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The Writer | Sneak Peek #1 – Everyone has a guardian

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The Writer | Sneak Peek #1 – Everyone has a guardian

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LOS ANGELES, 2005. Sono le 8:05 pm, il sole è tramontato da diversi minuti ormai ma, come sempre, fa ancora avvertire la sua presenza in modo persistente, nell’aria non ancora così pungente come il mese di Novembre pretenderebbe, e nei colori del cielo, più cupi ogni minuto che passa, ma perennemente sfumati da una luminosità che non vuole andar via, non ancora. Lydia Quinn esce di casa ed è pronta a lasciare dietro la sua porta d’ingresso tutti i pensieri, le preoccupazioni e i piani che la sua mente progetta senza sosta, come una macchina continuamente attiva, impostata per guardare oltre, per essere superiore, per eccellere. Tra le mani l’ultimo modello di iPod nano appena arrivato sul mercato e quando Lydia appoggia delicatamente l’auricolare sinistro all’orecchio corrispondente, un anello importante si nota sull’anulare di quella stessa mano. Lydia lo osserva per qualche istante, il suo volto non si illumina come quello di una futura sposa dovrebbe fare, né si incupisce come capita a chi ha intenzione di rifiutare una proposta importante, Lydia semplicemente osserva quell’anello così brillante, studia i suoi significati, analizza la vita che le sta offrendo e poi costruisce gli scenari che si aprirebbero nel suo futuro in seguito alla sua risposta. Tutto nell’arco di pochi secondi.

Ma quella sera Lydia non cerca una risposta, vuole soltanto spegnere la mente come non le capita spesso, vuole accantonare anche solo per pochi minuti il progetto del suo futuro e vivere pienamente una serata perfetta in cui contano soltanto lei e la sua libertà.

Going in Blind” dei P.O.D. accompagna l’inizio della sua corsa e in qualche modo quella canzone sembra riuscire a descrivere perfettamente il suo stato attuale, “I don’t know which way I need to go”, per la prima volta Lydia non sa davvero che strada intraprendere o, forse, si ritrova di fronte a un bivio che sa con certezza che, in un modo o nell’altro, stravolgerà la sua intera vita.

In molti a Los Angeles preferiscono correre sulla spiaggia, ma Lydia predilige quasi sempre il parco anche se, per arrivarci, è costretta ad attraversare isolati sempre abitati e questo significa dover evitare strade trafficate e guidatori inesperti come un ninja addestrato. Ma quella dev’essere senz’altro la sua sera fortunata perché, giunta all’incrocio che più la infastidisce, Lydia si ritrova di fronte una strada quasi completamente deserta. Il semaforo per i pedoni è ancora illuminato di rosso così Lydia decide di non rischiare, approfitterà di questo momento di pausa per passare alla traccia successiva della sua playlist. Mentre sfila un auricolare tenendo inserito nell’orecchio solo il secondo, Lydia vede avvicinarsi con la coda dell’occhio una giovane ragazza che si ferma al suo fianco, anche lei nell’attesa di attraversare in sicurezza.

L’IPod continua a riprodurre la canzone “Be Yourself” degli Audioslave, le cui note sono facilmente riconoscibili grazie all’auricolare che Lydia tiene ancora nella sua mano sinistra. La ragazza vicina a lei sorride istintivamente.

LIZ
Adoro quella canzone

Lydia viene distratta, dalle modifiche che sta apportando alla sua playlist, dall’affermazione spontanea della ragazza al suo fianco. Così alza lo sguardo dal piccolo display luminoso del lettore multimediale e la guarda per la prima volta. Potrà avere 14 o 15 anni al massimo, le sta ancora sorridendo e c’è una luce nei suoi occhi che Lydia ha visto poche volte nella sua vita.

Di Lydia Quinn si possono dire molte cose tranne che sia una persona socievole. Diffidente e distaccata, infatti, Lydia non si fida facilmente e anche quando lo fa, le piace avere sempre un piano B, una via di fuga, ma quella ragazza sconosciuta è diversa, è semplice e i suoi occhi diventano un po’ la sua chiave di lettura, luminosi e puri proprio come lei. Lydia le sorride senza neanche pensarci ma resta in silenzio.

LizLydia

LIZ
Mi scusi, non volevo disturbarla

LYDIA
No affatto, è vero,
piace molto anche a me
quella canzone

LIZ
Dovrebbe essere un po’ il motto
di tutti noi, non crede?
Essere semplicemente noi stessi.
Sarebbe tutto molto più facile

LYDIA
E se non dovesse bastare?
Essere noi stessi, intendo?

LIZ
Vorrebbe dire che siamo circondati
dalle persone sbagliate che ci
fanno credere che non sia abbastanza!

LYDIA
(sorridendo)
Così giovane e già così saggia

LIZ
(ridendo)
No, sono semplicemente me stessa

Lydia e Liz si sorridono ancora una volta, innocentemente, come se fosse tutto così naturale, come se fossero amiche da sempre. Ma la luce rossa lascia finalmente il posto a un brillante color verde che intima ai pedoni di attraversare.

LIZ
Vado o mio padre questa volta
mi mette in punizione fino
ai 18 anni! Lei non viene?

LYDIA
Sì, rimetto questa canzone, chissà,
magari hanno ragione gli Audioslave
e hai ragione anche tu!

Liz sorride e poi comincia a camminare, lasciando dietro di sé di alcuni passi quella giovane donna appena incontrata. Lydia seleziona nuovamente la canzone Be Yourself dal suo elenco musicale ed è sul punto di riposizionare l’auricolare quando il rumore di un motore di un’auto di grande cilindrata si avvicina nel giro di un paio di secondi e sovrasta la musica nelle sue cuffie. Tutto avviene in pochi singoli istanti ma a Lydia sembra quasi che il mondo cominci a muoversi a rallentatore, e così anche il suo battito, e il respiro che diventa sempre più pesante, sempre più affannoso. Lydia alza lo sguardo verso la strada di fronte a sé, un solo battito di ciglia e quella macchina sbucata dal nulla travolge nella sua folle corsa la ragazzina al suo fianco fino a pochi secondi prima.

Incidente
Nel preciso istante in cui Liz cade incosciente sull’asfalto dopo essere stata investita, la realtà di Lydia ricomincia a scorrere al suo solito ritmo o forse anche più velocemente. Sconvolta, Lydia lascia cadere il suo iPod mentre corre in strada per raggiungere la ragazza priva di sensi. L’auto responsabile di quell’incidente è ormai lontana, continua la sua corsa come se nulla fosse accaduto e tutto ciò che Lydia ha potuto fare è stato memorizzare le prime due lettere di una targa che si allontana sempre di più fino a perdersi nel buio di quella serata. “XB, XB, XB”, Lydia continua a ripetere nella mente quelle due lettere maledette mentre stringe la mano della ragazza ancora immobile sull’asfalto. Il suo battito è debole e la gamba destra continua a perdere sangue a causa del forte impatto.

LYDIA
Avanti, avanti resisti,
non mi lasciare adesso, avanti! Ti prego!

Cercando di avvistare un qualsiasi passante che potesse aiutarla, Lydia sveste il leggero copri-spalle che indossa sopra la sua t-shirt sportiva e lo lega con forza intorno alla gamba sanguinante della ragazza. Una strada quotidianamente trafficata e quella sera nessun’anima viva all’orizzonte. Spaventata e priva di ulteriori opzioni, Lydia prova a cercare un cellulare nella borsa della ragazza, senza fortuna. Così si avvicina all’auto parcheggiata a un paio di metri da lei e, notando il collegamento automatico con il servizio stradale, decide di utilizzare l’unica risorsa a sua disposizione. Si guarda intorno, afferra il ramo di un albero nell’aiuola di fronte a sé e con forza colpisce il finestrino dell’auto che va in frantumi. Poi, dopo aver aperto lo sportello, continua a colpire sempre più forte il parabrezza, le luci e il vetro frontale della macchina, con quanta più violenza e determinazione riesca a fare, cercando di simulare un incidente. Non trascorrono neanche dieci secondi quando una voce fuoriesce dall’altoparlante dell’auto informandosi sulle condizioni del proprietario del veicolo.

LYDIA
(entrando in auto)
Si, eccomi, dovete rintracciare
immediatamente quest’auto e mandare
subito un’ambulanza,
una ragazza è stata coinvolta in
un incidente e ha urgente bisogno di
soccorso, vi prego fate presto

Lasciata l’auto, Lydia corre nuovamente da Liz e, riprendendole la mano, resta al suo fianco, accarezzandole dolcemente il capo.

LYDIA
Andrà tutto bene,
stanno arrivando,
andrà tutto bene…

Ospedale

Quando Liz apre gli occhi, di fronte a sé vede la stanza grigia e scarna di un ospedale. Il dolore alla testa e alla gamba sembra mitigato da quelli che immagina possano essere ancora gli effetti dell’anestesia. Ricorda perfettamente quello che le è successo e per quanto il suo corpo sembri essere stato vittima di una granata, almeno la testa non dovrebbe aver riportato danni ulteriori a qualche escoriazione superficiale.

A fatica e non senza qualche dolore, Liz gira la testa e proprio a fianco al suo letto, Lydia è appisolata sulla sedia.

LIZ
Hey

LYDIA
(svegliandosi
di colpo)
Hey ciao!
Sei sveglia!
Come ti senti? Vuoi che
chiami un medico?

LIZ
Non ancora,
ma cosa ci fai
tu qui? Che ore sono?

LYDIA
Le 11:20, sei uscita
dalla sala operatoria circa
30 minuti fa. Io avrei voluto chiamare
la tua famiglia, i tuoi genitori, ma
non ho letteralmente idea di chi tu sia
e non sapevo come rintracciarli

LIZ
Sono Liz, Liz Donovan,
mio padre è Arthur Donovan,
il suo numero è 555 – 7821

LYDIA
Lo chiamo subito, tu resta tranquilla,
l’operazione è andata bene e ti
rimetterai in un batter d’occhio

Lydia prova ad allontanarsi per contattare la famiglia di Liz che, però, in quello stesso momento le afferra la mano.

LIZ
Cosa ci fai TU qui?

LYDIA
Ero con te quando è arrivata
l’ambulanza, ti ho seguita in
ospedale e siccome non c’era
la tua famiglia,
sono rimasta ad aspettare e ho chiesto
ai medici di tenermi informata

LIZ
Credevo che non dessero informazioni
a chi non è un parente

LYDIA
Già, lo credevano anche loro!
Sono fortunati che non sia entrata
in sala operatoria con loro!

LIZ
(sorridendo)
Perché l’hai fatto? Non mi
conosci neanche e io non so
ancora come ti chiami!

LYDIA
L’ho fatto perché non potevo
permettere che il mondo perdesse
una ragazza così saggia, intelligente
e con un ottimo gusto musicale!
(sorride)
Io mi chiamo Lydia e ti prometto,
ragazzina, che prenderò il bastardo
che ti ha fatto questo e quando
lo farò, credimi, desidererà non essere
mai salito su quell’auto

LIZ
Grazie, per essere rimasta

LYDIA
Ti guardo le spalle Liz Donovan,
sempre.

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8 COMMENTS

  1. Cosa? E voi mi lasciate così!?!?!??! Liz e Lydia mi piacciono tanto….e adoro la musica che ascoltano…RAGAZZI SBRIGATEVI CON IL PRIMO EPISODIOOOO

    • Grazie mille per il tuo commento Gioia! Siamo sinceri, anche noi non vediamo l’ora di mostrarvi finalmente il primo capitolo! Ci sono così tante storie e tante vite da presentarvi e di cui, speriamo, possiate innamorarvi!

    • Grazie Giulia!! Non sai quanto siamo felici che ti sia piaciuto!! Speriamo che anche tutti gli episodi di questa prima stagione possano conquistarti!! Vedrai, ogni piccolo dettaglio di questo sneak peek troverà la sua collocazione nella storia!

  2. Sento già di non poter vivere senza sapere chi guidava l’auto…come inizio è davvero intrigante!!!Devo al più presto leggere il seguito!!!

    • Da domani si parte ufficialmente Giovanni!! E fidati di noi, niente di quello che è stato scritto negli sneak peek verrà lasciato al caso!!!

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