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Avvocato per la difesa: Snow White e Prince Charming

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Avvocato per la difesa: Snow White e Prince Charming

Vostro onore, membri della giuria, sono qui oggi a parlare in difesa di una coppia meravigliosa.

Una coppia “vera”, genuina, sincera.

Una coppia spesso bistrattata (ed ingiustamente accusata di melensaggine, falsità ed inutile moralismo) perché la maggior parte dei giovani e meno giovani si è dimenticata, ahimè, di cosa sono effettivamente le favole.

Vostro onore, membri della giuria, oggi sono qui in difesa di Snow White e Prince Charming!

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Premessa
Snow e Charming sono forse i personaggi più fraintesi e strapazzati di Once Upon A Time.
Horovitz e Kitsis (H+K da qui in avanti) hanno corso un bel rischio, portando le fiabe sul piccolo schermo in adattamenti così particolari e proiettati alla modernità, e creando uno show dalle tinte più fosche di quelle pastello alle quali la Disney ci ha abituati sin da piccini. Allo stesso tempo, l’innocenza e l’innata “bontà” ispirata dalle favole rimane nella caratterizzazione di tutti i personaggi presenti, dai protagonisti ai comprimari, unita ad una buona dose di sana standardizzazione degli allineamenti alla Dungeons&Dragons seconda edizione, gioco di ruolo al quale sono CERTA che i nostri due nerdacci preferiti abbiano giocato almeno una volta nella loro vita.

Non mi dilungherò troppo su questo secondo punto, anche perché Dungeons&Dragons non è oggetto di conoscenza universale nel suo insieme di complicatissime regole. Mi basterà dire che Charming/James/David è l’esempio perfetto di Paladino Legale Buono e, in quanto tale, mostra al mondo limiti che in realtà, in un’ambientazione come quella di una favola, dovrebbero essere considerati solo pregi. (Chi ha giocato, SA.)

Perché sottolineare “Dovrebbero”? Perché il pubblico odierno, tartassato mediaticamente da show nei quali i mostri diventano carini e coccolosi, ed il sottile confine che divide bene e male è sempre più flebile, ha oramai completamente perso di vista la struttura della fiaba, la morale che ci vuole insegnare e l’innocenza con la quale ci si dovrebbe avvicinare ad essa.

L’essere umano da sempre subisce il fascino del male, e le favole sono state scritte (e sceneggiate per il grande schermo) in un periodo storico in cui il bene ed il male erano nettamente divisi, e chi si arrendeva al fascino del secondo era da considerarsi da punire o da redimere.

Ed è qui che ci portano Mary Margareth/Snow White e David Nolan/Prince Charming.

In un mondo in cui il Bene e la Purezza sono ideali, in cui il Coraggio e lo Spirito di Sacrificio sono da elogiare, in cui l’Amore vince su tutto.

 

Le motivazioni più frequenti dell’odio ingiustificato verso questi due personaggi, almenoquelle che ho sentito io, sono 4:

Sappiamo già come va a finire.

Sono moralisti.

Sono melensi.

Odio i buoni, mi piacciono solo i cattivi perché sono incompresi.

 

Analizziamole una per una.

Sappiamo già come va a finire.vsnsic

Se hai avuto un’infanzia felice e normale, conosci la storia di Biancaneve dei fratelli Grimm. O quantomeno, non volendo esagerare con la “letteratura”, hai visto il film della Disney.

Certo che sai come va a finire!

Il finale di favole come Biancaneve, Cenerentola, La Bella Addormentata, Cappuccetto Rosso e via dicendo è quella cosa che Ray Stantz classificherebbe come “memoria di massa dell’inconscio collettivo” in Ecto, guida del Tobin.

In pratica: ce l’abbiamo tatuata ne DNA.

Questo non significa che non possa essere rivisitata in maniera interessante e coinvolgente. Ad esempio, facendo di Snow una fuorilegge ed incredibile arciere e di Charming un finto principe costretto a sposare una donna che non ama e che non lo amerà mai. H+K hanno questo talento naturale nella narrazione, questa incredibile capacità di rimescolare le carte che conosciamo tanto bene, pur riuscendo a non snaturare i personaggi, da rendere ogni storia conosciuta ugualmente emozionante e coinvolgente.

Non importa se sappiamo già il finale. Nel finale classico, la Regina cattiva non arrivava a minacciare la real coppia il giorno del matrimonio. “Happily everafter” non comprende il doversi separare dalla figlia nata da poche ore, essere vittime di una maledizione che stravolge le loro vite e li separa per 28 anni, dover soffrire ancora e ancora dopo tutti gli ostacoli che la vita ha messo loro davanti da quando si sono incontrati.

In questo caso, possiamo dire che non solo la frase “Sappiamo già come va a finire” è terribilmente sbagliata e falsa, ma che non considera nemmeno il percorso (nuovo, doloroso, difficile e sofferto) che gli autori di OUAT hanno pensato per Biancaneve ed il suo principe; un percorso, sia prima che dopo la bara di cristallo, che i fratelli Grimm non avevano mai contemplato.

 

Sono Moralisti

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Possono esserci due accezioni per questo termine, in abito di personaggi immaginari: il moralismo sbagliato alla Caroline Forbes, quello che predica bene e razzola peggio, quello ingiustificato che vuole imporre un ideale di teorica purezza nel quale, in realtà, non si rispecchia per nulla. Oppure il moralismo alla “sono perfetto, faccio tutto in maniera giusta e tu sei una me**a”.

Snow e Charming non fanno parte di nessuno dei due tipi.

Snow e Charming, in realtà, non sono moralisti affatto. Sono solamente BUONI. E attenzione: non buoni nel senso assoluto del bene perfetto, in alto sul piedistallo della morale perché non ha mai commesso alcun atto “peccaminoso”, no. Sono I BUONI, quelli che di errori ne fanno anche troppi, quelli che faticano a vincere perché debbono seguire il proprio codice etico a differenza del cattivo di turno; quelli che, davanti ad un bivio tra facile e difficile, prenderanno sempre la strada del difficile perché sarà sempre quella che, alla notte, li farà dormire con la coscienza pulita.

Sono quei buoni che sbagliano, e i cui errori sono ENORMI e fin troppo evidenti. Ma che, a differenza dei cattivi, cercano in tutti i modi di porre rimedio a ciò di sbagliato che hanno fatto, a volte arrivando a sacrificare ciò che hanno di più prezioso per poterlo fare. Quel genere di personaggi i quali, messi davanti all’esito catastrofico di un loro atto sbagliato, passeranno il resto della vita a tentare di metterci una pezza, sapendo che per farlo dovranno percorrere un cammino di redenzione arduo e costellato di prove spesso sfibranti e pericolose.

Non si può imputare a Snow bambina la colpa di aver rovinato la vita di Regina. Non davvero. Da piccola di dieci anni che ha perso la madre, si può davvero considerarla colpevole per aver spifferato a Cora il segreto della figlia, quando sappiamo dal principio che Cora è una manipolatrice di prima categoria, abituata a rigirarsi attorno al dito persone ben più ciniche ed intelligenti?

Possiamo piuttosto dire che la buona fede con cui ha agito Snow è un’arma a doppio taglio, che la porta a fare una teorica buona azione la quale viene poi traviata completamente da una strega malvagia.

Eppure, pur non essendo a conoscenza del vero risultato del suo agire, Snow è consapevole di aver provocato dolore. Un dolore che tenta in tutti i modi di “guarire”, prima di perdere completamente le speranze e cercare di uccidere Regina. E, nel momento in cui è Regina stessa a portarla alla tomba di Daniel, Snow accetta senza remore la mela, sia per salvare i propri cari, sia per espiare in via definitiva il peso della morte di un uomo innocente che lei comunque sente sulla propria coscienza.

Insomma: quel moralismo che la maggior parte dei detrattori affibbia a lei e a Charming non è altro che, a conti fatti, il desiderio di vedere le persone che amano proseguire per un sentiero GIUSTO, che non li porti a ripetere i loro stessi errori. Li si può forse biasimare?

 

Sono Melensi.

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Mi piacerebbe davvero che chi li etichetta come melensi mi definisse il senso della parola.

In un tempo in cui ogni dannata serie televisiva ci propina storie d’amore che, più che sofferte, sono una vera tortura, intervallate da assurde figure geometriche a volte anche multiple, e in cui la definizione SLOW BURN è diventata praticamente una regola fissa, vedere due persone innamorarsi e amarsi è considerato peccato, scontato, troppo stucchevole.

Perché?
Perché si è perso per strada quel tipo di rapporto vero tra uomo e donna che dovrebbe essere l’obbiettivo di ogni innamorato.

Si preferisce l’angst, il tira e molla continuo, magari anche un terzo incomodo che fa battere il cuore della protagonista e la distrae dal rapporto principale. Si preferisce, in soldoni, quello che al tempo delle fiabe non era considerato affatto.

Ci si è dimenticati, in tutto questo minestrone di rapporti triangolari, e assurdità che nella vita reale non avrebbero alcun seguito, di come si fa ad amare l’idea dell’amore, e questo perché un rapporto senza questi elementi non permette di fuggire dalla realtà quotidiana.

Il realismo di una coppia sposata, che ha già passato tutto quello che il pubblico vuole per approdare ad una nuova avventura (quella delle difficoltà che la vita ci mette davanti ogni giorno), ANNOIA. Sebbene queste difficoltà vengano parafrasate in attacchi di giganti, maledizioni, streghe da uccidere, streghe da combattere e via discorrendo.

Persino un motto eccezionale come “I will always find you”, che ci riporta con la mente ai primi veri amori letterari e cinematografici che ci hanno fatto battere il cuore (Legend e Ladyhawke su tutti, a parer mio), diventa “scontato” e “ripetitivo”.

Il fatto è che DEVE essere ripetitivo, per appartenere ad una fiaba. Come il “I sogni son desideri” di Cenerentola o “So chi sei” di Aurora, c’è bisogno di un filo conduttore per una coppia che appartenga alle favole. Ancora di più se questo filo conduttore è, in realtà, il filo rosso che lega non solo loro due, ma TUTTA la loro famiglia (Charming che ritrova Snow, Emma che ritrova i genitori, Emma che ritrova Henry e, più importante di tutto il resto, EMMA CHE RITROVA SE STESSA).

Per questo motivo la frase “Sono melensi” mi mette addosso una profonda tristezza: trovare “melenso” quel genere di amore puro, solido ed incondizionato, che arriva a sublimarsi nell’atto finale di Snow che cede a David metà del suo stesso cuore pur di non lasciarlo morire, è di un’aridità senza precedenti.

 

Odio i buoni, mi piacciono solo i cattivi perché sono incompresi.

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Ooooh, questa è la mia preferita.

Chiariamo un punto, prima.

Come accennato in precedenza, le raffigurazioni del male nella letteratura/filmografia/televisione moderna sono estremamente devianti.

Le fiabe sono state scritte in periodi in cui il Male ed il Bene erano Nero e Bianco, in cui la distinzione era netta e in cui non si poteva, neanche volendo, provare alcun tipo di empatia per il cattivo di turno. (Sfido chiunque abbia letto il Signore degli Anelli a simpatizzare con Sauron)

Su questo filo sottile tra moderno e retrò, si aggirano indisturbati H+K, creando figure di Cattivi che dovrebbero essere come nelle fiabe classiche, ma si riscoprono vittime degli eventi come nelle storie moderne.

Alcuni altri, invece, cattivi non lo sono mai stati.

Il problema che si crea nel camminare su questo filo sottile è la confusione: confusione di ideali, confusione di moralità, confusione tra bene e male.

Ed il cattivo diventa “Badass”, ed il buono un mollaccione senza palle.

Nessuno pensa: “Al suo posto, avrei davvero strappato il cuore alla mia ex moglie perché mi ha messo le corna”?

No, nessuno lo farebbe. Ma nel discutere di una serie tv fa figo essere dalla parte del cattivo e considerare il buono un inutile appendice noiosa, senza fermarsi a riflettere su quanto sia difficile, in realtà, cercare di perseguire la strada della moralità e del bene.

Perché è questo che Snow e Charming fanno di continuo: prendono la via più difficile, più tormentata, ma sicuramente più giusta. E quando non lo fanno, vuoi per un momentaneo sbandamento, vuoi per un passo falso, le conseguenze sono catastrofiche (vedesi l’omicidio di Cora), e portano inevitabilmente ad una necessità di redenzione.

Amare i cattivi perché incompresi non è contemplato nel mondo delle fiabe. E’ contemplato invece il Bene che tenta di dare una possibilità di redenzione al Male, che tenta di indirizzarlo sulla strada del perdono e dell’assoluzione, che tenta di vedere del buono anche in ciò in cui non è presente. Caratteristica che sia Snow che David hanno ampiamente dimostrato di avere.

I Buoni non uccidono”, motto sopravvalutato e bollato come inutile pietà nei confronti di chi ci ha fatto del male, è l‘incarnazione stessa della speranza di luce che le favole ci insegnano. I buoni uccidono i mostri, ma non uccidono chi ha una possibilità di comprendere i propri errori. Piuttosto lo imprigionano, gli impediscono di fare del male, lo esiliano, consapevoli del fatto che potrebbe non essere la soluzione adeguata, ma fiduciosi che il soggetto in questione possa rendersi conto dei propri sbagli, e possa tentare di porvi rimedio, esattamente come da sempre fanno loro.

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In conclusione: Snow White e Prince Charming sono l’emblema di ciò che un eroe dovrebbe essere.

Innamorati e leali allo spasimo l’uno con l’altra, trasformano il loro rapporto nel simbolo di ciò che l’amore potrebbe rappresentare nella vita di ognuno di noi: Speranza, Abnegazione, Volontà, Sacrificio, Parità dei Ruoli e Comprensione.

Camminano assieme, fianco a fianco, sulla strada di quello che è un rapporto realistico pur nell’assurdità e nell’anti-realismo di una fiaba, antica o moderna che sia.

Snow White e Prince Charming insegnano ad amare, e lo insegnano a modo loro: attraverso la convinzione che l’Amore possa prevalere su qualsiasi difficoltà della vita, non importa quanto grande essa sia.

 

Il mio tentativo di convincervi, o quantomeno di prendervi per sfinimento, si conclude qui, Vostro onore e onorati membri della giuria.

Nella speranza di essere riuscita a convincervi a non detestare la migliore coppia telefilmica degli ultimi anni, mi inchino al vostro verdetto.

Ho concluso.

 

ARTICOLO ORIGINALE SCRITTO DA OCEAN

5 COMMENTS

  1. Già dalle prime righe, ero pienamente convinta della veridicità della tua arringa! Bellissimo Articolo!! Io sono per l’Assoluzione Piena!! – Daniela Pi

  2. la scena più bella per me è la 1×22 *.* loro due che si ritrovano dopo ben 28 anni!! quindi sì, direi anch’io assoluzione 😉

  3. Inutile che io dica a questa donna quanto la amo, perché lo sa.

    Completamente pertinente il passaggio sui personaggi buoni e su quelli cattivi.

  4. Semmai avessi bisogno di un avvocato è te che chiamerei ^^ io adoro i Charmings perchè sono cresciuta con le fiabe della Disney, ho sognato, ho pianto e ho riso contemporaneamente. Adoro il loro percorso in OUAT e non li trovo per niente scontati o melensi. E poi un amore così vero e così sofferto vale sempre la pena di essere contemplato. Sono fiabe non ce lo dimentichiamo mai. Le citazioni sono state un tocco di classe in questo articolo che, come tutte le cose che scrivi ed io leggo, sono un toccasana per lo spirito <3

  5. Ok, confesso che alla riga in cui hai ricordato come gli Snowing al momento abbiano un cuore in due mi sono venuti i lacrimoni…e io sono quella che ha difeso i Rumbelle nella battle tra le coppie di OUAT! Chiarisco innanzitutto che in quel caso era necessario mettere su una battle ma in realtà per me preferire una coppia e ODIARNE un’altra in questo show è praticamente impossibile, mi piacciono tutte, solo in modi diversi, e gli Snowing come hai detto tu ci ricordano anche che da piccoli preferivamo l’amore puro ai chiaroscuri dei cattivi (che, come hai giustamente chiarito – anzi chapeau per tutto quel paragrafo su bene vs male, è un’invenzione più moderna per delineare un villain). Articolo bellissimo e ben argomentato…e complimenti anche per tutti i richiami letterari, un piacere da leggere! 🙂

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