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The Walking Dead | Recensione 4×08 – Too Far Gone

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The Walking Dead | Recensione 4×08 – Too Far Gone

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Premessa: seguo “The Walking Dead” dalla prima stagione e non ne ho mai perso un episodio. In questi anni ho imparato ad affezionarmi (più o meno) ai personaggi e ad apprezzare i pregi dello show e i suoi bravi interpreti. Il che non mi ha impedito di notare anche grosse pecche: da episodi filler a comportamenti insensati dei personaggi, passando per momenti di vuoto – leggi: noia – nella trama imputabili, più che all’esigenza di trasmettere una sensazione di dramma e vacuità post-apocalittica, al tentativo di allungare il brodo. Insomma, è una bella serie che ha alternato alti e bassi, ma che forse non merita tutto il clamore e il successo che sta avendo. Parere personale e, probabilmente, impopolare.

E, prima di passare al commento dell’episodio, una piccola e ragionevole RICHIESTA: se non siete d’accordo con il mio pensiero, siete pregati di spiegare pacatamente il perché evitando commenti sgradevoli e incivili e di non ritenervi depositari dell’unica verità in merito alla riuscita o meno della puntata di cui si discute. Grazie.

Ed ecco la RECENSIONE.

Questo mid-season finale ha l’aspetto di un “vorrei, ma non posso”. Se confrontato agli scorsi e, in particolare, al finale della seconda stagione, con il quale ha in comune un attacco sanguinoso e la dispersione/fuga del nostro gruppo di sopravvissuti, “Too Far Gone” non è certo un episodio di livello eccelso. Il Governatore, rapiti Michonne ed Hershel è deciso a prendere la prigione, lascia Lily e Megan all’accampamento e conduce con sé gli altri suoi seguaci per ricattare Rick: o lui e i suoi cedono la loro casa o sarà guerra. Da lì, tra il rifiuto dello sceriffo e la dipartita della piccola Megan, Brian torna definitivamente ad essere Philip: niente più negoziazioni, fatte, tfg2probabilmente, per non rivelare ai suoi nuovi amici la sua vera natura, ma barbara violenza per conquistare uno spazio di mondo in cui vivere in relativa serenità. E la guerra, prevedibilmente, esplode tra le due fazioni dopo la sommaria – ed avventata – esecuzione del buon Hershel e porta ad un massacro dal quale i nostri ne usciranno dispersi: Maggie con Bob e Sasha, Rick con Carl, Tyreese con le bambine, Daryl con Beth e Michonne da sola. Tutti a piedi e indifesi in un mondo ostile. Gli altri pochi sopravvissuti della prigione, infatti, sono scappati su un bus lasciandoli al loro destino pur di salvarsi. Il Governatore, ferito mortalmente dalla sua nemica giurata Michonne, viene finito da Lily, consapevole che aver seguito – e forse amato – quell’uomo è stata la sua rovina. Infatti, a causa delle sue smanie di grandezza ha perso sua figlia e un luogo sicuro dove stare: ora non ha più nulla da perdere. La rivedremo o si sarà suicidata per porre fine alle sue sofferenze? E che ne è della piccola Judith, figlia di Rick?tfg Francamente, è difficile credere che sia morta: in primis è arduo pensare che le bambine che la portavano con loro l’abbiano lasciata da sola alla mercé dei walkers ed è pure difficile pensare, guardando la presunta scena del delitto, che i walkers ne abbiano mangiato tutto il corpo (stratagemma già molto criticato quando avvenne per Lori) e che – dato che la piccola era legata nel suo trasportino – i nostri cari azzannatori si siano premurati di slacciare le cinghie di sicurezza per portarla via e mangiarla con comodo. Vedremo in seguito cosa le è accaduto in realtà.
Con “Too Far Gone” si chiude frettolosamente il capitolo dedicato alla figura del Governatore: dopo due episodi – quasi una miniserie nella serie – interamente dedicati a questo interessante personaggio, per lui ci si sarebbe aspettati una fine meno improvvisa e rapida, magari da posticipare con più calma dopo la ripresa di febbraio. Tutto è accaduto troppo di fretta. E anche la sua reazione, praticamente inesistente, alla morte della piccola Megan non ha giocato a favore della riuscita della puntata. Una delusione per chi si aspettava maggiore introspezione psicologica: difatti, non ci è dato neppure di ricollegare – se non con uno sforzo di immaginazione – l’esplosione della furia omicida di Philip alla morte di quella che lui considerava una figlia. Questo sì che avrebbe avuto un senso: l’unica cosa che permetteva al Governatore di avere ancora con sé un briciolo di umanità, la bambina appunto, scompare e così l’uomo torna ad essere il leader feroce di un tempo. E invece no, un’occasione persa senza dubbio.
Per il resto non resta che notare come ancora una volta “The Walking Dead” ci mostri l’ennesima madre disattenta e incapace di badare alla propria prole: prima Lori, il cui unico compito era di stare attenta a Carl e che non perdeva occasione di lasciarselo sfuggire, e ora Lily che, lasciata incautamente sola all’accampamento, permette alla figlia di giocare nel fango a tanti (troppi!) metri di distanza da lei. Questa volta il pericolo – probabilmente evitabile con un immediato intervento – è venuto da sotto, ma ben sarebbe potuto arrivare da un walker sbucato dal bosco alle spalletfg3 della bambina. Di certo i sopravvissuti di questa serie non brillano per acume.
Conflitto finale a parte, questo episodio riporta l’attenzione sulla questione del pazzo (?) che si aggira per la prigione e nutre i walkers con i topi: Rick, Daryl e Tyreese trovano un animale vivisezionato opera, presumibilmente, di questo individuo. Esclusa Carol, che non avrebbe avuto ragione di fare una cosa simile, il sospettato principale è l’ex medico Bob: non sembra starci tanto con la testa e, grazie alle sue competenze, ben avrebbe potuto vivisezionare un animale. Speriamo di scoprire presto l’identità di questo misterioso personaggio.
Intendiamoci, pur non essendo una puntata da ricordare, questo episodio di metà stagione non è certo il punto più basso toccato da questa popolare serie AMC, anzi: in particolare, la parte relativa alla battaglia è ben fatta e mantiene viva l’attenzione, ma questo “Too Far Gone” – nel complesso – delude le aspettative di chi si immaginava chissà quale guerra tra le due fazioni. La morte illustre tra i nostri è solo una (Hershel), al Governatore viene riservata una fine un po’ troppo improvvisata e i sopravvissuti facenti capo a Grimes si disperdono lasciandoci sì con la curiosità di sapere cosa succederà loro, ma con l’amaro in bocca per la sensazione di aver assistito quasi ad una brutta copia della 2×13. Tra i tre showrunner avuti sino ad ora, Scott Gimple si sta dimostrando il più scarso e discontinuo.

Ed ecco il promo della 4×09, in arrivo a febbraio:

http://www.youtube.com/watch?v=K2Wuk7oJgqE

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