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The Walking Dead – Addio semiserio a [SPOILER]

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The Walking Dead – Addio semiserio a [SPOILER]

Confesso che non ricordavo come avessi concluso le recensioni di TWD dello scorso anno, d’altronde ne è passato di tempo, visto che questa stagione abbiamo deciso di concentrarci su un numero inferiore di show da recensire settimanalmente e, non a sorpresa, The Walking Dead non ce l’ha fatta… non che mi dispiaccia, chi mi ha letto anche solo una volta per sbaglio lo scorso anno ricorderà che ero al limite della sopportazione nonostante in passato abbia profondamente amato questa serie. Dicevo, quindi, che per pura curiosità sono andata a rileggermi l’ultimo commento dello scorso anno e ora sento il dovere di darmi un’auto-pacca sulla spalla: avevo parlato di un possibile “nuovo corso” (impostazione che questo nuovo showrunner ha senz’altro cercato di dare, a partire da un cambio nella sigla, con i velati accenni alla rinascita… ammetto però che lo zombie cha cammina felice tra i campi di grano mi mancherà). Se siano o meno riusciti a rinnovare efficacemente il tutto è forse ancora presto per dirlo (anche se propendo per il no attualmente), ma di certo quello che sta accadendo finora è un’altra cosa che avevo prospettato mesi fa: “la fine di un’era”. È questo il motivo per cui, nello specifico, ho voluto dedicare almeno un paio di righe a questo quinto episodio, presumibilmente l’ultimo episodio di Rick.

Ho messo la dicitura spoiler nel titolo per evitare di essere di nuovo attaccata per spoiler maldestro (sul treno mi capita spesso, ma giuro che non lo faccio apposta), ma parliamo ovviamente di un abbandono di cui si parla già da mesi… fingiamo però che qualcuno sia stato con la testa sotto la sabbia dalla dichiarazione di Andrew Lincoln in poi, o semplicemente pensiamo a chi è indietro di stagioni per sacrosantissimi motivi. Mi tolgo subito il dente dolente e confesso che il finale dell’episodio non mi è piaciuto. Non il finale finale, il salto in avanti di qualche anno con Judith grandicella che salva il gruppo di Magna & co. (una nuova aggiunta di survivor che dalla graphic novel non risulta come ostile, quindi immagino andranno semplicemente a rimpolpare un po’ le fila dei nostri, dove anche i senior stanno ormai cadendo come mosche), parlo dell’ultima sequenza Rick-centrica: non sono sicura di aver apprezzato tutto il crescendo di pathos e il suo sacrificio per farlo poi salvare in extremis. A parte che, come al solito, parliamo di sospendere l’incredulità all’ennesima potenza: un ponte salta in aria, una mandria di zombie in fiamme cade a frotte nel fiume sottostante, ma Rick è chiaramente foderato di amianto perché Jadis lo trova a riva con appena mezza scottatura sul gomito e i vestiti intatti. Non voglio dire che salvare Rick sia stato sbagliato a prescindere, ma la trovo la solita furbata dell’ultimo minuto, così magari nel series finale (che vedo sempre più come una prospettiva per QUESTO season finale) possiamo ancora giocarcelo come guest star.

 

Ah giusto, perché, a proposito di guest star, qua stiamo un po’ alla frutta: anche per le visioni allucinogene di Rick, a parte il ritorno in pompa magna di Shane (io non #stoconShane, lo confesso pronta già a beccarmi tutti i vaffa che avete in repertorio, ma comunque è stata una faccia che mi ha fatto piacere rivedere in questo frangente ed era totalmente azzeccata), ci siamo dovuti accontentare di quello che passava il convento. È chiaro che, visto come l’hanno liquidato l’anno scorso, Chandler Riggs sarebbe tornato col cavolo a fare la comparsata e pure Sarah Wayne Callies magari aveva di meglio da fare (e poi meno Lori per tutti ci piace come filosofia), ma ho trovato l’inserimento di Hershel e Sasha abbastanza random. Con uno sforzo posso anche trovare loro la giusta collocazione (lui una figura paterna esemplare, lei quella che si è sacrificata brutalmente per il bene del gruppo così come Rick è ormai convinto a fare per deviare la mandria), ma rimango convinta che in un trip mentale in cui scopo finale è “trovare la sua famiglia” siano state scelte non proprio di immediato impatto. L’ultima visione, in cui tutto il gruppo guidato da Daryl e Michonne si precipita ad aiutarlo e lui ha modo di dare il suo ultimo saluto alla donna con cui ha condiviso molto ultimamente, è stata forse quella meglio realizzata, soprattutto con la rivelazione finale che si trattava di un’ennesima allucinazione.

È stato lì e un po’ nelle lacrime silenziose di Daryl dopo l’esplosione del ponte che mi sono un po’ commossa, in un episodio che altrimenti per me ha finito purtroppo per rivelarsi perlopiù il lungo protrarsi dell’agonia di Rick. Parliamone: il poraccio era praticamente morto alla fine dello scorso episodio, il riuscire a rimettersi a cavallo (sospensione dell’incredulità n°24586: un cavallo che per almeno 3 volte si fa ricavalcare paciosamente anziché scalciare come un forsennato, calcolando che tutte le volte è a pochi metri da una famelica mandria di zombie) e continuare la lunga marcia è lo strenuo tentativo di tenerci incollati a vedere cosa ne sarà, consapevoli che questa marcia è volta a dare a questo personaggio il giusto e decoroso addio, perché dopo il suo percorso non poteva andarsene semplicemente divorato dai morti mentre è infilzato a una spranga tutto solo in mezzo al nulla: una morte coraggiosa e plateale, con tutti ma proprio tutti a fare da testimoni al suo sacrificio, era chiaramente quello che gli autori stavano rincorrendo. Peccato, ribadisco, che non siano stati abbastanza coraggiosi da renderlo un VERO sacrificio, e hanno invece scelto di lasciare un piccolo spiraglio di porta aperto. Tralasciamo inoltre tutta l’ironia di sottofondo: che l’idea di Rick di farsi inseguire dalla mandria (e il motivo per cui è finito infilzato in the first place) era per evitare che quell’enorme gruppo di zombie, per avvicinarsi all’accampamento dei lavoratori, passasse sul ponte di nuova costruzione distruggendolo con il peso… che ponte, dite? Già, quello su cui alla fine si ritrova comunque e che è costretto a far saltare in aria. Well done Rick, la solita cima, quello che ultimamente professava il volemosebeneTM quando, e questo pure Shane gliel’ha ricordato, qualche stagione fa andava a staccare giugulari a morsi.

Un episodio che poteva quindi essere più incisivo di quanto alla fine è stato, impegnandosi così tanto per essere l’epica chiusura di un cerchio da risultare quasi ridondante: alla fine è stato un misto tra un qualsiasi episodio pre-rigenerazione in Doctor Who, il series finale di Lost e l’episodio di Futurama in cui Leela aveva mangiato il miele spaziale, e nonostante ami tutte e tre queste serie purtroppo il mio non vuole essere un complimento…

Un paio di episodi fa stavo pensando che c’erano davvero solo tre modi in cui TWD avrebbe ancora potuto salvarsi: dare tutto in mano a Maggie, ma visto il prossimo abbandono al cast anche di Lauren Cohan la vedo comunque una soluzione temporanea; riportare in auge un Negan super-badass (il dialogo con Rick che culminava con il suo minaccioso “you’re not saving the world, you’re just preparing it for me” mi aveva fatta sperare), ma se già il suo confronto con Michonne mi aveva messo la pulce nell’orecchio vedere come si è ridotto nella sequenza con Maggie, una delle parti di questo episodio che ho apprezzato di più, mi ha fatto cadere un po’ le braccia; il mondo alla fine finisce davvero e diventano tutti zombie… beh, su questo si può ancora lavorare.

Voi che ne pensate di questo episodio? Vi ha convinto l’addio di Rick, soddisfatti o speravate in qualcosa di più o meglio? Aspetto di leggere i vostri pareri qui sotto nei commenti.
Alla prossima!

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Ale
Tour leader/traduttrice di giorno e telefila di notte, il suo percorso seriale parte in gioventù dai teen drama "storici" e si evolve nel tempo verso il sci-fi/fantasy/mistery, ora i suoi generi preferiti...ma la verità è che se la serie merita non si butta via niente! Sceglie in terza media la via inizialmente forse poco remunerativa, ma per lei infinitamente appagante, dello studio delle lingue e culture straniere, con una passione per quelle anglosassoni e una curiosità infinita più in generale per tutto quello che non è "casa". Adora viaggiare, se vincesse un milione di euro sarebbe già sulla porta con lo zaino in spalla (ma intanto, anche per aggirare l'ostacolo denaro, aspetta fiduciosa che passi il Dottore a offrirle un giretto sul Tardis). Il sogno nel cassetto è il coast-to-coast degli Stati Uniti [check, in versione ridotta] e mangiare tacchino il giorno del Ringraziamento [working on it...]. Tendente al logorroico, va forte con le opinioni non richieste, per questo si butta nell'allegro mondo delle recensioni. Fa parte dello schieramento dei fan di Lost che non hanno completamente smadonnato dopo il finale, si dispera ancora all'idea che serie come Pushing Daisies e Veronica Mars siano state cancellate ma si consola pensando che nell'universo rosso di Fringe sono arrivate entrambe alla decima stagione.

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