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Outlander – La forza di una figlia

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Outlander – La forza di una figlia

Bentornati a tutti! Come annunciato nella scorsa recensione, Sam sarà assente per un paio di giorni, quindi (solo per questa volta, giuro, dalla prossima settimana troverete di nuovo lei al timone!) mi sono intrufolata per commentare questo settimo episodio di Outlander al suo posto. E, devo dire, sono felice del tempismo.

“Down the Rabbit Hole” è un episodio che riflette in più modi il precedente (motivo per cui ho pensato di creare un collegamento anche con la scelta del titolo per l’articolo) e crea numerosi parallelismi tra le vicende di quasi tutti i personaggi coinvolti. Mentre la settimana scorsa gli autori hanno volutamente lasciato in sospeso la sorte di Brianna, concentrandosi su una reunion ricca di emozione (tra Jaime e William, ma anche tra lui e Lord John), in questo episodio Claire e Jaime non appaiono affatto, lasciando pieno spazio al viaggio di Roger e Brianna, quest’ultima magnifica e assoluta protagonista della scena.

Ho amato il modo in cui i suoi incontri nel passato creino non solo per noi il contesto per esplorare le vicissitudini affrontate da chi Claire e Jaime hanno lasciato alle loro spalle (Ian brevemente, Laoghaire più approfonditamente), ma anche un input per lei per ricordare, durante la ricerca del suo vero padre, i momenti passati con il padre che l’ha cresciuta. In un perfetto parallelo tra la situazione venutasi a creare tra Jaime, il suo figlio biologico e l’uomo che si è offerto di crescerlo in “Blood Of My Blood”, in questo episodio vari flashback ci portano a rivivere con Brianna il suo profondo rapporto con Frank, l’uomo che l’ha amata come fosse sua figlia e che l’ha sempre definita “la sua famiglia” ancor più di come potesse fare con sua moglie, pur sapendo di non condividere con la ragazza lo stesso sangue. E sebbene Tobias Menzies sia riuscito a creare un villain che di peggiori raramente se ne sono visti in tv, nei panni di Frank è (quasi) sempre riuscito a suscitarmi una gran tenerezza… non fa eccezione questo episodio.

È stato bello vedere la situazione della famiglia Randall a Boston dagli occhi di Brianna, a riflesso di quanto visto invece nella prima parte della scorsa stagione dal punto di vista di Claire: mentre quest’ultima ha continuato a vivere in parte estraniata dalla vita coniugale e familiare in cui è stata costretta a tornare, ovviamente Brianna, ignara della verità, non poteva che amare profondamente Frank, e i flashback in questo episodio non solo creano la base per quell’attrito che le avevamo visto nutrire nei confronti della madre dopo la scomparsa dell’uomo, ma ci danno anche ulteriori e strazianti informazioni sulle circostanze di questa morte: Brianna è stata l’ultima persona che Frank ha visto prima dell’incidente, e i due non si erano lasciati in buoni termini. La scena dell’addio sulla tomba del padre e il rimorso che sicuramente Brianna continua a provare per quegli ultimi attimi insieme (e quel “ti voglio bene” non ricambiato) sono stati a dir poco struggenti.

In una nota a margine: ho apprezzato come una copia del necrologio dei padroni di Fraser’s Ridge appaia sulla scrivania di un Frank emotivamente distrutto in una di queste parentesi, un primo tassello per i futuri flashback che pian piano ci racconteranno come, anni dopo, Brianna abbia ritrovato l’informazione che Roger ancora non ha avuto il cuore di darle.

Dall’altro lato della “tana del coniglio”, nei panni di una ragazza del Settecento, Brianna se la cava piuttosto bene (beh, sicuramente meglio di come farei io!): sebbene, a differenza di sua madre, attraversi per la prima volta le pietre di Craigh Na Dun consapevolmente, si trova comunque a mettere alla prova la sua tenacia… e ne esce vincente, specialmente nel contesto del soggiorno a casa di Laoghaire (di cui i primi minuti stavano quasi per farmi rivalutare la stronzaggine, ma è bastato nominare Claire en passant per trasfigurarle la faccia e farle sparare un po’ di cattiverie random, ricordandoci quanto sia ancora avvelenata dal rancore. Posso capire tutto, ma non come si possa provare empatia per il suo personaggio: se un tempo la si poteva scusare perché giovane e immatura, ora è soltanto una donna che, a decenni di distanza, continua a vivere di illusioni). Ma Brianna si è comunque adattata e ha saputo conquistare almeno Joanie, che infatti la aiuta a raggiungere Lallybroch… peccato solo per una permanenza così breve, ma certo l’assenza di Jenny ci avrebbe comunque precluso l’interazione tra le due che immagino tutti avremmo voluto vedere, quindi avrebbe avuto poco senso.
In diverse occasioni Brianna dimostra di possedere “il fuoco dei Fraser”, come le fa notare Ian, ma è anche figlia di sua madre, in gamba e con tutta la forza d’animo che ne consegue.
E, già che ho nominato Laoghaire poco fa, di certo l’incontro tra le due non è casuale da un punto di vista narrativo, dal momento che oltre a costituire un primo ostacolo sul cammino di Brianna ci fornisce anche il contrappeso dalla parte di Jaime per quello che Frank ha vissuto con Claire: l’uomo ha scelto di crescere una figlia non sua e di vivere la parvenza di una vita familiare normale pur sapendo benissimo che sua moglie non ricambiava appieno il suo sentimento (stesso dolore che, in maniera decisamente meno composta, Laogharie ha sperimentato e che finisce per riversare sulla sua ospite).
Brianna è ora impegnata in un viaggio volto a ritrovare sua madre e a conoscere il suo vero padre, ma ho trovato commovente come in tutto questo continui a vedere Frank come una colonna portante, che la accompagna e la aiuta a prendere le giuste decisioni.

 

In sostanza, sono stata felice che questo episodio sia stato un’opportunità per approfondire maggiormente il personaggio di Brianna, intervallando la sua storyline con quella dell’altrettanto impegnativo viaggio di Roger (sotto il comando di un sempre più bastardo Stephen Bonnet). Ora, a costo di sparare la peggiore delle unpopular opinion, sebbene io lo trovi un ragazzo dolcissimo e quando Brianna si renderà conto che sono fatti per stare insieme non sarà mai troppo presto, confesso che nei panni della ragazza non mi sarei comportata molto diversamente da quanto ha fatto lei durante il festival in Nord Carolina, e il violento disappunto di Roger non è stato proprio il suo momento più alto a mio vedere. Mi è molto dispiaciuto assistere al raffreddamento del rapporto tra i due in seguito, ovviamente, ma tendo a parteggiare per Brianna… detto ciò, il ragazzo si sta riprendendo alla grande: più romantico di una corsa in aeroporto nel più classico dei chick flick c’è solo inseguirla indietro nel tempo!

In attesa del prossimo episodio, vi lascio il promo qui di seguito…

…e vi ricordo di passare in queste meravigliose pagine per news, aggiornamenti e spoiler settimanali sugli episodi, news sui nostri attori e personaggi preferiti e sul mondo british!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

2 COMMENTS

  1. Apparso Frank sullo schermo sono saltata giù dal letto per festeggiare, ormai non ci speravo più in un ritorno di Tobias (quanto lo amo!) e volevo che durasse per sempre! Sul finale ho temuto che alla richiesta del nome Bree rispondesse “Brianna Fraser” invece che Randall, mi avrebbe spezzato il cuore, non sono ancora pronta (#TeamRandall xD).

    Anche io, come te, per un attimo ho creduto di dover rivalutare Laoghaire…ma l’attimo è stato davvero breve, ho solo avuto l’ennesima conferma che le sue figlie sono mille volte meglio di lei.

    Ammetto di non aver sentito la mancanza di Jamie e Claire…anzi, spero che d’ora in poi sia dato molto più spazio a Bree e Roger (soprattutto a Roger :D).

    Grazie per la bella recensione e alla prossima 🙂

    • Grazie a te per il commento, Sabrina 🙂

      Io, a dire la verità, non sono propriamente team Randall perché Jaime e il suo essere diventato più volte padre ma non essere riuscito a crescere nessuno dei suoi figli mi fa una certa tristezza, però il rapporto che ha nello specifico Brianna con Frank è dolcissimo ed è una storyline che sono felice sia stata mostrata, per darci una prospettiva diversa da quella di Claire degli anni passati Boston. È un dualismo che la ragazza continuerà a portarsi dietro, è comunque l’uomo che l’ha cresciuta, quindi ho trovato commovente come lei continuasse a “vederlo” nell’arco di un viaggio volto in sostanza a conoscere l’altro suo padre, quello biologico.

      È inoltre ancora più penoso vedere come Frank abbia affrontato la situazione con Claire quando ci ripropongono a contrappeso quella maledetta di Laoghaire: sono d’accordo con te, non si sa da dove sono saltate fuori delle figlie così ragionevoli (anche se pure Marsali ce ne ha messo di tempo per farsi piacere, da me almeno).

      Anch’io come te sarei felice se da ora in poi alternassero più frequentemente le vicende di Claire e Jaime con quelle di Brianna e Roger, e a giudicare dal promo sarà così già dal prossimo episodio: è una ventata di freschezza portata da una nuova generazione di personaggi, che seguiranno un percorso in parte già visto ma comunque nuovo perché sperimentato da persone diverse (e, Sam potrà sicuramente dirlo meglio di me, pare che questo libro in particolare abbia un disperato bisogno di freschezza).

      Grazie ancora per essere passata, alla prossima 😉

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