Carissimi addicted, anche oggi facciamo un tuffo nel passato e ci dedichiamo a una coppia che ha messo (quasi) tutti d’accordo, quella formata da Chuck e Blair.
Nel corso delle sei stagioni si son presi, lasciati, combattuti, lei ha avuto un momento particolarmente drammatico in cui si è concessa a quel bietolone scialacquato di Dan, ma nessuno di noi, nessuno ha mai dubitato che alla fine sarebbero stati endgame. Punto.
La loro storia è iniziata in un posto e in una maniera alquanto improbabili, ma, superato lo shock iniziale, il WTF grosso come una casa, mi son trovata subito a pensare “Eppure potrebbero funzionare”.
E hanno funzionato, nonostante i tentennamenti, nonostante le incertezze (Chuck, e digliele ‘ste tre benedette parole, ‘ste cappero di otto lettere, facciamolo ‘sto sforzo!), le tragedie e i cerchietti improponibili della nostra Waldorf di fiducia.
E’ la stessa Blair a riassumere egregiamente il sentimento immenso che c’è fra di loro, in un discorso che ricorda molto ciò che Spike disse a proposito di Buffy ed Angel:
Blair: What we have is a great love.
It’s complicated. Intense. All-consuming.
No matter what we do and how much we fight, it’ll always pull us in.
What’s mere happiness in the face of all that, right?
E ancora, è sempre Blair a ribadire:
Blair: About being happy?
Chuck, that’s not the most important thing.
People don’t write sonnets about being compatible.
Or novels about shared life goals and stimulating conversation.
The great loves are the crazy ones.
L’amour fou.
Perché ci sono amori che abbattono ogni convenzione, ogni regola, ogni invito alla prudenza e ogni tipo di buon senso. Sono i grandi amori, gli amori malati, gli amori spettacolari, quelli che ti lasciano con il fiato mozzato in gola e con l’urgenza di ricongiungersi con l’altra persona, a dispetto di qualsiasi difficoltà cerchi di separarvi. E in questo, signori e signore, Blair e Chuck sono stati dei maestri.
Alla prossima settimana!