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Supernatural – Recensione 15×03: Lacrime e flop

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Supernatural – Recensione 15×03: Lacrime e flop

Supernatural – Recensione 15×03: Vorrei poter iniziare questa recensione scrivendo che è tutto bellissimo e ha tutto senso, ma la verità è che non è proprio così. Alla fine del terzo episodio mancano troppi elementi strutturali e non va bene, visto che questa è l’ultima stagione. Non sappiamo da che parte rivolgerci quando cerchiamo il Cattivo di turno, sarà Chuck? Sarà la demone che ce l’ha tanto con Belphagor? Sarà Belphagor? Nel giro di quaranta minuti ci hanno già escluso le ultime due opzioni, ma potrà essere realmente Chuck l’avversario principale? Dove vogliono andare a parare con questa storyline? Io, sinceramente, non sto riuscendo a capirlo. Il problema però, è che quando ci si mettono sono così bravi a scrivere determinate scene, che quasi ti fanno dimenticare tutto ciò che non va,. Non sono sicura sia un bene.

Ma andiamo con ordine, vediamo cosa decisamente non è andato in questo episodio e cosa invece ci ha spaccato l’anima in piccoli frammenti di cristallo in pieno stile Supernatural.

Supernatural – Recensione 15×03: I FLOP

Partiamo dalla morte di Catch. Capisco tutto, il fatto che non sia fra i personaggi che abbiano ispirato più simpatia, il fatto che sia un personaggio secondario. Davvero, capisco tutto. Ma la sua uscita di scena si meritava più di trenta secondi messi lì quasi a caso. Mi è sembrata una fine affrettata e inutile per qualcuno che, nel bene o nel male, ci ha comunque tenuto compagnia per svariate stagioni. A questo punto dico che forse sarebbe stato quasi meglio non riportarlo in scena, lasciando la sua storyline nel limbo. Vi chiedo: cosa ci rappresenta questa morte? Non ci hanno dato nemmeno modo di capire in cosa fosse effettivamente coinvolto, è stata una scena caotica e priva di senso.

Restando in tema di cose affrettate, Belphagor fa cadere la maschera e svela il suo vero piano dando voce alle proprie manie di onnipotenza – letteralmente parlando. Perfetto, poteva essere un punto di partenza per un’ottima storyline da dipanare in più episodi. Invece no, la maschera di Belphagor cade, Castiel dà fuori di matto e lo uccide e basta, finita lì. Anche qui, non ci hanno dato modo né di capire cosa volesse effettivamente Belphagor dalla vita, né in che stato versi l’inferno, con queste lotte di potere per il seggio di Crowley ancora – apparentemente – vacante.

Supernatural recensione 15x03

Insomma, l’unica utilità di Belphagor – a livello di storyline – è stata quella di far arrivare Dean e Castiel al punto definitivo di rottura. Secondo me c’erano altre maniere per portarceli e allo stesso tempo sviluppare un po’ meglio un personaggio a cui sembrava volessero dare una bella caratterizzazione, e che invece è durato sì e no due episodi e mezzo.

Supernatural – Recensione 15×03: MOMENTI TOP

Come dicevo in apertura però, questi difetti sono passati in secondo piano grazie a due scene costruite così magistralmente da farci di nuovo piangere tutte le lacrime che abbiamo in corpo.

La prima, è stata quella della morte di Rowena. Sono una persona semplice, se Sam Winchester piange, io piango. Ma anche se Sam Winchester non avesse pianto, avrei accusato comunque malissimo il colpo, perché Rowena ha avuto un’evoluzione pazzesca come personaggio. La sua fine è stata la degna conclusione di un arco narrativo iniziato stagioni fa che ce l’aveva presentata come una dei cattivi, la madre del Re dell’Inferno, una delle streghe più potenti mai esistite, una donna incapace di provare qualunque tipo di affezione per chicchessia.

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Eppure, alla fine, si è sacrificata per il bene dell’umanità e – soprattutto – dei suoi boys. Lei può raccontarsi e raccontarci qualunque bugia – adempimento di profezie varie, destini che si compiono – ma noi lo sappiamo che in cima alla lista dei motivi per i quali ha deciso di andarsene, ci sono Sam e Dean. Per salvare il mondo nel quale loro vivono, per permettere loro di continuare a viverci, per donar loro un’altra occasione.

La seconda scena magistrale, è quella della rottura definitiva fra Dean e Castiel. La morte di Rowena è la goccia che per Dean fa traboccare il vaso, mentre Castiel non riesce più a stare sotto allo stesso tetto di qualcuno che fino a poco prima si fidava ciecamente di lui e ora non riesce più nemmeno a guardarlo in faccia. Castiel non si sente più a casa, non si sente più accettato, non si sente più benvoluto.

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E a farlo sentire così è la persona che più di ogni altra l’ha portato a comprendere gli essere umani e a diventare a sua volta il più umano possibile. E Dean si ritrova a voltare le spalle all’unica persona – a parte forse Bobby – di cui si sia mai fidato ciecamente al di fuori del suo ristretto circolo familiare, qualcuno che per lui è stato alleato, amico e fratello. Si spezza il cuore a vedere le loro strade che si dividono, a vedere che per Castiel in fondo conta solo quello che Dean pensa di lui e che Dean ha sofferto troppo per riuscire a tollerare altro.

Supernatural – Recensione 15×03: E ADESSO?

Adesso non ci resta che aspettare e sperare per il meglio. Siamo tornati a una sorta di situazione primordiale, un po’ come agli esordi, quando Sam aveva solo Dean e Dean aveva solo Sam. Non sappiamo contro cosa dovranno scontrarsi prima della fine – possiamo presumere sia Chuck, ma in che modo? Sam è ancora connesso a lui attraverso la ferita, nessuno dei due ancora lo sa. Castiel se n’è andato per la sua strada, Dean è sempre più convinto che tutto si riduca solo a lui e Sam. Non c’è un dio a governare il paradiso e non c’è un diavolo a governare l’inferno.

La mia speranza è che ci donino una trama solida per gli ultimi episodi, che non vadano avanti a sceneggiature che non vanno a parare da nessuna parte nella speranza che quel paio di scene scritte bene bastino per tenere in piedi la baracca. Non ci resta che attendere e vedere!

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