I’ll never, ever give up the Doctor because he’s my best friend too, he’s the man I’ll always forgive, always trust
Scrivere su Doctor Who mi terrorizza un po’, devo ammetterlo, perché è una serie tv che a volte va anche oltre questa etichetta, oltre ogni possibile categoria e genere col quale si cerca di descriverlo e ciò che mi spaventa tante volte è la storia immensa e incredibile che c’è dietro, parliamo di un mondo nato CINQUANTA anni fa, cinquantuno a breve per l’esattezza e io, che non ho neanche la metà dei suoi anni, devo andarci davvero piano se voglio addentrarmi in un universo che ha una vita tutta sua, indipendente e certamente più grande al suo interno. Ma se sono qui oggi, Vostro Onore, è perché su di lei voglio parlare, su di lei so che posso parlare, soggettivamente come sempre, perché lei merita, ogni episodio di più, di essere elogiata per il personaggio magnifico e perfetto che è sempre stata ed eccomi quindi pronta a parlare e a difendere la mia Impossible Girl, Clara Oswald, “my Clara”.
Prima di iniziare, vorrei premettere che, come Whovian, io sono e sarò sempre fedele a quella leggenda che porta il nome di Russell T Davies e per quanto io ami alla follia l’intero mondo di Doctor Who, Ten sarà sempre il mio Dottore e Rose Tyler la mia compagna. Vi dico questo perché l’ossessione che ho avuto e che ancora ho per Ten & Rose e per l’era Davies è stata tale che dopo aver finito per la prima volta End of Time, distrutta, mi sono convinta che da lì in poi sarebbe stato tutto più semplice perché non avrei mai amato nessuno come ho amato loro. Immaginate dunque la mia sorpresa quando ho conosciuto Clara per la prima volta e dopo pochi minuti mi sono ritrovata a chiedermi: “Wow, hey, e questa chi è?”. E quando vi parlo della mia sorpresa inaspettata di fronte a questo personaggio non mi riferisco ai suoi echi, a Oswin Oswald o a Clara Oswin Oswald ma parlo, semplicemente e immensamente, di Clara Oswald, “solo lei, nessun’altra, Clara”. A volte, quando ci ripenso e mi rendo conto di che personaggio lei sia, mi sembra ancora un po’ strano che Clara sia una compagna dell’era Moffat perché forse ciò che ho amato così tanto, quasi istintivamente, di lei è che, per come l’ho vissuta io fin dall’inizio, mi è sembrata completamente diversa dai personaggi a cui Moffat mi aveva abituata e in Clara ho come avuto la sensazione di rivedere alcuni dei caratteri più importanti e speciali delle compagne di Russell T Davies, della mia Rose in primis.
Clara Oswald non ha l’esuberanza di Amy Pond né la sicurezza di River Song, Clara ha la semplicità di Rose, ha la sua stessa luce negli occhi, ha la stessa purezza nel cuore che le permette di amare ogni aspetto della vita incondizionatamente, ha il suo stesso coraggio e la sua forza di accettare ogni differenza, di abbracciare e rispettare la vita in ogni sua forma, anche in quelle che non comprende e ancora non conosce. Ma Clara Oswald per me non è solo l’eco del tipo di compagna che ho sempre amato, Clara diventa tutto e molto di più, diventa una donna straordinaria capace di restare al fianco di un Signore del Tempo ed esserne all’altezza, senza paura, senza timori o remore, con l’intraprendenza e il coraggio di essere una sua pari, di vivere sul suo stesso livello restando perfettamente sé stessa.
Per quanto mi riguarda, Clara è fantastica su entrambi i fronti della sua personalità: come giovane donna e come compagna. Ciò che mi ha colpito principalmente di Clara, che mi ha rapita e mi ha coinvolto completamente in lei e nella sua storia non è tanto quell’alone intenso di mistero che la circondava quanto la sua semplicità, la modestia della sua vita e del suo carattere, quel sorriso così tenero e profondo che le illumina sempre il volto e che lascia anche trasparire una velata tristezza che si porta sempre dietro, un ricordo che adesso non fa più male ma che definisce la sua persona. Clara era destinata ad avere una vita così speciale ma la verità è che nessuno la meritava più di lei perché prima dell’arrivo del Dottore, prima di scoprire quanto unica e importante lei fosse, Clara viveva e accettava la quotidianità della sua vita con incredibile saggezza, senza pretese impossibili e con i suoi sogni troppo spesso rimandati per il bene di qualcun altro, con i suoi 101 posti da visitare conservati come il suo ricordo più prezioso e come quella promessa che un giorno avrebbe mantenuto. Poi il Dottore entra nella sua vita e lei non fatica molto ad accettare questo cambiamento perché alla fine Clara aveva sempre creduto nella possibilità di vedere un mondo più bello, diverso da tutto ciò che aveva sempre immaginato e quando il Dottore le chiede per la prima volta dove volesse andare, l’entusiasmo la pervade così tanto che non riesce neanche a pensare ad un’unica meta e tutto ciò che desidera è di poter vedere qualcosa di fenomenale, di poter assistere a qualsiasi meraviglia che l’universo le riservasse.
Nella sua prima avventura con il Dottore, per me, Clara mostra tutto ciò che amo di lei: l’estasi di fronte alla bellezza della novità, la gioia della curiosità nei confronti di quelle differenze che non credeva neanche possibili, la dolcezza assoluta verso quella che poteva anche essere una Regina ma che ai suoi occhi era solo una bambina in cerca di sicurezze e protezione e quel suo coraggio che si nutre della sua storia, dei suoi ricordi, delle sue sofferenze e di tutte quelle esperienze che l’hanno resa la persona che è, lo stesso coraggio che la porta ad affrontare il Dio di Akhaten al fianco dell’ultimo Signore del Tempo, mettendo in gioco il suo bene più prezioso, quella foglia che rappresenta la prima pagina del suo libro, della sua vita e lei sceglie di offrirla ad un Dio parassita che non conosce tutto ciò che quella foglia possiede solo per salvare un pianeta che fino a pochi minuti prima era per lei poco più di un sogno impossibile.
Questa è Clara Oswald, questo è il modo in cui lei si presenta, prima di tutto, prima del suo destino e della sua verità, una giovane donna che non è disposta a lasciare sola una persona che ha appena conosciuto e nelle cui mani sceglie di mettere la propria vita, senza dubbi, senza voltarsi indietro.
Clara diventa tutto per l’Undicesimo Dottore, per Eleven come siamo abituati a chiamarlo, diventa un’amica, una confidente, la companion che lo segue senza dubbi nelle sue avventure, che crede in lui completamente, che lo fa sorridere e gli ricorda di non essere mai solo perché lei è lì al suo fianco, sempre, anche quando lui crede che non sia possibile.
Questo perché Clara è la sua ragazza impossibile, Clara,più di ogni altra cosa, è la sua ancora di salvezza, un angelo custode che veglia sul Dottore anche quando lui non riesce a vederla o ad ascoltarla, lei c’è sempre e non solo perché è il suo destino o perché è nata per adempirlo ma perché Clara HA SCELTO di salvarlo, lì a Trenzalore, mentre la Grande Intelligenza riscriveva l’intera storia del Dottore, Clara ha scelto di perdersi nelle linee temporali della vita del Dottore, frammentandosi in tanti piccoli echi che lo raggiungono, lo salvano e gli permettono di esistere ancora e ancora, vita dopo vita, rigenerazione dopo rigenerazione. Clara ha scelto di mettere a repentaglio la sua intera esistenza, la sua persona, i suoi ricordi che la rendevano così viva, le sue esperienze che la definivano e tutti quei sogni e quei posti che non aveva ancora visto e vissuto per salvare il suo Dottore e non capisco come questo possa non contare, non capisco come si possa ignorare l’immenso sacrificio che una semplice ragazza era disposta a fare, senza ripensamenti, senza chiedere nulla in cambio.
Ma se questo davvero non fosse abbastanza, se questo non bastasse a mostrarvi quanto immensa sia Clara Oswald, ecco che arriva quel momento che ha cambiato la vita del Dottore per sempre. Nell’incontro epico ed eterno di tre vite del Dottore, nel momento in cui i tre volti di una stessa persona affrontano il loro più grande e inevitabile rimpianto, Clara è lì, al fianco del SUO Dottore, mentre assiste personalmente al ripetersi di quella scelta che lui rimpiange ogni giorno di aver compiuto. E una delle colonne portanti della mia difesa nasce proprio in quell’istante così importante, così meraviglioso, perché Clara riesce in un compito più impossibile di quanto fosse mai stato il suo destino. Clara guarda negli occhi Eleven, guarda quella persona con cui aveva condiviso la parte più importante della sua vita e gli ricorda chi davvero lui sia, perché lei ha imparato a conoscerlo a volte anche meglio di quanto lui conosca se stesso, Clara legge nei suoi occhi tristi e semplicemente “lo sa, lei lo sa sempre”.
Ed è proprio al suo fianco, è proprio nelle sue parole e nella sua carezza, che il Dottore capisce di poter cambiare la sua storia, di poterla riscrivere almeno per una volta e di poter essere davvero orgoglioso di portare quel titolo che è simbolo di speranza, la speranza di un’altra possibilità, di un’altra scelta, la speranza di poter tornare a casa un giorno.
Ma c’è un momento catartico nella vita di una companion, quel momento che molte di loro non hanno avuto la possibilità di vivere, purtroppo o per fortuna direi, il momento in cui restano al fianco del Dottore mentre lui cambia, mentre quell’uomo che hanno amato in tanti modi diversi muore e al suo posto ne rinasce un altro, che è sempre la stessa persona eppure è completamente diverso, è uno sconosciuto che ha qualcosa di familiare, come un ricordo che non si riesce a mettere a fuoco ma che non si può lasciare andare.
Clara è stata l’unica, dopo Rose, che ha vissuto questo momento, pregando i Signori del Tempo di concedere al Dottore un’altra possibilità, restando al suo fianco anche quando lui la voleva lontana nel tempo e nello spazio solo per saperla al sicuro, accettando il suo cambiamento ancora prima che questo avvenisse perché l’unica cosa che le importava era che lui vivesse, non importa quali conseguenze lei avrebbe dovuto affrontare restandogli accanto.
Qui entro davvero nella mia apologia perché proprio nel momento in cui Clara dimostra tutta la sua forza e il suo coraggio, proprio quando il ragazzo che le prendeva il viso tra le mani e la stringeva forte a sé scompare per sempre, quello è il momento in cui le critiche che ho letto sembrano moltiplicarsi e diventano ai miei occhi sempre più assurde.
Dicono che Clara abbia vissuto la rigenerazione in modo traumatico e abbia avuto più difficoltà rispetto a Rose nell’adattarsi alla sua nuova vita con il Dottore. Io vorrei porre l’accento su un aspetto fondamentale: Rose ha trovato di fronte a sé un uomo come Ten, un Dottore che l’ha amata dal primo secondo in cui l’ha (ri) vista e che l’ha trattata come la sua unica Regina; Clara aveva il “suo Ten” ma l’ha perso e al suo posto c’è un uomo che per quanto fantastico possa essere, non è certamente la persona più facile da conoscere e con cui condividere la parte più importante della tua vita. Ciò che ho visto io è stato il coraggio di una giovane donna che accetta di conoscere e amare nel modo più puro che esista un uomo che ha perso il chip della sensibilità nella rigenerazione, un uomo fantastico e incredibile che per quanto, io credo, abbia bisogno di Clara al suo fianco, per tanto troppe volte non l’ha dimostrato, troppe volte ha dato Clara per scontata mentre lei era sempre lì, accanto a lui, per capirlo, per aiutarlo, per giustificarlo, per conoscerlo ancora una volta, senza mai rimpiangere la persona che era una volta.
Dicono che adesso Clara sia troppo sfrontata e irrispettosa nei confronti del Dottore e io vorrei soltanto dire: ma Twelve l’avete visto? Il Dottore è cambiato, questo è un dato di fatto, e Eleven e Twelve sono troppo diversi per poter fingere che questo non sia vero e di fronte ad un tale cambiamento, Clara non poteva restare impassibile e continuare a vivere come se Eleven fosse ancora lì con lei a tenerle la mano ma forse l’aspetto più sconvolgente di tutto questo è stato scoprire che Clara, per quanto dolce e meravigliosa, fosse fiera e orgogliosa della sua umanità, tanto da non aver paura di confrontarsi con l’ultimo Signore del Tempo, relazionandosi con lui come una sua pari, come un’amica che resterà sempre al suo fianco ma che sarà sempre pronta a ricordargli il bisogno di rispetto alla base di ogni legame.
Il Dottore cambia e Clara in parte fa altrettanto, restando però sempre fedele a sé stessa, alla persona unica e meravigliosa che è sempre stata. Clara riconosce la fragilità del Dottore, di un uomo ben lontano dalla perfezione e lo accetta, diventando per lui l’unica costante in un mondo che all’inizio lo confonde perché troppo vario per i suoi nuovi occhi. E proprio Clara, in un incontro di fondamentali linee temporali, diventa per lui una dolce voce nell’oscurità, un sogno rassicurante, di un bambino spaventato e solo sul lontano pianeta di Gallifrey. È emozionante rendersi conto di quanto Clara ci sia sempre stata nella vita del Dottore, di quanto profondo sia il legame che li unisce, da tempi che a volte neanche loro riescono a ricordare davvero ma che esistono e rendono Clara una delle persone più importanti che il Dottore abbia mai avuto il privilegio di incontrare.
E dopo tutto questo, dopo tutto ciò che insieme hanno vissuto ma soprattutto dopo ciò che Clara ha fatto per lui in ogni sua vita, è impossibile considerare esagerata la reazione di Clara quando la persona di cui si fidava di più l’abbandona, sola e terrorizzata, lontana da casa nello spazio e nel tempo, con una decisione da prendere, una decisione che avrebbe avuto perenne conseguenze su sé stessa e sul suo intero pianeta. “Kill the Moon” è stato il momento in cui Clara ha dimostrato una forza immensa, una razionalità indispensabile e alla fine un cuore sempre più puro, sempre più buono ma è stato anche il momento in cui, per quanto mi riguarda, Clara ha mostrato all’ultimo Signore del Tempo tutta la sua indipendenza, il coraggio di mettere il suo Dottore di fronte a responsabilità e verità che sembrava ignorare, la forza di lasciarlo andare nel momento in cui non riusciva più a riconoscere la persona a cui aveva consacrato la sua sicurezza e la sua lealtà incondizionata.
Ma alla fine, per un’ennesima volta, io credo che in pochi abbiano davvero capito la profondità del legame che unisce Clara al Dottore, qualunque cosa accada.
Il Dottore torna da lei, Clara torna dal Dottore, nel Tardis insieme per quello che doveva essere il loro ultimo viaggio, il loro addio, il loro ultimo Urrà ma sull’Orient Express, sull’unico treno che viaggia nello spazio, Clara e il Dottore si conoscono come forse non avevano mai fatto davvero prima.
E alla fine della loro avventura, quando Clara capisce di conoscere e accettare il Dottore più di quanto razionalmente lei pensi di poter fare, in quel momento Clara non riesce a dirgli addio, dice a Danny che lo ama guardando però una vita che forse ama di più di ogni altra cosa e resta al fianco del Dottore anche se questo significa mentire, anche se dovesse significare mettere in stand-by quella normalità che Clara dice di volere ma che probabilmente non desidera mai davvero, mai più delle sue avventure, delle sue meraviglie nello spazio e nel tempo.
Il finale dell’ottava stagione, il finale di quella stagione di cui Clara è stata la regina incontrastata, per me è stato illuminante più di quanto potessi mai sperare perché ogni azione, ogni parola, ogni passo che Clara ha compiuto mi ha soltanto dimostrato tutto ciò che ho sempre pensato, tutto ciò che ho scritto finora. Clara ha amato Danny, tanto da essere dilaniata per la sua scomparsa, tanto da smettere di pensare ed essere disposta a tutto pur di riaverlo ma Clara lo ha amato come ha potuto e non come lei sa fare, lo ha amato ma non come ama la sua vita accanto al Dottore, accanto all’uomo che non tradirà mai, a cui non rinuncerà mai perché lui è il suo migliore amico, lui è l’uomo a cui più è vicina in tutto l’universo, lui è l’uomo per cui lei ha scelto di frammentare la sua esistenza, pur di salvarlo, lei è la sua impossible girl. In quello che in molti hanno considerato un addio, io vedo solo un arrivederci, io vedo una bugia raccontata per poter lasciare l’altro libero di vivere la sua vita, io vedo un rapporto che non è finito e che, per quanto mi riguarda, non finirà mai.
Questa è davvero Clara Oswald, questa è la ragazza impossibile che ama il Dottore incondizionatamente, questa è la giovane donna che non smetterà mai di essere sé stessa, questa è la perfezione imperfetta di un essere umano che rende speciale e vivo l’ultimo Signore del Tempo.
Clara, my Clara, always brave, always funny, always exactly what I need, perfect
Non penso di aver mai letto una cosa più oscena di questa.
Paragonare Rose a Clara, poi…
Clara che “oh, tesoro, che brava sei stata a non schifare il Dottore brutto e vecchiaccio!”
Ma scherziamo? Se c’è un modo in cui non si deve inquadrare il Dottore è quello dell’aspetto fisico: il Dottore cambia volto, e se lo si conosce è per la persona che è, non per l’aspetto.
Clara l’ha schifato perché non era più il bel giovanotto.
Io non sono una particolare fan di Clara, non è una delle mie companion preferite, ma quando leggo un articolo che difende idee opposte alle mie prima di sparare a zero provo a fare un’analisi il più possibile oggettiva (cosa che ti consiglio caldamente la prossima volta): anche io all’inizio sono rimasta perplessa dalle reazioni di Clara nella premiere di questa stagione, ma poi ho valutato che, almeno per come l’ho letta io (ma dalla risposta di Fran qui sotto vedo che non sono l’unica), la sua titubanza non fosse tanto per l’aspetto fisico del Dottore quanto per quello caratteriale, particolare evidenziato da quella scena in cui tende la mano indietro SPERANDO che il Dottore sia ancora lui e le stia guardando le spalle (spera che sia ancora affidabile, non giovane e bello). E ti chiedo scusa in anticipo se tirerò in ballo anch’io l’amata Rose ma bisogna dire che lei ha avuto reazioni molto simili subito dopo la rigenerazione di Nine (e con Tennant non si può certo dire che fosse per l’aspetto fisico! Quindi…).
E poi, vista la marea di citazioni dirette o indirette al passato a cui Moffat ci ha esposto negli ultimi tempi, non vedo perché un parallelo con un personaggio precedente faccia così inorridire: basta con questa Rose intoccabile, era umana anche lei! 🙂
Partendo dal presupposto che IO rispetto la tua opinione, vorrei solo farti notare due cose: 1- Ho cercato di evidenziare fin dall’inizio la soggettività delle mie parole, IO ho sentito Rose & Clara molto simili, IO ho avvertito dei parallelismi molto forti nelle loro storie e nelle personalità, IO ho scritto questo articolo seguendo ciò che IO ho provato di fronte a questo personaggio, le mie parole non sono legge! 2- Sei sicuro/a di non aver guardato solo i primi minuti dell’episodio 8×01 dell’ottava stagione? Perchè non solo c’è un’intera scena tra Clara & Madame Vastra in cui quest’ultima insinua ciò che hai detto tu e Clara esprime alla perfezione il suo pensiero sottolineando come non abbia MAI avuto interesse in uomini giovani ma soprattutto dopo c’è un’intera stagione in cui Clara dimostra tutto il suo amore più puro per il Dottore! E se proprio vogliamo continuare il paragone con l’unica compagna che ha assistito ad una rigenerazione (come puoi notare è una somiglianza), Rose ha impiegato lo stesso tempo di Clara a riconoscere Ten come suo Dottore e vorrei sottolineare di nuovo come TEN e TWELVE siano uomini “vagamente” differenti!
Mi fa piacere che c’è qualcuno che che nn schifa clara a prescindere, però provo a consigliarti: fatti una bella megamaratona di doctor who dall’inizio e dopo aver visto jo grant, sarah jane,leela,romana,nyssa,tegan,peri,ace (x citare solo le ragazze) prova a riscrivere questo articolo 😉
usando solo Rose come paragone non permette di analizzare la cosa in maniera molto esaustiva
Capisco perfettamente e la mia paura nell’affrontare un articolo su Doctor Who sta proprio nel fatto che non ho mai visto la serie classica quindi sono certa che le mie conoscenze siano limitate rispetto a chi conosce tutta la storia che spero di recuperare un giorno! Ho nominato Rose perchè tra le compagne della nuova serie mi è sembrata quella più simile a Clara!
Clara, my Clara.
Chi dice che ha schifato il Dottore perché vecchio ha capito poco o nulla del personaggio. Sì è ritrovata con un uomo burbero, scontroso, anaffettivo e pronto a lasciarla nei guai (almeno apparentemente), esattamente il contrario del suo predecessore.
E sfiderei chiunque a non avere dei momenti di titubanza al suo posto.
Clara è la più reale di tutte le companion del New Who. Non si aggrappa al Dottore perché salvatore della sua esistenza (come accade praticamente con tutte le altre), no, Clara ama la sua vita, ama fare la babysitter e fare l’insegnante, ama Danny e la quotidianità non la spaventa.
Ha la grande occasione di viaggiare col Dottore, ma non come zerbino (come accadeva con quasi tutte le altre), lei si incazza quando le cose non le stanno bene, urla e sbatte le porte. E’ un rapporto paritario per quanto possibile. Ovvio, Clara è imperfetta come tutti gli umani, sono proprio le imperfezioni a renderla perfetta.