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The Magicians – La terza stagione in 5 momenti top, 4 domande irrisolte e 1 curiosità

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The Magicians – La terza stagione in 5 momenti top, 4 domande irrisolte e 1 curiosità

Cominciamo col dire che “The Magicians” è una serie assolutamente sottovalutata ed io non mi capacito di questa cosa. TUTTI DOVREBBERO VEDERE “THE MAGICIANS” – per me è un dato di fatto. Questo show riesce a mixare molti degli elementi che dovrebbe avere la serie perfetta, di puro intrattenimento: magia, humor, ship, lacrime, trash, dark… e soprattutto non si prende mai troppo sul serio, facendoti ridere con loro (e non di loro) nei momenti più assurdi e sorprendendoti ogni volta che invece riesce a toccare delle corde inaspettate.

Questa terza stagione non ha deluso le aspettative. Partita con un primo episodio che avevo letteralmente adorato (come testimonia questo articolo poco entusiasta) ha saputo poi mantenere il livello per l’intera stagione, costruendo una quest straordinaria che ha dato modo a tutti i suoi protagonisti di emergere e di trovare la loro strada, e regalando un finale che in qualche modo azzera tutto e lascia con l’irrefrenabile bisogno di avere immediatamente una quarta stagione (che fortunatamente è già stata annunciatathank you Syfy).

Ho adorato quasi ogni minuto di questi 13 episodi e mi rendo conto che potrei andare avanti a parlare di questa serie per ore, ma cercherò di non dilungarmi troppo e di riassumere il tutto nei 5 momenti che ho apprezzato di più e che hanno segnato l’apice di questa terza stagione.

 

UN’INTERA VITA INSIEME – ELIOT E QUENTIN

Questo episodio è stato puro amore. Non ci sono altre parole da aggiungere, e, per l’ennesima volta, mi sono stupita di quanto “The Magicians” possa essere in grado di tirare fuori sentimenti così belli e farmi versare così tante lacrime. Come sempre quando si parla di questa serie mi fa rabbia ridurre tutto ad una semplice questione di ship perché, come già detto all’epoca per Eliot e Margo, anche in questo caso credo che la meravigliosa amicizia che si è sviluppata tra Eliot e Quentin vada oltre la fisicità e sia una forma di amore ancora più alta. Qui li abbiamo visti trascorrere un’intera vita insieme, essere l’unico vero supporto l’uno per l’altro, abbiamo visto un affetto puro e incondizionato ed è stato il momento più alto della loro amicizia.

 

UNDER PRESSURE

Qui lo ammetto: ho una piccola passione per i momenti musical che potrebbe aver esaltato non poco le mie percezioni (ed anche il fatto che “Under pressure” sia una delle mie canzoni preferite in assoluto potrebbe aver avuto il suo peso), ma questo momento è stato epico! La unity key ha portato quello che effettivamente mancava dall’inizio della quest, ovvero l’unità di tutto il gruppo: lo sviluppo delle loro storyline personali ha portato i protagonisti a percorsi diversi ed ho trovato questo stratagemma perfetto per riuscire a connetterli senza che dovessero abbandonare le loro personali “missioni”. Poi apprezzo sempre il modo in cui la componente musicale viene introdotta nella serie, con estrema naturalezza e senza pretese, regalando però delle performance sempre ben riuscite.

 

MARGO THE HIGH KING

Io amo Eliot e ho amato la sua gestione di Fillory, all’inizio come una Versailles personale e poi con la vera cognizione di causa di cosa significasse essere il sovrano di un regno ed avere su di sé tutte le responsabilità, ma Margo… In questa stagione ha veramente preso coscienza di se stessa e lavorare per il benessere di Fillory è stato il motivo trainante di questa rivoluzione: c’è stato un graduale passaggio in lei dal desiderare il ritorno della magia per puro vantaggio personale e vendetta nei confronti della Fairy Queen al vederla come mezzo per ristabilire l’equilibrio nel suo regno – e qui si è capito che Margo in fondo poteva essere il miglior sovrano che Fillory avesse mai avuto. Mi sono sentita orgogliosa come una mamma nel vederla attraversare la sala del trono, incredibilmente fiera nel poterla chiamare my King e nel vedere che anche la Regina del Fairy Realm avesse riconosciuto il suo valore.

 

IL SACRIFICIO DELLA FAIRY QUEEN

Ho adorato questa parte della storia, perché mi ha dato un villain straordinario da odiare fino alla morte e poi mi ha mano a mano dato modo di vedere sotto le bianche vesti del nemico un vero leader e un personaggio con gli attributi al posto giusto. In particolare ho apprezzato il suo rapporto con le altre donne della serie, Margo Fen e Julia, e come questo scontro abbia fatto emergere nelle ragazze i loro lati migliori. L’apparente crudeltà della Regina era in realtà una facciata per il forte senso del dovere nei confronti del suo popolo, per l’istinto di protezione verso la sua gente, come una madre nei confronti dei suoi figli, e per un immenso spirito di sacrificio. Le sue ultime parole sono state la pura verità e Irene McAllister non potrà mai nemmeno lontanamente aspirare ad avere anche solo un briciolo della nobiltà che la sua “nemica” aveva (P.S. Irene deve ovviamente morire malissimo).


 

IL FINALE

Un finale che non mi aspettavo ma che ha dato una perfetta conclusione al percorso dei protagonisti in questa stagione: la ricostruzione della mitologia alla base del racconto delle sette chiavi con il collegamento a Prometeo; la scelta (poi in realtà mancata) di Quentin di sacrificarsi per ristabilire la magia e sostituire il guardiano del Castello alla Fine del Mondo; la scelta di Julia di rinunciare al suo status di dea per salvare i suoi amici; il piano della Biblioteca finalmente svelato e il tradimento di Fogg… E poi ovviamente il ribaltamento di tutte le carte in tavola, con le nuove identità dei protagonisti e l’introduzione di questo super villain che promette una quarta stagione da urlo.

Insomma una terza stagione che mi ha completamente soddisfatto, che mi ha fatto rivalutare enormemente alcuni personaggi che fino ad ora non avevo particolarmente apprezzato (vedi Julia e Kady), che ha dato modo ad altri di emergere (come Josh e Fen) e che ha enfatizzato ancora di più il mio amore per la holy trinity Eliot – Quentin – Margo, forse a discapito di Alice e Penny (lasciati un po’ nell’ombra e un anche po’ allo sbando).

Non avrei altro da aggiungere se non farvi presente alcune questione rimaste in sospeso su cui discutere insieme in questa lunga pausa…

Chi è in realtà il “Mostro nel Castello”? Gli dei hanno voluto tenere lontano dal mondo ciò che era stato creato prima di loro e che consideravano un errore – che sia una rivisitazione dei Titani? Quel bambinone cresciuto potrebbe essere Chronos? Che fine ha fatto il guardiano Ora ed in che modo è riuscito ad entrare nel corpo di Eliot? Ma, soprattutto, la Biblioteca è veramente all’oscuro della sua liberazione o fa tutto parte di un’ulteriore macchinazione?

Chi è in realtà Cassandra? Ha le sembianze di Alice ma lavora per la Biblioteca da molto prima dell’esistenza della ragazza ed ha in lei la conoscenza di tutto ciò che accadrà in futuro. Potrebbe essere un danno collaterale provocato da uno degli universi alternativi creati da Jane Chatwin o un’evoluzione dell’attuale Alice?

Penny 23 è effettivamente l’unico Penny che vedremo? La storia della Biblioteca nell’Underworld è definitivamente chiusa? La chiave dell’unità ha suggerito così, ma mi rimane un po’ l’amaro in bocca per come abbiano dovuto chiudere la sua storyline tirando in ballo una sua versione alternativa per dare nuove possibilità al personaggio.

Che fine hanno fatto Poppy e Marina? La prima è scomparsa dopo l’avventura nella Biblioteca e della seconda non si è più saputo nulla dopo che ha attraversato il portale per abbandonare l’universo 23. Per Poppy non provo una grande una simpatia, ma pagherei oro per riavere Marina nella serie!

Piccola curosità: Janet è il nome del personaggio di Margo nei libri di Lev Grossman da cui lo show è tratto, e nella serie non è la prima volta che si gioca su questa differenza… ve ne ricordavate?

 

Ora mi sono veramente sfogata. Fatemi sapere nei commenti le vostre impressioni su questa terza stagione ed i vostri dubbi irrisolti. Alla prossima!

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