“We never bury the dead, son. Not really. We take them with us. It’s the price of living.”

D’ora in avanti sono abbastanza certa che utilizzerò l’espressione “ho lo spirito natalizio di Ichabod Crane” per esprimere ciò che provo nei confronti di questa festività. Non fraintendetemi, io amavo il Natale, ma poi sono arrivati i telefilm con le pause a tradimento, gli speciali di Doctor Who e la consapevolezza che se nasci due giorni dopo il 25 dicembre, ogni parente che dice di amarti incorporerà il regalo natalizio a quello del compleanno.
Insomma, è nel periodo natalizio che a volte la gente – e più in particolare, i telefili – si domandano “ma ho fatto qualcosa di male o semplicemente Babbo Natale mi odia?”
Ecco, il mio tormentato spirito natalizio ha ricevuto l’ennesima mazzata con la fine di The Golem, decimo episodio e ultimo fino al prossimo anno.
Come avevo già detto nella scorsa recensione, il “colpo di scena” del figlio di Ichabod non mi aveva entusiasmata particolarmente ma sono costretta a rimangiarmi tutto. In realtà, Jeremy Crane è stato un ottimo espediente per dare delle risposte, approfondire i sentimenti di Ichabod e Katrina, darci uno scorcio di quello che accadrà in seguito e, più di tutto, è stata la scusa che ci ha riportato indietro Henry Parrish, ovvero John Fuckin’ Noble.
Essendo stata una puntata particolarmente introspettiva, mi sento di dover dividere questa recensione per personaggi.

ICHABOD
Naturalmente Ichabod si trova in una situazione un po’ infelice e non possiamo dargli torto. In realtà, la cosa che lo sconvolge di più non è tanto avere un figlio, quanto aver avuto un figlio che ora non c’è più. La consapevolezza di non essere stato padre e di non sapere che fine abbia fatto il suo bambino nel corso degli anni è schiacciante, ed è proprio questo che lo spinge a chiedere l’aiuto di Henry.
Ichabod è sempre stato un tipo particolarmente razionale e con questo non può permettere a se stesso di lasciarsi guidare da supposizioni senza fondamento. L’unica persona che può dirgli come sono andate davvero le cose è Katrina. Lo scontro tra i due è teso all’inizio ma va ad ammorbidirsi quando Ichabod scopre che la moglie non era a conoscenza della gravidanza quando lui stesso è stato colpito dall’incantesimo che lo legava al Cavaliere.
Ora il compito di Ichabod sembra essere quello di scoprire cosa è successo esattamente a Jeremy dopo che Katrina ha affidato il bambino alle cure di Grace Dixon.
Ho come avuto l’impressione che Ichabod sia molto legato all’idea di “trasmettere ai posteri” le sue conoscenze e i suoi ideali. Immagino sia tipico di una persona che vive per fare del bene avere la speranza di poter tramandare alla propria discendenza quello in cui crede. Quindi Ichabod è quasi commosso all’idea di poter avere circa seimila discendenti e penso che sarebbe stato emozionante vederlo legare con uno qualsiasi di loro.
Purtroppo le scoperte sono sconcertanti: Jeremy ha ereditato i poteri di Katrina e appiccato inconsapevolmente il fuoco alla casa di Grace, uccidendola. Dopo questo episodio, il ragazzino è stato mandato in una casa per orfani di guerra e lì frequentemente punito e maltrattato. Stanco, triste e arrabbiato, Jeremy utilizza i propri poteri per creare un Golem che lo proteggerà da tutti i nemici.
Questo è senz’altro un secondo brutto colpo da incassare per Crane. Non solo non ha mai conosciuto suo figlio, ma non può nemmeno trovare pace nell’idea che sia cresciuto amato e al sicuro. È proprio questo sentimento che anima Ichabod durante il suo scontro diretto con il Golem.

“Io sono il padre di Jeremy. Tu esisti perché io non c’ero. Se ci fosse un modo per tornare indietro e cambiare le cose, credimi, con tutto il cuore, lo farei. Ma il destino ha affidato a te questo compito. Il suo unico amico, il suo protettore, e sotto molti punti di vista, un padre per lui. Per questo io ti devo la mia vita. Ma ora ti imploro di fermarti. Jeremy è morto, non hai niente da proteggere. Devi lasciarlo andare. Dobbiamo entrambi lasciarlo andare.”

Così sembra chiudersi questo capitolo e Ichabod può finalmente darsi pace, anche se non dura a lungo. Moloch lo informa che verrà presto per l’anima di Abbie e che sarà lui stesso a consegnargliela. Uno scambio, forse? L’anima di Abbie in cambio di Katrina?

ABBIE
Abbie ha avuto un ruolo un po’ marginale in questo episodio ma nonostante tutto la sua funzione non cambia: Abbie è il giubbotto di salvataggio di Ichabod. È sempre pronta a sostenerlo, confortarlo e gettarsi nella mischia pur di aiutarlo. Ho trovato molto carina l’idea del regalo natalizio. Sembra proprio che Abbie ce la stia mettendo tutta pur di far sentire Crane parte della sua famiglia, per dimostrargli che a Sleepy Hollow ci sarà sempre un posto per lui.

KATRINA
Finalmente posso dire due parole su Katrina. Non è mai stato facile dato che non sappiamo poi tanto di lei ma adesso sono emersi particolari sul suo passato davvero interessanti. Il motivo per cui è stata confinata in purgatorio adesso è chiaro: salvando Ichabod dalla morte ha oltrepassato il limite. Le streghe della sua congrega sono state le artefici del destino di Katrina, nonché della morte di Jeremy.
Proprio questa minaccia, quella di poter mettere in pericolo suo figlio, spinge Katrina ad emmaswanizzare la situazione (ovvero “lasciare la prole a qualcun altro per dargli la migliore possibilità”), quindi sotto questo punto di vista condivide il dolore della perdita con Ichabod.
Anche lei non hai più rivisto il suo bambino, anche lei non ha potuto fare nulla per aiutarlo quando ne aveva bisogno.
Per quanto il mio animo Ichabbie scalpiti al pensiero, mi piacerebbe molto a questo punto assistere al ritorno di Katrina e a un ricongiungimento con Ichabod. Dopo tutto quello che hanno perso credo che meritino di poter stare l’uno con l’altra.

HENRY
John Noble avrebbe potuto interpretare il Golem è apparire comunque interessante, credo che sia un dono. Diversamente, il dono del suo personaggio, Henry Parrish, sembra aver avuto un peso costante nella sua vita che solo recentemente ha imparato a gestire. Henry è un uomo profondamente solo, provato dagli eventi che spesso non gli appartengono neanche, si fa carico dei peccati altrui, li percepisce, li sente sulla propria pelle. Il suo amore per la puntualità e per i cruciverba sembra quasi voler svelare come faccia un uomo simile a non impazzire. Henry si estranea spesso in questo episodio ma è sempre pronto a dare una mano. Persino inconsapevolmente, trasmette una grande forza ad Ichabod che ormai ha perso tutto.
Sono davvero felice che abbia deciso di restare al fianco dei Testimoni: Henry è un personaggio interessante e Noble è la gemma della serie.

Considerazioni Random

• Ichabod dice a Katrina che quando si sono sposati hanno giurato di dirsi sempre la verità. In tutto ciò Katrina ha omesso di essere una strega, di informare Ichabod che il Cavaliere è in realtà Abraham e di aver partorito un figlio. Qualcuno qui non ha ben capito il concetto di “verità”;
• Irving è apparso poco ma quel poco è stato intenso. Che voglia tirarsi indietro ora che sa che il destino di chi accompagna i Testimoni è la morte? Che voglia tenere al sicuro sua figlia? Cosa vogliono gli scagnozzi di Moloch da lui?
• Ichabod ed Abbie sotto il vischio mi hanno letteralmente fatto impazzire, anche se mi aspettavo che alla fine non sarebbe successo nulla. Purtroppo.
• Abbiamo appurato che Katrina è l’unica gnocca della sua congrega;
• Durante la festa del Ringraziamento, Abbie ha parlato tanto di “passare le feste in famiglia”. Natale però, a quanto pare, non include la presenza di Jenny.

Il meglio di Ichabod

• Ichabod taglialegna. Perché non poteva farlo con una camicia a quadri? O a petto nudo, per la mia gioia e quella di tre quarti delle spettatrici?
• Ichabod e il vocabolario;

• Ichabod non capisce il proprio regalo di Natale;

• Ichabod e gli specchi deformarti.

Sleepy Hollow torna il 13 gennaio con l’episodio “The Vessel”. Fino ad allora vi consiglio di fare un salto nella pagina Sleepy Hollow – Prima Pagina Italiana per tenervi aggiornati.
Buon Natale e buone feste dal vostro Cavaliere Senza Testa.