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Will & Grace 9×02 – Ora sì che ci siamo!

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Will & Grace 9×02 – Ora sì che ci siamo!

Bentornati, amici addicted! Come avevo sperato nello scorso episodio, il mio adorato Will & Grace ha saputo riprendersi ed evolversi e, pur rimanendo fedele allo spirito della serie originale, si è rivelato in grado di crearsi un’identità più moderna e sicuramente più consapevole del numero di anni effettivamente trascorsi dalla conclusione dell’ottava stagione.

Gay sull’orlo di una crisi di… mezza età

Will e Jack sono arrivati a un momento inevitabile e catartico nella vita di ogni uomo, gay e non: la crisi di mezza età.
Nel corso dell’episodio entrambi si ritrovano ad affrontare una serie di dubbi amletici che ruotano attorno alla mancanza di sintonia con uomini giovani e attraenti e a come il solo sesso senza pensieri non sia a volte in grado di compensare il vuoto cosmico nel campo della conversazione.


Così Will viene posto di fronte a quella che potrebbe essere una versione più giovane di se stesso, se non fosse stato costretto ad affrontare la lunga serie di battaglie per l’affermazione della sua sessualità e, da persona integerrima quale è sempre stato, rinuncia a una notte bollente per ricordare a Blake, interpretato dal fantastico Ben Platt, che non è lecito dimenticare una guerra soltanto perché è finita e che bisogna comunque farsi carico del bagaglio di sofferenza delle persone che ci hanno permesso di ottenere i privilegi di cui al momento godiamo.

Per Jack, che è sempre stato, almeno all’apparenza, più superficiale e frivolo, la situazione è decisamente più difficile: essendo da sempre abituato ad avvalersi del suo fascino per saltare da una sordida relazione all’altra, la presunta perdita dell’avvenenza rischia di rappresentare uno scoglio insuperabile.
Il suo arrendersi all’evidenza e alla necessità di trovare qualcuno della sua età è una virtuale posa dell’ennesimo mattone nel suo processo di crescita individuale e lascia finalmente intravedere la possibilità che l’uomo sia finalmente pronto per una relazione adulta e seria.
Da un lato spero che questa relazione si sviluppi proprio con Will, dall’altro ho timore che un’eventualità del genere distrugga in maniera irrevocabile gli equilibri del nostro quartetto (piccola nota a margine: il mio ragazzo, che non ha mai visto altro episodio di Will & Grace a parte questo, a metà episodio se n’è uscito con un “Ma perché questi due non si mettono insieme?” riferito a Will e Jack).

Rosario, where are you?

Devo ammetterlo, quando Bridget, la nuova cameriera di Karen, ha fatto riferimento a Rosario, mi è scesa una mezza lacrimuccia. Il rapporto di odio e amore fra le due donne era una delle cose che mi faceva amare così tanto lo show (come dimenticare la loro folle corsa sulla moto d’acqua?).

La dinamica che c’era fra le due sembra essersi tuttavia in qualche modo ricreata, pur senza avere la stessa inarrivabile potenza comica, fra Karen e Grace, la cui linea narrativa ha saputo strapparmi risate fragorose e reggere senza nessun problema il confronto con le prodezze di Jack, che in questo episodio sono state particolarmente esilaranti.
Le scene nella doccia sono state perfettamente bilanciate e hanno saputo costruire a suon di battute al fulmicotone il percorso che ha portato le due amiche a rivelarsi quanto in realtà ci tengano e siano indispensabili l’una per l’altra.

 

Voto quindi decisamente positivo per questo secondo episodio, che ha avuto fra gli altri l’innegabile pregio di divertire uno spettatore che non si era mai accostato prima alle avventure del nostro quartetto di squinternati preferito (al punto che c’è già un certo cofanetto in viaggio verso casa nostra… muahuahuah!).

Fra le cose che secondo me hanno funzionato meglio:

  1. La capacità di strappare una risata senza proferire verbo (mi riferisco soprattutto alle espressioni spesso spassose dei protagonisti o alle evoluzioni di Karen in doccia).
  2. Le uscite sempre fantastiche di Karen (quando pensava che la cameriera fosse in realtà un leprecauno che aveva posseduto la sua doccia mi ha letteralmente stesa).
  3. La capacità di saper integrare momenti emozionali e tematiche importanti in un contesto decisamente spensierato e leggero.

Per oggi è tutto, vi do appuntamento alla prossima settimana per il terzo, irresistibile episodio!

 

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Nata come Elisa, fin da bambina dimostra un’inquietante e insopprimibile attrazione per i telefilm e per il bad boy di turno. Le domeniche della sua infanzia le trascorre sfrecciando con Bo e Luke per le stradine polverose della sperduta contea di Hazzard. Gli anni dell’adolescenza scivolano via fra varie serie, senza incontrarne però nessuna che scateni definitivamente il mostro che dorme dentro di lei. L’irreparabile accade quando un’amica le presta i DVD di Roswell: dieci minuti in compagnia di Michael le bastano per perdersi per sempre. Dal primo amore alla follia il passo è breve: in preda a una frenesia inarrestabile comincia a recuperare titoli su titoli, stagioni su stagioni, passando da “Gilmore Girls” fino ad arrivare a serie culto quali “Friends” ed “ER”. Comedy, drama, musical… nessun genere con lei al sicuro. Al momento sta ancora cercando di superare il lutto per la fine di “Sons of Anarchy”, ma potrebbe forse riuscire a consolarsi con il ritorno di Alec in quel di Broadchurch…

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