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This Is Us | I produttori analizzano quell’epica lite terapeutica

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This Is Us | I produttori analizzano quell’epica lite terapeutica

Avvertenza: questo pezzo contiene dettagli sulla trama dell’episodio di martedì scorso di This Is Us, intitolato “The Fifth Wheel”.

Il tempo in famiglia si è fatto intenso. E teso.

Dopo una pausa di sei settimane, This Is Us è tornato con la sua premiere invernale, “The Fifth Wheel”, e l’atmosfera si è fatta… beh, decisamente fredda. Nella sequenza finora più lunga (e una delle più cruente) dello show un bel pezzo di dramma familiare dei Pearson è stato messo a nudo nella stanza (e sul divano) davanti agli occhi di tutti. Un mese dopo l’entrata in rehab dell’anima perduta Kevin (Justin Hartley) a seguito di un arresto per guida in stato di ebrezza (con tanto di nipotina clandestina nel sedile posteriore!), i suoi familiari più stretti — la sorella Kate (Chrissy Metz), il fratello Randall (Sterling K. Brown) e la madre Rebecca (Mandy Moore) — gli fanno visita per partecipare a un’amichevole sessione di terapia familiare di supporto. Ok, cancellate magari “di supporto” e “amichevole”. Condotta molto schiettamente da una terapista (la guest star Kate Burton), la reunion si è trasformata da uno spazio di condivisione a uno di esplosione: Kevin e Randall si sono scagliati l’uno contro l’altro, alimentati da decenni di tensione, con Randall che ha difeso la loro madre mentre veniva attaccata da Kevin e interrogata dalla terapista per sapere se avesse preparato i propri figli alla possibilità di aver ereditato una predisposizione alle dipendenze, considerato il passato di Jack con l’alcolismo (“Avevano 17 anni di ricordi”, fa notare Rebecca, sulla difensiva. “Tutto qui”). Messa all’angolo, Rebecca si lascia scappare di fronte a Kevin che il motivo per cui preferiva Randall è stato che Kevin è stato più difficile da crescere. Anche Kate non ne è uscita incolume, con Kevin che le ha detto di essere anche lei vittima di una dipendenza (un problema toccato anche nei flashback dell’episodio, quando Jack e Rebecca si sono trovati in disaccordo su come affrontare le abitudini di Kate). Infine, quando gli animi si sono calmati, Randall si è scusato con Kevin e Rebecca ha cercato di riconnettersi con lui, lasciando la famiglia su fondamenta almeno leggermente più solide.

Mentre i Pearson erano impegnati nei loro gelidi scambi di opinione, un nuovo Trio si è formato con Beth (Susan Kelechi Watson), Toby (Chris Sullivan) e Miguel (Jon Huertas) che si sono scambiati confidenze da brilli in un pub poco distante su com’è essere legati sentimentalmente a questa famiglia che ha sofferto una tragedia così grande a cui non si fa mai apertamente riferimento. Facciamo un’escursione segreta da Toys ‘R’ Us, prendiamo qualche spada laser e avventuriamoci nella zona taboo dei Pearson per analizzare “The Fifth Wheel” con il produttore esecutivo di This Is Us Issac Aptaker.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Questa è stata una riunione di famiglia piuttosto carica. Un episodio in cui si fa uscire tutto allo scoperto è sembrata la scelta più allettante per riunire tutti dopo una triade di episodi in cui erano tutti separati?
ISAAC APTAKER: Sì, questo è sempre stato parte del piano. Così tanto della prima metà di questa stagione si è concentrato su come i membri di questa famiglia sentissero la mancanza gli uni degli altri, come fossero così consumati ognuno dai propri demoni che non si sono visti e non sapevano cosa gli altri stessero affrontando. Sapevamo di voler rientrare dalla pausa con un episodio che riunisse tutti e tre i fratelli e Rebecca nella stessa stanza per affrontare di petto alcuni dei loro problemi familiari in un modo che finora non avevano ancora fatto.

Un sacco di persone considerano This is Us la loro sessione di terapia settimanale, quindi eccoci qui con la famiglia che si trova effettivamente in terapia. Può contare come una doppia sessione per gli spettatori?
Sì, dovremmo mandar loro un conto raddoppiato, quindi spero che abbiano tutti l’assicurazione. [ride] È stato difficile perché in TV la terapia è stata affrontata molte volte e così bene: In TreatmentI Soprano. Si tratta sempre di un territorio rischioso su cui avventurarsi perché l’asticella è posta molto in alto. Ma crediamo molto nel nostro cast, quindi abbiamo scritto per loro questa scena che è di tipo 11-12 minuti non-stop. Poi il nostro regista, Chris Koch, l’ha praticamente girata come fosse una scena in teatro. Per una giornata abbiamo utilizzato una cinepresa extra così da permettere loro di andare avanti senza doversi ricomporre e dover riposizionare le luci tanto quanto facciamo di solito. Poi ci siamo buttati, abbiamo trascorso tutto il giorno a Malibu a questa location in cui stavamo girando, semplicemente lasciando che si attaccassero a vicenda. Siamo veramente entusiasti del risultato.

Quanto era lunga la prima bozza di quella scena nello script?
La primissima bozza era probabilmente ancora più lunga, poi abbiamo tagliato qualcosa. Ma volevamo davvero dare a tutti la possibilità di dire la loro parte, e c’era così tanto da tirare fuori. Abbiamo discusso sulla possibilità che l’intero episodio fosse solo questa sessione di terapia. Ma abbiamo anche tutti gli altri personaggi che amiamo così tanto, inoltre c’era molto da trattare dal cliffhanger del mid-season finale e avevamo bisogno di raccontare anche quelle storie.

C’è così tanto da esplorare in questa sessione di terapia ed è affascinate curiosare intorno a queste ferite e vedere affiorare tutta quella rabbia a lungo repressa. Anche se sono convinto che queste tese dinamiche familiari torneranno a galla in vari modi considerate queste confessioni e accuse, la frattura familiare sembra perlopiù risolversi in qualche modo entro la fine dell’episodio. Quanto avete dibattuto sulla possibilità di lasciare il tutto ancora meno riaggiustato permettendo a questa oscurità di protrarsi per almeno un altro episodio o due?
C’è decisamente una ripresa alla fine, ma le cose sono lontane dall’essere risolte. È stato detto troppo in quella stanza per far sì che le cose si risistemassero perfettamente alla fine dell’episodio. Abbiamo davvero cercato di creare un equilibrio tra il lasciare le cose totalmente infiammate e spiacevoli in un modo che non sentiamo tipico della nostra famiglia e del nostro show (perché è una serie ricca di amore) ma allo stesso tempo senza essere irrealistici nel dire “Oh beh, si sono tutti scusati”. Non siamo in una di quelle sitcom scadenti dove tutto viene resettato alla fine dell’episodio, quello che è stato detto in quella stanza si trascinerà sicuramente per il resto della stagione. Ma allo stesso tempo c’è molto amore, questa è una famiglia che non verrà completamente distrutta per colpa di una sessione di terapia, quindi c’è una certa ripresa alla fine.

Randall e Kevin hanno avuto un rapporto molto tenue nell’arco degli anni, con una lieve ripresa la stagione scorsa quando Kevin è corso in aiuto di suo fratello. Randall si presenta a questo incontro con un atteggiamento di supporto, ma poi lascia che la sua rabbia verso Kevin e il passato abbiano la meglio prima di finire a scusarsi con lui e tornare a una posizione di supporto. Ma quanto di ciò che ha detto nel mezzo (“L’unica cosa di cui sei dipendente è l’attenzione”) andava detto?
Oh, penso che andasse decisamente detto. Randall era davvero molto arrabbiato con Kevin e se avesse optato per l’atteggiamento “Namaste, sorridi e sopporta” alla fine non sarebbe stata la cosa migliore per il loro rapporto. Bisogna dar spazio alle proprie lamentele: alla fine della prima metà di stagione Kevin ha fatto qualcosa di davvero, davvero sbagliato. Dire che non sapeva che Tess fosse nell’auto è un cavillo piuttosto flebile a cui appigliarsi, per molti fratelli questa potrebbe essere la causa della chiusura di un rapporto. Non è il caso qui, ma credo che Randall fosse decisamente autorizzato a esternare della rabbia in quella stanza.

Kevin si sente sempre come se ricevesse meno attenzioni degli altri. Lo dice in questa sessione (“Kate aveva papà e Randall aveva mamma”) e l’aveva espresso anche da bambino all’inizio della prima stagione, quando aveva rischiato di annegare nella piscina e si era arrabbiato con i suoi genitori per essere troppo impegnati con gli altri figli per prestare attenzione a lui. Qui riesce a far ammettere a Rebecca che non riesce a pensare a un momento speciale che fosse solo loro, anche se ne vediamo uno alla fine dell’episodio. Era vostra intenzione mostrare non solo perché Kevin è caduto nella dipendenza ma creare per lui le condizioni per cui non fosse additato solo come un attore affascinante e viziato che si lamenta sempre e vince sempre, ma che anche lui è stato in parte danneggiato da questa famiglia per motivi legittimi?
Esattamente. È facile per Kevin venire trascurato, [questo] è ciò che stiamo cercando di mostrare. È alquanto innaturale, perché in qualsiasi altra famiglia il ragazzo alto, bello, ricco e famoso sarebbe il fiore all’occhiello per tutti. Ma qui, essendo la nostra famiglia così unica, e avendo Kate e Randall che crescono con quel tipo di problemi che sono sembrati più urgenti agli occhi di Jack e Rebecca, Kevin è davvero finito per essere un po’ trascurato e dimenticato. Poi ovviamente molto ha a che fare con quel discorso che fa Randall verso la fine dell’episodio, su come quando si guarda indietro e ci si ricorda della propria infanzia tutti hanno lenti diverse e molto dipende dalla propria percezione. Ci sono stati quei momenti che noi vediamo che Rebecca e Kevin hanno avuto insieme e che sono stati molto belli, ma questo non è ciò che lui percepisce della sua infanzia quando si guarda indietro.

Un tema dell’episodio potrebbe essere: ognuno ha il proprio legittimo punto di vista su cosa è accaduto nella loro famiglia, ci dispiace che faccia male.
Credo di sì! Cioè, perfino per me è scioccante vedere una buona madre in televisione che ammette che uno dei figli fosse il suo preferito. Rebecca è riluttante nel farlo, lo sputa solo fuori dopo che Kevin la aggredisce con forza. Questo è uno dei momenti interpretati da Mandy che ho preferito in tutto lo show. Credo che stiamo ricordando alle persone che anche i genitori sono solo esseri umani e hanno i propri difetti, e se li si provoca troppo potrebbero finire col dire qualcosa di davvero sconvolgente ai propri figli.

Cosa spiega meglio il distaccamento tra Rebecca e Kevin: che lei passasse meno tempo con lui perché era un bambino più difficile e indipendente degli altri o che si è sentita abbandonata da lui dopo la morte di Jack (questa anche è stata una cosa piuttosto forte da dire)?
Penso che la cosa più toccante che lei dica è che gli altri erano più semplici. Kevin, sentendosi in un certo senso trascurato, ha dovuto impegnarsi per guadagnarsi delle attenzioni, in questo senso è più difficile. Randall è un figlio amorevole, affettuoso, che si esprime bene ed è fantastico con lei; poi c’è Kate, che è questa cosa tenerissima. Kevin invece le tira una palla da football in testa per farsi guardare, ovviamente è più difficile da trattare per un genitore.

Qual è stata la battuta più dura su cui gli autori hanno ragionato per la scena della terapia ma che non è mai uscita dalla writers’ room? Ce n’è stata una in cui vi siete detti: “No, questa è davvero troppo cattiva”?
Wow, ottima domanda. Avevamo molto più veleno da parte di Randall, nello specifico riguardo il guidare da ubriaco e il pericolo a cui [Kevin] ha esposto Tess, ma abbiamo pensato che quello fosse un tipo di rabbia più immediato che stesse provando verso Kevin. Si è trasformata in una scena decisamente più interessante, focalizzandosi sulle loro dinamiche di una vita nel sentirsi come se Kevin fosse ossessionato dal ricevere attenzioni e il “Kevin Show”, con Kevin che ribatte subito a Randall con il “Randall Show”… questo tipo di cose, i due fratelli che affrontano il nocciolo dei loro problemi piuttosto che avere Randall che semplicemente sputa qualche insulto maligno sulla questione della guida in stato di ebrezza.

Cosa è spiccato di più per te nel girare quella scena?
Non ero sul set quel giorno… ma abbiamo girato al Casamigos Ranch di Malibu e, per una strana coincidenza, è lì che Justin Hartley si è sposato una settimana dopo o si era appena sposato. Ha dovuto girare questa scena brutalmente intensa per lo show in cui il suo personaggio attacca gli altri ed è lacerato per poi celebrare il suo bellissimo matrimonio nello stesso posto. Credo che abbia proprio passato la sua prima notte da uomo sposato nella stessa stanza in cui alloggiava Kevin o in quella accanto. È stata una coincidenza troppo strana.

Kate Burton pone delle regole piuttosto rigide come terapista di Kevin. Come avete pensato a lei per il ruolo e ha aggiunto qualcosa che non vi aspettavate al personaggio?
Tutti la adoravano per la sua recente partecipazione a Grey’s Anatomy, quindi eravamo entusiasti quando ha detto di sì… Aveva visto qualcosa dello show, ma non aveva moltissima familiarità. La mia partner di scrittura Elizabeth [Berger, anche lei produttrice esecutiva per TIU] l’ha sentita al telefono e le ha spiegato cosa volevamo fare e che sarebbe stata la nostra sequenza più lunga finora in questo show. Avrebbe dovuto tenere testa ai nostri attori che lavorano insieme da un anno e mezzo e si sarebbero scagliati gli uni contro gli altri. Credo abbia fatto un ottimo lavoro, non solo nel tenere testa a tutti ma conferendo così tanta credibilità al personaggio. Credo che sia stata in grado di renderlo vero e autentico. Si è fatta sentire il giusto prima di tirarsi indietro e lasciare che cadessero le bombe. Uno dei miei momenti preferiti è proprio tra lei e Rebecca, quando cerca di far ammettere a Rebecca che Jack aveva una dipendenza. A quel punto Rebecca parte con un’invettiva nei suoi confronti e credo che Mandy abbia improvvisato questo, quando alla fine Rebecca dice semplicemente “Grazie!” e torna in modalità cortese donna di mezza età. Penso che sia stato davvero un bel tocco tra le due.

L’intensità della sessione di terapia è stata in perfetto equilibrio con gli altri, ovvero Beth, Toby e Miguel, mentre legano tra loro al pub. È stato alquanto o molto inappropriato per loro darsi così all’alcol, viste le circostanze?
Vero? Perlomeno loro lo reggono.

È davvero divertente vedere queste persone che normalmente non vediamo insieme lamentarsi dell’essere periferici rispetto ai Pearson, e sembra che stiate facendo l’occhiolino al pubblico e ad alcuni dei discorsi che facciamo. Avevate piantato i semi per questi dialoghi nel momento nel secondo episodio di questa stagione in cui Toby dice: “Miguel non piace a nessuno e un po’ lo capisco”?
Abbiamo un grande cast e li adoriamo tutti. Per noi è sempre divertente provare nuove dinamiche e dire: “Ehi, non abbiamo mai visto come sarebbe avere Toby e Beth che interagiscono tra loro. Proviamo a creargli una storia”. Ci è parso organico, quando abbiamo abbiamo deciso di creare questa lunga sequenza della terapia in cui ci immergevamo nelle dinamiche del nucleo familiare più stretto, pensare di provare a fare qualcosa di simile in cui esploravamo le dinamiche di cosa significa essere il partner di uno dei Pearson. La cosa porta con sé un certo peso specifico e complicato. Una volta individuata questa nozione, la storia si è praticamente scritta da sola. È stato davvero divertente immaginare come questi tre personaggi si sarebbero relazionati e rendersi conto che hanno così tanto in comune, avendo a che fare con cosa si prova a essere in una relazione con qualcuno che ha sperimentato una perdita talmente profonda e sta ora cercando di rimettere in sesto la propria vita.

Kevin sta ricevendo un aiuto ed è sulla via della guarigione. Come sarà la sua strada da ora in poi? Quando lascerà il rehab, e il prossimo compito sarà chiedere perdono a Sophie?
Stiamo cercando di essere molto realistici nella rappresentazione di dipendenze e guarigione. Come sanno tutti, si tratta di un processo lungo e imprevedibile. Il capitolo del rehab si chiuderà dopo questa settimana, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Esattamente come dici tu: deve scusarsi con molte persone, ha molto lavoro da fare fondato su ciò che è accaduto durante la sessione di terapia. L’episodio 12 riprenderà esattamente da dove ci siamo fermati e lo vedremo immergersi a capofitto nel rimettere tutto a posto. Non voglio rivelare troppo, ma in arrivo c’è una delle mie storie preferite su Kevin, riguardo le persone con cui sceglierà di provare a sistemare i rapporti per primi.

Nella storia precedente, Jack ha problemi a ricoprire il ruolo del poliziotto cattivo con Kate. “Non riuscivo a sopportare il modo in cui mi guardava”, rivela a Rebecca, “Le darei tutto il gelato del mondo”. Quanto dei problemi di Kate con il cibo e il peso è un riflesso dei tratti da dipendenza ereditati da Jack, e quanto di ciò fornisce sollievo ed è una sorta di droga che le concede un passaggio verso un periodo di innocenza con suo padre? È un modo per lei di mantenere la connessione con lui?
Sì, credo che sia entrambe le cose. C’è una componente genetica nella dipendenza, quindi in parte può certamente essere ereditata, ma come apprendiamo in questo episodio il suo rapporto con il cibo è molto più complesso di quello che avremmo potuto pensare. Di certo si tratta di fame emotiva e lei associa il cibo al conforto, ma il cibo è anche profondamente associato a suo padre. Non può andare a pranzo con suo padre, ma può mangiare del gelato in privato e percepirlo come un modo di [aggrapparsi a] questi ricordi di lui. È tutto collegato in un modo che sta iniziando solo adesso ad analizzare.

Quanto vedremo ancora della tristezza di Tess e il motivo per cui si è nascosta nella macchina di Kevin? La cosa sembra essere collegata a tutti gli sconvolgimenti e gli ospiti che sono andati e venuti in casa. L’argomento viene toccato brevemente quando Randall e Beth partono per andare a far visita a Kevin e lei insiste di star bene, ma se verrà portato in casa un altro bambino in affidamento (come abbiamo visto accennato nel winter finale) questo non porrà nuovi problemi e farà riaffiorare questo?
Decisamente. Quella storia non è assolutamente accantonata. Tenete d’occhio Tess perché c’è molto di più di quello che abbiamo visto finora.

This Is Us va in onda tutti i martedì alle 21:00 Eastern Time su NBC.

Fonte

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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