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Hot Stuff!

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Hot Stuff!

 

“Lookin’ for some hot stuff, baby this evenin’

I need some hot stuff, baby tonight

I want some hot stuff, baby this evenin’

Gotta have some hot stuff

Gotta have some love tonight”

 

Eh già cari amici addicted, neanche a dirlo di “roba calda” in questi giorni infernali ne abbiamo fin sopra i capelli. Letteralmente. O, perlomeno, è così per me…Con questi 50 gradi all’ombra, infatti, sento evaporare verso l’alto dei cieli anche quei 10 nuroni superstiti dimoranti nella mia scatola cranica. Per non parlare dei goccioloni di sudore che sento colare ininterrottamente lungo la schiena, i quali hanno dimensioni talmente imbarazzanti che farmi fare i “grattini” da qualcuno è ormai diventato superfluo dato che ci sono già loro a supplire a tale compito (effettivamente è quasi piacevole).

Insomma, siamo arrivati a un punto tale che la Death Valley californiana, a confronto, è gelida quanto il cuore di Shonda quando decide di far fuori uno dei suoi personaggi. Si cerca refrigerio in tutti i luoghi, in tutti i laghi, da tutti i lati: stazionando per dei quarti d’ora interi davanti al frigorifero aperto quando in realtà si doveva solo prendere una bottiglia d’acqua, sdraiandosi sul pavimento freddo (per modo di dire) accanto al cane (il quale ti guarda malissimo con quella tipica espressione da “Ma sei cretino?”), dormendo con la portafinestra aperta anche se abiti a piano terra e rischi quindi la rapina ogni sacrosanta notte o passando pomeriggi interi al supermercato anche se la lista della spesa è lunga quanto l’elenco dei personaggi principali ancora vivi di Game Of Thrones.

Sappiamo tutti, però, che la cara Donna Summer – in quel lontano 1979 – quando invocava la necessità di “roba calda” non stava parlando di un piatto di lasagne appena sfornato. Eh no amici. Quella vecchia maialona voleva semplicemente un bel manzo da cavalcare e con cui divertirsi. Come darle torto?! Da grande viziosa quale sono, quindi, cerco anche di vedere il lato positivo di queste giornate bollenti: le alte temperature, è cosa nota, stimolano l’erotismo e l’appetito sessuale.

D’estate, infatti,  ci si veste di meno mettendo così in mostra molta più “carne” di quanto sia possibile durante l’inverno (quegli innumerevoli strati di lana merinos sotto i quali cerchiamo conforto in gennaio, infatti, non sono esattamente l’outfit più sexy di questo mondo). Va da sé, quindi, che vestendosi con soli 3 cm quadrati di stoffa, spogliarsi nel giro di 2 millisecondi 2 diventa un gioco da ragazzi. Soprattutto si è anche più predisposti a denudarsi e a restare a oziare per ore a letto col partner come mamma ci ha fatto, mentre in inverno è già tanto riuscire a cavarsi le braghe del pigiamone di pile sotto tre piumoni imbottiti e il riscaldamento acceso senza rischiare l’assideramento. Se aggiungiamo che in estate le giornate sono più lunghe, il sole mette di buon umore, si ha più voglia e tempo di uscire (aperitivi a destra e a manca) dato che molte delle nostre serie-tv preferite sono in pausa, si può tranquillamente affermare che l’inizio dell’estate coincide spesso con l’inizio del picco ormonale per molti di noi (me compresa).

Essendo, quindi, in un tale stato fisico e mentale, ho ripensato ad alcune delle scene erotiche e/o sessuali della stagione televisiva 2014 – 2015 che più mi hanno colpito e stimolato e ho deciso di rendere partecipi anche voi riguardandole insieme (sia mai che in questo modo vi convinca ad iniziare una di queste serie-tv se ancora non l’avete fatto…).

Personalmente ciò che mi intriga quando assisto a una scena erotica non sono tanto delle grandi gesta atletiche o delle assurde posizioni da contorsionista cinese, ma bensì quei piccoli particolari della storia di un personaggio di cui sono a conoscenza e/o alcuni banalissimi gesti i quali, normalmente, non mi direbbero nulla, ma che se introdotti all’interno di quel determinato contesto fanno scattare in me la scintilla ormonale (la maggior parte delle volte senza nemmeno comprenderne appieno la ragione).

Vediamole quindi in ordine sparso…

 

“TI AMO E POI TI ODIO E POI TI AMO E POI TI ODIO E POI TI AMO….”

(LAGERTHA e KALF – Vikings 3.08 “To the gates”)

Devo premettere una cosa: quando Lagertha appare sullo schermo la mia eterosessualità vacilla ogni volta. Sono innamorata di questa donna. È semplicemente la figura femminile che più stimo e ammiro all’interno del panorama televisivo che conosco. Al di là del fatto che Katheryn Winnick sia di una bellezza sconcertante, ciò che trovo estremamente sensuale in questo personaggio sono la sua forza d’animo, la sua intelligenza e la sua determinazione contrapposte a una femminilità e a una dolcezza “materna” di fondo che la caratterizzano sempre e comunque. La scena in questione, infatti, racchiude in sé esattamente tutte queste cose. Allora, che lei e Kalf (Ben Robson), prima o poi, sarebbero finiti per fare sesso si capiva fin dall’inizio della terza stagione. Ce lo aspettavamo tutti. Quello che non mi aspettavo era di rimanere scombussolata ormonalmente da quello che avrei visto. Senza spoilerare troppo, posso dire che Lagertha e Kalf hanno appena combattuto fianco a fianco per un bene comune più alto, ma i rapporti tra loro sono piuttosto tesi a causa di gravi questioni che hanno in sospeso.

Vediamo una Lagertha esausta e pensierosa dopo la battaglia, seduta all’interno del suo alloggio. Si sta pulendo le ferite dopo la battaglia. Kalf entra, le arriva alle spalle, prende la pezza intrisa d’acqua dalla sua mano e gliela passa lentamente sul seno in un gesto al contempo dolce, premuroso e per quanto mi riguarda, estremamente erotico. In quel momento la donna è vulnerabile e apparentemente sembra sia l’uomo la figura dominante. I ruoli, però, si invertono quasi immediatamente con Lagertha che torna a dirigere i giochi esercitando tutto il suo potere su Kalf:

“E se decidessi di crederti? E se…accettassi di stare con te e venire con te? Non ti perdonero’ mai per esserti appropriato delle mie terre. E prima o poi ti uccidero’. Se… accetti queste condizioni possiamo stare insieme e divertirci”.

I mean…Wow! Se Kalf non le fosse saltato addosso 2 secondi dopo lo avrei fatto io…

https://youtu.be/cjsMv35v1Jk?list=FL2jgmQ0S1PD7WCYgKEJGr5w

“CASALINGA DISPERATA”

(RUST e MAGGIE – True Detective 1.06 “Haunted Houses”)

Anche in questo caso la tensione sessuale tra i due era palpabilissima fin dale loro prime scene insieme. Inoltre, dal modo in cui Maggie (Michelle Monaghan) parlava di Rust (Matthew McConaughey) durante l’interrogatorio ambientato ai giorni nostri, si intuiva che tra i due fosse, in passato, successo qualcosa. E io non vedevo l’ora di vedere quel qualcosa scoppiare sul mio schermo in un tripudio di orgasmi e chiappe guizzanti. Non sono rimasta per niente delusa.

Maggie rappresenta la classica moglie e madre frustrata e tradita. Ha bisogno di sentirsi donna di nuovo, di sentirsi desiderata da qualcuno, di non essere data per scontata. Ne ha bisogno per la sua autostima. È lei a cercare Rust. Lo provoca, lo seduce. Lui inizialmente cerca di resistere (è la moglie del suo partner, dopotutto…) ma infine cede. Tra i due si consuma un rapporto sessuale per nulla romantico. Ruvido e selvaggio. Quasi animalesco. Quasi senza baci. Ma, proprio per questo, estremamente hot per quanto mi riguarda. Il tutto dura pochi ma intensissimi secondi al termine dei quali i due si separano in malo modo senza quasi rivolgersi la parola. Una delle scene che più mi sono rimaste in testa della prima stagione…Livelli ormonali schizzati alle stelle in un nanosecondo.

video

 

“PRIME VOLTE”

(JAMIE e CLAIRE – Outlander 1.07 “The Wedding”)

Ok, la trama dell’episodio 7 della prima stagione di Outlander è più famosa di Michael Jackson. Probabilmente anche mia nonna, se fosse ancora qui tra noi, saprebbe di cosa stiamo parlando: Jamie (Sam Heughan) e Claire (Caitriona Balfe), per ragioni politiche e burocratiche, sono costretti a contrarre matrimonio. Tale unione potrà essere considerata legale a tutti gli effetti soltanto se verrà consumata. L’episodio 7 è quindi totalmente incentrato sul raggiungimento di tale obiettivo.

Devo confessarvi di aver iniziato a guardare questa magnifica serie tv proprio dopo aver visto alcune immagini della puntata in questione e, soprattutto, aver appreso da Tumblr un piccolo, piccolissimo ma super-intrigante particolare riguardante il protagonista maschile…Non sapevo esattamente quale fosse la trama di questo telefilm, non sapevo fosse tratto da una saga letteraria, non sapevo i nomi dei protagonisti. Insomma, non sapevo una mazza di Outlander,  ma scoprire che Jamie, quel bellissimo guerriero scozzese tutto muscoli e testosterone, fosse vergine e che ad un certo punto avremmo assistito all perdita di suddetta verginità, mi ha mandato in tilt e mi ha convinto definitivamente a iniziare quest’avventura.

 

Quante volte, guardando una serie-tv, ci è capitato di assistere alla prima volta di un lui? Pochissime. Quasi sempre è la ragazza/donna ad essere illibata. Mai l’uomo o il ragazzo. E, care amiche, siamo oneste: quanto ci intriga poter vedere finalmente i ruoli ribaltati? A me, personalmente,  tantissimo! Sono sicura anche a molte di voi…L’episodio è come un opera in tre atti in cui assistiamo a tre rapporti sessuali diversi tra Jamie e Claire, rappresentati e costruiti in modo tale da mostrarci l’evoluzione della loro relazione: si passa infatti dal primo semplice atto “meccanico” (attraverso il quale Jamie perde, appunto, la propria verginità), per poi passare alla scoperta del sesso come puro piacere fine a sé stesso, fino al raggiungimento (con l’ultimo atto) di quella particolare zona in cui si passa dal fare sesso al “fare l’amore”. Tutto l’episodio è quindi una lunghissima scena erotica e la sua sensualità, a mio parere, è proprio racchiusa nel fatto che, attraverso gli occhi e le emozioni di Jamie, ci è permesso di (ri)scoprire le gioie del sesso e dell’amore tra due persone.

https://youtu.be/VkMbjU77cEk?list=FL2jgmQ0S1PD7WCYgKEJGr5w

“SYMPATHY FOR THE DEVIL”

(VANESSA e DORIAN – Penny Dreadful 1.06 “What Death Can Join Together”)

Vanessa Ives (Eva Green) è un personaggio talmente ben costruito, talmente sfaccettato, talmente poetico e profondo che non shipparla con qualsiasi cosa e/o persona orbiti intorno a lei è praticamente impossibile. Io riesco a shipparla contemporaneamente con tutti i personaggi maschili dello show (Caliban/John Clare compreso). È molto facile, quindi, riuscire ad apprezzare qualsiasi scena erotica/amorosa in cui lei sia coinvolta. Che si tratti di sentimenti puri o di atti demoniaci (ciò che contraddistinge Vanessa è proprio questa sua duplice natura) poco importa. Con chiunque divida la scena, il risultato è sempre sorprendentemente magistrale.

 

Bisogna ammettere che nella prima stagione la chimica tra lei e Dorian (Reeve Carney) è davvero innegabile: sono entrambi bellissimi, oscuri e misteriosi e l’attrazione tra loro è dominata proprio dalle tenebra che li accomuna e da cui sono entrambi avvolti. La scena erotica che li vede protagonisti, infatti, è letteralmente “demoniaca” (non dico altro per non spoilerare), il “fascino del male” (a cui tutti siamo soggetti, in un certo senso) la fa da padrone ed è quello che rende il tutto eccitante ai nostri occhi. O, perlomeno, ai miei… Vediamo una Vanessa totalmente abbandonata al suo lato oscuro e riusciamo a percepire questa caduta nell’abisso attraverso delle immagini davvero sensuali ed efficaci che non scadono mai nel trash. E questo è merito soprattutto della bravura e della bellezza di Eva Green dinnanzi alle quali, come sempre, mi inchino con umiltà.

“AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA”

(WOLFGANG, WILL, LITO, NOMI – Sense8 1.06 “Demons”)

Di Sense8 si sono letti e sentiti pareri contrastanti: c’è chi ha amato subito questa serie alla follia e chi invece l’ha classificata come trashata apocalittica dopo solo pochi minuti di visione. Addirittura c’è anche chi non l’ha ancora voluta vedere per principio, perché in troppi ne hanno parlato e allora fa più figo comportarsi da bastian contrario. Io rientro totalmente nella prima categoria. Ho divorato 12 episodi in due pomeriggi consecutivi. Non riuscivo a staccarmenene. Credo di aver saltato anche qualche pasto pur di continuare con la visione. Una cosa del genere non mi capitava da tanto, tantissimo tempo. Il fatto è che, per come l’ho vissuta io, Sense8 è letteralmente un’esperienza sensoriale. È vero, la trama non è immediata, i dialoghi hanno alti (sublimi) e bassi (scadono a volte nella banalità) ma i sentimenti dominano su tutto. Le emozioni che trasudano dalle immagini e dalle storie di queste persone sono i veri protagonisti. I momenti memorabili da ricordare sono tanti, ma la scena erotica presente nel sesto episodio e che coinvolge 4 dei nostri 8 sensate, ovvero Wolfgang (Max Riemelt), Lito (Miguel Angel Silvestre), Nomi (Jamie Clayton) e Will (Brian J. Smith), è qualcosa che non può non colpire, sia a livello di contenuto, sia a livello di potenza delle immagini.

È sicuramente la mia preferita tra quelle di cui ho parlato fin’ora e per questo l’ho lasciata per ultima. Al di là del fatto che sia costruita e girata in maniera magistrale, la sua straordinarietà (per quanto mi riguarda) risiede nell’essere riuscita a rappresentare la trasversalità dell’amore racchiudendo tutte le sue sfaccettature in un’unica – meravigliosa – scena. Scena che riesce a rappresentare perfettamente, attraverso le immagini – quasi divine – di tutti quei corpi nudi avvinghiati in unico abbraccio/amplesso (come a rappresentare tutta la gamma di sentimenti che una persona è in grado di provare) il concetto di “fare l’amore” (e non più solo sesso). E cosa ci potrà mai essere di più erotico della rappresentazione visiva del totale e libero abbandono della mente, del corpo e dei sensi all’amore più puro e incondizionato? Secondo me, nulla…

https://youtu.be/9_MO1cJgNvQ?list=FL2jgmQ0S1PD7WCYgKEJGr5w

E ora corro a farmi una doccia gelata…

Alla prossima!

 

 

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Nella vita fa la veterinaria (o almeno ci prova senza combinare troppi danni) ma, oltre agli animali, le sue più grandi passioni sono il cinema, le serie-tv e il disegno. Figlia degli anni ’80, inizia la sua carriera telefilmica in compagnia di Saranno famosi, Magnum PI, Supercar, l’A-Team e MacGyver, la sua prima serial- crush. A 9 anni, grazie alla mamma, viene catapultata nel contorto mondo di Twin Peaks, il suo primo vero serial. Gli anni dell’adolescenza saranno segnati da tre pietre miliari della storia telefilmica: Dawson’s Creek, Buffy-L’ammazzavampiri ed X-Files. Ma è con l’acquisto del suo primo pc e relativa connessione internet che la sua vita prende una piega totalmente nuova. Dover sottostare alle caotiche programmazioni italiane, infatti, non le basta più. E se in principio era solo Lost (tuttora il suo più grande amore) e poi Prison Break e Grey’s Anatomy, ora, tra serie concluse e attive, sono circa 40 quelle che sono entrate a far parte della sua vita. Oltre ai già citati Dawson’s Creek, Buffy e Lost, tra le sue serie preferite ci sono Friday Night Lights, True Detective, Vikings, Fringe, Sons of Anarchy, The Walking Dead, The Americans, Person of interest, Prison Break, Alias, Homeland e Gilmore Girls. Non ama spoilerarsi, si gode le sue serie-tv rigorosamente in lingua originale (infatti il suo inglese è migliorato un casino) e non disdegnerebbe un’apocalisse zombie se dovesse significare trovarsi faccia a faccia con Daryl Dixon.

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