L’episodio riprende esattamente da dove avevamo lasciato i nostri rivoluzionari prima che Aaron avesse il sogno alla Matrix, quindi con Miles e Tom che si puntano addosso i fucili, con Aaron che continua il suo viaggio con Priscilla e i Monroe insieme a Charlie che, presi i mercenari a New Vegas, fanno ritorno a Willoughby. Tom vuole Monroe per poter salvare sua moglie; ci riuscirà a catturarlo?
Miles insiste nel dire a Neville che, ormai, Monroe fa parte del loro gruppo e i due hanno un intenso diverbio, finché non interviene Doyle con i suoi uomini, dando la possibilità a Rachel e Miles di scappare. Ormai il loro rifugio non è più sicuro, decidono quindi di andare incontro a Charlie e i Monroe, seguiti diligentemente dai mercenari. Non mancano, ovviamente, le frecciatine da parte di Bass riguardo il fatto che la ragazza sia stata con suo figlio, ma vengono interrotti proprio dall’arrivo di Miles e Rachel, che si affrettano a portarli nel nuovo rifugio. Miles aggiorna Bass riguardo Tom Neville e lo porta poi a vedere il campo di riprogrammazione, in cui sembrano esserci ragazzi arruolati da tutta la zona.
Nel frattempo, a Gene non sfuggono i sorrisini tra Connor e Charlie e non si fa scrupoli a dirlo in faccia a Rachel, che non prende molto bene la cosa (probabilmente avrà pensato ‘meglio Monroe Junior che Senior’, visto che la tensione sessuale tra Bass e Charlie è palpabile e sono certa che non le sia sfuggita). Ad ogni modo, la loro conversazione viene interrotta dall’arrivo di Miles e Bass dal campo che, tornando verso il rifugio, hanno catturato due ragazzini cadetti che stavano cercando di pedinarli. Gene li riconosce subito, si chiamano Kim e Dillon, e sono ragazzi giovanissimi. Non pensa, quindi, all’eventualità di doverli uccidere; Monroe non è affatto d’accordo con l’idea di lasciarli andare e, anzi, insiste nel dire che dovrebbe essere uccisi, scatenando la reazione di Gene. Miles interviene prima che Bass possa aggredire l’uomo e gli promette di sistemare la cosa nel modo migliore, in fin dei conti trovare un altro rifugio, nel caso in cui una volta liberi i ragazzi avessero esposto la loro posizione, è possibile tanto quanto salvare la vita di quei due ragazzini, quindi, decide di lasciarli andare, accompagnando Rachel e Gene per riportarli a casa. La cosa che mi ha un po’ infastidito in tutto questo, è che Miles si rende conto dell’ascendente che ha Bass nei suoi confronti, così come si rende conto del fatto che ha sempre ragione, purtroppo, ma pur di non dargliela vinta e lasciar credere a se stesso di aver ‘contrastato’ gli influssi malefici di Sebastian Monroe, preferisce andargli contro e seguire il cuore, che vale a dire seguire quello che gli dice Rachel. Adoro questi due insieme, sono la meraviglia, ma sul serio Rachel dovrebbe tornare a capire che non sempre la cosa migliore da fare è quella giusta.
Miles, quindi, decide di riportare i due cadetti nelle loro rispettive case, fermandosi prima in quella di Kim. Il padre della ragazza, nonostante conosca Gene, dà del traditore a lui, del terrorista a Miles e li accoglie a fucile spianato. E’ seriamente convinto che far arruolare la figlia sia stata la cosa migliore per lei, ma poi la ragazza interviene e gli racconta del lavaggio del cervello. Veniamo a sapere, infatti, che i cadetti ogni sera vengono bendati per essere portati in un’area nascosta del campo e quando si svegliano, non ricordano nulla. L’uomo, avvicinandosi alla figlia, nota che ha qualcosa nell’occhio e legge ad alta voce i numeri tatuati all’interno della palpebra. Ho subito intuito che fosse una specie di codice per avviare la rieducazione, considerando le parole che sentiamo dire precedentemente dal presidente riguardo l’attivazione dei cadetti, e infatti la ragazza imbraccia un fucile e spara al padre, tagliandosi poi la gola quando si rende conto di non avere altre munizioni per combattere contro Miles e gli altri. E’ una scena a dir poco sconvolgente ed è la prima volta che assistiamo, effettivamente, al funzionamento dei cadetti, perché con Jason non ce n’era stato ancora modo. Comunque, in vista di ciò che è appena successo, il gruppo decide di tornare al rifugio e di portare Dillon con loro. Anche il ragazzo ha una serie di numeri tatuati nell’occhio e si ritorna al discorso del ‘bisogna fare la cosa giusta, non quella più intelligente’, salvare quindi il ragazzo finché non venga attivato invece che ucciderlo prima che possa diventare una macchina da guerra.
Neville, nel frattempo, dopo aver avuto una discussione con Doyle, riguardo il fatto che il suo intervento quando lui si trovava con Miles per cercare di convincerlo a cedergli Monroe gli abbia rovinato tutti i piani, decide di coalizzarsi con Carver. Riesce a convincerlo, infatti, ad andare in spedizione contro Matheson e Monroe; lui sa dove si trovano, Doyle no e potrebbero guadagnarci entrambi dalla dipartita di quest’ultimo. Ed è proprio in questo momento che assistiamo ad un flashback, risalente a sei mesi dopo il blackout, che vede protagonista proprio l’attuale comandante del Texas. Siamo a Guantanamo e Ed Carver è solo un soldato addetto a passare il cibo ai prigionieri. A seguito del blackout ed essendo tagliati fuori dal mondo, Carver fa noto al suo superiore la preoccupazione per le razioni di cibo ma, prima che possa ricevere una ramanzina coi fiocchi per aver pensato di aggirare la legge, sentono il rumore di navi fiancheggiare il porto della baia. Assistiamo, così, all’arrivo dell’US Government a Cuba, dove tutto ebbe inizio e dove l’attuale presidente Davis, ai tempi ancora solo il ministro della difesa, diede vita al colpo di Stato che portò lui al potere, Flynn a sganciare le bombe su Philadelphia e Atlanta e Doyle ad attuare il suo piano per la rieducazione mentale. Carver, proprio come allora, viene ancora comandato a bacchetta e decide di dare manforte a Neville.
Attaccato il rifugio proprio mentre Miles,Gene e Rachel stanno discutendo che cosa farne del cadetto, inizia la grande battaglia. Finalmente, Charlie e Jason si rincontrano ma la ragazza non ne sembra entusiasta e, anzi, gli lascia solo il tempo di pronunciare il suo nome prima di tirargli un gancio in pieno viso e metterlo ko. Tom e Bass arrivano alla resa dei conti proprio mentre Jason riprende conoscenza che si scaglia contro Connor. C’è un che di ironico in tutto ciò…Nel frattempo, approfittando del caos intorno a lei, Rachel corre a liberare Dillon, intimandogli di scappare, ma Miles lo vede e gli punta addosso il fucile. Si vede che vorrebbe ucciderlo e fare la cosa migliore per poter vincere quella guerra, ma Rachel lo prega di risparmiargli la vita e, alla fine, si lascia abbindolare, ancora una volta. Bass riesce a liberarsi di Tom, a portare via Connor da Jason e, con Miles che si presta a coprirgli le spalle, riescono tutti a fuggire.
Neville e Carver, di ritorno alla base di Willoughby, sono costretti a fare rapporto a Doyle del loro fallimento e, tanto per precisare la posizione che quest’ultimo ha all’interno del Governo, decide di attivare Jason per farsi dire dei piani del padre. Se prima lo volevo morto, adesso spero che sopravviva e porti avanti il programma sulla rieducazione perché, per quanto lui sia odioso, questa storyline è epica.
Dopo aver trovato un nuovo rifugio, Miles e Bass si ritrovano a parlare da soli; Miles ha capito che Bass è intenzionato a vincere questa guerra solo per togliersi di mezzo i patrioti e riprendersi il controllo del territorio per far risorgere la Repubblica, insieme a suo figlio. Inizialmente, Bass prova a negare, finché non si decide ad ammettere che Miles ci ha visto giusto. La discussione tra i due si accende e, come al solito, dare torto a Monroe è impossibile! Sarà anche egoista, egocentrico, manipolatore, doppiogiochista, malefico e quant’altro ma è l’unico che ragiona, l’unico che agisce sempre per uno scopo preciso. Lui ha delle ambizioni, ma Miles, in effetti, per cosa combatte? Per volontà di Rachel? Il suo sguardo è sufficientemente eloquente per lasciarci intendere che, ancora una volta, sa che Bass ha ragione e non vuole ammetterlo. Mi sembra di stare a rivivere a ritroso ciò che abbiamo visto nei flashback durante l’arco della prima stagione e ho come l’impressione che presto Miles tornerà dalla parte di Monroe, ma staremo a vedere.
Voi cosa ne pensate di questo episodio? E del fatto che Priscilla sembri essere diventata la regina delle lucciole nanotecnologiche? Non ho nominato Aaron perché, nonostante sia in suolo texano, ci sta mettendo più tempo lui a raggiungere Willoughby di quanto c’abbiano messo Charlie e i Monroe da New Vegas, e non sapevo come commentare la sua lentezza. Ma sempre e comunque, W il nostro nerd!
Se non lo avete già fatto, vi ricordo di mettere ‘mi piace’ alle pagine fb italiane dedicate a questa meravigliosa serie tv:
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Infine, eccovi la preview del prossimo episodio, dal titolo “Why We Fight”. SPOILER!