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UnREAL | Recensione 2×07 – Ambush

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UnREAL | Recensione 2×07 – Ambush

Che puntata, fan di UnREAL! Lo dico ogni volta, credendo che si sia raggiunto il limite degli eventi scioccanti ai quali veniamo regolarmente sottoposti, ma la verità è che, con il passare delle settimane, la faccenda si sta facendo molto più seria e complessa del previsto.

Ho sempre sostenuto che UnREAL non fosse un programma trash, da godersi come passatempo estivo, se pure possa inizialmente dare quell’impressione. Al contrario, uno dei suoi principali intenti, che lo rendono uno show all’avanguardia e coraggioso, è sempre stato quello di farsi portavoce di alcune delle tematiche sociali più attuali, per favorire il dibattito. Tra questi, principalmente, viene messo in scena il ruolo della donna nella società, rendendo protagoniste due donne estremamente forti e competenti, molto poco politicamente corrette, che cercano di scrollarsi di dosso gli stereotipi di genere, con il risultato di mostrarci per la prima volta in televisione due antieroine, che non hanno paura di apparire ciniche, manipolatrici, spietate e profondamente immorali.
Rachel e Quinn sono due donne molto capaci, sicuramente più degli uomini con i quali sono costrette a confrontarsi, e che devono combattere ogni giorno contro un mondo maschilista che cerca sempre di sopraffarle. Il tema femminista è molto importante, come viene ribadito dalla stessa Rachel nella prima puntata della prima stagione (ci ricordiamo quella maglietta?), e se vi è capitato di leggere qualche sua intervista, dalla creatrice, Sarah Gertrude Shapiro (regista di questa puntata).

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In questa stagione è stato introdotto un altro tema sociale della medesima importanza, tempisticamente perfino più urgente: il movimento #BlackLivesMatter.
Era stato chiaro fin dall’inizio, vista la scelta rivoluzionaria del primo tronista nero nell’intera storia di Everlasting, chiaro riferimento – ed evidente critica – al network ABC che con il vero “The Bachelor” ha sempre preferito una linea conservativa. In questa puntata la questione avanza di livello, toccando con decisione un nodo doloroso e purtroppo attuale, della società americana: le aggressioni, spesso mortali, per mano delle forze dell’ordine ai danni di persone innocenti, ma ritenute sospette solo perché nere (come nel caso di poche settimane fa di Philando Castile e Alton Sterling). La pelle scura come potenziale sentenza di morte, in pratica. Con una agghiacciante coincidenza di tempi non voluta (la puntata è stata girata sei mesi fa), UnREAL ha deciso di raccontare la storia di Romeo, cugino di Darius, tornato nello show per dare supporto allo scapolo ai ferri corti con la produzione, che viene ferito da un colpo di pistola da un poliziotto bianco. Al momento non è chiaro se morirà o meno (io punto per il no). Si tratta di un caso in cui la vita, purtroppo, imita l’arte.

Nonostante lo shock dei minuti finali, così inaspettati e drammatici da essere difficili da metabolizzare, procediamo con ordine.

La puntata si apre con una scena stucchevolmente domestica, in cui Coleman, anche detto The Boring Man – Portatecelo Via, invita Rachel, nientedimeno, al matrimonio della cugina in quella che, immagino, sarà una normale famiglia perfettamente funzionale in senso borghese. Avercene di uomini che vogliono portarti a conoscere l’intera congrega di parenti di ogni ordine e grado, la prima volta in cui, apparentemente, staccate da un lavoro claustrofobico e competitivo. Capisco molto bene il desiderio, perfino la necessità, da parte di Rachel, di avere un vita normale, oserei dire sana, composta da lei, un bravo ragazzo, la casa con lo steccato e tanti bei programmi televisivi che “che fanno la differenza”. Rachel sta cercando disperatamente un punto fermo nella sua esistenza, un porto sicuro che la ancori e che le dia un senso. È Coleman che, arrivati a questo punto, mi fa venire voglia di spingerlo giù da un dirupo con un forcone. Ho tentato con tutta la buona volontà di dare un significato alla sua presenza, passando dall’aspettarmi che fosse un subdolo doppiogiochista (magari!), al cercare di farmelo piacere perché unico volto onesto tra tutti i pescecani lì riuniti, ma non ho potuto fare a meno di esultare quando finalmente Quinn riesce a cacciarlo, a fine puntata, riprendendosi legittimi trono e corona. Posso perdonare tutto ai personaggi di UnREAL, ma non il tedio dell’esistenza.

[#LePerleDiColemanIlSaggio]

Ecco che quindi Adam spicca come l’unico uomo capace di “energizzare” un set che non brilla di nessuna luce, se non quella dell’ovvietà. Ripeto dalla scorsa settimana: non sono stata una grande fan di Adam lo scorso anno, ma quest’anno sembra oro, rispetto agli insignificanti Coleman e Darius. Vogliamo parlare della sua chimica con Rachel, così naturale e spontanea, rispetto al nulla che io vedo tra lei e Coleman?
Adam è cambiato, rispetto al passato. La bruciante umiliazione l’ha fatto maturare e anche il volontariato in Africa ha ampliato le sue prospettive, permettendogli una riflessione più matura su se stesso. [Per inciso: quanto è stata irritante Rachel quando gli ha detto, sprezzante: My Africa? ].
Come ha sbandierato ogni cinque minuti a chiunque lo stesse ad ascoltare, Adam è tornato per Rachel, nonostante sappia decifrare molto bene le strategie di Quinn, ma accettandole, come tutti, per perseguire il suo scopo. Do ut des. Se poi nel frattempo ti devi levare i vestiti e metterti in costume, chi siamo noi per muovere delle critiche legittime eccetera.

UnREAL Ep. 207 - "Ambush" - Day 01 of 07, Mai 6, 2016, Burnaby, BC, Canada
Quello che non comprendo è come mai qualsiasi essere maschile ed eterosessuale – tranne Chet – venga non solo attratto da Rachel, ma addirittura divorato dall’ossessione per lei. Jeremy, Adam, Coleman sembrano cadere nella malia di una fattucchiera che, onestamente, io non trovo così speciale e affascinante da creare tanto scompiglio e, soprattutto, senza che lei faccia nulla per attirarli nella sua orbita. La incontrano e, dopo due minuti, lasciano fidanzate/vogliono fuggire con lei abbandonando programmi televisivi/si propongono di salvare il mondo un programma culturale alla volta. Quel che è peggio è che la vogliono a tutti i costi, visceralmente, senza sembrare però davvero interessati a capirla. Ognuno vuole trasformarla in qualcosa che non è. Forse perché, di fatto, nemmeno Rachel sa di che cosa sia fatta veramente, quali siano (e se esistono) le fondamenta della sua persona ed è quindi facile per lei adeguarsi all’entusiasmo dell’uomo del momento.

Ho apprezzato la presenza di Adam, perché ha un carisma del tutto diverso dall’insipido Darius e le telecamere sembrano amarlo.
Come tutti gli altri uomini di Rachel, anche lui all’inizio sembra solo voler imporre la sua opinione, senza rispettare i suoi dinieghi, al punto che Rachel stessa deve ricorrere a un gesto piuttosto inelegante, per fargli capire che non c’è trippa per gatti. D’altro canto è vero però che in quanto a “messaggi ambigui”, Rachel non si fa mancare niente, considerando che afferma di non averlo mai amato, proprio mentre si lascia slacciare i pantaloni. Non che noi non facciamo il tifo per Radam (ho appena scoperto il nome della ship), ma poi non lamentarti se lui non vuole mollare il colpo, visto che, in fondo, il tuffo nel passato non ti è dispiaciuto, eh, Rachel?.
 

Adam serve a riportare alla ribalta l’interrogativo evergreen che, a turno, tutti gli uomini le hanno posto: Che cosa ci stai a fare qui? Non vedi che è un posto malsano che ti distruggerà? (Io vorrei capire, invece, che cosa ci facciano loro, lì, se è così pericoloso e perché non ne stiano lontani-vi salutiamo caramente).
Adam le pone la domanda in modo appassionato: si vede che tiene a lei e che l’allontanamento da Everlasting gli è servito per vedere la situazione in modo più lucido e maturo (la scorsa stagione Adam era di sicuro molto meno maestro zen di quanto voglia apparire ora).

This place is a vortex of evil and dysfunction turning everything it touches to shit.

How do you not see that? It’s ruining your life.

Rachel non manca di rifilargli la solita risposta che personalmente non sopporto più: voglio cambiare la vita della gente che ci segue, voglio fare un tipo di televisione che abbia un senso blablabla.
 
Lui, che in quel momento riunisce le istanze di tutto il pubblico dal giorno uno, le fa presente che è completamente fuori strada, visto che Everlasting, questo grande programma rivoluzionario che intende colpire le coscienze sta, di fatto, mettendo in scena un appuntamento finto, su una gondola finta, sopra a un lago finto – il che mi ricorda la cavalcata di Adam dello scorso anno. [Aggiungerei: con le ceneri del fidanzato morto finite in bocca al povero Darius “Oh, my God, dead guy in my mouth!“. Dichiaro questa frase vincitrice assoluta di UnREAL passato e presente. Non ho ancora smesso di ridere: com’è che quest’anno tutti i momenti romantici con le ragazze hanno sempre un epilogo drammatico o dissacrante?]. Adam conclude con un “You’re completely delusional” che rappresenta il pensiero di tutti. È vecchia questa storia, Rachel. Non ci credi più nemmeno tu.

Quinn, nel frattempo, è stata impegnata a far progredire, con la solita velocità turbo che contraddistingue le storie d’amore in UnREAL, il suo rapporto con l’Uomo delle Meraviglie, che, dopo due giorni, le confessa sognante che sarà pure strana (eh), ma lui è già innamorato cotto e, tanto perché sia chiaro, lui vuole una partner con cui fare tanti bambini (da due a cinque) e vivere felici e contenti con tutti i loro network e miliardi. Chissà se questo angelo del focolare potrà essere Quinn. Go, Quinn, vai a preparare le marmellate nel Vermont (cit.). Niente è più lontano da me dell’immagine di una Quinn devota al ruolo materno (a proposito di uomini che idealizzano le donne che si trovano davanti, senza minimamente desiderare conoscerle meglio). È raro però vederla tanto rilassata e finalmente felice.

Quinn ha anche tentato qualsiasi mezzo per riavere Rachel tutta per sé, prima convincendo l’ingenuo Booth a puntare su Coleman, perché lui è un piccolo genio, qui è sprecato, portalo con te nel mondo, fallo felice (Coleman non ci mette nemmeno un minuto a sbarazzarsi di Rachel, sua tanto decantata partner, per iniziare a parlare dei loro progetti per conto suo, giusto per portarsi avanti. E i modi servili con cui si rivolge a Booth? Pathetic) e poi cercando di allontanare Coleman da Rachel anche sul piano sentimentale, offrendole sul piatto la tentazione di Adam che, non lo ripeteremo mai abbastanza, Rachel, era una mela da cogliere! Non da lasciare sotto la doccia! E continuando a punzecchiarla sull’ex amante, di fronte a Coleman.

 
Anche in questo caso noterei l’assoluta insignificanza di Coleman che, di fronte a un uomo belloccio che viene a cercare la sua fidanzata alle tre di notte, invece di credere alla naturale evidenza, lascia che gli venga rifilata la storiella che Adam è stato vittima della sindrome di Stoccolma (!!), in cui tutti si innamorano di Rachel per via della cattività in cui sono costretti. Coleman, ma che cosa dobbiamo fare con te? Neanche Darwin potrebbe trovare delle giustificazioni. È talmente ovvio che sta mentendo, non fa che deglutire!

Il gioco di Quinn è piuttosto evidente a tutti, compresa la stessa Rachel (del resto, è pur sempre l’allieva che ha dimostrato di aver superato la maestra, in più occasioni). La loro separazione diventa sempre più pesante da sopportare perché sono magiche solo quando stanno insieme. Devono solo rendersene conto per l’ennesima volta. Come sempre, anche se le loro interazioni durano solo qualche minuto, è sufficiente perché la scena acquisti subito qualità superiore. Rachel scopre il suo gioco e la invita a farsi una vita e di smettere di essere tanto ossessionata da lei. Deve andare oltre. Ed è già la seconda volta, dopo il consiglio datole dalla dottoressa Wagerstein, che Quinn si sente dire che non è normale il rapporto che la lega a Rachel. Anche in questo caso, Quinn raccoglie al volo l’invito e decide di dedicarsi una meritata serata lontana dal set, insieme a Booth. Continuo a pensare che il rapporto tra le due sia insano, morboso e un chiaro esempio di co-dipendenza da manuale. Che però sia Rachel a farlo presente mi fa affermare Da che pulpito, visto che, volenti o nolenti, in queste ultime puntate le due non hanno fatto altro che convergere l’una verso l’altra, a pari merito. Non è certo Quinn a rincorrerla senza che Rachel ci metta del suo.

La scena finale nasce sulle ceneri sul disastro della serata di Darius che, sempre più intollerante al contesto in cui è costretto a vivere, decide di andare contro il regolamento e di darsi alla pazza gioia, almeno per una sera. Poveretto, per me si meritava di divertirsi almeno per un paio d’ore, visto che la sua presenza nel reality è sempre più sofferta.
Coleman, stupendomi inizialmente, decide di aderire all’idea di Rachel di chiamare i poliziotti per segnalare un furto d’auto, perché una macchina di lusso con alla guida un nero non mancherà di attirare l’attenzione e verrà sicuramente fermata, innescando il drama che tutti bramano in Everlasting. Ho pensato, in preda allo stupore, che avesse subito un’improvvisa mutazione genetica da bravo ragazzo che fa la cosa giusta, al produttore assetato di ascolti a ogni costo (e non era lui ad aver sostenuto, poco prima, che non gli piace la vita condita dalla tossicità dei drammi?).
Proseguendo, ho capito che il suo intento non si è mai discostato dal suo desidero di risvegliare le coscienze collettive affrontando questioni sociali rilevanti, in questo caso il razzismo della polizia nei confronti delle persone di colore, che è concorde quindi nell’innescare. Se pure nella sua logica non fa una piega, si tratta pur sempre del punto di vista di un uomo bianco che va a toccare una questione delicata, e solo per i propri interessi. È, secondo me, una velata forma di razzismo nascosta sotto una bella copertura progressista, che tanto piace a Coleman.
La situazione prosegue come da copione: l’auto viene fermata e per Darius e Romeo si mette da subito male, quando i poliziotti non intendono riconoscergli uno status privilegiato solo perché giocatore di football. Il che sarebbe anche auspicabile, visto che la legge dovrebbe essere uguale per tutti, se non per il fatto che precipitiamo subito nel verso opposto, quando i due vengono immediatamente trattati con sospetto, anche perché ci sono due donne bianche nel sedile posteriore e una di queste è evidentemente in uno stato alterato, e loro sono invece neri.
Il tutto si potrebbe ancora concludere senza danni, se non fosse che Rachel decide di intervenire e io credo che lo faccia quando la situazione le si para davanti agli occhi in tutta la sua gravità: si tratta di vita reale, non del mondo contraffatto in cui vive e che sa gestire. Ha confuso i livelli e ha creduto di avere il potere di manipolare la situazione anche fuori dal set, dove è regina indiscussa e dove può muoversi liberamente senza pagarne le conseguenze. Infatti, è proprio il suo irrompere incontrollato dai boschi a mettere in allarme il poliziotto che, messo di fronte a donna bianca urlante e nero sospetto in movimento, fa partire per istinto un colpo che ferisce il bersaglio più ovvio, cioè uno dei due uomini di colore. Almeno Rachel si è resa conto che la situazione si stava facendo pericolosa e che doveva fare in modo di proteggere le persone coinvolte, mentre Coleman, sempre pensando solo alla sua gloria, avrebbe lasciato i suoi concorrenti a gestirsela da soli. Dove è finita l’immagine da Moralizzatore che ci ha sempre propinato?

Il resto della puntata viene vissuto attraverso la mente sconvolta e ovattata di Rachel, che ha subito il crollo definitivo e che probabilmente non si rende nemmeno bene conto di quello che succede intorno a lei. Non è nemmeno in grado di prendersi cura delle ragazze, che le si rivolgono in cerca di aiuto. La faccenda è seria e grave, per quanto riguarda Rachel. Se lo scorso anno non era stata lei a sostituire le pillole di Mary, e quindi non era di fatto colpevole, in questo caso la responsabilità è facilmente riferibile a lei. Non che sia colpa sua, come le fa notare giustamente Coleman, la colpa è di chi ha sparato precipitosamente. Però Rachel ha spinto alle estreme conseguenze la sua ossessione della ricerca della storia sempre eclatante, superando ancora una volta i limiti morali, come lei e Quinn hanno sempre fatto, senza che nessuno venisse a presentare il conto. Questa volta si è spinta troppo oltre, ha sforato in un ambito che non è di sua competenza. Se allerti la polizia perché dia la caccia a due uomini di colore, sperando che si manifesti il razzismo, per poterlo documentare, stai andando a innescare una miccia pericolosa che avrà conseguenze potenzialmente terribili. E l’ha fatto anche nella sua distorta idea di creare una televisione rivoluzionaria che aiutasse l’umanità a uscire dalla barbarie. La bolla in cui si era rinchiusa, quella per cui nessun mezzo era abbastanza pericoloso, o immorale, per lo scopo che si affannava a ricercare, le è scoppiata in faccia.
Come l’accusa giustamente Jay, forse è il caso di rivedere la sua presenza nello show, ma, aggiungerei, anche il suo intero sistema di valori e il posto nel quale si colloca rispetto a esso. Non è il Messia mandato a salvare il popolo ignorante a colpi di televisione culturale. E, soprattutto, non è la sua storia. Non toccava a lei creare le condizioni perché si sviluppasse una trama tanto rischiosa. Ha pensato solo a se stessa (e Coleman con lei), invece di rendersi conto che stava giocando con la vita delle persone di cui, oltretutto, doveva occuparsi.
Rachel ha un tracollo nervoso e viene inghiottita da quel buco nero che tanto disperatamente ha cercato di allontanare da sé, fin dall’inizio della stagione, forse da tutta la sua vita. È Adam a occuparsi di lei, nel tentativo di confortarla, ed è attraverso le parole che Rachel gli strilla contro, ormai priva di controllo (come sempre, applausi a Shiri Appleby, che sa interpretare magnificamente tutti i turbamenti emotivi di Rachel, anche quando si fanno estremi. Datele un Emmy!) che capiamo che cosa l’ha mossa da sempre, qual è il suo desiderio più grande: quello di essere salvata da un uomo. Desiderio che, lo sappiamo tutti, è irrealizzabile: le persone devono salvarsi da sole, non può aspettare che sia un uomo, o Quinn (o sua madre!!) a farlo.

There was, like, this tiny, little window of hope where you could have, like, saved me, and you didn’t. 
And now every single thing inside of me is just, like, this little black hole.
It’s, like, dead inside.

Adam la lascia sola, ma, in un ultimo gesto da gentleman si accomoda fuori dal suo camper, per, semplicemente, esserci per lei.

Il dietro le quinte di Everlasting viene completamente ribaltato: Quinn riassume il ruolo di showrunner non solo nei fatti, ma anche nei titoli. Come sottolinea lei stessa, non ha mai smesso di fare il suo lavoro, mandando avanti lo show di fronte al nulla decisionale di Coleman, che viene cacciato, perché ritenuto responsabile. Rachel, in uno stato ormai catatonico, segue la madre che, come un avvoltoio, cala su di lei per trascinarla in una clinica psichiatrica. Il volto terreo di Quinn ci segnala la sua inquietudine, che diventa la nostra, sull’impatto che l’intervento della madre di Rachel avrà sulla sua salute mentale.

L’ultima, impressionante, immagine di Rachel è quella di lei sdraiata su un letto in una camera spoglia, completamente in balia della madre, priva di ogni volontà.

In ultimo si scopre finalmente il gioco di Hot Rachel, da sempre più interessata ai panni sporchi di Everlasting che non di farsi scegliere da Darius, facendoci sospettare da subito che avesse un secondo fine molto poco innocente. Facendo leva sul senso di protezione di Jeremy che corre a salvare la ragazza sconvolta dagli ultimi accadimenti, lo induce a tirar fuori tutti gli scheletri dall’armadio, che vengono prontamente registrati sul suo telefono. È una giornalista che vuole fare uno scoop su Everlasting come programma, o ha interessi specifici su Rachel? O è forse stata mandata da una delle concorrenti dello scorso anno? (Ho letto che si suggeriva l’idea che potesse trattarsi di qualcuno legato a Mary).

Che cosa ne pensate della puntata? Vi ha sconvolto? Vi è piaciuto il ritorno di Adam? Fatemi sapere! Vi lascio con il promo della 2×08 e vi ricordo di passare da questa pagina per tenervi sempre aggiornati sulle ultime notizie di UnREAL.
UnREAL Italia

Alla prossima settimana!
– Syl

4 COMMENTS

  1. Adam mi è piaciuto moltissimo, in questo episodio. Mi era piaciuto anche l’anno scorso, e ho davvero sperato che lo facessero tornare. Come hai scritto tu, lui e Rachel hanno una chimica pazzesca ed è stato la bocca della veritá. Coleman è un ipocrita, Quinn è una stronza coi controfiocchi, anche se credo che voglia davvero la famiglia di cui le parla Booth. Ama in modo contorto, ma ama. L’ambiente in cui si trova l’ha spinta a vedere tutto in modo distorto.
    Sono d’accordissimo sull’ottima analisi che hai fatto di Rachel. Mi dispiace per lei, è sempre stata in bilico, e ora è precipitata nell’abisso.
    Complimenti per la recensione, è stato molto interessante leggerla!

    • Grazie! 🙂 Anche io ho trovato piacevolissimo il ritorno di Adam! E pensare che non ero una grande fan, ma ha davvero “ri-energizzato” la puntata. Adesso con Darius in ospedale e il futuro incerto, non disdegnerei se lo lasciassero lì a fare qualsiasi cosa (come farà Darius a tornare, in fondo? Quanto successo a suo cugino è obbiettivamente grave anche senza tener conto che non aveva più nessun entusiasmo a rimanere). Sono curiosa anche di vedere come farà Rachel a uscire dalla clinica e riprendere il suo posto accanto a Quinn. Sono d’accordo con te che quello di Quinn è affetto sincero, come dici tu, ama in modo contorto, ma ama. La sento autentica, soprattutto nella sua relazione con Rachel, anche se non si risparmiano i colpi bassi.
      Grazie ancora per essere passata 🙂

  2. Che dire? Questo telefilm mi stupisce sempre più! Puntatona.
    Quando ho iniziato a seguire, per puro caso, Unreal, lo scorso anno, pensavo si trattasse di un telefilm leggero, da seguire spensierata durante il periodo estivo. Ben presto ho dovuto fare i conti, invece, con un telefilm non facile, non assolutamente distensivo, che sotto il velo di trash legato al programma tv prodotto, offre tanta “sostanza”. E questo episodio ne è stato un altro grande esempio. Quel finale mi ha totalmente colta di sorpresa O.O
    In merito a Rachel, anche io mi son chiesta come sia possibile che tutti gli uomini vengano “attirati nella sua orbita”, e come sia possibile che, di fatto, nessuno la capisca fino in fondo. Ho trovato estremamente interessante e bella l’analisi che hai proposto: una Rachel che non sa di che cosa è fatta veramente, quali siano le fondamenta del suo essere e che quindi si adegua facilmente all’uomo che le è accanto.
    Altro momento molto intenso: lo sguardo di Quinn mentre Rachel se ne va con la madre. Uno sguardo che dice tutto. Ha vinto la battaglia contro Coleman, si è ripresa il ruolo che le spetta nello show, ma è una vittoria a metà. Ha “perso” Rachel.

    Capitolo Hot Rachel, non mi aspettavo assolutamente questa svolta, ma mi piace molto e tutto ora si fa ancora più interessante. In una stagione in cui le corteggiatrici sono rimaste in secondo piano, questo twist mi ha stupita e l’idea che possa trattarsi di una “spia” inviata da qualcuno legato a Mary, mi intriga molto.
    Momento leggero top della puntata: la gondola finta, sopra un lago finto 😀 (è vero, sono tornata mentalmente alla cavalcata dello scorso anno XD).
    Come sempre, fantastica analisi.
    Alla prossima! 🙂

    • Ciao! E grazie di commentare tutte le settimane 🙂 Anche io lo scorso anno l’ho iniziata incuriosita, più che altro, dal dietro le quinte di uno spettacolo televisivo, intendendo non solo le pugnalate alle spalle (:D), ma proprio tutto quello che serve a creare uno show, ma già dopo qualche puntata finivo la visione un po’ scossa. Non è sempre facile da guardare e non è un programma leggero, anche se la patina confonde. Hai perfettamente reso l’idea con Quinn che ha capito di aver perso Rachel. Io l’avevo interpretata più come una preoccupazione sui danni che la madre le infliggerà (non uso nemmeno il condizionale), ma in effetti lo sguardo era di una persona che aveva visto il pericolo in faccia.
      Comunque io vorrei che Hot Rachel e Jeremy si avviassero insieme verso il tramonto e tanti saluti. Non so chi mi irrita di più tra i due (peraltro Adam ha capito subito chi si trovava davanti. Adam, rimani, ci serve la tua presenza!).
      Graham è il vincitore morale di Everlasting XD
      A martedì prossimo 😀

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