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Stitchers | Recensione 1×05 – The Stitcher in the Rye

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Stitchers | Recensione 1×05 – The Stitcher in the Rye

Bentornata brava gente!

Mi accingo a recensire l’episodio accompagnata dalla mia personale ship dell’estate: me e il mio ventilatore! Non avete idea della canicola che c’è a Torino in questi giorni! Quindi, potete immaginare con quanta invidia io abbia guardato Kirsten immergersi nell’acquario durante questo episodio…chissà com’era fresca quell’acqua!!!!

sobbingDisperazione da “Presto di me resterà solo lo scheletro” a parte, devo dire che questo episodio è stato a)all’altezza del promo b)un po’ a carburazione diesel. Ho fatto parecchia fatica a seguire i primi cinque/dieci minuti ma poi TADADADAN la trama si è parecchio infittita e mi sono ritrovata alla fine della puntata in un lampo lampante.

La sottotrama di “Stitchers” mi intriga sempre di più anche perché ora sappiamo che l’agente Baptiste nasconde sì qualcosa ma che non è cattiva quanto sembri. Abbiamo infatti l’inserimento di un personaggio nuovo, tale Leslie Turner a capo dell’NSA ed interpretato da uno degli attori più loschi della storia telefilmica: Oded Fehr. Io è dai tempi di NCIS – dove ha interpretato il capo del Mossad – che non mi fido più di lui: un giorno potrebbe anche interpretare Il Buon Samaritano in una versione cinematografica della parabola ma io comunque mi ritroverei a chiedermi: perché sta aiutando il povero viaggiatore? È colluso col tipo dell’hotel? Sono vere medicine quelle che sta somministrando? Dove stava andando realmente quando ha incontrato il povero malcapitato? Insomma, non mi fido.

E a quanto pare faccio bene perchè ha suicidato la povera Marta, la quale aveva ragione sul fatto che lo Stitchers Program fosse uno specchietto per le allodole. E Kirsten non si è fatta imbambolare dalle bugie dette dalla Baptiste e sicuramente non smetterà di indagare.

Non è stata una vera e propria svolta della trama questa del programma dell’NSA tutt’altro che tutore del Bene ma comunque è stato un clichè ben posizionato: siamo a metà della stagione e c’era bisogno di rinforzare la sottotrama. Mi è molto spiaciuto, però, che non abbiano dato più spazio a Marta. C’era molto potenziale e il fatto che l’abbiano usata solo per abbozzare la sottotrama e dipingere il capo dell’NSA come un uomo senza scrupoli, non mi è piaciuto. Certi stereotipi si dovrebbero evitare…o per lo meno somministrare con cura. Un po’ raffazzonata come scelta, per di più che durante lo scorso episodio non si è nemmeno accennato a misteri sullo Stitcher Program e che Marta è spuntata nella vita di Kirsten nell’arco di 24 ore scarse. Forse, avrebbero dovuto inserire i messaggi o il libro già nella scorsa puntata così da preparare il terreno per questa.

A questo proposito, salutiamo un’altro membro del recurrent cast di “Bones”: Tiffany Hines ha interpretato la figlia adottiva di Cam Saroyan in diversi episodi. Dopo Michael Grant Terry, mi domando chi arriverà in futuro. Come gran parte dei telefilm addicted, ADORO giocare a “Quel tizio l’ho già visto in….”!

Il personaggio di Marta non mi è dispiaciuto: era sulla sottile linea fra «teorico delle cospirazioni» e «genio che vede la realtà per quella che è». Scopriamo che la Rodriguez non era affetta da displasia temporale ma che era portata per il programma a causa della sua abilità da crittografa per l’NSA. Mi è piaciuto molto il trucchetto di “A Catcher in the Rye” (“Il giovane Holden” per noi italiani) come chiave di codifica crittografica; rispetto ai soliti trucchetti mistificatori delle serie tv, questo era veramente ben pensato. Idem per la stanza nascosta nel camion del povero agente CIA ucciso (di proposito, a sangue freddo) dall’agenzia governativa. Tutto ciò denota una certa ingegnosità degli sceneggiatori.

04In tutto questo gioco della fiducia, ho letteralmente adorato l’atteggiamento di Kirsten: ha fatto appello alla razionalità ed ha eliminato una per una le possibilità di chi avesse tradito il programma, ha ascoltato – veramente ascoltato – le parole di Marta ed ha saputo dare loro il giusto peso, ha deciso di chi fidarsi ciecamente e di chi continuare a dubitare, ha dimostrato di non essere solo una pedina del gioco ma uno dei giocatori. Ed è stata una buona amica.

Lo è stata per Camille perché – ragazzi – della coinquilina Kirsten non ha dubitato. Cameron sì, perché non la conosce così bene, ma lei no (BROTP IS THE WAY!!). Forte dei segreti che evidentemente il dott. Goodkin ancora le nasconde, ha dubbi su di lui in primo luogo e poi, una volta razionalmente escluso Cameron, si è concentrata su Linus e la Bapstiste.

Ed è stata una buona amica per Cameron quando ha cercato di confortarlo dopo la morte di Marta: ha saputo comprendere ed esprimere col giusto tatto, l’imperfezione della sua condizione. Lei è consapevole che senza lutto si sta meglio ma è anche diventata consapevole negli ultimi tempi (grandi passi dal pilot) che NON sentire proprio nulla le fa perdere una fetta importante dell’esperienza umana.

La Kirsten di questo episodio mi è piaciuta moltissimo e spero che continuino a costruirla in questa maniera così bilanciata senza abbandonarsi ad inutili slanci emotivi che rischierebbero di stravolgerne le peculiarità.

Di contro ad un personaggio in evidente evoluzione, però, ci sono altri personaggi che restano sostanzialmente uguali a se stessi. Cameron in primo luogo, il cui attaccamento a Kirsten diventa sempre più evidente e se da un lato è bello (parlo di attaccamento ma non lo intendo in senso amoroso ma affettivo) vedere svilupparsi l’affetto e la protezione nei confronti della ragazza, dall’altro continuiamo a vedere il dott. Goodkin sempre allo stesso modo: il giovane geniale scienziato un po’ nerd che lavora per un’agenzia governativa e che finisce costantemente nei guai per colpa della sua protetta. Punto. Spero che venga approfondito in futuro magari facendoci vedere qualche ombra del suo passato a cominciare dal perché della cicatrice sul cuore.

05E parlando di speranze, questa volta disilluse, spenderei due righe sulla coppietta in fervore ormonale composta dallo scienziato che non aveva mai visto una donna e la scienziata che cambia idea più spesso del cielo d’Irlanda coi suoi colori. Lo scorso episodio, Camille lo aveva passato a tentare di scrollarsi di dosso Linus la Cozza, questo scopriamo che i due si divertono ancora insieme per poi sentire lei esordire una mattina con un “Restiamo amici”. Ora, decidiamoci! Come minimo il prossimo episodio Linus dovrebbe tirar fuori le ghiande e dirgliene quattro. Camille deciditi perché di tira e molla sentimentali, le serie tv sono già piene e QUESTA proprio non ne ha bisogno. 

Tutto ciò non toglie che il dinamico quartetto in azione mi piaccia sempre molto…

01b…e che i siparietti fra Kirsten e Cameron siano sempre molto divertenti…

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Ed infatti, per la terza settimana consecutiva, dedicherei a loro l’angolo “Memorabilia“.

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Kirsten delle volte mi ricorda Temperance “Bones” Brennan: a certe cose proprio non arriva…

09  08

….ma d’altronde, mi vien da dire a Cameron, se la ragazza non prova emozioni, dubito che l’empatia sia una strada fruttifera.

Al centro del prossimo episodio, però, ci sarà il passato di Kirsten. Un passato che, abbiamo scoperto in questa puntata, lei non ricorda se non fino al giorno in cui suo padre la scaricò – parole sue – da Ed Clark. L’orsacchiotto dal papillon e la bambina vestita in quel che sembra una tunica d’ospedale, sono legati a Kirsten? In che modo? Scopriremo qualcosa o sarà ancora un pugno di mosche?

Lo scopriremo solo vedendo la prossima puntata…

E con questa io vi saluto!

Grazie per leggermi, mipiacciarmi, condividermi e commentarmi. Continuate a farlo numerosi!

Alla prossima settimana, con la speranza che la recensione non ve la scriva calata nell’acquario di casa mia!