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Una mamma per amica | Un’occhiata quindici anni dopo

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Una mamma per amica | Un’occhiata quindici anni dopo

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Quindici anni fa, Lorelai Gilmore entrava di corsa nel suo rifugio preferito, il locale di Luke, per il suo primo caffè del mattino.
“Ti prego, Luke, ti prego, ti prego, ti prego”, dice Lorelai, tenendo la sua tazza personale vicino al petto.
Luke Danes conosce il suo “problemino” e sa che ha già bevuto cinque tazze – ma chi può resistere al fascino di Lorelai Gilmore?

Era il 5 Ottobre 2000 quando Una mamma per amica ci ha presentato Lorelai e la sua brillante, timida, figlia Rory – due tra le persone più dipendenti da caffeina del mondo – insieme a tutti gli altri abitanti eccentrici della cittadina di Stars Hollow, Connecticut. L’attrice Lauren Graham, guardandosi indietro, ricorda di essere stata caffeinomane esattamente come Lorelai.

“Bevo molto caffè. Ci sono stati momenti sul set, in cui se ne avessi bevuto di più sarei morta, quindi qualche volta c’era dell’acqua, dentro”.

Per celebrare il quindicesimo anniversario dello show, EW ha intervistato Lauren Graham e la creatrice Amy Sherman-Palladino per parlare del pilot, che è stato l’inizio di tutto e di come sarebbe adesso la relazione tra Lorelai e Rory.

La perfetta Lorelai.
Riguardo al suo provino, la Graham non ricorda esattamente quale sia stata la scena provata – probabilmente era quella in cui affronta Rory che non vuole più andare alla Chilton per colpa di Dean (Jared Padalecki), il nuovo ragazzo appena arrivato in città – ma dall’inizio, la Graham ha sentito subito un “legame” con il ruolo. Ai tempi, però, aveva un altro ingaggio.

AMY SHERMAN-PALLADINO: “Il nostro direttore del cast continuava a dire: “Dobbiamo avere Lauren Graham”. Continuava a farmi vedere la sua foto e io rispondevo: “Ha firmato per un altro show, non voglio innamorarmi di qualcuno che non posso avere, sarebbe crudele, e dovrò farne i conti per il resto della mia vita”. Quindi, per un po’ nessuno l’ha più nominata. Alla fine, quando è stato chiaro che non stavamo trovando la nostra Lorelai, ho ceduto. “Bene, portala qui, fammi innamorare di qualcuno che non posso avere”. Per fortuna l’altro show è stato cancellato e quindi ho potuto avere lei.”
LAUREN GRAHAM: “Ho provato due cose: la prima è che il pensiero che qualcun altro avesse questo ruolo mi faceva impazzire. E’ stata una scintilla, leggi qualcosa e pensi: “Wow”. Sono entrata nel personaggio dall’inizio, ho sentito proprio quel “legame”. Ero davvero connessa con quella storia. E non ho mai sentito una cosa del genere. Era qualcosa a metà tra drama e commedia ed era una cosa non comune che mi è piaciuta subito.”

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La sigla.
Ogni settimana, Una mamma per amica mandava in onda “Where you Lead”, che, secondo la Palladino, è la più bella canzone del mondo.

SHERMAN-PALLADINO: “Cercavamo qualcosa di tradizionale e cosa c’è di più tradizionale di Carole King? Non c’è nessuno meglio di lei. E’ una canzone che parla di legami e di “Dove mi porterai, ti seguirò – saremo sempre insieme”. Volevo usare la canzone, ma non c’era nessuna possibilità che accadesse, eravamo un piccolo show, praticamente non esistevamo ancora e Carole King è una leggenda. Siamo andati da lei e quello che è successo è stato strano, ci ha detto: “Non suono più quella canzone ai concerti, perché parla di una donna che segue un uomo e adesso i tempi sono cambiati e non voglio più cantare una canzone del genere. Ma mi piace l’idea che si adatti a una madre e una figlia, e se posso registrarla di nuovo con mia figlia, e farle avere un altro significato, mi piacerebbe farlo”.
E’ stata sua l’idea quella di farlo con sua figlia [Louise Goffin] e per noi è stato un colpo di fortuna incredibile. E se fossimo andati in onda per cento anni, non l’avremmo mai cambiata. Come avremmo potuto? Santo cielo. E’ la miglior canzone del mondo!”

La famiglia.
Alexis Bledel, che ha interpretato Rory, e la Graham erano molto unite sul set, ma oltre a questo, il telefilm ha esplorato i rapporti familiari in senso più esteso, creando quello che la Sherman-Palladino chiama: “Uno show intergenerazionale”.

SHERMAN-PALLADINO: “Penso che ci sia stato qualcosa di magico tra di loro, che in parte è stato creato e in parte è venuto naturalmente… Lauren e Alexis hanno trascorso molto tempo blaterandosi addosso, e camminando per le strade di Stars Hollow. C’era molto cameratismo tra di loro, ed è una cosa che non si può costruire”.
GRAHAM: “E’ stato molto bello. Io sono rumorosa e vulnerabile, Alexis lo era ancora di più – soprattutto all’inizio. Quindi è stato un legame naturale. Ho già raccontato questa storia, ma lei era agli inizi e questo è uno show molto complicato, anche se sembra leggero e divertente, perché Amy voleva che le riprese fossero perfette, senza difetti… la telecamera ci seguiva e noi dovevamo svoltare a un certo punto, o fermarci. Avevamo un percorso delimitato e quando andavamo oltre, dovevamo tornare indietro. Ci sono molte scene in quei primi episodi in cui me la tengo letteralmente al fianco. Non so se l’abbia mai notato o se se ne sia curata, ma ha funzionato ed è servito a farci sembrare molto unite, perché non la mollavo fisicamente.”
SHERMAN-PALLADINO: “E siamo stati fortunati con Ed [Herrmann] e Kelly [Bishop] perché non penso che qualcuno sapesse da prima – di sicuro non lo studio o il network, quanto sarebbe diventata importante questa famiglia. Kelly Bishop era l’altra ragazza Gilmore. E’ uno show intergenerazionale, tutte le generazioni dovevano essere rappresentate, altrimenti non sarebbe stato completo. E’ stato grandioso avere quei genitori, e quei nonni, ci hanno permesso di affrontare percorsi che, diversamente, non avremmo potuto intraprendere.”

Ricordi del pilot.
Le riprese del pilot sono state fatte in Canada, e quei primi giorni riportano memorie di gran freddo (quelle povere piccole ballerine!), mentre il cast cominciava a conoscersi.

GRAHAM: “Girare un pilot è sempre molto strano. Cerchi di stabilire una storia con delle persone che non conosci e stavamo tutti in un hotel squallido in periferia. Ricordo di essere stata in piedi davanti al cancello della casa di Richard ed Emily. C’è una scena prima di entrare, in cui tremo all’idea di entrare e chiedere loro dei soldi, e ricordo di aver pensato a come quella non fosse mai stata “casa” per lei e come dovesse sentirsi all’idea di tornare in quel mondo – e la casa era chiusa dentro a tutti quei cancelli. Ricordo che questo mi ha aiutato a immedesimarmi meglio nella sua vita.”
SHERMAN-PALLADINO: “Ho molti momenti preferiti. Ci sono un paio di momenti di Lauren, in cui non doveva nemmeno parlare, solo gesti in scena con Kelly. Il modo in cui ha lasciato cadere il contenitore di caffè nel cestino vicino alla porta, che è una cosa da niente, mi è sempre piaciuto. Ho amato quando Ed Herrmann ha passato il giornale a Rory, mentre aspettavano che le due donne smettessero di litigare. Sono piccole cose che abbiamo cercato di catturare nel telefilm. Quei momenti fuori contesto, che sono rimasti nella memoria.”
GRAHAM: “Io ricordo una scena da Miss Patty in cui c’erano delle piccole ballerine che stavano letteralmente congelando. Ho anche delle foto. Ricordo anche il momento in cui ho incontrato Melissa [McCarthy], mi ha fatto subito ridere e ci siamo divertite molto. Quindi è stato facile fingere che fosse la mia migliore amica. Ricordo che il nostro regista, non importa quanto presto arrivassi sul set, lui era già lì. Ricordo cose di questo tipo. Soprattutto il freddo.”

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Stars Hollow.
Il nome della cittadina, secondo la Sherman-Palladino, è stato ispirato dalla casa di Mia Farrow nel Connecticut, chiamata Frog Hollow. Il marito della Sherman-Palladino, il produttore e autore Dan Palladino, si era incontrato una volta con l’attrice in una locanda lì vicino. La locanda, in cui i coniugi hanno trascorso un week end di vacanza, è diventato il prototipo per l’Independence Inn, dove Lorelai ha lavorato prima di avere il proprio albergo. Quando si è trattato di riempire la città fittizia con i suoi strani personaggi, la Sherman-Palladino ha avuto un certo grado di libertà.

SHERMAN-PALLADINO: “Abbiamo avuto molta libertà quando abbiamo assunto gli attori. Quando abbiamo deciso il tipo di persone che avrebbero popolato la città, per raccontare le nostre storie, dovevamo trovarle. Quando arrivava qualcuno che sembrava giusto, come è successo con Sean Gunn, ci dicevamo: “E’ lui, dobbiamo averlo”. E poi ci rendevamo conto di averne sempre avuto bisogno, e se non avessimo avuto lui saremmo morti. Quindi chiamavamo il network e dicevamo: “Dobbiamo far diventare Sean Gunn un personaggio regolare”. E loro rispondevano: “Ok”.
La stessa cosa è successa con Liza [Weil]; Liza ce l’avevo in mente da quando stavamo facendo i provini per Rory. Sapevo che non era adatta per Rory – ma lei è così brillante e ha un talento per la commedia, ho scritto subito una parte per lei. Avevamo molta flessibilità in questo. Ogni volta che qualcuno sembrava adatto, lo inserivamo e nessuno faceva domande. Ho preso Milo [Ventimiglia] e Matt Czuchry senza avere ancora una parte per loro. Sapevo che c’era qualcosa in loro che mi piaceva, quindi sono andata dal network e ho detto: “Ci piacciono questi ragazzi e li vogliamo per il resto delle loro vite, se è possibile”, e loro hanno risposto che andava bene. Erano tempi diversi, c’erano meno vincoli. Anche Michael Winters, che interpreta Taylor, è diventato subito molto importante per noi e quando hai qualcuno del genere, sai che andrà bene”.

Dialoghi serrati.
Le Gilmore parlavano molto velocemente – ma non era così difficile memorizzare le battute.

GRAHAM: “La buona scrittura deve essere musicale. Questo tipo di scrittura esiste raramente in televisione dove se non dici una delle parole, salta tutto, sembra sbagliato. Non era difficile, per la maggior parte delle volte, da memorizzare. Era come imparare una canzone e sai quali sono le parole a seconda della strofa. Era come recitare ad alta voce una filastrocca per bambini, quindi per me era perfetto. E’ stata parte del legame che ho sentito subito con il ruolo. Ma qualche volta sei stanca o te le dimentichi. Sono molte frasi. Ma, come dico sempre, era un lavoro di squadra. Abbiamo fatto moltissime riprese, ma era perché uno degli attori di sfondo non arrivava al momento giusto, o perché il ragazzo della telecamera inciampava. Scommettevamo su quante riprese ci sarebbero voluto e non ho mai, né prima né dopo, girato così tante volte una scena. Ma questo fa parte del lavoro”.

Lo stile di Lorelai.
I primi anni 2000 erano gli anni degli strass.

GRAHAM: “Per prima cosa, penso che Lorelai sia una persona con molto senso dell’umorismo e anche molto colorata. Le piace un certo tipo di outfit, divertente ed espressivo, con delle magliette buffe. Ricordo che andava di moda mettersi i cerchietti con gli strass, in quegli anni e non ne avevo mai abbastanza. E li mettevo anche nella vita reale, quindi non posso dar la colpa al personaggio. Ci andavo anche in palestra – vorrei poterlo fare ancora.”

L’eredità.
Dopo sette stagioni, Una mamma per amica è terminato nel 2007. Ma con le repliche e le serie disponibili su Netflix, è sempre molto nostalgicamente apprezzato.

SHERMAN-PALLADINO: “Tutte le volte che uno show funziona, è un allineamento di pianeti, una sorta di alchimia, qualcosa di magico. E’ un colpo di fortuna. Lo sapevo quando ho visto la scena della cena, alla fine. Sapevo che avrebbe funzionato, ma anche se qualcosa funziona non è detto che venga scelto o che qualcuno creda in te. Ma l’ho capito quando ho visto quella sequenza.”
GRAHAM: “Mi sento molto orgogliosa. Siamo stati contro Friends per anni. Una volta Kelly Bishop ha detto: “E’ uno di quegli show che la gente continuerà a guardare”. Io non ne avevo idea, ma quando ho fatto un musical a Broadway, anni dopo, quando ho visto arrivare quelle ragazzine, che erano lì perché avevano visto Una mamma per amica, ho pensato: “Oh, vero, ci sono le repliche”. Non è successo quando eravamo in onda, ma anni dopo. Quando lo show è iniziato, il mio telefono non faceva nemmeno le foto.”
SHERMAN-PALLADINO: “Credo che nessuno sappia se qualcosa diventerà un’icona. Penso di aver solo avuto un’idea di come volevo che Rory e Lorelai interagissero e fortunatamente, abbiamo avuto un riscontro dal network. E’ stato difficile trovare autori disposti a scrivere storie di amiche, e non di rapporto tipico madre e figlia. Erano storie di migliori amiche, applicate a una madre e una figlia.”
GRAHAM: “La cosa bella è che quando guardo al panorama televisivo odierno, trovo che ci siano molte cose interessanti. Ma non ci sono molti show che io chiamo “confortevoli”. Ci sono i serial killer e gli zombie e il Paese è continuamente sotto minaccia. Sono stata dalla parte delle vendite e tutto quello che chiedono è: “Quanto rumore farà questa cosa?”. E qui invece non c’è niente di rumoroso. Ho guardato di nuovo il pilot per fare delle ricerche su una cosa che sto scrivendo e ho detto ad Amy: “Non succede niente per i primi venti minuti”. Do le chiavi a qualcuno alla locanda e vado ad assaggiare il soufflé di Sookie. Bevo del caffè, e poi ne bevo dell’altro. E’ meraviglioso, ma non succede niente finché Rory non entra a scuola. La gente riderebbe di noi. Ma penso che sia stato qualcosa di rinfrescante, perché è così raro. Non è solo nostalgia, ma riesce a parlare anche al nuovo pubblico, proprio per la sua diversità.”

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Come sarebbero oggi le Gilmore?
GRAHAM: “Mi piace immaginare come sarebbero ancora migliori amiche. Rory, a questo punto, non avrebbe più bisogno di avere una madre in quanto tale. Quindi immagino le loro vacanze, le loro avventure, di come si divertirebbero a parlare delle loro relazioni in modo più adulto. E ci sarebbe sempre Kelly con loro. Perché se immagino Rory non avere così bisogno di una figura genitoriale, so che Emily non avrebbe mai cambiato il suo atteggiamento dispotico con Lorelai. Sono sicura che avrebbe sempre delle opinioni su come conduce la sua vita. Un’altra cosa che ho amato è il fatto che Lorelai è un’imprenditrice, è una libera professionista. Credo che adesso avrebbe ancora più successo.”

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