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British Addicted | #25

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British Addicted | #25

Buon weekend a tutti, cari addicted!
Eccoci tornati con le nostre notizie dal mondo british. Questa settimana ne abbiamo un discreto numero, quindi basta con i convenevoli e tuffiamoci a scoprirle!

Iniziamo dalla BBC e, più precisamente, dalla BBC2.
Nei giorni scorsi è stato annunciato che l’emittente produrrà una versione del “King Lear” di Shakespeare ambientato in epoca moderna e il cast di tale adattamento è davvero stellare: Anthony Hopkins nei panni del Re Lear, Emma Thompson in quelli della sua figlia maggiore Goneril, Emily Watson (vista ne “La Teoria del Tutto”) sarà l’altra figlia del sovrano, Regan, Florence Pugh (“Lady Macbeth”) avrà il ruolo della figlia minore Cordelia.
I nomi, però, non finiscono qui. Infatti, Jim Broadbent (“Harry Potter”, “Game Of Thrones”) vestirà i panni del Conte di Gloucester; Andrew Scott (“Sherlock”) quelli del suo fedele figlio Edgar e John Macmillan (“Chewing Gum”) sarà il figlio illegittimo Edmund.  Christopher Eccleston (“Doctor Who”, “Thor-The Dark World”) sarà Oswald, Tobias Menzies (“Outlander”, “Doctor Who”, “The Night Manager”) interpreterà il Duca di Cornovaglia e Jim Carter (“Downton Abbey”) assumerà il ruolo del Conte di Kent. Appariranno anche Anthony Calf (“Riviera”) e Karl Johnson (“Roma”).
Lear sarà a capo di una dittatura militare nell’Inghilterra moderna.
(Onestamente l’ambientazione mi ricorda “V Per Vendetta”… e a voi?)

Channel 4 sta producendo una comedy ambientata in epoca vittoriana che avrà come protagonista una squadra di detective. Il particolare interessante è che tali personaggi si ispirano a un team di detective vittoriani realmente esistiti.
L’intento dei produttori della serie è proprio quella di mostrare questa squadra di investigatori alle prese con i criminali di quel periodo che, ricordiamolo, è quello di Jack Lo Squartatore.
Il ruolo principale sarà affidato a Matt Berry (“Biancaneve e il Cacciatore”, “The IT Crowd”), il quale sarà affiancato da Freddie Fox (“Cucumber”, “Worried About The Boy”) e Susan Wokoma (“Chewing Gum”).

Passiamo alla Starz, che non è emittente inglese ma ha annunciato un casting britannico per la sua serie di punta. Parliamo, ovviamente, di “Outlander”. Questa settimana, infatti, è stata svelata la scelta degli interpreti per due importanti ruoli della storia creata da Diana Gabaldon, ovvero Stephen Bonnet, un pirata, e Jocasta Fraser, la zia di Jamie.
Ebbene, i due personaggi saranno interpretati da volti noti del cinema e della televisione: a vestire i panni di Stephen Bonnet sara Ed Speelers (“Eragon”, “Downton Abbey”), mentre il ruolo di Jocasta è andato a Maria Doyle Kennedy (“I Tudor”, “Downton Abbey”, “Orphan Black”).
I due personaggi entreranno in scena nella quarta stagione, in accordo con quanto accade nel romanzo “Drums Of Autumn”.

E, per finire, torniamo in casa BBC con ben tre notizie.
Partiamo dalla BBC One, con “Doctor Who”. Questa settimana, infatti, ha iniziato a circolare la notizia secondo cui la prossima, nuova stagione dello show, con Jodie Whittaker che vestirà i panni del Time Lord, avrà dieci episodi, che però saranno più lunghi rispetto ai canonici quaranta minuti circa cui siamo stati abituati in questi dodici anni (dal ritorno della serie sui nostri schermi).
Si dice, inoltre, che il TARDIS potrebbe essere nuovamente “riarredato” e che anche il suo esterno potrebbe cambiare, così come il Cacciavite Sonico.
E, ancora, si dice anche che ci saranno molti più viaggi nel passato, in interessanti epoche storiche.
Staremo a vedere! Mancano poco più di due mesi al cambio della guardia. Siete pronti?

Infine, è arrivata la prima immagine del nuovo adattamento di “Piccole Donne”, tratto dal famosissimo romanzo di Louisa May Alcott, sempre per la BBC One. Eccola qui.

La nuova scoperta Maya Hawke ha il ruolo dell’avventurosa Jo, Willa Fitzgerald (“Scream”) interpreta Meg, Annes Elwy (“Electric Dreams”) è Beth e Kathryn Newton (“Big Little Lies”) assume il ruolo della sorella più giovane Amy. Michael Gambon (“Harry Potter”) è il benevolo vicino della famiglia March, il signor Laurence, mentre Angela Lansbury (“La Signora In Giallo”) ha la parte dell’irascibile zia March. La parte di Margareth “Marmee” March, la matriarca della famiglia March che aiuta le ragazze con la loro evoluzione in giovani donne, è affidata a Emily Watson (“Apple Tree Yard”).
Lo show che narrerà nuovamente la vita delle quattro sorelle March potrebbe essere trasmesso in periodo natalizio.

In ultimo, il trailer di Gunpowder”, show che narra l’ideazione della Congiura delle Polveri, con il quale si annuncia la messa in onda per il prossimo 21 Ottobre. Lo show vede tra i suoi protagonisti non solo Kit Harington (“Game Of Thrones”), ma anche Liv Tyler (“Il Signore degli Anelli”) e Mark Gatiss (“Sherlock”, “Doctor Who”).

 

Per le news ci fermiamo qui.
Lascio la parola alla nostra Al per il suo consiglio.

Carissimi British addicted non vedevo l’ora di parlarvi di Quacks, una miniserie in sei puntate che ho divorato in quest’ultima settimana. Una comedy in costume ambientata nell’epoca vittoriana che segue i successi di tre pionieri della medicina: Robert Lessing (Rory Kinnear), un chirurgo dall’ego smisurato e dalla tecnica “avanguardista”; William Agar (Mathew Baynton), “alienist” ovvero uno psichiatra agli albori dello sviluppo delle discipline riguardanti le malattie mentali; e John Sutton (Tom Basden), un dentista ed esperto ricercatore in droghe ed anestetici. Un trio formidabile, senza dubbio, ognuno un luminare nella sua disciplina e tutti alla ricerca della gloria e del riconoscimento in campo medico; ma ricordate che nomen omen e in fin dei conti quacks significa ciarlatani, per cui non aspettatevi di ritrovare un approfondito e dettagliato resoconto medico. Per quanto l’ambientazione sia storica e per quanto ci siano dei riferimenti concreti non solo alle pratiche mediche dell’epoca ma anche a personaggi storici di spicco dell’Inghilterra vittoriana, questa serie rimane una comedy e riesce perfettamente nel suo intento di farti piegare in due dalle risate, nonostante l’allure rigida e impettita dell’ambiente che li circonda; i casi del giorno vengono trattati con quell’ironia e quell’umorismo di cui solo gli inglesi sono capaci, e servono anche come spunto per ridicolizzare la società dell’epoca.

I tre protagonisti sono sensazionali. Il dottor Lessing è borioso fino all’esasperazione e disposto a tutto pur di ottenere un mecenate che finanzi la sua attività di chirurgo. La sua tecnica è di poco superiore a quella di un macellaio (ad esempio è convinto che mantenere sul camice e sugli strumenti le tracce di sangue dei precedenti interventi sia un segno della sua abilità e del suo successo – ma l’igiene era un concetto ancora trascurabile all’epoca…). Il suo unico ostacolo sul cammino verso la gloria sembra essere un tremore derivato da un’esperienza traumatica – e vi invito a vedere la serie anche solo per il racconto di questo fantomatico trauma che mi ha tolto il fiato per le risate, cose che nemmeno le fantomatiche avventure con le tartarughe marine di Jack Sparrow si sono spinte così lontano. William invece è completamente l’opposto: timido, diligente, e un po’ impacciato; segretamente innamorato della moglie di Robert, Caroline, e questa situazione sarà fonte inesauribile di gag estremamente divertenti. John vive in un mondo tutto suo, fatto per lo più da allucinazioni dovute ai suoi esperimenti con le droghe, e allo stesso tempo è decisamente il più pragmatico dei tre, l’unico che fatica a guadagnarsi da vivere, sempre con l’acqua alla gola, e proprio per questo forse l’unico che riesce a vedere attraverso i sogni di gloria e gli ideali romantici degli amici.

Il quarto membro di questo gruppo ben assortito è appunto Caroline (Lydia Leonard), moglie del dottor Lessing, ma decisamente poco incline a farsi definire come “donna di”. Indomita, focosa, poco le si addicono le restrizioni che una donna doveva subire nell’epoca vittoriana nel campo lavorativo e della ricerca. La sua mente brillante non ha assolutamente nulla da invidiare ai suoi tre co-protagonisti e certamente non lascerà che siano gli altri a dirle quello che può o non può fare. Ha un piccolo problemino a gestire la sua sessualità prorompente, fattore che di certo non aiuta con un marito distante e un povero cucciolo di koala come William che pende dalle sue labbra.

Vanno segnalate anche due guest star d’eccezione. Rupert Everett che, per quanto gli anni passino, per me rimane sempre la quintessenza del british (insieme ovviamente a Colin Firth – e fu così che riguardò per la trecentesima volta The Importance of Being Earnest n.d.a.): interpreta l’altezzoso dottor Hendrick, il boss di Robert e in generale di tutte le strutture mediche in gioco; da lui dipende il destino dei protagonisti. E Andrew Scott, che veste i panni niente di meno che di Charles Dickens: sarà eloquente, autoreferenziale, pieno di sé ed assolutamente esilarante; se avete amato il suo Moriarty (e chi non l’ha fatto?) dovete assolutamente vedere questo piccolo cameo!

Considerando che ogni episodio dura solo trenta minuti, Quacks è un piacere che potete gustarvi in un solo pomeriggio: preparatevi una bella cup of tea e poi potrete ringraziarmi!

 

Vi ricordiamo di passare da queste bellissime pagine Facebook dedicate al mondo della televisione britannica! Prossimo appuntamento tra due settimane!

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Sam
Simona, che da bambina voleva diventare una principessa, una ballerina, una cantante, una scrittrice e un Cavaliere Jedi e della quale il padre diceva sempre: “E dove volete che sia? In mezzo ai libri, ovviamente. O al massimo ai cd.” Questo amore incondizionato per la lettura e la musica l'ha portata all'amore per le più diverse culture (forse aiutato dalle origini miste), le lingue (in particolare francese e inglese) e a quello per i viaggi. Vorrebbe tornare a vivere definitivamente a Parigi (per poter anche raggiungere Londra in poco più di due ore di treno). Ora è una giovane legale con, tralasciando la politica, una passione sfrenata per tutto ciò che all'ambito legale non appartiene, in particolare cucina, libri e, ovviamente, telefilm. Quando, di recente, si è chiesta in che momento, di preciso, sia divenuta addicted, si è resa conto, cominciando a elencare i telefilm seguiti durante l'infanzia (i preferiti: Fame e La Famiglia Addams... sì, nel fantasy ci sguazza più che felicemente), di esserci quasi nata. I gusti telefilmici sono i più vari, dal “classico”, allo spionaggio, all'ambito legale, al “glamour”, al comedy, al fantastico in senso lato, al fantascientifico, al “giallo” e via dicendo. Uno dei tanti sogni? Una libreria. Un problema: riuscirebbe a vendere i libri o vorrebbe tenerli per sé?

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