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The Following | Recensione 1×11 – Whips and Regrets

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The Following | Recensione 1×11 – Whips and Regrets

Problemi in paradiso questa settimana, nel ridente Centro Ricreativo dei followers: la “gestione Carroll” sta iniziando a scontentare qualcuno e ci sono i primi scontri ai piani alti, segno che (forse) la struttura sta iniziando ad incrinarsi.

Premetto subito che anche questa puntata, come le due precedenti, non mi è piaciuta particolarmente: il ritmo della narrazione ha subito un rallentamento incredibile e ormai manca troppo poco al season finale per lasciarci ancora brancolare nel buio. Il non avere ancora la minima idea di cosa stia combinando Joe prima era frustrante, ma teneva alta l’attenzione. Ora sta diventando noioso.

Il bastone e la carota, ragazzi. Qualcosa dovete dirmi!!

Altra cosa: ho capito che il romanzo di Carroll prevede che i singoli followers siano protagonisti di un capitolo a loro dedicato, ma lanciare nell’arena personaggi mai visti prima, che esauriscono la loro importanza nell’arco di una manciata di minuti non aiuta a dare stabilità e continuità alla serie (tipo, la Amanda Porter di “Love Hurts”, catturata dall’FBI, che fine ha fatto esattamente?).

Questa settimana è il turno di Molly, la vicina di casa ed ex fidanzata di Ryan, in realtà piazzata ad hoc da Carroll per controllare il suo acerrimo nemico. Tutto sommato Molly non mi sembra una stella cadente nel panorama dei followers e, onestamente, spero sia destinata a restare e giocare un ruolo determinante, perché mi piace: l’infermiera che accompagna verso la morte i pazienti più sofferenti o quelli che le stanno particolarmente sulle scatole…inquietante al punto giusto.

Come anticipavo in apertura, gli eventi più importanti della puntata si svolgono a Casa Carroll, dove iniziano i primi screzi tra Joe e Roderick, dopo l’arrivo di Claire.

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Roderick è un gran personaggio, che credo abbia ancora molto da dire: è stato il leader durante la prigionia di Carroll, ha preso tutte le decisioni e “organizzato il lavoro”. Con il ritorno del suo capo, viene automaticamente destinato ad una posizione secondaria, operativa, non più decisionale.

Joe non vuole che Roderick prenda troppa confidenza con il potere: è carismatico e psicotico, i followers si fidano di lui. E’ l’unico che potrebbe insediare la sua leadership.

Roderick si rende conto di non avere più voce in capitolo e questo non gli piace per niente: accusa Carroll di essersi “ammorbidito” e di aver rallentato la tabella di marcia del suo (ancora a noi totalmente oscuro) piano. Il nostro comandante in seconda ha ragione, Carroll ha un grandissimo punto debole che gli fa perdere di vista la sua missione: la famiglia.

Ho già scritto più volte che mi piace pensare a Carroll come un freddo assassino senza scrupoli, ma in realtà è molto più complesso, non è solo questo. Joe è crudele, folle, ma anche molto umano: vuole riconquistare l’amore della moglie e la fiducia del figlio. Anche lui vuole un lieto fine.

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Joe è ancora molto innamorato di Claire, nel suo modo perverso, ovviamente, e vuole riavere la sua famiglia unita come un tempo. Alla donna interessa solo rivedere suo figlio, ma sta al gioco di Joe, fingendo di essere vagamente felice di rivederlo.

Carroll, che voleva utilizzare Joey come asso nella manica per manipolare Claire, alla fine cede e li lascia incontrare. Grandissima, inattesa debolezza del nostro spietato serial killer. Non credo che Roderick apprezzerebbe questa scelta!

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Fuori dalla Casa, l’FBI si arrabatta di nuovo dietro al follower di turno per cercare di arrivare a Joe, senza risultati.

Ryan è sempre più abbattuto e amareggiato, soprattutto dopo aver perso Claire, e ricomincia a bere. Viene salvato da Debra, che gli impone di rimettersi in sesto e tornare sul campo, perché lei ha bisogno di lui.

Secondo me Debra ha un debole per Ryan e sono ancora convinta che lei c’entri qualcosa con la setta dei followers.

In conclusione, un’altra puntata con il freno a mano tirato, che avrebbe potuto essere molto più emotivamente disturbante e ricca di colpi di scena, invece è abbastanza piatta.

Autori, risollevatemi nel finale questa serie partita così bene e date anche un piccolo contentino a Ryan Hardy, perché il suo essere così sfigato sta iniziando a rasentare il ridicolo!

Ecco cosa ci aspetta nel prossimo episodio:



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