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Young Sheldon | Ne sentivamo davvero il bisogno?

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Young Sheldon | Ne sentivamo davvero il bisogno?

Probabilmente non è il massimo da parte mia dichiarare già in partenza che avrei visto questo pilot per pura curiosità ma sapevo già che non avrei proseguito la serie, perlomeno non in contemporanea: dà l’idea di essere prevenuti. Ma la verità è che lo ero e lo sono: prequel e sequel mi mettono sempre in allarme a meno che non si tratti di storie che poggiano su solidissime basi, e qui purtroppo, nonostante andiamo a esplorare l’infanzia del personaggio più iconico di una delle sit-com più popolari degli ultimi anni, non ce ne sono abbastanza.

La verità è che, per quanto mi riguarda, The Big Bang Theory ha già di per sé perso smalto nel corso degli anni e non vedevo la reale necessità di questo spin-off, che sembra perlopiù un ennesimo tentativo di mungere la vacca. Se aggiungiamo poi che serie e film con protagonisti bambini fanno pizzicare ulteriormente i miei sensi di ragno, arriviamo ad avvicinarci al perché mi ero già praticamente fatta un’idea ancora prima di vedere questo episodio.

Di per sé il concept non sembrerebbe neanche malvagio, il punto è che se non ci fosse l’aura del personaggio portato sotto i riflettori da Jim Parsons (che qui sentiamo come voce fuori campo e figura tra i produttori esecutivi insieme al solito Chuck Lorre) ad aleggiare sul tutto non sarebbe nulla di diverso da un milione di altre serie dello stesso genere. I personaggi finora mi sembrano abbastanza abbozzati e, tranne appunto Sheldon e sua madre, che abbiamo imparato a conoscere grazie alla presenza ricorrente in TBBT, non spiccano particolarmente.

Il rapporto tra il piccolo Sheldon e sua madre è forse uno dei punti di forza dell’intera serie a giudicare dalle premesse: mi piace la scelta dell’attrice, che ho trovato buona nel ruolo (per carità, non che si tratti di interpretazioni da Emmy, ma c’era comunque uno standard a cui conformarsi avendo visto spesso la signora Cooper e le sue caratteristiche, e questa sua versione più giovane convince), e perfino Iain Armitage non è insopportabile come mi capita spesso di riscontrare in attori così giovani (e anche qui, si tratta di reggere una parte alquanto consolidata, con le dovute differenze del caso dettate dalla diversa età del personaggio). Il legame tra i due sembra molto stretto e sarà sicuramente la principale fonte di situazioni più emozionali. Idem il padre, personaggio finora non affrontato con troppa introspezione ma, basandoci su quello che sappiamo di lui da TBBT, ogni minima apertura del piccolo Sheldon nei suoi confronti potrebbe smuovere le giuste corde emotive.

A conti fatti quindi, gran parte del potenziale della serie è derivata dalla serie madre, non da meriti intrinsechi di Young Sheldon, che ha anche spunti simpatici qua e là ma per ora appare perlopiù come un prodotto senza infamia e senza lode, nulla di rivoluzionario nel panorama televisivo.
Se desiderate comunque proseguire nella visione, i prossimi episodi andranno in onda sulla CBS a partire dal 2 novembre.

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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