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The Walking Dead | Recensione 5×01 – No Sanctuary

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The Walking Dead | Recensione 5×01 – No Sanctuary

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“You’re the butcher, or you’re the cattle.”

“No Sanctuary”, tanto atteso ritorno di The Walking Dead, ha più l’aria di un finale di stagione che di una season premiere. Il racconto riprende esattamente da dove era stato interrotto: Rick e gli altri si sono riuniti e sono prigionieri a Terminus, mentre Carol e Tyreese vagano per i boschi occupandosi della piccola Judith. Ma è nei primi concitati minuti di questa 5×01 che capiamo qualcosa di più su questo fantomatico (ed inesistente) rifugio: gli abitanti di Terminus sono spietati assassini, diventati tali dopo aver subito angherie di ogni sorta da dei balordi che si no san1erano impadroniti della loro casa. Homo homini lupus insomma o, come riassunto egregiamente da Gareth, “You’re the butcher, or you’re the cattle”: in un mondo simile, dove la società civile non esiste più, o sei il cacciatore (il macellaio) o sei la preda (il bestiame). Ed è questo che i nostri sono, almeno inizialmente: il bestiame.
Rick, Daryl, Glenn e Bob sono i primi ad andare incontro ad una fine terribile: essere macellati per poi diventare cibo per gli abitanti di quel luogo che speravano essere sicuro, un’oasi nel deserto. Gareth mostra subito di essere il leader lì dentro, quasi una versione oscura di Rick: entrambi hanno lottato e lottano per la salvezza del proprio gruppetto di sopravvissuti. In fondo, gli abitanti di Terminus sono il riflesso di cosa sarebbero diventare i nostri se solo si fossero lasciati trascinare dai loro istinti più primordiali. Il mondo post-apocalisse, l’abbiamo visto in più occasioni, è in grado di mutare gli animi delle persone: se non sappiamo quasi nulla del Gareth del passato, abbiamo toccato con mano il cambiamento di Carol e di Tyreese. Per non parlare di Rick che, a fine episodio, insiste per tornare a cercare ed eliminare i sopravvissuti di Terminus. Il Rick delle prime stagioni non l’avrebbe mai fatto, ma quello di oggi sì: la sua è stata una lenta mutazione che lo sta portando, in un certo senso, ad abbracciare parte di quello che era il modus vivendi di Shane.
Con “No Sanctuary”, che prende il titolo dal significativo gesto finale di Rick, vediamo il gruppo principale riunirsi (fatta eccezione per Beth) e godere, per la prima volta da tanto, di un po’ di felicità e speranza: Rick e Carl hanno potuto riabbracciare la piccola Judith e il gruppo ha potuto beneficiare dell’aggiunta di due valorosi come Carol e Tyreese. Se non fosse stato per Carol, infatti, i nostri sarebbero stati spacciati: la donna,no sanc2 all’oggi, è uno dei personaggi più interessanti dello show e, in quanto a leadership, ne avrebbe da insegnare a Rick Grimes.
Sul finale, consci che il pericolo Gareth non è del tutto scampato (almeno stando a recenti notizie), rivediamo una vecchia conoscenza: Morgan, un tempo impazzito dopo la trasformazione del figlio. L’uomo pare star seguendo una pista forse legata a dei simboli intagliati sugli alberi: era diretto anche lui a Terminus? Il suo sarà un ritorno pacifico o porterà problemi? Staremo a vedere.
Insomma, questa 5×01 è stata una premiere più che soddisfacente che ha sapientemente mescolato azione, dramma e introspezione psicologica e che ben poteva essere una degna conclusione per la scorsa stagione: ragionando, questo episodio non ha fatto altro che chiudere (sbrigativamente) la storyline di Terminus e far ricongiungere (quasi tutti) i nostri survivors.

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E, per finire, il promo del prossimo episodio:

http://www.youtube.com/watch?v=OR3yYkGxKo0

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