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Timidamente Amore – La casa labirinto

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Timidamente Amore – La casa labirinto

Non ci si aspetta che questa notizia abbia raggiunto le orecchie del popolino, ma agli estimatori più attenti e puntigliosi dell’opera di Ornella non sarà di certo sfuggito il rumour per cui la nota rivista di architettura “Casabella” si dice pronta a indire un bando per la realizzazione di un modellino in scala della casa di Giulia e Sonia; il vincitore avrà ovviamente un intero numero dedicato, e l’equivalente di 500€ in Goleador. Un’opportunità che fa davvero gola a tutti i giovani aspiranti architetti e ingegneri del Paese, ma anche ad archistar affermate a cui sicuramente non è sfuggito il potenziale immenso dell’intricato labirinto costruito su carta dalla macchinosa mente della nostra Vate.

Proprio da questo dettaglio vorrei partire per esporre ancora una volta al grande pubblico l’immensità del talento di Ornella. Il labirinto contorto di stanze non è altro che la trasposizione dell’altrettanto cavillosa vicenda a cui stiamo assistendo ormai da diversi mesi. L’intricato rapporto tra le sorelle Giulia e Sonia e l’attaccamento morboso di queste nei confronti della fioraia Sara si riversano prepotentemente in un’architettura cervellotica, in un incrocio di corridoi in cui si vede difficilmente la luce. Tutto in quella casa suggerisce ambiguità: persino gli oggetti di uso comune, come un semplice portaincenso, vengono trasfigurati fino a far credere all’ingenua Sara di vedere altro; la materia viene plasmata dal panico della fuga e dal terrore di scoprire scomode verità.

Abbiamo assistito ad attimi di panico, un sudore freddo è corso lungo la schiena di chiunque abbia letto questi brevi capitoli; il timore per la vita di Polly ha stretto un nodo alla gola, come non capitava dai tempi di “Shining”.

Il ruolo di Luigi diventa sempre più ambiguo: un uomo asservito al piacere che non fa distinzione tra le due gemelle, e che gioca ripetutamente con i sentimenti di Sara. Viene ora da chiedersi: come potrà la purezza d’animo della protagonista redimere un uomo di tale carattere? Come potrà un abito perfetto resistere intatto alla foga di quelle mani moleste? Giulia si è sacrificata in nome dell’amicizia con l’amica, ma potrebbe essere accaduto che, in quei cinque minuti di baci, Luigi le abbia trasmesso parte della sua essenza malvagia, che potrebbe aver spinto la ragazza a non rivelare tutta la verità su quell’incontro furtivo – altrimenti perché apparire così sconvolta di fronte alla conferma che un occhio onnisciente ha osservato tutto ed è pronto a rivelarlo?

Il prossimo appuntamento si prospetta decisivo per il futuro di Sara – mantenete la calma e indumentatevi.

4 COMMENTS

  1. Indumentiamoci! XD “Uomo asservito al piacere”, sto morendo! In ogni caso tutto il patros mi scende, ogni volta, quando leggo che Destino è diventato Luigi. E intanto io ero pronta con il vestito per andare al ballo da almeno 125 capitoli! Ballo che Destino peraltro ignora, vorrei sottolineare. Cioè ma di che stiamo parlando?! Un uomo che va per musei e poi scorda l’evento culturale dell’anno?!

    • Ornella maestra nel creare suspense ci tiene proprio sul filo del rasoio con questo gran ballo, che nella mia mente ormai è una festa in maschera a metà fra Versailles e il grande Gatsby e che invece sarà probabilmente qualcosa di più simile alla sagra del carciofo.
      E a pensare che mancano solo 10 appuntamenti alla fine già mi sento male.
      Poteva effettivamente esserci una scelta migliore per “Luigi” ma chi siamo noi per giudicare questo immenso capolavoro? XD

  2. La sagra del carciofo sarebbe già tanto.. pensavo più a un paio di tavoli con salsiccia alla pro loco.. io sto morendo dall’ansia, sono tramarizzata da come si evolve la situazione.
    Ah, che classe Ornella.. e secondo me è anche architetto..

    • La mia fantasia vola su quale potrebbe essere “l’abito perfetto” per la sagra della salamella – pensieri bellissimi… Oltre che architetto (cosa su cui ormai non ci sono più dubbi) Ornella potrebbe anche rivelare delle doti nascoste di designer di moda. La nuova Jane Austen lo era già, che sia anche la nuova Diane Von Fürstemberg?

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