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The Walking Dead | Recensione 7×16 – The First Day of the Rest of Your Life (SEASON FINALE)

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The Walking Dead | Recensione 7×16 – The First Day of the Rest of Your Life (SEASON FINALE)

“The First Day of the Rest of Your Life” è un episodio che si sviluppa lentamente, in crescendo, e che esplode nel finale. Come da tradizione di The Walking Dead, l’ultimo episodio ha il compito di scuotere gli animi, proporci eventi drammatici/spettacolari e invogliarci a vedere la stagione successiva. E questa 7×16 non è da meno: tutto è incentrato sul tentativo di Rick e soci di far fuori Negan e sul conflitto finale, sempre più imminente, con i Saviors.
E, sempre come da tradizione, abbiamo un illustre addio in questo season finale: a morire – per una sua scelta abbastanza discutibile a livello di piano – è Sasha, la cui dipartita era ampiamente prevedibile, dato che la sua interprete Sonequa Martin-Green è stata da tempo scritturata per la serie tv Star Trek: Discovery. Come se non bastasse, è da un po’ che gli autori si sono concentrati sul suo personaggio, scrivendone non troppo velatamente l’epitaffio funebre e rendendole omaggio in ogni modo, cosa che abitualmente fanno prima di sbarazzarsi di qualcuno di più o meno importante…
Sasha, rifiutando di piegarsi a Negan come fatto da Eugene, architetta un piano un po’ strampalato nella speranza che sia il suo alter ego zombie ad uccidere il villain di stagione o quantomeno di creare un po’ di caos tra i suoi seguaci: tentativo riuscito per pura fortuna, dato che grazie a lei i nostri riescono a creare un diversivo tale da riuscire a salvarsi e a far fuori un bel po’ di nemici. E così, tra un flashback (wannabe) strappalacrime e uno sguardo al presente, la donna è l’eroina di questo season finale, che risulta essere in parte un tributo ad un personaggio che ha avuto modo di farsi notare veramente solo in questo settimo ciclo di episodi. Se i flashback di Sasha sono eccessivamente melensi e improntati a far suscitare in maniera spicciola emozioni e commozione nello spettatore, meglio riuscite sono le sequenze nella prigione-tomba, che ben trasmettono l’ansia di ciò che sta per accadere. Piccola chicca per i non lettori del fumetto di Kirkman da cui è tratto lo show: la morte di Sasha ricalca in parte quanto capitato al personaggio di Holly nel comic, pur se con le dovute differenze.
Altro perno di questo ultimo episodio, è l’inizio del conflitto: assistiamo prima ai preparativi del piano per far saltare in aria Negan e poi al voltafaccia degli alleati e al susseguente colpo di scena relativo a Sasha e quindi al vero e proprio inizio della guerra. Già, perché adesso – a settima stagione praticamente finita – è iniziata la guerra. Questa settima è stata una stagione preparatoria che ci è servita a conoscere il nemico, è stata un ponte verso un’ottava che sarà teatro dello scontro vero e proprio tra l’alleanza Alexandria/Hilltop/The Kingdom e i Saviors: un conflitto all’ultimo sangue che mieterà vittime e ravviverà – si spera – ulteriormente le cose. In sé questo season finale non è stato malvagio, ma ha piccoli fastidiosi difetti logici su cui è difficile sorvolare del tutto: primo fra tutti, come fa la tigre Shiva a sbranare solo i cattivoni? Come li riconosce? E poi, perché quando Rick, minacciato da Jadis, parla prima con Eugene e poi con Negan lo sfondo dietro di lui cambia? A volte sembra giorno e a volte che siamo al tramonto…
Insomma, sottigliezze piccole e grandi che fanno storcere un po’ il naso. A parte ciò, a non voler essere pignoli, “The First Day of the Rest of Your Life” è un season finale scorrevole e piacevole che fomenta gli animi quanto basta per quello che verrà, ma che non cancella certo il disappunto di avere avuto una settima stagione “riempitiva”: pochi episodi validi, a fronte di molti altri buttati là per arrivare all’ordine ricevuto dal network, stando bene attenti a non bruciare troppo in fretta la storyline di Negan. Che, visti i consensi, ha l’aria di dover/voler durare ancora per un bel po’!
Cosa aspettarci dunque dall’ottavo ciclo di episodi dello show? Innanzitutto, la definitiva unione tra Alexandria, Hilltop e The Kingdom – e, in questo senso, è stato molto significativo il discorso di Maggie in chiusura, un discorso che ci riporta alle origini dello show e che funge da collante per i ribelli -, poi un’evoluzione dell’affaire Dwight (e magari la ricomparsa della sua ex Sherry) e, infine, il grande conflitto tanto promesso con i Saviors. Nel mezzo, ovviamente, non potrà mancare il ritorno delle comunità di Oceanside e degli Scavengers, che fanno capo a Jadis. Insomma, in un certo senso l’ottava stagione darà ai fan ciò che si aspettavano da questa settima, che ha preparato il terreno per quello che spasmodicamente tutti attendiamo.

Vi ringrazio di aver letto le mie recensioni e vi invito a seguire le pagine fb Andrew Lincoln Italy e The Walking Dead ITA per essere sempre aggiornati su questa serie!

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