che l’ordine impartito ai suoi uomini era quello di riportare il viscidone alla corte inglese (vivo). Quindi, chi è stato? Ho pensato a James, che è forse l’unica persona ad odiare quell’individuo più di me, ma perché James dovrebbe voler scatenare una guerra vera e propria fra Scozia e Inghilterra – quando sa benissimo che la Scozia non ha mezzi propri per poterla sostenere? Quindi ho poi pensato al caro John Knox, che scatenando una guerra che la Scozia da sola non può per l’appunto vincere, tirerebbe solo acqua al suo mulino e a quello di tutti i suoi amici protestanti – essendo Mary sempre fedele alla causa cattolica. Però rimane comunque qualcosa alla base di tutto che non mi quadra. Non vi so dire cosa di preciso, ma esattamente come ho trovato campate per aria le vicende di Claude, Leith e Luke, alla stessa maniera ho trovato un po’ campato per aria questa sottospecie di attentato.

  • Il punto appena sviscerato, ci porta al flop per eccellenza dell’episodio, ovvero alla scelta narrativa che ho digerito male e di cui vi accennavo in apertura. Questa parodia di attentato alla vita del viscidona, a cosa è servita? A mostrarci Mary che corre fra le sue braccia all’urlo di NON POSSO PERDERE ANCHE TEEEEE, e allora scusate tanto ma io me ne vado. Darnley è un viscido arrivista, e Mary può cercare di illudersi finché le pare, ma lo sa benissimo. Le serve questo matrimonio, per la Scozia, per tentare l’assalto al trono inglese e per trovare – così crede lei – un briciolo di tregua dai suoi opponenti. Okay, ha quindi senso il matrimonio in sé. Quello che di senso non ne ha minimamente, è che dopo averci mostrato la storia d’amore del secolo – OVVERO QUELLA FRA LEI E FRANCIS – ora devono inserire del romanticismo anche qui. E io non lo accetto.

    Non lo accetto perché Darnley non può essere sotto nessun aspetto diverso da quello politico l’uomo giusto per lei. Non lo accetto perché quella vena romantica che stanno tentando di inserire a tutti i costi non ha mezza base per reggersi in piedi. Non lo accetto perché nella vita di Mary ci sono stati Francis, Bash, Condé e Gideon e tutti loro hanno avuto una motivazione per esistere. Francis è stato l’amore indiscusso della sua vita. Bash l’uomo in cui ha trovato conforto quando Catherine e Nostradamus erano riusciti a convincerla che l’amore indiscusso della sua vita sarebbe morto a causa sua. Condé il palliativo di cui ha avuto bisogno dopo l’esperienza traumatica dello stupro e la sensazione di non potersi più fidare dell’amore indiscusso della sua vita. E infine, Gideon è stato colui che è riuscita a farla tornare a vivere dopo il tragico lutto derivato dalla perdita dell’amore indiscusso della sua vita. Ma Darnley? Darnley è solo convenienza politica, una mera pedina su quella scacchiera che è formata dalla Scozia da una parte, e dall’Inghilterra dall’altra, un’arma da usare contro al nemico, niente di più. Non c’è mezza base per la quale possa essere qualcosa di più e allora no, non le accetto le scene strappalacrime che al posto delle lacrime mi fanno uscire solo insulti, perché è proprio la presenza del fantasma di Francis che basta e avanza a rendere ridicolo quel gettarsi l’una fra le braccia dell’altro. Santissimo cielo, che sia stato James o che sia stato Knox, chiunque sia stato il mandante dell’attacco alla vita del viscidone, ha tutto il mio appoggio. E se non possiamo cambiare la storia perché be’, è la storia, almeno leviamo questo romanticismo forzato dai giochi. E non mi dilungherò su quanto io abbia trovato ridicolo il ritorno di Kira, giusto per aggiungere un altro po’ di drama di cui nessuno sentiva il bisogno.

  • Infine, pollice in giù anche per la corte di Francia, per questo Re che getta la corona al primo ragazzino che trova per strada e che diventa un’ombra che si aggira furtiva per il regno consegnandolo così alla Spagna. Io, questo Re selvatico, vorrei vederlo. Vorrei veder sviscerato narrativamente tutto il suo travaglio interiore piuttosto che sentirne narrare le conseguenza da Leeza.

QUOTE OF THE WEEK:

Perhaps you are overestimating your popularity in England and underestimating Elizabeth.

Bravo James, dai il fatto suo al viscidone che crede di essere al primo posto della classifica dei viscidi più sexy dell’anno.

E vi cito anche Adelaide da twitter, che è al 100% una di noi e la si ama per questo!

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, “Hanging Swords”, e vi do appuntamento a settimana prossima!

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Nella sua testa vive nella Londra degli anni cinquanta guadagnandosi da vivere scrivendo romanzi noir, nella realtà è un’addetta alle vendite disperata che si chiede cosa debba farne della sua laurea in comunicazione mentre aspetta pazientemente che il decimo Dottore la venga a salvare dalla monotonia bergamasca sulla sua scintillante Tardis blu. Ama più di ogni altra cosa al mondo l’accento british e scrivere, al punto da usare qualunque cosa per farlo. Il suo primo amore telefilmico è stato Beverly Hills 90210 (insieme a Dylan McKay) e da allora non si è più fermata, arrivando a guardare più serie tv di quelle a cui è possibile stare dietro in una settimana fatta di soli sette giorni (il che ha aiutato la sua insonnia a passare da cronica a senza speranza di salvezza). Le sue maggiori ossessioni negli anni sono state Roswell, Supernatural, Doctor Who, Smallville e i Warblers di Glee.

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