Temi centrali di questi due ultimi episodi di OUAT sono l’amore e il potere. E il fatto che difficilmente si possa avere entrambi, ma che una scelta sia l’unica via per non dover poi fronteggiare delle brutte conseguenze.
Troviamo una meravigliosa Rose McGowan nei panni della giovane e sempre altezzosa Cora: lasciatemelo dire, se c’è una cosa che la gente dietro questa serie sa fare bene é sicuramente il casting! La somiglianza é incredibile sia a livello estetico che di espressioni.
Scopriamo quindi che Cora e Tremotino avevano ben più che una tresca durante i tempi che furono: si trattava invece di un accordo dove entrambi si sfruttavano a vicenda per raggiungere il potere (probabilmente il sesso era un bonus comunque ben accetto). Lui avrebbe continuato la sua collezione di bambini (cosa se ne fa poi? che li abbia messi tutti sull’isola che non c’è?), mentre lei avrebbe proseguito la sua scalata sociale da figlia del mugnaio a regina.
Cora si priva quindi del cuore per poter raggiungere i suoi scopi, ma come Tremotino sottolinea nella 2×17, “Cora era pericolosa perché non aveva un cuore, Regina é ancora più pericolosa perché ce l’ha”. Ed infatti il gesto finale di Biancaneve che arriva a uccidere Cora, non può che scatenare tutta la furia più imperiosa della nostra Evil Queen. Tremotino é salvo, ma Regina é accecata dalla vendetta. Ma chiamare la VanCamp no eh?
(io mi chiedo se il cuore di Bianca é così, come diamine siano messi quelli di Regina e di Tremotino D: altro che i polmoni da fumatore!)
In qualche modo però questa vendetta si risolve da sola, dal momento che Biancaneve é così divorata dal senso di colpa da arrivare a chiedere direttamente a Regina di ucciderla. Ma figuriamoci se avrebbe ceduto a tale gentilezza, la signora! Non sia mai. La tortura psicologica é molto più divertente.
Nella 2×17, a mio parere una delle migliori puntate della seconda stagione (ma forse perché sono nostalgica!), si assiste ad un ritorno indietro nel tempo. Ritroviamo quindi le ragioni per cui sbavavamo un tempo…
Così come assistiamo ai primissimi istanti di vita della città, dove troviamo una Regina… stranamente infelice. Sapere di avere il controllo su tutto, sapere che non c’è nulla di vero ed onesto nella simpatia dimostrata dai cittadini nei suoi confronti, la rende dubbiosa. La goccia che fa traboccare il vaso dell’incertezza di Regina arriva in realtà il giorno stesso, dove due personaggi non fiabeschi si trovano nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Padre e figlio decidono quindi di raggiungere la città, ed incappano nel sindaco, che se prima si mostra reticente, poi comincia ad apprezzare i nuovi arrivati. In particolare il ragazzino, Owen, stringe un rapporto speciale con lei: lui senza più una madre, lei alla ricerca di qualcuno verso cui rivolgere il proprio affetto, ed il gioco é fatto. Purtroppo le maniere parecchio psicotiche di Regina li fanno scappare a gambe filate, ma il desiderio di maternità resta intatto dentro di lei. C’è ancora da vedere come farà a trovare il piccolo Henry.
Cosa ci aspetta nella prossima puntata? Il ritorno del nostro caro August, e qualche dettaglio in più sulla misteriosa fidanzata di Neal, Tamara!
Con Cora fuori dalle scatole, abbiamo ripreso un po’ tutti a respirare, ed é un po’ come essere seriamente tornati ai vecchi tempi. Non vediamo da tempo nemmeno tutti i nuovi personaggi: Aurora, Mulan, Philip, Hook. Nell’aria c’è un senso di cambiamento, quindi mi auguro che le prossime cinque puntate possano dare nuova linfa e soprattutto una direzione più chiara per quella che sarà la prossima stagione. Perché per quanto questo secondo ciclo ci abbia regalato un paio di begli episodi (Tallahassee su tutti!), resto dell’idea che sia stato tutto molto confusionario, e l’unico comune denominatore fosse la voglia di tutti di uccidere tutti per vendicare un proprio caro. Che dire, sono una fan esigente. Bye!