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“Reunion”: Guida Galattica Per Westworld-Stoppisti

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“Reunion”: Guida Galattica Per Westworld-Stoppisti

Che le linee temporali di “Westworld” siano molteplici e spesso intrecciate tra loro in modo inestricabile è un dato di fatto che i fan più accaniti hanno imparato ad accettare ed amare.
Nell’episodio di lunedì scorso, però, gli autori si sono veramente superati e hanno trasformato l’episodio in un incessante susseguirsi di flashback disseminati in un arco che vede il suo inizio addirittura nel periodo precedente all’apertura del parco.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza ripercorrendo la puntata nel corretto ordine cronologico…

Turisti per caso. Questa prima scena ci regala la conferma di un fatto che sospettavamo da tempo: Dolores non ha sempre vissuto relegata all’interno dei confini del parco, ma è stata protagonista di almeno due incursioni nel mondo “reale”.
La conversazione fra Robert e Arnold pone inoltre ancora una volta l’accento sulla spiccata parzialità di quest’ultimo nei confronti della sua creatura.

Party hard! Questo secondo tuffo nel passato ha per protagonista Logan, prima del suo arrivo nel parco e della successiva visita assieme a William (che compare solo fuggevolmente nei panni del suo insicuro e timido sé).
L’incontro fra Logan e la delegazione di Westworld segna un’altra pietra miliare del processo di costruzione del parco e cioè l’inizio del coinvolgimento nel progetto della famiglia Delos.
È anche interessante notare come Angela, ben prima dell’avvento di Maeve e della sua presa di coscienza, fosse interamente consapevole della sua natura, il che porta ovviamente a chiedersi come mai abbia aspettato che fosse qualcun altro a scatenare la rivoluzione e perché abbia accettato di prendervi parte in un ruolo tutto sommato abbastanza secondario.

Mano al portafoglio. La scena che segue ci trasporta in un periodo successivo alla prima visita di William nel parco. L’uomo che ci viene mostrato è diverso, cinico, la perdita di Dolores ha già strappato via quella patina di ingenuità e buonismo che non gli è mai in fondo appartenuta veramente.
Veniamo anche a conoscenza del fatto che il suo piano per spodestare Logan e prendere il suo posto come braccio destro del padre ha evidentemente avuto successo, perché è a lui che James Delos presta ascolto quando si tratta di decidere se investire ulteriormente nell’avventura di Westworld.
Assistiamo anche a un nuovo incontro fra William e Dolores, incontro che a me francamente ha spezzato il cuore perché anche se sono cosciente del fatto che l’uomo conosciuto dalla figlia del fattore sulla via polverosa di Sweetwater era soltanto un’illusione, ho amato intensamente il loro rapporto e sentirlo pronunciare quelle parole piene di disprezzo all’indirizzo della fanciulla che una volta amava mi ha fatto oggettivamente male.

“You really are just a thing, I can’t believe I fell in love with you.
You didn’t make me interested in you, you made me interested in me.
You’re a reflection.
I think there’s an answer here to a question nobody has ever dreamed of asking.”

In seguito a questa conversazione William accompagna Dolores in una sorta di cantiere e le mostra una macchina enorme impegnata nella costruzione di un qualcosa di non meglio definito, probabilmente l’arma a cui fa riferimento la ragazza più avanti nel corso dell’episodio.

In pensione con stile. Si sa, papà Delos non è più un giovincello e tempo zero ci troviamo al suo party di pensionamento, che sembra più un passaggio di testimone e una cerimonia di incoronazione per il suo successore, William (come da lui stesso predetto ai tempi della sua prima visita a Westworld).
Alla festa rivediamo di nuovo anche Dolores, riciclata come fascinosa pianista per l’occasione (esigo una versione di “Dolores passione musicista” per il Nintendo DS). L’automa ha anche un incontro piuttosto surreale con un Logan in versione strafattone che, in un lampo di mirabile lungimiranza (o forse come effetto di un trip particolarmente prepotente) predice l’avvento della rivolta degli ospiti.

Datte ‘na svegliata! Ritorniamo quasi al tempo presente, ai giorni immediatamente successivi alla morte di Robert e all’inizio della rivoluzione. Evidentemente anche Dolores deve essersi un po’ rotta gli zebedei dell’aria affranta di Teddy, al punto che decide di mostrargli i laboratori e le torture a cui tutti loro sono stati giornalmente sottoposti da parte dei loro creatori in modo da scuoterlo un minimo e da fargli capire che le sue azioni violente non sono poi del tutto immotivate.
Il ritorno nel parco ci porta anche il tanto agognato incontro fra Dolores e Maeve, ma, nonostante io non veda l’ora di vederle interagire in maniera più consistente, mi rendo anche conto che sarebbe stato poco coerente farlo avvenire in questo momento: Maeve ha una missione ed è assolutamente determinata a portarla a compimento.
Sono sicura che prima o poi i destini di questi due personaggi femminili così forti e indipendenti torneranno ad incrociarsi e che la matrona finirà per giocare un ruolo di assoluto rilievo nella rivoluzione in atto, ma per il momento era soltanto giusto che le loro strade si separassero.

L’inizio della partita. Finalmente il gioco destinato all’Uomo in Nero sembra averlo trovato ed è quasi poetico ed inevitabile che tutto cominci di nuovo con Lawrence. A dispetto della sua imminente dipartita, però, Robert sembra essersi divertito ad aumentare ulteriormente il livello di difficoltà, privando William di qualsiasi altra forma di aiuto a parte il suo abituale compagno.

“This game was meant for you William but you must play it alone.”

Alle armi! Evidentemente Dolores ha invece sbloccato la versione cooperativa del gioco, perché in men che non si dica riesce a radunare un’armata che Risiko te dico levate.
È a questo punto che la ragazza racconta finalmente che un amico, uno stolto, le aveva una volta mostrato un’arma potentissima e che lei ha intenzione di usarla per distruggere finalmente tutti gli umani che cercano di opprimere gli automi.

Quello che si intuisce da questa puntata è che i prossimi episodi vedranno William e Dolores presumibilmente impegnati in una corsa per raggiungere questa fantomatica arma – il primo per distruggerla e guadagnare così la redenzione, la seconda per entrare in possesso di un vantaggio che potrebbe rivelarsi fondamentale nella battaglia fra umani e automi.

In questo tripudio di avvenimenti non ho potuto fare a meno di notare che Bernard non è pervenuto. Dovremo quindi aspettare almeno un’altra settimana per avere ulteriori indizi sulla vera natura delle sue intenzioni…

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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