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Tutti pazzi per Jeffrey Dean Morgan

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Tutti pazzi per Jeffrey Dean Morgan

Ultimamente sembra esista solo un attore negli States.
Serve qualcuno di cazzuto e figo per coprire un ruolo importante? Chiamiamo Jeffrey Dean Morgan!
Ha una filmografia chilometrica alla quale si aggiunge l’altrettanto chilometrica lista di serie a cui ha partecipato, anche solo per un’apparizione fugace.
Negli ultimi mesi i riflettori si sono accesi su di lui grazie alla partecipazione a due show molto popolari, interpretando due personaggi molto attesi e chiave di volta per l’intera trama: The Good Wife e The Walking Dead.
Jason e Negan potrebbero avere anche dei punti in comune, oltre alla giacca di pelle (sempre sia lodata), l’uno potrebbe essere la versione post-apocalittica dell’altro.

Ma facciamo un piccolo passo indietro, di più o meno dieci anni, al momento in cui molti di noi hanno conosciuto per la prima volta l’amato Jeffrey, in Grey’s Anatomy.
Torniamo a quel letto di ospedale, ai pianti disperati, al pavimento del bagno che abbiamo imparato a conoscere come le nostre tasche.
Ricordiamo Denny Duquette, colui che riusciva ad essere più sexy di tutto il personale medico (pieno di grandi manzi) del Seattle Grace Hospital standosene semplicemente in un letto, mezzo moribondo e con la certezza che ci avrebbe lasciato presto le penne.
Probabilmente a quei tempi eravamo ancora dei poveri figli dell’estate (= ingenui e sprovveduti) e speravamo in un lieto fine. Col senno di poi, conosciuta Shonda e la sua mania di falciare periodicamente metà cast, già dopo 2 minuti avremmo dovuto capire che era inutile stare lì a sperare, il suo destino era già segnato.

Ma ancor prima di farci piangere con il suo Denny in Grey’s Anatomy, si è fatto desiderare come John Winchester in Supernatural. Per ben otto episodi, dopo il pilot in cui venne introdotto il suo personaggio e l’avvenimento da cui prese piede la storia che ancora oggi, dopo quasi undici anni, fa parte della vita dei suoi figli Sam e Dean, il suo fu solo un nome, il motivo per cui i due fratelli si ritrovarono di nuovo insieme ad andare a caccia di cose, portando avanti il family business. Ricordo ancora la smania di conoscere questo personaggio, tanto che quando apparì per la prima volta, nel nono episodio, mi innamorai immediatamente dell’uomo che con un semplice sguardo lo rese un’icona per gli appassionati della serie. Con un carattere comprensivo, corrotto dalla sofferenza per aver assistito alla morte dell’amore della sua vita, lasciato solo a crescere due bambini in un mondo che nasconde mostri e creature pericolose, alla ricerca di vendetta, John Winchester è stato magistralmente interpretato da questo fantastico attore e resterà per sempre uno dei migliori personaggi che abbia avuto il piacere di vedere.

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Jeffrey Dean Morgan rientra di diritto nella categoria di uomini che definisco, con molto poca grazia, me ne rendo conto, GLI STRAPPA MUTANDE. 
Lo strappa mutande è quell’esemplare di genere maschile non necessariamente bellissimo, ma capace di smuovere quegli ormoni che pensavi fossero ormai morti da tempo, solo col potere dello sguardo. Una rapida occhiata e sei già innamorata persa. Poi parla, con quella sua voce profonda, e addio, in quel momento capisci che potresti seguirlo in capo al mondo aka anche nella peggiore serie esistente.

Quando è stata resa nota la sua partecipazione a The Good Wife la gioia è stata tanta, nonostante andasse in un certo senso a rimpiazzare il posto occupato da Matthew Goode, dalla sottoscritta amato all’inverosimile.
Se Alicia Florrick aveva resistito a Finn Polmar (proprio il bel Matthew Goode), l’emblema del bravo ragazzo, incapace di poter tradire, con l’avvento di Jason/Jeffrey si è subito capito che stava arrivando il momento della svolta.
Jeffrey Dean Morgan interpreta un ruolo che gli calza a pennello, il piacione flirtoso, esattamente quello che serviva alla protagonista per sganciarsi definitivamente dal marito ed avere il coraggio di pronunciare quelle, poche, semplici paroline che aspettavamo da 7 anni: “voglio il divorzio”.
Se Alicia aveva avuto il sangue freddo di non sbilanciarsi mai con Goode, sin dai primi sguardi complici tra lei e Jason avevamo capito che non avremmo dovuto aspettare poi tanto per vederli insieme. E, diciamolo, nel caso in cui non fosse successo eravamo tutti pronti ad invocare il TSO per Alicia. Se non ti dai una mossa nemmeno con uno così!

 

Il suo personaggio mi piace e trovo che lui sia perfetto. Qualunque uomo che sia entrato nella vita di Alicia ha dovuto subire il paragone costante con l’indimenticato Will Gardner. Dopo 2 anni credo che il tempo sia maturo per pensare ad una relazione seria per la brava moglie che ha elaborato il lutto ed ha capito che deve vivere la sua vita senza rimanere bloccata nel passato. Ma soprattutto, ha capito che da ora in poi vuole essere felice. Ed avere un pezzo di manzo accanto aiuta sempre!

 

tumblr_n3o4u8zTLd1qed3doo2_250Dopo una serie incontrollata di spoiler e anticipazioni, Jeffrey fa la sua comparsa nell’ultimo episodio della quarta stagione di Shameless nel ruolo di Charlie, gestore della tavola calda che accoglierà Fiona dopo i novanta giorni passati in galera.
Charlie doveva essere TUTTO per noi: manzo da combattimento per il pubblico femminile, fonte di ispirazione e invidia per il pubblico maschile, interesse amoroso – e che, di conseguenza, avrebbe significato solo una parola: NUDO! – per Fiona.
Ma ahimé, il destino ha voluto che la sua partecipazione alla serie di Showtime si esaurisse proprio in quell’unico episodio: Jeffrey viene, infatti, sostituito da Dermot Mulroney, prova lampante che puoi essere stato figo una volta, quando Julia Roberts ti veniva dietro, ma che il tempo non è sempre magnanimo.
Però Charlie ci regala, in ogni caso, quello sprazzo di figaggine che non passa inosservato: felpa da sciattone, tatuaggio da tamarro e occhialino da intellettuale, portando chiunque – soprattutto me – ad accoglierlo al suono di “te la darei come se non fosse mia!

E chiudiamo la carrellata con il ruolo più atteso dai fan di The Walking Dead, in questa serie che aveva un disperato bisogno di novità esplosive e che non ha affatto deluso introducendo come nuovo villain questo chiacchierato Negan, che personalmente attendevo con fremiti da scolaretta tredicenne fin dall’annuncio del casting. L’hype non ha fatto che montare a bestia episodio dopo episodio, ogni santa volta che questo fantomatico nome veniva menzionato e ai nostri protagonisti veniva raccontata una nuova storia sugli orrori perpetrati da lui e la sua gente. L’attesa per avere Jeffrey sul mio schermo si è fatta febbrile, di pari passo con l’ansia che cresceva nei personaggi…ecco, diciamo che la parte più superficiale di me non saprebbe dire fino a che punto nell’ultimo episodio mi sia sentita in empatia con loro per via della tensione in ascesa in vista del fatidico incontro e quanto invece per il semplice ormone danzante all’idea che avremmo incontrato JDM in un ruolo super-cazzuto. Riprendo qui la calzante definizione di “strappa-mutande”: dopo un intero episodio in ascesa, la comparsa di Jeffrey nei panni di Negan, giacca di pelle e portamento tamarro con capelli a leccata di vacca, è stato quanto di più appropriato per concludere la stagione col botto.
Una scelta azzeccatissima quella di rivelarci il volto (e che volto!) del principale nemico della prossima stagione solo sul finale, concludendo per di più con un cliffhanger agghiacciante che lascia un alone di mistero sulla vittima della sua cieca follia (scatenando meme e gif a non finire in rete). E poi, OH-MIO-DIO, quei magnetici ultimi 10 minuti di monologo!! So che dovevo essere terrorizzata da un uomo con lo stesso carisma del Governatore (finalmente di nuovo un villain all’altezza del finora impareggiabile personaggio di David Morrisey!) ma molto più fuori di testa e quindi più pericoloso, ma tutto quello che riuscivo a pensare era “quanto sei figo-quanto sei figo-quanto sei figo-quanto sei figo-quanto sei figo”.

Jeffrey Dean Morgan è diventato un prezzemolino delle serie tv. Mai prezzemolo fu più amato.
Infesta pure tutti i telefilm che vuoi, te ne saremo eternamente grate! (e inizio a pensare che anche i casting directors abbiano capito l’immenso potenziale ormonoso di quest’uomo).

L’articolo non è tutta farina del mio sacco. Un grazie a Aniel, Jules e Ale per la preziosa collaborazione!

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