Luci ed Ombre. È questo che ho notato maggiormente nell’ultimo episodio di Beauty and the Beast, un gioco o forse sarebbe meglio dire una lotta, un confronto, tra luci ed ombre, tra luminosità e oscurità, tra il ritorno di una Bella e quello di una Bestia. E anche questa volta pienamente soddisfatta dall’episodio, comincio a raccontarvi l’ennesima battaglia di una guerra che sembra ancora alle sue fasi iniziali ma che adesso comincia a scavare sempre più in profondità, raggiungendo limiti che una volta superati non permetteranno più di tornare indietro.

La Verità ha bisogno di tempo

Lo ammetto, sono innamorata di questa frase così come lo sono da sempre della serie in cui l’ho sentita per la prima volta (Alias). Adoro questa frase perché ha tante sfumature, tanti modi per interpretarla e tanti significati e nel contesto di Beauty and the Beast mi sembra, in questo momento, ciò che descrive nel migliore dei modi la situazione che si è creata. “La verità richiede tempo” diceva Irina Derevko, lo stesso tempo che adesso occorre a Cath e Vincent per dimostrare la loro verità, la loro innocenza; il tempo che è servito a Cath per poter essere davvero sincera con sua sorella Heather; il tempo che ha vissuto Gabe per riconoscersi infine nella sua verità, quella da cui è fuggito tante volte ma che adesso è costretto ad affrontare, la verità di non essere mai davvero cambiato in fondo.

Ritroviamo, all’inizio dell’episodio, Cath in fuga. “Che novità!” mi direte, ma questa volta la nostra ragazza si ritrova a dover seminare i suoi stessi colleghi, gli stessi agenti di un distretto che effettivamente sembra aver lasciato molto tempo prima ma che adesso assume quelle inverosimili sembianze di un nemico, un nemico che fino a qualche tempo era per lei una delle persone più importanti della sua vita. A fare da TomTom per il traffico ci pensa ovviamente Miss Lealtà, ossia la mia adorata Tess, che al tradizionale “a 50 metri giri a sinistra”, preferisce il “Al semaforo spingi sull’acceleratore e passa col rosso”, o giù di lì! Ma per rimanere in tema di “verità-ottimo tempismo-persone che le vogliono bene”, una volta tornata a casa dopo l’inseguimento in stile Fast & Furious, Cath trova ad aspettarla Vincent sul tetto e Heather nell’appartamento, raggiante e solare come sempre. Ma come se il tempo non fosse mai trascorso, Cath lascia nuovamente sola sua sorella con una scusa improponibile per non perdere la coincidenza del volo della Keller Roof Airlines. Proprio come i vecchi tempi!

Gli incontri tra Cath e Vincent sono sempre un mix di estremo romanticismo e momenti che fanno sorridere e che rendono la loro storia sempre più incredibilmente irresistibile. Ma come dicevo, la loro verità richiede tempo perché Gabe continua a interporre enormi cerchi di fuoco tra loro e quel traguardo che tanto desiderano e che meritano più di chiunque altro. Questa volta però c’è anche qualcos’altro che turba Cath perché anche se sembra che non se ne renda conto, ha notato il salto nel vuoto che Tess ha compiuto per lei e ha certamente notato le bugie che ha ricominciato a raccontare a sua sorella ancora prima di riuscire a dirle “Bentornata” e per quanto sia felice al fianco di Vincent, sembra sempre che Cath sia destinata a pagare un prezzo per questa felicità.

E l’ultimo prezzo questa volta Cath l’aveva visto arrivare perché il passo successivo alla sorveglianza non richiesta è la sospensione dal servizio, sia per lei che per Tess a cui alla fine dovrà fare una statua in oro massiccio. Ma Cath non ci sta e non vuole permettere a Gabe di rovinare tutto ciò a cui tiene di più così sceglie di cominciare a combattere per davvero mostrando a tutti il primo Gabe Lowen, quello che lei e Vincent avevano conosciuto da vicino e che a quanto pare intendeva tornare prepotentemente in vita.

Cath e Vincent da una parte e Gabe dell’altra sfogliano i fascicoli di un vecchio caso, quello di Ray Shackman, il criminale che aveva ordinato al fratello di Joe di uccidere Heather e se Vincent si era all’epoca occupato del giovane Bishop, Gabe aveva messo a tacere Ray per impedirgli di scagionare lo stesso Vincent. L’idea a cui giungono Cath e Gabe è fondamentalmente la stessa, ossia far ricadere sull’altro la colpa dell’omicidio di Ray ma se Cath e Vincent intraprendono la strada più difficile ossia quella della giustizia cercando delle prove oggettive che colleghino Gabe alla vittima, Lowen sceglie la via più facile rimettendo la decisione nelle mani del fratello di Ray e allo stesso tempo mettendo Heather nella traiettoria di una persona disposta a tutto pur di ottenere la sua vendetta.

Nel suo rapporto con Heather, Cath sembra riuscire a fare un errore dopo l’altro con il risultato di allontanarla sempre di più. Così prima manda in avanscoperta Tess che sopravvaluta la capacità di Heather di restare calma rivelandole una parte della verità e poi è la stessa Cath che finisce il lavoro raccontando due stagioni di storia in un minuto scarso e rendendo una buona bugia un’ottima alternativa al modo in cui le aveva rivelato la verità, non permettendo a sua sorella neanche di raccontarle del suo fidanzamento. E proprio nel momento in cui è più sola mentre al suo fianco doveva esserci sua sorella, Heather paga le conseguenze di essersi trovata sempre nel mezzo di una storia di cui non conosceva neanche i dettagli.

Con Heather rapita, Cath comincia a vedere tutto più chiaramente, comincia a rendersi conto dei limiti che Gabe è disposto a superare per distruggere Vincent e comincia a capire di non poter più dare per scontato il tempo da dedicare a sua sorella. Vincent lo sa e anche se ha la certezza di cadere in trappola, corre a salvare Heather perché Cath non potrebbe vivere senza di lei e perché Heather non ha mai scelto questa vita. E qui, secondo me, arrivano le scene più belle dell’episodio perché se da una parte Vincent lotta per far uscire tutta la sua rabbia e la sua forza per liberare Heather e portarla in salvo, dall’altra Catherine lo raggiunge e combatte su un altro fronte, accompagnata dal suo angelo custode Tess a cui guarda le spalle come solo una vera amica potrebbe fare.

Heather è salva e dopo tanto tempo può davvero parlare liberamente con sua sorella; Cath e Vincent hanno trovato un testimone per incastrare finalmente Gabe per l’omicidio di Ray e la luce in fondo al tunnel sembra diventare sempre più forte ma la verità è che tutti loro avevano sottovalutato la labilità del confine tra determinazione e disperazione, tra rabbia e ira cieca.

 Gabe non accetta la sconfitta, non accetta di perdere davvero Cath e di perderla per colpa di Vincent e sceglie quindi di agire, nello stesso identico modo in cui aveva agito nel caso Shackman. Impressionante e intensa è la scena in cui Gabe si guarda nello specchio e osserva con attenzione l’immagine riflessa: ha ucciso una persona indifesa con le sue stesse mani ma è stato l’uomo a farlo o la bestia che sta riemergendo dentro di sé? Potrebbe un atto di puro male capovolgere nuovamente la sua situazione?

Impaziente di scoprire le evoluzioni della storia e dei suoi personaggi, vi do appuntamento alla prossima settimana!