Kevin Williamson non è estraneo a difendere il suo lavoro.
Ai Television Critics Association quest’estate, il creatore di The Following e del nuovo thriller della CBS, Stalker, ha alzato un sopracciglio dicendo che se qualcuno non ama quello che sta guardando è liberissimo di cambiare canale. (‘Penso che alcune persone siano ancora disturbate da The Following’, ha detto al Tv Guide durante il panel).
Diversi spettatori hanno smesso di guardare The Following proprio per la violenza stomachevole in alcune scene di tortura ed omicidio compromettendo i relativi rating rispetto alle precedenti stagioni. ‘Io sono così orgoglioso di The Following, e non lo cambierei mai, dice Williamson, amo quel genere e lo rispetto. Mi piacciono le persone spaventate’.
E non ci sono nemmeno dubbi che Stalker non sarà uno show per tutti. Già dal pilot sono state mosse a Williamson accuse di violenze e di scene misogine non appena vista la scena di apertura (una donna arsa viva in un’auto), ma lui continua ad asserire che lo show non sarà violento come The Following, anzi verrà mostrato un diverso senso della paura.
‘E’ come se fossero arance e mele, dice, lo show è violento, ma la violenza è psicologica … riguarda quello che si cela nell’oscurità, quello che abbiamo nell’armadio o che fa capolino dalla finestra e sotto il letto. Sono delle paure diverse da qualcuno con un coltello in mano. Quindi lo troverete sì spaventoso, ma potrebbe anche non essere violento’.
Williamson dice che l’idea di Stalker da lui descritta come un ‘avvitamento unico in uno show poliziesco’, gli è venuta negli anni 90 mentre stava lavorando a Dawson’s Creek. ‘All’inizio ho scoperto dell’esistenza del TMU (Threat Management Unit della polizia di La), nel 1998. E dopo alcune ricerche ho pensato che sarebbe stata una bella idea per uno show televisivo: ogni crimine al mondo ha una sua base nello ‘stalking’ e con l’evoluzione di internet e dei media, anche lo stalking è aumentato vertiginosamente dal 1998. Nonostante lo show avrà un elemento criminale alla settimana, la storia generale ruoterà attorno a Beth Davis (Maggie Q), capo dell’Unità e al suo nuovo subordinato Jack Larson (Dylan McDermott), che è stato trasferito al dipartimento di recente, dalla squadra omicidi di New York.
‘Sono fatti della stessa pasta. Entrambi hanno dei segreti: sono molto bravi entrambi in quello che fanno e sembra che lavorino insieme altrettanto bene. Vedremo se abbasseranno le guardie e se lei riuscirà ad aprirsi con lui’.
Sia Beth che Jack hanno avuto le loro esperienze personali con lo stalking (dalla stessa parte della medaglia, tra l’altro, come scopriremo), e non appena si conoscono ci sarà tra loro una mutua antipatia.
‘E’ proprio un ‘non piacersi’ naturale, ma il loro rapporto è davvero fondamentale per la storia. E’ qualcosa che condiziona il loro modo di lavorare, è una cosa enorme. Beth è soprattutto una persona che rimane sempre concentrata. Ma nasconde qualcosa di davvero molto oscuro nel suo passato, e lo sta affrontando con il suo lavoro’.
McDermott aggiunge che lo show non sarà solo spaventoso, ma ci saranno anche dei momenti divertenti.