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Dominion | Recensione 2×11 – Bewilderment Of The Heart

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Dominion | Recensione 2×11 – Bewilderment Of The Heart

Questo undicesimo episodio della seconda stagione di “Dominion” è stato sconvolgente. Incredibilmente dark, con un’alta dose di violenza… eppure basato in modo totale sulla psicologia e con significativi momenti (e immagini) simbolici.
“Bewilderment Of Heart”, “Smarrimento Del Cuore”, perché questo ha portato l’Oscurità su Vega, sia per ciò che concerne coloro che hanno cuori oscuri, sia per coloro il cui cuore, invece, è puro.
Solo uno è stato risparmiato ed è rimasto saldo.

Poiché l’azione si è svolta interamente a Vega, dividerò in un altro modo l’analisi dell’episodio.
Comincio con qualche informazione. Le sette Anfore dell’ira di Dio sono spiegate, nella Bibbia, nell’Apocalisse; facciamo il punto su ciò che sono nell’universo di “Dominion” (quelle che seguono sono informazioni ufficiali, ovviamente ispirate alla Bibbia… e una di esse conferma quanto si era capito dal flashback nella prima stagione, ovvero che Gabriel mentì ad Alex, Michael non era il Diluvio, lui arrivò dopo): Prima Anfora – Bolle e cecità (“E la Prima Anfora venne aperta, e una grande quantità di piaghe ripugnanti e maligne afflissero il corpo dell’uomo fino a quando i suoi occhi non poterono più vedere”); Seconda Anfora – Siccità e carestia (“E il secondo angelo riversò la Seconda Anfora, e il suolo divenne un deserto. I fiumi fermarono il loro flusso, la terra rifiutò di raccogliere, e tutte le creature di Dio perirono in atroce agonia”); Terza Anfora – Diluvio (“E un angelo aprì la Terza Anfora e un impietoso diluvio venne rilasciato sulla terra di Dio. Le acque caddero come l’acciaio, le urla degli umani furono soffocate dalla rapidità della marea inflessibile. E quando la Sua furia devastò i malvagi, i figli di Dio vennero inghiottiti dalla sua creazione”); Quarta Anfora – Fuoco (“E il quarto angelo rilasciò la Quarta Anfora e l’uomo venne consumato dal fuoco. La Terra bruciò da est a ovest e l’umanità scomparve maledicendo il Suo nome mentre la sua carne diveniva cenere”); Quinta Anfora – Oscurità (“E il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il suo regno fu colmo di oscurità; ed essi si morsero la lingua per il dolore e maledissero il Dio del cielo a causa dei dolori e delle piaghe, e non si pentirono delle loro azioni”); Sesta Anfora – Pioggia di sangue (“E la Sesta Anfora venne aperta, e il sangue degli uomini iniziò a scorrere. Con solo la loro agonia ad accompagnarli, gli occhi e i volti dei caduti divennero rossi fino a quando il sangue consumò il loro vento ed essi perirono”); Settima Anfora – Infertilità (“E quando il settimo angelo versò la Settima Anfora, Dio revocò il dono della vita dalle masse peccatrici dell’uomo e ogni donna sulla Sua Terra venne resa sterile; incapace di creare o sostenere la vita”).

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L’Oscurità è calata sulla città e ha afflitto tutti (tranne Alex) ma i suoi effetti si sono distinti nettamente, soprattutto per ciò che concerne i protagonisti.
I riferimenti simbolici sono stati molto importanti, poiché sin dalle prime inquadrature ci hanno reso chiaro cosa stava per accadere: un corridoio buio in cui la luce sta per spegnersi e tre rose che immediatamente appassiscono, al passaggio della nebbia nera, poiché è questo che, come Michael stesso ha detto, causa il contenuto della quinta Anfora con la violenza, in definitiva, cioè l’assenza di vita, dunque la luce che si spegne.
L’Oscurità è calata e i suoi effetti sono stati immediati, improvvisi, terribili e devastanti: violenza e distruzione.

Anime oscure

Abbiamo, in questa parte, David, Arika e William.
Come in un gioco di specchi, abbiamo visto ognuno di loro affrontare una battaglia contro se stesso e, dunque, fare i conti con quella parte di coscienza (forse minuscola, forse resa in qualche modo viva solo dall’influenza del contenuto dell’Anfora) ancora integra.
E così, abbiamo potuto assistere a uno scontro di David con una versione di sé mostruosa, in quanto eight ball, che egli ha respinto con tutte le sue forze, ma che lo ha messo dinanzi alla verità, poiché egli ha commesso azioni mostruose in quei vent’anni; come anche Zoe ha sottolineato, infatti, David ha fatto tagliare mani a persone affamate, che avevano rubato per disperazione mentre lui viveva nel lusso, ha ricattato, ha tramato contro altri, la cui unica colpa era essere tra lui e il potere sempre più vasto che bramava (ricordiamoci di quando ricattò Becca affinché lei tradisse Michael), ha fatto uccidere (Zoe stessa è morta per causa sua, così come il bambino di Claire e Alex), ha ucciso… lasciare William nel deserto è stato un tentativo di salvargli la vita, discutibile quanto si vuole, ma lo è stato, che dire, però, di quando ha assassinato la povera Bixby, che era solo una bambina innocente e indifesa (a maggior ragione perché in un letto d’ospedale) e che lui ha ucciso per eliminare prove della verità in merito ad Alex?

David Monster

David vede gli eight ball e, per estensione, tutti gli Angeli, come mostri, eppure “Clementine” aveva ucciso solo due persone, entrambe perché, in preda al panico, aveva tentato di difendersi, altrimenti non avrebbe fatto del male nemmeno a loro; la verità è che per quanto alcuni Angeli (anche troppi, indubbiamente) siano spietati e pieni di risentimento nei confronti dell’umanità e per quanto in alcune cose David abbia avuto ragione, lui stesso fa parte dei “mostri”. Dunque, proprio come disse Michael ad Alex, non è una questione di Angeli contro Umani (o viceversa), bensì di ciò che è giusto contro ciò che è sbagliato. E sappiamo da che parte è stato David.
Posto che tutto questo filone della narrazione è stato molto interessante proprio per questo scontro, per la parte “mostruosa” di David che ha cercato di uccidere metaforicamente quel briciolo di umanità rimasta, e che come sempre Anthony Head è stato grandioso, mi domando cosa succederà ora a David, visto che le guardie e il boia si sono uccisi a vicenda, come hanno fatto i soldati al centro di comando. Scapperà e si nasconderà tra i superstiti? E cambierà atteggiamento o no?

tumblr_nu5392DgwF1qj7reio1_1280Arika, invece, proprio come diceva la sinossi della puntata è caduta vittima dei suoi stessi piani in un senso che potremmo anche definire letterale, in quanto con il suo incubo abbiamo assistito a un ribaltamento della situazione con la quale la stagione si era aperta. Rose, l’eight ball usato come strumento per abbattere David e poi spazzata via proprio da Arika stessa, è riemersa dal fondo della sua coscienza, un simbolo giunto a tormentarla per metterla dinanzi alla sua responsabilità.
La Regina di Helena è la versione femminile di David Whele, sebbene con qualche differenza (quantomeno non ha mai ucciso un bambino e non è nata vipera come David), e di certo non è abituata a non essere quella in posizione di forza, proprio perché è sempre stata forte anche di carattere, dunque non è abituata a essere la vittima. In questo modo, abbiamo anche scoperto qualcosa in più in merito a sua madre, rispetto a quanto svelato nel nono episodio e nelle Rivelazioni, e abbiamo visto Arika crollare sotto il peso del rimorso.
Il punto è: ciò che ha vissuto, essere giunta vicino al suicidio, avrà una definitiva influenza su di lei, facendola tornare a essere non proprio quella di un tempo (cosa impossibile visto ciò che ha passato) ma, quantomeno, qualcuno di più onesto, o una volta ripresasi dal trauma continuerà a essere la manipolatrice che è stata per vent’anni?

Arika crazy

Infine, William.
Anche nel suo caso, alcune persone sono emerse dal suo subconscio per metterlo dinanzi alla verità e anche lui ha dovuto affrontare degli eight ball, sebbene in modo differente da quanto accaduto al padre Dominion-2x11-4(questo parallelismo, tuttavia, è interessante), poiché Gabriel (i capelli!!! L’unica cosa divertente dell’episodio) e Claire in versione posseduti hanno rappresentato non la parte mostruosa del giovane uomo, bensì l’incubo che egli ha vissuto per mesi, la prigionia, le torture… dunque la sua paura, la sua sofferenza. E non solo. Gabriel e Claire sono le due persone che William amava e che “hanno causato” la sua caduta, la sua rovina, poiché divenire un adoratore di Gabriel lo ha condotto a perdere tutto, proprio per mano di sua moglie, che lui amava (ama ancora? Quella fede sembra dire di sì, come il fatto stesso che lui l’abbia vista e che… “fosse contento di vederla”), non ricambiato, e che, scoperto il terribile tradimento, lo ha condannato a morte.
Dunque, da quello che è emerso da Claire versione eight ball (l’unica versione della giovane Lady di Vega che potesse quantomeno essere attratta da lui, in quanto William è stato un adoratore di Gabriel, dunque degli Angeli, e per venticinque anni gli eight ball sono stati in larga parte agli ordini dell’Arcangelo) e quindi proprio dalla coscienza dell’uomo, sembra che in realtà William non abbia incontrato nessuno, non sia stato plagiato da nessuno, bensì abbia fatto tutto da solo, sia la liberazione fisica che il plagio (o meglio, auto-plagio) mentale. Si direbbe, pertanto, una sorta di meccanismo di difesa: una volta prigioniero, William si è reso conto di essere stato solo un burattino nelle mani di Gabriel, che per lui non aveva interesse alcuno, vedendo nel giovane uomo solo un mezzo per i suoi scopi, e che questo lo ha portato a perdere tutto, a finire nel deserto da solo e, quindi, a cadere vittima degli eight ball (con tutte le torture che ne sono conseguite). La sua mente, per rifuggire dall’orrore di ciò che ha vissuto e difendersi da esso, sembra aver creato questa versione.
Proprio da questa realizzazione è emersa la figura di Alex, poiché William, rendendo se stesso un prescelto, si è auto-elevato al livello di Alex, ovvero quello dell’eroe (ruolo che era evidente volesse già dall’adorazione di Gabriel, dal fatto di essere il capo dei Black Acolytes), la sua coscienza lo ha messo dinanzi alla realtà anche in questo caso, ricordandogli che Alex è Il Prescelto, destinato a essere l’eroe, e lui, William, è solo un falso profeta (riferimento a quello biblico).

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E qui emerge perfettamente la contrapposizione tra i due giovani uomini, che sussisteva già nella prima stagione: William, come suo padre, vuole il potere, vuole essere importante, a suo modo vuole essere venerato; Alex, al contrario, non ha mai voluto niente se non una vita normale, essere un uomo qualunque, e l’amore, di suo padre, di Claire, di Michael, e ciò che ha fatto lo ha fatto sempre e solo perché generoso e altruista, perché genuinamente desideroso di aiutare il prossimo. Ecco perché Alex è l’eroe. Come Claire, Alex è qualcuno che non ha mai voluto il potere, ma quando l’ha avuto (dopo un primo e comprensibile momento di rifiuto per il compito schiacciante che di colpo gli era calato sulle spalle) ha agito solo per il bene degli altri, accettando senza riserve anche di sacrificare la propria vita. Ed è questo che fanno gli eroi.
Il problema è che, realizzato tutto questo, William è entrato ancora più nell’oscurità e sembra aver sviluppato sete di vendetta: cosa farà per metterla in atto?

Anime pure

Ovviamente, in questo gruppo rientrano, oltre ad Alex, Claire, Michael e Noma. Ricomprendo anche loro tre in quanto, pur essendo stati vittime dell’Oscurità, a differenza di Alex che ne era immune, non hanno fatto niente di male e, anzi, i loro incubi e sogni non avevano niente di oscuro: Noma soffre per la perdita della sua essenza, Claire ha sognato la gioia e Michael ha solo paura di perdere Alex, perché lo ama come un figlio. Niente di strano, niente di terribile e, anzi, desideri e paure sono in qualche modo incentrati non su loro stessi ma sugli altri, o derivano da sacrifici fatti per altri; pur non essendo stati immuni, dunque, sono in ogni caso anime pure, in un certo senso.
Partiamo da Noma.
Noma wingsIl povero Angelo è stata proprio colei sulla quale è ricaduta la scelta dell’Anfora, per farne la sua protettrice; ciò è avvenuto facendo leva sull’animo ferito di Noma, la perdita delle sue bellissime ali.
In un modo apparentemente innocuo, una piccola luce lampeggiante (che però era chiaramente da subito un segnale ingannevole, visto che le luci si sono spente all’istante in tutta la città), l’Anfora ha condotto Noma a sé, facendole credere, ogni volta che si è trovata dinanzi a una superficie riflettente, di aver riacquistato le splendide ali. L’immagine di Noma riflessa in quella vetrata con le ali spiegate, che poi ha avvolto attorno a sé come una “coperta protettiva”, ammirandone la bellezza e godendo della loro morbidezza, l’espressione stessa del suo viso, è stata davvero commovente, poiché ha dato la misura di quanto l’Angelo soffra per questa perdita, di quanto la sua anima sia ferita, in quanto mancante di una parte di sé.
Le ali definiscono un Angelo per quello che è, non sono solo un elemento fisico del suo corpo, sono qualcosa di profondamente radicato nella sua anima, sono l’essenza stessa di un Angelo. La sua disperazione nel dialogo con Alex è stata oltremodo toccante: “Ho rinunciato a Noma Homeloro una volta… L’ho fatto per te, Alex. Non lo farò di nuovo. Io ho bisogno di loro per tornare di nuovo a casa. In quale altro modo potrò tornare in Paradiso? Loro sono parte di me.”
Povera, povera Noma. Ridatele le sue ali, per la miseria.
In questo discorso, tuttavia, è emerso anche un aspetto ulteriore: Noma vuole tornare in Paradiso, è quella che considera, ancora adesso, la sua casa, nonostante Alex. Il che è normale, poiché Noma è uno degli innumerevoli Angeli Superiori che è rimasto esiliato quando Dio ha lasciato il Regno dei Cieli; a quel punto, ovviamente, visto che ha fondamentalmente un cuore buono (nonostante un passato con un segreto che verrà svelato), si è schierata con il suo Comandante per fare la cosa giusta, ma ciò non toglie che lei abbia perduto la sua casa e ne senta la mancanza. Ridatele le sue ali.

E veniamo a Claire.
Minuto 2:17, si sente il pianto del bambino per la prima volta. E lì ho iniziato a piangere. Tutta la parte del sogno di Claire è stata di una tristezza incredibile, in effetti la cosa più triste dell’intero episodio.
La giovane Lady di Vega, a differenza dell’intera città (con la sola esclusione di Alex, Micheal e Noma), che si è data alla violenza sfrenata, non ha cercato di fare del male a nessuno, limitandosi solo a difendersi. L’effetto che l’Oscurità ha avuto su di lei è stato quello di mostrarle il suo desiderio più profondo, che non aveva niente di oscuro, o egoista, essendo, in verità, pura luce: l’amore. L’amore in primo luogo per il suo bambino, come una qualunque madre, e poi per il padre del bimbo (in questo caso, abbiamo scoperto, bimba), ovvero Alex; dunque, tutto ciò che Claire desidera nel profondo del suo cuore sono l’uomo che ama e la bambina, la loro bambina, che purtroppo ha perso. E vederlo è stato francamente straziante, soprattutto perché, 12011245_889203591149327_1245243554205587129_ncome mi aspettavo, all’improvviso entrambi sono scomparsi, lei li ha persi nuovamente, in un certo senso, e il suo rinnovato dolore è stato davvero insopportabile da vedere.
Pur non essendo assoluta come quella di Alex, se non è purezza di cuore questa (tenendo conto di tutti i sacrifici da lei fatti per il popolo), non so come la si possa definire.
Peraltro, tutto il sogno è stato caratterizzato anche da elementi simbolici in tal senso: il bianco, innanzi tutto, che tutti sappiamo essere proprio indice di purezza… è stato significativo che Claire, Alex e la piccina fossero tutti vestiti di bianco, come a voler indicare una sorta di… particolare qualità, come se loro fossero in qualche modo “immacolati”, i più puri, per l’appunto. Il bianco anche nei giochini sulla culla della piccina, dei quali il primo è sembrato richiamare l’immagine di un angelo (bianco). E quando la bimba è cambiata, divenendo più grande, avete notato che era il ritratto di Alex? Biondissima, con i boccoli e gli occhi dello stesso colore intenso e chiaro del papà. Nel suo sogno d’amore, Claire non ha sognato una figlia che assomigliasse a lei, bensì una bimba che fosse il ritratto di Alex.

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Come lo Specchio delle Brame in “Harry Potter”, questo sogno ha mostrato che Claire è ancora profondamente innamorata di Alex e che vuole ancora ciò che voleva prima che le loro vite fossero sconvolte: una vita con lui.
E’ stato veramente straziante (e bravissima Roxanne McKee, ancora una volta).
L’unica nota “positiva” (in senso davvero molto lato): mentre sognava, Claire vedeva le ferite. Questo significa che la sua mente stava combattendo l’Oscurità, immagino… cosa che, a sua volta, è testimonianza della forza del suo carattere e della sua unicità come persona… una normale umana che stava combattendo l’Oscurità, tentando di resistere a essa.

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Sul finale, però, è arrivata la rivelazione shock: quelle piccole ferite che Claire vedeva in sogno erano in realtà segnali del suo stato estremamente grave; una delle guardie le ha sparato, ha una vena tagliata sul polso e versa in un lago di sangue.
Alex, sbrigati a trovarla, devi salvarla.

Passiamo all’Arcangelo per eccellenza, Michael.
Come sempre, ha capito immediatamente cosa stava succedendo e ha altresì avuto la prontezza di portare via Alex e Noma, nonché chiudere la sala del centro di controllo. Un gesto che ha ricordato quelli compiuti nei giorni dello sterminio, durante i quali Alex è nato; possono sembrare freddi e crudeli, ma non lo sono, sono semplicemente strategici. Michael si è sempre reso conto di non poter salvare tutti e di dover cercare di limitare i danni, concentrando la sua protezione su coloro che, salvati, saranno a loro volta la salvezza di altri e, in questo caso, chiudere le porte della sala di controllo, dunque rinchiudervi coloro che erano già vittime dell’Oscurità, è stato necessario affinché essi non facessero del male ad altri, anche perché non potevano essere salvati, ormai.
Come aveva ampiamente previsto, anche lui è caduto vittima dell’Oscurità, la quale gli ha presentato per ben due volte la sua peggiore paura, ovvero la morte di Alex, non perché egli sia Il Prescelto, bensì perché Michael non potrebbe amarlo di più nemmeno se fosse biologicamente suo figlio.
Devo dire che Noma versione “villain” è stata inquietante… “Oops” è il nuovo motto, in tal senso, dopo “Beep”. E’ chiaro che, oltre ad aver terrorizzato Michael con la sua peggiore paura, l’Oscurità, in quanto strumento di tortura e distruzione, ha cercato anche di mettere i due Angeli uno contro l’altro, forse facendo leva proprio sull’oscuro segreto di Noma, che Michael conosce; anche la frase di Michael ad Alex, “Tu non la conosci, sta nascondendo qualcosa”, potrebbe essere stato un indizio in tal senso.
Un particolare interessante è che nel suo primo incubo Michael ha avvertito la distruzione delle creazioni del Padre, come se lui fosse quello specificatamente legato a esse (non nel senso del suo personale amore, in generale), tanto da avvertire il “dolore dell’Universo” per la loro caduta. Mi chiedo se sia così per tutti gli Arcangeli (Lucifero escluso), o se valga solo per lui, per l’appunto.
Il secondo dei suoi incubi è stato quello oltremodo toccante, che ha posto l’accento sul vero amore di questa storia, cioè non quello romantico, ma quello padre-figlio tra Michael e Alex. Dall’incubo, ovvero dal dialogo tra Michael e Alex, è emerso che la paura dell’Arcangelo non è solo quella di perdere Alex, ma anche che quest’ultimo tema di non essere amato da lui, dunque che lui, Michael, non sia stato in grado di mostrare la vastità e la profondità dell’amore paterno che ha per Alex. Forse un retaggio di ciò che ha fatto fino a qualche mese prima, ovvero nascondere i suoi sentimenti alle persone che amava, non solo Alex, ma anche Becca? E’ indubbio che Michael stia imparando ora a mostrare il suo amore a coloro che ama. E, di conseguenza, Michael teme di non essere abbastanza come guida, o protettore, di Alex.
Sebbene fosse un incubo, è stato un momento bellissimo, così intenso e toccante… “Tu eri solo un minuscolo neonato. Come poteva una creatura così indifesa riportare indietro mio Padre? Quindi, per un certo periodo, sì, i marchi erano ciò di cui mi importava. Ma mentre il ragazzo che avrebbe dovuto portali cresceva, io ho notato che lui era buono e gentile e coraggioso. Non esiste padre che potrebbe essere più fiero di un figlio” (di quanto lo sia lui).

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Gli sguardi che i due si sono scambiati sono stati puro amore. Peccato per ciò che è avvenuto dopo, ma nondimeno è stata una scena realizzata benissimo e Tom Wisdom è stato eccezionale (senza nulla togliere a Chris Egan e a tutto il cast, fantastico), tutte le emozioni che ha espresso sono state così vive da essere concrete.

Infine, l’eroe, Alex.
Da dove iniziare… lui, da solo, quello che tutti vorrebbero proteggere, ha salvato la situazione.
L’ultimo cuore totalmente puro (“Meaning?”“There is no darkness in you”… Alex, ecco l’unica critica: aprilo ogni tanto un dizionario, male non ti fa), che è partito di corsa per salvare Claire, ha tenuto a bada da solo due Angeli, dei quali uno è Angelo Superiore e l’altro Arcangelo, ha fatto in modo che evitassero di distruggersi a vicenda o auto-distruggersi ed è riuscito anche a salvare quel che resta di Vega e della sua popolazione chiudendo l’Anfora e poi riducendola in cenere. Ok, lo ha fatto senza volerlo, sono stati i marchi, ma comunque ha salvato la situazione. E bravo Il Prescelto!
E, ancora una volta, è stato dolcissimo con la povera Noma, salvandole la vita: “Tu sei una parte di me. Per favore, non farlo. Io ho bisogno di te. Tu sei la mia Nomes, per sempre. Io ho bisogno di te. Ora vieni da me. … Ti ho presa, sono qui. Ti ho presa.”

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(Tra l’altro, mi è piaciuto vedere Noma pestare Michael. Non era colpa di nessuno dei due e Noma doveva pur difendersi.)
Chiudendo l’Anfora, Alex ha anche salvato Michael da se stesso, poiché quando quest’ultimo ha attaccato Noma era fuori di sé a causa dell’Oscurità e di certo, una volta rinsavito, non sarebbe stato affatto felice di aver fatto del male a Noma, anzi, non se lo sarebbe mai perdonato. Dopotutto, sono loro contro il mondo, no?
Finito l’orrore, ancora una volta, il suo pensiero è stato per gli altri: “Dobbiamo trovare chi è sopravvissuto.”

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Certo, la sua purezza è da contestualizzare, perché non significa che egli sia senza macchia; Alex è un soldato, addestrato per uccidere, ha ucciso più volte e lo ha fatto anche a sangue freddo, prova rabbia (e tanta, anche, lo abbiamo visto ferire a parole suo padre, Claire, Michael, Noma…), poiché, come sappiamo, è una testa calda, sbaglia (ricordiamoci di quando ha consegnato Michael a Julian), ma tutto questo è normale, non esistono eroi a cui non capiti, perché non è possibile una cosa del genere. La sua purezza, dunque, risiede nel tentare sempre di fare la cosa giusta, nel primordiale istinto che ha di aiutare il prossimo, di salvare chiunque sia in pericolo, anche sacrificando se stesso, nel non avere sete di potere alcuno, nel voler essere solo Alex (“Io sono solo un uomo, Michael”).

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E così, il sole è tornato a illuminare Vega e finalmente l’Arcangelo ha realizzato la verità, ovvero che le Anfore sono strumenti di terrificante tortura, niente affatto degni di chi ha ha creato l’intero Universo; dinanzi allo sguardo di Michael, però, il paesaggio che si è presentato è stato ben diverso da quello che l’Arcangelo era solito mirare, e sul quale era solito vegliare, un tempo, dalla Stratosphere Tower (e il suo sguardo ha riflesso tutto ciò): Vega non è più luminosa, ma è semi-distrutta e la popolazione ha subìto sicuramente perdite ingenti e terrificanti. E’ molto probabile che scoppi il caos, proprio ora che Claire aveva abolito il rigido sistema gerarchico. Forse, dopotutto, Becca e Gates sono stati più “fortunati” di quasi tutto il resto della popolazione… molti sono morti in modo atroce, hanno sofferto e chi è rimasto avrà anche il rimorso terribile delle proprie azioni da sopportare.
Mi chiedo se Michael abbia scorto il gemello, in lontananza… forse no. Gabriel è apparso solo negli ultimi secondi dell’episodio, ma nondimeno è stato inquietante: “Bé, è stato piuttosto rapido. Ma non ha importanza. E’ tempo.”

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Di cosa, Gabriel? Tentare di uccidere Michael? Scatenare l’esercito di New Delphi appostato fuori da Vega? Il momento in cui ti riprenderai non sarà mai troppo presto.

 

Bene, anche per questa settimana mi fermo e vi lascio, come sempre, con il promo del prossimo episodio, “Day Of Wrath”:

 

Alla prossima settimana!

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E, per quelli di voi che parlano inglese, andate a visitare anche questo bellissimo sito: DominionFans.com

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

2 COMMENTS

  1. Puntata fantastica ma mi sfuggono alcuni dettagli sulle anfore e su come funzionano: da quel che ho capito servono per punire gli esseri umani per il loro comportamento sbagliato e che va contro le regole di Dio ma allora perché quando Gabriel lancia la quinta anfora nel bel mezzo di Vega anche Michael e Noma ne subiscono le conseguenze? Ed essendo lui appena fuori le mura della città come faceva a sapere che non sarebbe stato “contagiato” anche lui dall’oscurità. So che una goccia di essa è già dentro di lui ma hanno un raggio d’azione limitato e mirato? Non lo so se le risposte alle mie domande siano già state date durante le puntate ed io me lo sia persa o se siano solo segnale della mia ignoranza in materia biblica 🙂

    • Michael stesso dice che gli Angeli non ne sono immuni, sono solo più resistenti ai suoi effetti. Infatti, sugli umani agisce subito, su Michael e Noma no, ci vuole un bel po’.
      Gli Angeli non ne sono immuni semplicemente perché le Anfore sono create da un potere molto più grande del loro, da quel potere che ha creato loro stessi.

      In un certo senso hanno un raggio di effetto limitato, sì, nel senso che funzionano sul luogo sul quale sono aperte e il contenuto è riversato (anche nella Bibbia), ma è anche vero che noi abbiamo visto i suoi effetti in un arco di tempo limitato, è possibile che, nel caso non fosse stata chiusa, i suoi effetti avrebbero potuto espandersi e travalicare i confini.
      Gabriel è già immerso nell’Oscurità, avendola dentro di sé. Non potrebbe essere peggio di così.

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