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Game of Thrones | Recensione 6×06 – Blood of my blood

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Game of Thrones | Recensione 6×06 – Blood of my blood

La settimana appena trascorsa è stata tremendamente difficile.
Con la scoperta della provenienza del nome “Hodor” e la sua fine eroica, il web si è sbizzarrito provocando un misto di ilarità e tristezza. Forse più tristezza, perché mai più nessun rewatch sarà lo stesso sapendo cosa ha vissuto il nostro Hodor.

GOT606_110515_HS__DSC01871-630x419Il sesto episodio della sesta stagione di Game of Thrones è la puntata del grande ritorno di personaggi che non vedevamo da tempo e che, lo so, per alcuni sarà subito scattato il “CHIIII?”.
E’ ormai passata qualche ora dalla visione della puntata e devo dire che solo adesso inizia lentamente a placarsi quella sensazione di gioia infinita nel rivedere un personaggio che abbiamo sperato con tutte le nostre forze che tornasse.
L’episodio si apre dove si era concluso il precedente: Meera in fuga con Bran. Era chiaro che, senza l’intervento provvidenziale di qualcuno, i due non avrebbero fatto molta strada e tutte le speranze risiedevano nel ritorno di un personaggio dato per disperso nelle primissime puntate della serie.
Arrivando nel posto giusto al momento giusto, à la foresta delle coincidenze di Galavant (ma scopriamo poi che è lo stesso Bran a chiamarlo), fa il suo ritorno, con trenini, ola, applausi, Brigitte Bardot Bardot, LO ZIO BENJEN!
Questa sesta stagione ci sta regalando troppe gioie dal lato Stark, dopo il ricongiungimento tra Jon e Sansa, altri due Stark si incontrano. Certo, Benjen è rimasto in vita (o meglio tornato in vita e non trasformato in non morto) grazie alla magia dei figli della foresta e non sappiamo ancora come e quanto sia cambiato, ma rivederlo è un sogno che si avvera.
Se ancora non fosse sufficientemente chiaro, Benjen sottolinea che il nuovo corvo a tre occhi è Bran e che avrà un ruolo principale nella guerra a venire. L’idea che sia effettivamente lui il personaggio chiave dell’intera saga si fa sempre più solida.
Le visioni di Bran in questa puntata sono confusionarie e si soffermano principalmente sui White Walkers – con tanto di battaglia di Hardhome – e sulla ripetizione costante di quel “Burn them all” di Aerys Targaryen, il padre di Daenerys. Che le due cose siano collegate? Che in qualche maniera il vedere Aerys possa suggerire un modo per eliminare velocemente i non morti? Tornerà prepotentemente in scena l’altofuoco?
Rivediamo anche il giovane Ned Stark nei pressi della Tower of Joy e subito dopo una mano insanguinata. Sta per arrivare il momento tanto atteso?

20160525_ep_606_Publicity_still_04_001314651-630x354Con questa puntata riacquistiamo a pieno titolo un’altra Stark: finalmente Arya torna in sé e capisce che non potrà mai diventare “nessuno”. Il suo legame con la famiglia e i sentimenti che ancora prova per chi si trova a Westeros sono talmente forti che non riesce ad uccidere Lady Crane così come comandato ed, anzi, la mette in guardia da chi la vuole morta, andando a infrangere tutte le regole dei Faceless Men.
Durante la commedia, dopo le risate alla morte di Joffrey, sembra che sia realmente dispiaciuta per Cersei, per il dolore che ha provato nel perdere un figlio, sapendo lei bene cosa significa veder morire chi ti è più caro.
Torna anche Ago, lo spadino della ragazza che le aveva regalato Jon Snow, a simboleggiare il definitivo ritorno della Stark che abbiamo imparato a conoscere nelle precedenti stagioni. Non ho dubbi che saprà affrontare l’adepta della casa del bianco e del nero che la vuole far fuori. D’altronde, come dice solo stesso Jaqen, la ragazza ha imparato tanto ed è molto promettente.
Segnalo che nella commedia prende parte un attore di tutto rispetto: Richard E. Grant. Per impersonare Tywin Lannister/Charles Dance era necessario un interprete di pari bravura.

Ma passiamo a Sam e Gilly, amichevolmente chiamati ladri di minutaggio.
Dovete sapere che esulto ogni volta che non vedo i loro nomi nella sigla. C’era un tempo in cui Sam mi piaceva tanto ed ero sempre contenta di vederlo e di ascoltare tutti i suoi pipponi sulla storia di Westeros, ma dal momento in cui lo hanno accoppiato con Gilly ho trovato le sue parti tutto sommato inutili e diabetiche.
Grazie al cielo questa volta è andata leggermente meglio grazie all’entrata in scena della famiglia Tarly e, soprattutto, del padre dell’anno Randyll, che ha reso meno pesante questa parte di narrazione.
Se ultimamente molti di noi hanno storto il naso sulle scelte degli attori e sulla loro resa (vedi Euron Greyjoy), con il lord di Horn Hill posso ritenermi totalmente soddisfatta, è esattamente come me lo immaginavo.
Assistere alla demolizione di un inerme Samwell è stata una sofferenza. Vederlo finalmente deciso e libero dal giogo del padre ancora di più. Bravo lui che ruba la spada in acciaio di Valyria – che contro gli estranei può tornare sempre utile – chissà se imparerà anche ad usarla.

Gli autori di Game of Thrones sanno come farci diventare tristi nel giro di pochissimi secondi: far ritornare sulla scena Walder Frey.
Rivedere quella sala, teatro della peggior carneficina della serie in cui hanno portato via il mio amato King in the North, fa ancora male nonostante siano ormai passati degli anni.
Detto questo, io non ce la faccio a rimanere seria davanti a Walder Frey, mi provoca un’ilarità incondizionata che mi porta sempre a pensare che quando, finalmente, lo vedremo morire malissimo così come si merita, mi mancherà.
Ditocorto dunque non mentiva (posso dire “ve l’avevo detto”?), il glorioso Pesce Nero ha riconquistato Delta delle Acque. A questo punto l’entrata in scena del molto meno glorioso Trota Edmure Tully fa pensare che possa essere utilizzato per costringere lo zio ad abbandonare nuovamente il castello.

Delta delle Acque si candida a diventare il centro della narrazione nelle prossime puntate: non solo Brienne è lì diretta per ordine di Sansa, ma il suo compagno di disavventure Jaime è stato forzatamente messo al comando dell’esercito che ha il compito di riconquistare il castello dei Tully.
Ciò ci catapulta a King’s Landing.


Dopo la pausa della scorsa settimana, la capitale del regno ha grande spazio nell’episodio, con un plot twist che non mi aspettavo.
Nel momento in cui l’esercito Tyrell, motivato da Mace come nemmeno Daenerys riesce a fare, è sul piede di guerra, pronto ad ammazzare l’Alto Septon ed ogni suo seguace per salvare Margaery dall’umiliazione della walk of shame, Tommen Baratheon sorprende tutti e si schiera dalla parte dell’High Sparrow.
Nel momento in cui viene meno il dialogo tra i giocatori, ognuno cerca di risolvere i problemi a suo modo, creando il caos e prendendo posizioni diametralmente opposte rispetto agli altri.
Margaery Tyrell, sono sicura al 100%, non si è convertita. E’ una bravissima attrice nonché nipote di sua nonna, ciò significa che in una condizione di estrema difficoltà in cui ha capito che il fratello Loras non è in grado di reggere ancora a lungo, decide di prendere in mano le redini della situazione e risolverla a suo modo: pentirsi, portare dalla sua parte il re e creare un nuovo legame tra corona e credo.
Mentre dall’esterno Lannister e Tyrell non avevano trovato altra soluzione che la guerra, Margaery opta per il compromesso, l’unico modo per placare momentaneamente l’High Sparrow e per salvare il fratello. 

Tommen dimostra ancora una volta di essere un ragazzino altamente manipolabile, ma non mi sento di condannarlo in toto dato che la colpa è principalmente della madre che, fregandosene altamente degli insegnamenti del passato, ha ridato potere al Credo.
Ma il rimuovere Jaime da comandante della Guardia Reale non ha molto senso, non è l’unico ad aver partecipato all’abortita rivolta. Di fatto Jaime viene esiliato e ciò permette di sperare che possa incontrare nuovamente Brienne e che si riveda il Lannister cresciuto e maturato che tanto ci piaceva. E’ un dato di fatto che viene tremendamente rovinato dalla presenza della sorella.

Dopo una puntata altamente densa di accadimenti, la 6×06 risulta essere più discorsiva e di transizione, necessaria per poter avanzare con la storia e più incentrata sul gioco del trono. Sarebbe assurdo pretendere che ad ogni puntata succeda il quarantotto e comunque questa sesta stagione si sta rivelando molto più veloce nella narrazione rispetto al passato.
Poi arriva colei alla quale bastano due minuti per sbaragliare tutto il resto.

 
L’ultimo, grande, ritorno spetta a Drogon e mi rendo sempre più conto che quando Daenerys ha scene del genere, di grande impatto, io la guardo esattamente come Daario, con gli occhi dell’ammmore.
Come fa lei le entrate in grande stile ed i discorsi di incitamento nessuno mai.

E’ ora il momento di assegnare il premio “il miglior padre di Westeros”, che vede l’entrata di un nuovo personaggio determinato a vincere:
1. Tywin Lannister
2. Stannis Baratheon
3. Randyll Tarly
4. Roose Bolton

Per votare basta inviare un corvo qui sotto nei commenti!

Vi lascio con il promo della prossima puntata, sottotitolato dagli amici di Game of Thrones – Italy (GREYJOY! VOLANTIS! BLACKFISH!)

E vi ricordo le pagine facebook sulla serie sempre ricche di aggiornamenti e curiosità:

Game of Thrones – Italy
Game of Thrones Fans Page – ITA

 

7 COMMENTS

  1. Ci stava una puntata più “leggera” dopo quella della settimana scorsa, anche se sicuramente non morivo dalla curiosità di sapere che fine avessero fatto Sam e Gilly. Apprezzatissimo invece il ritorno dello zio Benjen: non mi spiego nemmeno io bene il perchè mi sia affezionata tanto a questo personaggio che si è visto si e no per dieci minuti la prima stagione, ma ho sempre sperato di rivederlo! Non ho ancora ben capito però quale cambiamento comporti il suo essere stato riportato in vita con del vetro di drago, non so un qualche tipo di immunità all’attacco degli Estranei??
    Concordo assolutamente con te, Margaery è troppo sveglia per arrendersi all’High Sparrow e sicuramente avrà usato le sue doti di persuasione per convincere Tommen ad appoggiare i fanatici e in un certo senso conquistare una posizione di potere ancora maggiore. Tommen quando vuole fare il re mi fa ridere, me lo immagino che si prepara il discorso scritto coi pastelli e se lo prova davanti allo specchio – poveraccio si fa manipolare da chiunque.
    Applausone ad Arya e Daenerys, sperando che ci sia la svolta finalmente per tutte e due. Jamie lontano da Cercei altra grandissima prospettiva!

    Padre dell’anno sempre e comunque il sorridente Stannis: lui ha bruciato viva (e inutilmente, ma anche se avesse funzionato sarebbe comunque stato una brutta persona) sua figlia, arrivare a quei livelli è tosta! Ciò non toglie che Tarly sia arrivato sul podio di prepotenza, anche se bullizzare Sam a confronto con mettere su una pira Shireen è una sciocchezzuola 🙂

    • Margaery non può essersi bevuta il cervello in così poco tempo e la scena con Loras qualche puntata fa non è stata casuale. La nostra Margherita ha capito tutto.
      Io sono ancora indecisa tra Stannis e Randyll, perché Tarly aveva chiaramente detto che avrebbe ucciso Sam se non fosse andato alla Barriera.
      Questo me lo fa porre un po’ più vicino a StannisInvasatoCrediamoallastregarossa.

  2. potrei svenire ad un nuovo incontro tra jaime e brienne!

    lui purtroppo è follemente innamorato di cersei (e si sa l’amore rende ciechi) mentre lei a seconda di come si alza la mattina! ricordiamoci che nella terza stagione, mentre jaime era prigioniero e con una mano in meno, cersei si dava alla pazza gioia.

    questo è ciò che jaime non riesce, o non vuole, capire

    cmq questa stagione mi sta dando tante soddisfazioni che al confronto la quinta impallidisce, perché diciamocelo della stagione 5 le uniche da salvare sono le ultime due puntate

    • Io ormai son partita con la ship tra Tormund e Brienne perché gli piace “così come è” (cit.) Ma prima di tutto tocca incrociare le dita, pregare gli antichi dei, i nuovi e R’hollor che nessuno dei 3 ci lasci le penne.
      A me la quinta stagione è piaciuta (5×08 con i 20 minuti finali uno dei miei preferiti), anche se questa mi sta piacendo molto di più.

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