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Grey’s Anatomy | Recensione 11×14 – The Distance

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Grey’s Anatomy | Recensione 11×14 – The Distance

Ed eccomi qua, davanti al mio computer a buttare giù qualche riga sull’episodio più atteso di questa settimana, quella DANNATA operazione. Shonda ci ha lasciati in attesa per ben 7 giorni prima di portarci davanti ad un altra di quelle puntate che riescono a ritagliarsi qualche millimetro di spazio all’interno del nostro cuore. Uno di quegli episodi che ti lascia per tutta la visione con l’ansia di quello che potrebbe succedere, che ti costringe quasi ad immedesimarti in uno di quei dottori, ad indossare il camice, metterti la mascherina, insomma a diventare per 40 minuti membro dello staff medico di Seattle. Vivi i loro drammi, ridi delle loro buffe scene e piangi quando il loro mondo ti crolla addosso. Ecco.

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Questa sono io. Una persona sensibile, una persona che prende troppo le cose sul personale e che tende a farsi contagiare le emozioni molto facilmente. Non me ne vergogno, ne me ne son mai vergognata e se devo essere sincera non ho nemmeno la più pallida idea di quando tutto sia iniziato, ricordo ancora il tempo in cui credevo di aver un qualche tipo di problema ai dotti lacrimali e invece ora…immagino l’industria cartaria gioisca ogni volta che finisco la mia scorta di fazzolettini. Tutto questo per dirvi che sì, ho adorato l’episodio, adorato il modo in cui Shonda lo abbia gestito e, qualche maledizione e anatema dopo, non posso che essere soddisfatta di come sia conclusa questa storyline considerate le mie paure, le varie pessime possibilità che c’erano in ballo e chissà quanti altri aspetti negativi nascosti dietro l’angolo.

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La grande operazione è avvenuta, l’intervento di una vita, quell’opportunità di dimostrare a tutti il proprio valore è stata colta e Amelia si è rivelata essere ancora una volta proprio il brillante medico che speravo. L’intero episodio si focalizza essenzialmente su quella sala operatoria, sul cervello della Herman, su quell’odiato tumore che rischia di ucciderla. E Amelia, insicura di se stessa, sopraffatta dal nervosismo, dallo stress, dalle aspettative e dalla paura di mettere a rischio la vita di una persona solo per dimostrare stupidamente qualcosa a se stessa e a tutti gli altri, si prepara, entra nella sala e si mette al lavoro. Con calma, con attenzione e precisione, supportata da una Stephanie che non posso far altro che amare vista la passione per questo lavoro, la fiducia nel suo mentore e l’importanza che per lei tutto questo rappresentava. Amelia si mette al lavoro e riesce brillantemente nei suoi obbiettivi, non nei tempi stabiliti, non senza dei ripensamenti, senza cadere nel baratro della sfiducia e senza prendere qualche rischio ma lo fa, riesce dove altri avrebbero fallito, continua nel percorso imboccato e chiude eccellentemente la sua operazione.

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Che per permetterle di raggiungere il traguardo abbia avuto bisogno dell’aiuto di Webber, sempre incredibile ad aiutare chiunque, in grado di riportarla sui binari e di dirle esattamente quello che aveva bisogno di sentire, o di Meredith più come supporto morale che essenzialmente fondamentale per quanto riguarda l’operazione in se questa è tutta un altra storia, perché nessuno sarebbe mai riuscito ad arrivare in fondo con le proprie gambe avendo davanti un tumore del genere. E in quanti avrebbero messo a rischio la propria salute per poter eseguire tutto ciò che ci si era prefissi, per poter aiutare DAVVERO il paziente? Non in molti a mio parere. Dunque sì, Amelia chiude questo arco narrativo a pieni voti, con una PROMOZIONE NETTA, splendido neurochirurgo, umana come tutti noi, con le sue paure, i suoi dubbi e i suoi errori, ma comunque meraviglioso personaggio.

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Che poi tutto non si sia concluso esattamente come sperato purtroppo c’era da aspettarselo, voglio dire stiamo parlando di Shonda dopotutto no? E come dice Amelia ad una Stephanie in lacrime, forse delusa, sentendosi quasi sconfitta dopo tutto quello che hanno fatto, loro non hanno perso, perché è stato il tumore a togliere la vista alla Herman e loro la hanno vendicata, lo hanno rimosso per sempre e le hanno salvato la vita. Questa non mi suona affatto come una sconfitta!

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Ho letto poi sul web di parecchie persone che speravano che Webber accettasse di chiamare Derek e che il bel neurochirurgo arrivasse e salvasse la situazione. NO. BIG NO. NO AL QUADRATO. Se fosse successa una cosa del genere, primo avremmo buttato al vento tutto ciò che Amelia ha fatto sin ad ora, insieme alla sua dignità, secondo avremmo visto l’uomo ritornare come un eroe e non credo se lo meriti, almeno per quello visto in questa stagione. Son felice che Amelia sia tornata sui suoi passi e abbia superato la paura del momento dimostrando di essere un medico della stessa pasta del fratello e di non essere seconda a nessuno perché questo è un GRANDE SVILUPPO, far tornare Derek così sarebbe veramente stato meschino, quasi una punizione verso il suo personaggio che invece ha fatto qualcosa di veramente grande in questo episodio.

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Altro personaggio chiave dell’episodio è Arizona, unico altro medico, insieme alla Bailey chiaro, che si ritrova in sala operatoria rubando qualche scena al grande intervento di Amelia. E se tutta l’attenzione è focalizzato sulla giovane Sheperd non si può assolutamente sminuire il lavoro di Arizona come semplice o di poca importanza, perché anche lei sta lottando per le stesse ragioni di Amelia, salvare una vita e dimostrare di essere in grado di far cose che altri medici non potrebbero. Ed è proprio quello che la bionda fa, stupendo una Bailey più preoccupata e petulante del solito, giustamente direi dato che dalle decisioni di una che ai suoi occhi ha seguito quella specializzazione per poco meno di cinque mesi dipende la vita di un paziente a cui tiene eccessivamente, e tutti coloro che assistono all’intervento.

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Arizona è pronta, tutto il tempo passato con la Herman, le loro liti, i loro disguidi, i dubbi, le difficoltà, gli impegni, le giornate passate a studiare o in sala operatoria a seguire esattamente tutto ciò che le diceva o le ordinava la sua mentore hanno dato i loro frutti e ora la pediatra è diventata la custode della conoscenza della Herman. Per tutto l’episodio vediamo dei flashback della loro storia, del loro rapporto, dagli inizi sino a poco prima dell’operazione e non ci si può davvero non rendersi conto di quanto Arizona sia cresciuta, di quanto sia diventata incredibilmente abile e allo stesso tempo di quanto la Herman abbia significato e significhi per lei.

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Ed è a questo punto che entra in ballo il personaggio di Callie, che così come nello scorso episodio si dimostra preoccupata per la sua ex moglie, sa cosa tutto quello significherebbe per lei e le vuole stare vicina, vuole esserci per lei, vuole essere d’aiuto. Perché lei è già passata in una situazione simile, sa cosa voglia dire tutto questo, il peso di una decisione difficile, di perdere una persona importante, il dolore che ne scaturisce.

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Fortunatamente Arizona non dovrà staccare alcuna spina. La Herman infatti dopo un tempo che pareva quasi infinito si risveglia, decide di degnare tutti della sua presenza, del suo spirito, della sua splendida persona e lo fa nel modo peggiore e allo stesso modo più in congeniale al suo personaggio possibile, fingendo un danno alla memoria.

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Sì, mi son spaventata parecchio. E ho riso. E poi mi son ripreoccupata ancora e in seguito son finita nuovamente a trattenere le lacrime. Perché no, la Herman non ha perso la memoria ne qualche altra funzione mentale però ha comunque perso qualcosa: la sua vista. Stephanie non regge il colpo, Amelia si allontana poco dopo con Owen e Webber che passavano di là quasi per caso e a restare con lei, con questa consapevolezza restano solo lei e Arizona. E questa è forse stata la scena più bella dell’episodio, quella che mi ha colpita di più e mi ha portato ad un gran ragionamento. La Herman ha perso la vista è vero ma è VIVA, ha tempo, ha un FUTURO, può andare avanti e farsene, prima o poi, una ragione. Non sarà facile, questo è vero, ma lotterà e farà i conti con questa nuova situazione perché sarà in grado di farlo, perché avrà giorni, mesi, anni per poter accettare tutto questo ed è solo QUESTO che conta.

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Sinceramente, se posso aprire una parentesi, non so se altri lo avranno interpretato in questo modo, se son forse una visionaria o cosa, ma credo che il modo in cui sia finita questa storyline e l’attuale situazione della Herman ricordino molto quella di Arizona. La Herman ha perso la vista e si arrabbierà più avanti, soffrirà, odierà questa nuova situazione ma eventualmente la supererà perché tutto ciò che conta è essere ancora vivi. Arizona ha perso una gamba in quel dannato incidente aereo, e ha passato così tanto tempo ad odiare quella sua nuova situazione da non riuscire a rendersi conto del fatto che in ogni caso fosse ancora viva, avesse ancora del tempo da vivere. Perdere qualcosa, ma andare avanti, è questo tutto ciò che conta. Quello che ha passato Arizona, in questi ultimi due episodi, anzi forse fin da quando ha scoperto del tumore della Herman, per certi versi mi è sembrato molto simile a quello che ha passato Callie qualche stagione fa. Quando si è trovata a dover scegliere tra la vita o la gamba di Arizona e ha fatto di tutto per convincerla di come quella fosse la scelta giusta così come Arizona non ha fatto altro che pressioni alla Herman per sottoporsi all’intervento, quando ha staccato la spina al suo migliore amico così come Arizona si è trovata nell’eventualità di dover prendere la stessa decisione. Ho visto tante cose in comune, tra le due storie, che quasi mi son stupita di non essermene accorta prima, ma dopotutto potrebbe essere solo una cosa nella mia testa. Oppure no?

Bah, continuare a pensarci mi confonderà e basta. Personaggio che appare di rado, ma che APPARE in questo episodio è April, che fa il ritorno all’ospedale e sui nostri schermi meno a pezzi di quello che temevo, ma terribilmente confusa, forse quasi pesce fuor d’acqua nel momento in cui Jackson la lascia un attimo sola e lei si guarda sconsolata intorno prima di sedersi in attesa. COME ON APRIL, io credo in te e nella tua ripresa!

Voglio poi spendere qualche altra riga per lasciarvi le due scene che mi hanno fatta ridere in questo episodio così doloroso e accompagnato da lacrime, perché c’è sempre bisogno di una bella risata no?

1) Maggie e il suo parere sull’osservare un operazione

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2) Callie zittita da tutti

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E voi? Come avete trovato questo episodio?
Come ritenete la scelta di Shonda per il personaggio della Herman? E avete per caso visto qualche riferimento alla Calzona in ciò che si è ritrovata a dover subire Arizona? Fatemelo sapere, ho bisogno di sapere se son pazza oppure no!

Vi consiglio come al solito di far un salto in queste splendide pagine:

E vi lascio qua il promo del prossimo episodio

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Nata nel non troppo lontano 1994 si dimostra subito particolarmente affine ai programmi televisivi cominciando la sua vita da divoratrice pomeridiana e seriale di cartoni sino a scoprire il mondo delle serie tv. La memoria non è proprio il suo forte, il suo primo ricordo risale ad una notte passata in compagnia di tre bellissime streghe indaffarate ad eliminare il demone di turno. Fu amore a prima vista, e da Streghe si passò velocemente a Smallville e Buffy per poi venir letteralmente catapultata nel meraviglioso regno dei Telefilm! "Questa è l'ultima serie che comincio!" è la sua citazione più frequente anche se affascinata da qualsiasi cosa in cui si imbatte, non importa di che genere, si ritrova costantemente a doversi districare tra mille show e finisce con l'innamorarsi follemente di personaggi che solitamente non si ritagliano molto spazio o son destinati a far brutte fini! Alcune delle serie nella sua lista sono: Once Upon a Time, Doctor Who, NCIS Los Angeles, Grey's Anatomy, New Girl, The Vampire Diaries, Arrow, Revenge, Castle e tanti altri che vi risparmio per salvarvi da un elenco esageratamente lungo. Ossessiva compulsiva, dalla lacrima facile e dalla risata isterica ama criticare e commentare qualsiasi cosa la colpisca, solitamente senza alcuna ragione!

1 COMMENT

  1. Episodio che va dritto tra i miei dieci preferiti! Concordo con te, Derek non poteva tornare così, no, ha bisogno di una “riabilitazione” in tutti i sensi e non può raggiungerla a danno di Amelia e del suo caso da manuale: se fosse tornato, sarebbe stato il “dottor Shepherd sbagliato”. Non è neanche tanto l’importanza del caso in sé, è proprio il senso di dovere che Amelia sentiva nei confronti della Herman e anche di Arizona: ha promesso di farcela e ce l’ha fatta! Derek, invece, secondo me dovrà tornare prima con l’intenzione di aggiustare le cose con Meredith (o almeno provarci), altrimenti non saprei come potrebbe riabilitarsi…
    Arizona, Arizona, Arizona… è stata grande!! Quei flashback e quei parallelismi con l’operazione con la Bailey e il post operazione sono stati una genialata! In effetti, ora che mici fai pensare, di parallelismi ce ne sono stati a bizzeffe con Callie e Arizona dopo l’incidente, non sei visionaria, anzi!
    Riguardo alla Herman… Sono contentissima che sia viva ma ci sono rimasta un po’ male quando ha ammesso di non vedere: una parte di me, quella cocciuta, sperava che qualcuno dicesse “Hey, bisogna aspettare qualche giorno!” ma non solo questo non accadrà, in più Shonda è già stata fin troppo clemente per i suoi standard a lasciare tutti VIVI.
    Niente, non so cosa altro aggiungere se non che ho amato la tua recensione tanto quanto questo episodio!

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